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Autore: Dark Feder    27/01/2009    9 recensioni
Gli anniversari servivano a ricordare e celebrare qualcuno che si era tanto amato ed ora si rischia di dimenticare, ma lui non aveva mai dimenticato, neanche un secondo.
[50 frasi Gokudera/Tsuna, di vario genere]
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hayato Gokudera, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Together with juudaime
Fandom: Katekyo Hitman Reborn
Coppia: Gokudera Hayato/Sawada Tsunayoshi (5927)
Set di temi: Epsilon @ 1frase
Rating: PG-13
Note: Finalmente le ho finite @_@ Non sono del tutto convinta per tutte, ma va bene così.
Per alcune frasi c'era una versione più ampia che è stata tagliata, per altre ce ne erano due versioni differenti. In ogni caso, questo è il risultato finale.
non so su cosa saranno le prossime frasi. Volevo farle sulla Bel/Mammon ma sono indecisa. Si accettano suggerimenti, quindi xD Tanto poi faccio comunque di testa mia.


Together with Juudaime, I Can Live!

No matter how wide the sky's whereabouts
I'll keep protecting him for now and always
Or even if this body is eliminated
I'll continue keeping Juudaime's flame
[Gokudera Hayato, ... loop]

#01 – Gelosia

Non riusciva a capire il perché, ma ogni volta che quello stupido del Baseball si avvicinava al Decimo, e notava il sorriso di quest’ultimo, il cuore faceva un balzo e cominciava a bruciare, costringendo Hayato ad intromettersi tra i due.

#02 – Lenzuola
Quella volta che si dimenticarono di cambiare le lenzuola, Tsuna per la prima volta in vita sua fu contento di avere una madre talmente tanto ingenua da attribuire quella macchia nel letto al fatto che il figlio fosse ancora un bambino che se la fa addosso.

#03 – Caffè
Rigorosamente, ogni mattina a colazione Gokudera beveva una tazzina di caffè: ne aveva bisogno per risvegliarsi, dato che ogni sera rimaneva alzato fino a tardi per pensare al Decimo.

#04 – Interrogatorio
« Dove sei stato, Gokudera-kun? »
Gokudera deglutiva, cercando di inventarsi una scusa:
« Come ti sei fatto quella ferita? »
E quando rispondeva che non era assolutamente nulla, che era un piccolo taglio che si era fatto mentre era distratto, Tsuna arricciava le labbra:
« Gokudera-kun, è una bugia. »
Qualche volta detestava quella super-intuizione, che gli impediva di nascondere al Decimo cose che lo avrebbero fatto preoccupare, e rendevano quelle semplici domande un vero e proprio interrogatorio.

#05 – Melodia
Tsuna guardava incantato le dita di Gokudera scivolare sul piano, con un’incredibile naturalezza e dolcezza, creando una stupenda melodia; ma ciò che rendeva Tsuna ancora più felice era che quella sonata era dedicata a lui, ed a lui soltanto.

#06 – Lavoro
Non riusciva ancora ad accettare che in futuro sarebbe diventato un boss della Mafia, tuttavia ogni volta che guardava i volti dei suoi guardiani, ma soprattutto, ogni volta che vedeva il volto di Gokudera pieno di determinazione, ed il sorriso incoraggiante che gli rivolgeva, non riusciva a non pensare che, in fondo, non avrebbe voluto un destino diverso.

#07 – Denti
Allungò timidamente la mano, cercando quella di Gokudera; le dita si incrociarono con le sue, mentre con il pollice sfiorava dolcemente la pelle del ragazzo;
« Uri ti ha morso di nuovo? » chiese, facendo una piccola risata, quanto sentì quelle cicatrici familiari lasciate dai denti affilati del gattino.

#08 – Libro
« U-uhn.. G-gokudera-kun… p-per favore, fermati un momento… » mormorò Tsuna, tra i vari ansimi, e la sua voce giunse a Gokudera impegnato a scendere dolcemente con una catena di baci lungo il suo petto, che sollevò lo sguardo, interrogativo, chiedendosi se stesse facendo qualcosa di sbagliato;
« G-gokudera-kun… a-anche io non vorrei p-però… se non prendi il libro di matematica ed incominci a darmi qualche ripetizione… c-credo che Reborn inizierà ad avere dei sospetti… » .

#09 – Chiave
Yamamoto sapeva bene che era Tsuna l’unico ad avere la chiave per il cuore di Gokudera, ma non avrebbe mai voluto sapere altrettanto bene cosa sarebbe successo nel caso la chiave fosse andata perduta.

#10 – Sguardo
A volte pensava che si sarebbe potuto stancare (del resto chi lo avrebbe voluto un dame come lui?), e che se ne sarebbe tornato in Italia; e nonostante cercasse di convincersi che questo avrebbe reso le cose più facili, che la sua vita sarebbe stata più quieta, si sentiva come lo avessero trapassato con qualcosa dritto al cuore; poi si girava, e vedeva che Gokudera lo stava fissando intensamente, perso in chissà quali pensieri, ed il dolore diminuiva fino a scomparire, perchè capiva che una cosa del genere non sarebbe mai e poi mai successa.

#11 – Biancheria
« REBORN!! ARRIVERO’ A SCUOLA IN ORARIO CON IL MIO ULTIMO DESIDERIO!! »
La fiamma arancione cominciò ad ardere sulla fronte di Tsuna, mentre il suo corpo si rialzava da terra, pochi secondi prima che incominciasse una frenetica corsa in direzione dell’edificio scolastico
 “Ah!”  penso Gokudera “Quest’oggi le mutande del Decimo sono di colore rosso…” .

#12 – Massaggio
« Nh… »
La mano del Decimo sfiorava leggermente la pelle della sua schiena
« Ah… »
Il tocco si era fatto più deciso, la forza ora era maggiore: sembrava di assistere ad un piacevole massaggio, effettuato da piccole mani inesperte, che nonostante tutto avevano un loro ritmo quasi eccitante
« Mh- »
Stufo di tutti quelli ansimi, Tsuna gettò la lozione solare a terra:
« Gokudera-kun, dimmi la verità… Tu non avevi davvero bisogno di farti spalmare la crema sulla schiena, vero? »

#13 – Sete
Qualunque cosa, succeda, per favore, non uccidere mai nessuno.”
Ricordava bene cosa gli aveva detto, qualche giorno prima che morisse, perché lo ripeteva spesso, sia a lui che a Yamamoto, lo ricordava benissimo, e gli bruciava dentro quella sua grande ingenuità ed indulgenza; non lo aveva dimenticato, però quando quei membri dei Millefiore lo accerchiarono, deridendolo per non aver saputo salvare il suo boss, il desiderio di vendetta arse in lui con un’intensità tale da oscurare tutto ciò che gli aveva detto.

#14 – Regalo
Kami.” sussurrò piano, quando riconobbe il suo profilo, i suoi occhi pieni di paura e stupore, il suo sorriso e soprattutto quando capì che era lui, vivo “ Kami, grazie per questo dono. “ .

#15 – Fotografia
Nella sale principale della dimora Vongola, al di sopra del grande camino, c’era un enorme dipinto di uno sconfinato cielo azzurro, talmente realistico e dettagliato da sembrare una fotografia; Gokudera era in quel salone a leggere un libro quando senza che nessuno lo toccasse quel quadro cadde a terra: il giorno dopo, Tsunayoshi Sawada morì.

#16 – Istante
Lasciatosi accecare dalla rabbia, si era ritrovato circondato dalla sua stessa dinamite: chiuse gli occhi, aspettando l’inevitabile l’esplosione, ma quando gli riaprì, vide che il ragazzo aveva spento tutti i candelotti di dinamite;
e fu in quell’istante che prese coscienza del fatto che al mondo esisteva qualcuno che si sarebbe potuto preoccupare per lui.

#17 – Cane
Quando Tsuna chiese a Reborn se potesse avere un animaletto, questi, con una fare piuttosto tranquillo, gli indicò Gokudera, dicendogli che aveva già un perfetto cagnolino pronto a fare tutto ciò che voleva.

#18 – Rossetto
Le labbra di Tsuna erano di un bel rosso acceso, anche se certamente diverse da quelle femminili abbellite con il rossetto e sicuramente meno seducenti, tuttavia Gokudera le desiderava ardentemente, e non le avrebbe mai cambiate con nessun altre.

#19 – Orologio
Avrebbe voluto che il tempo si fermasse, che le lancette dell’orologio si congelassero, pur di non sentire l’ultimo battito del suo cuore, pur di non perderlo per sempre.

#20 – Computer *
Non voleva farlo davvero - era stato preso da un attacco di curiosità – fatto sta che alla fine digitò il nome il nome del suo adorato boss sul motore di ricerca, ed aprì il primo sito della lista:
Era lì, il delizioso corpo del Decimo, quello che considerava solo suo, quello che era sicuro che nessun’altro avesse potuto vedere
« ROKUDO! » gridò « IO TI AMMAZZO, DANNATO PERVERTITO! » .

#21 – Salato
Yamamoto gli arrivò alle spalle, e lo tirò verso di sé, per poi stringerlo in un abbraccio, mentre appoggiava dolcemente la testa fra i suoi capelli e con una mano gli accarezzava la guancia « Stai piangendo? » gli sussurrò piano all’orecchio destro « Non dire sciocchezze, idiota! »  gli rispose quello, mentre si liberava con violenza dalla stretta; Yamamoto fissò però la piccola goccia salata che aveva sul dito della mano, e si chiese fino a quando Gokudera avrebbe sofferto in silenzio.

#22 – Pelle
Toccava il suo corpo minuto, la sua pelle morbida e liscia, sentiva il suo respiro lento nel sonno, ed era contento che fosse lì al sicuro tra le sue braccia, piuttosto che fuori fra quelle dei Millefiore.

#23 – Dolce
Come al solito, per San Valentino non si aspettava granchè: probabilmente solo Kyoko-chan ed Haru si sarebbero ricordate di lui, e sperava soltanto che questa volta Bianchi non desse lezioni di cucina alle due ragazze; a stupirlo fu che quando stava passeggiando insieme a Gokudera-kun nel tratto verso casa, questo gli fece chiudere gli occhi, e poggiò dolcemente le proprie labbra su quelle del suo adorato Decimo, e mentre le due lingue si incontravano Tsuna percepì qualcosa di dolce, che riconobbe come cioccolato, all’interno della bocca di Gokudera
« Buon San Valentino, Decimo. » .

#24 – Maglia
Se ne stava andando, quando sentì la stretta – debole e tremante – del Decimo sulla propria maglia, che lo pregava di non scappare: se ne era già accorto da molto tempo, di ciò che provava.

#25 – Gelo
Ciò che più ricordava di quel maledetto giorno non era tanto il sangue, quanto il suo corpo mortalmente gelido: nessuna altra sensazione, paragonata a quella, fu mai in grado di dargli una certezza maggiore di quanto fosse successo.

#26 – Pallone
Tsuna era sempre stata una frana negli sport, ma questo Gokudera non l’avevo ancora capito: insistentemente, continuava a passargli la palla, mentre giocavano a calcio, facendo inciampare Tsuna costantemente sul pallone; continuava a fare delle schiacciate mentre gliela passava a Pallavolo, prendendolo immancabilmente in faccia; e continuava ad incitarlo quando, a Basket, dopo avergli passato la palla, si ritrovava circondato da ragazzi alti almeno il doppio di lui; pertanto si chiese quanto dovesse essersi ridotto male prima che il ragazzo avesse capito che doveva smetterla di passargli la palla.

#27 – Alba  
Tsuna si girò, vedendo il volto del ragazzo pieno di qualcosa che sembrava una severa preoccupazione materna; fece un sorriso, ed appoggiò la testa sul petto nudo di Gokudera, sussurrando « Non ho più sonno, davvero. » .

#28 – Oscurità
In quel mondo non ci sarebbe dovuto essere spazio per sorrisi e gentilezza: era un mondo di ombre ed assassini, di morte e sofferenza; in ogni caso Gokudera era convinto che il Decimo sarebbe stato ciò che gli avrebbe tirati fuori da quella oscurità, accogliendoli tutti al suo fianco e dando loro uno scopo ed una famiglia.

#29 – Lacrime
Sentendolo piangere, non poteva fare a meno di odiare se stesso per non essere in grado di fermare le lacrime.

#30 – Tatuaggio
Non era strano che un mafioso si facesse tatuare sul braccio lo stemma della propria famiglia, Dino stesso ne era un esempio; ma ciò che a Tsuna non andava giù era che Gokudera oltre allo stemma dei Vongola si era fatto tatuare “Seguirò il Decimo per tutta la vita” a lettere cubitali.

#31 – Occhiali
La prima volta che Tsuna vide Gokudera, con addosso un paio di occhiali, intendo a leggere un libro con un aria assolutamente serena e pacifica, rimase così sconvolto da chiedersi se fosse entrato nella stanza giusta.

#32 – Latte
Tsuna invece la mattina per colazione prendeva una tazza di latte: sia perché era dolce e nutriente, sia perché, a quanto diceva Reborn, era utile per la crescita; il suo desiderio segreto era infatti di riuscire, prima o poi, ad essere alto almeno quanto Gokudera.

#33 – Taglio
Non è niente, giusto un taglietto” : era la stessa risposta, tutte le volte: e Tsuna, con una smorfia, ignorò le proteste e le giustificazioni del ragazzo, per dedicarsi piuttosto alla medicazione della ferita.

#34 – Anniversario
Gli anniversari servivano a ricordare e celebrare qualcuno che si era tanto amato ed ora si rischia di dimenticare, ma lui non aveva mai dimenticato, neanche un secondo.

#35 – Quadro
Erano così diversi tra di loro, che spesso era quasi impossibile pensare che facessero tutti parte della stessa grande famiglia; erano come un grande quadro pieno di sfaccettature cromatiche diverse, ma in cui ognuno di essi aveva una posizione precisa, e Tsuna era sicuro che , anche in questa rappresentazione ipotetica, Gokudera sarebbe dipinto al suo fianco.

#36 – Ripetere
Neanche il più moderno dei calcolatori avrebbe potuto contare tutte le volte in cui Gokudera aveva detto ‘Juudaime’, ma probabilmente anche contare il numero delle volte in cui gli aveva detto di amarlo, e che lo avrebbe seguito per tutta la vita ed anche oltre, non sarebbe stata un’impresa facile per la memoria umana.

#37 – Sfumature
Ora, tutto cominciava ad avere un senso, e riusciva a cogliere delle sfumature che prima gli erano sempre sfuggite: il modo in cui lo fissava quando era sicuro che non lo stesse guardando, la gelosia che appariva lampante sul suo viso quando si avvicinava a Yamamoto, il suo respiro più affannoso ogni volta che erano troppo vicini.

#38 – Significati
In effetti, si era sempre chiesto se ci fosse qualcos’altro dietro quelli sguardi, quei sussurri, quel suo insolito timore anche solo a sfiorarlo, ma soprattutto si era sempre chiesto cosa significasse quel ‘Ti amo’ che ogni tanto gli mormorava all’orecchio in una lingua che Tsuna non capiva.

#39 – Ossessione
Certo, era perfettamente cosciente del fatto che lui per Gokudera era un pensiero costante, tuttavia dopo che durante tutto il tempo in cui avevano fatto l’amore aveva continuato a gridare “Juudaime!” , Tsuna si chiese se non fosse un pochino ossessionato.

#40 – Sabbia
Il suono delle onde, poco lontane, e la sensazione della sabbia sotto i piedi, ecco cosa aveva sentito come prima cosa quando, ancora con la benda sugli occhi, Gokudera lo aveva fatto scendere dal taxi e lo guidava tenendolo per mano verso quella che probabilmente era una delle tante spiagge della costa italiana; ad un certo punto si fermarono e Gokudera gli tolse la benda, mostrandogli quel piccolo angolo di paradiso.

#41 – Aereo
Quando l’aereo si staccò da terra, Tsuna chiuse gli occhi, ed istintivamente avvicinò la propria mano a quella di Gokudera, stringendola, e durante il viaggio non la lasciò mai, nemmeno una volta.

#42 – Viaggio
In tutta la sua vita, non si era mai allontanato troppo da casa, e perciò era terrorizzato all’idea di un viaggio tanto lungo come quello in Italia: avrebbe voluto rifiutare con tutto stesso, ma gli era stato impossibile farlo, data l’espressione da “O-lo-fai-o-ti-ammazzo” di Reborn; Sconsolato e con il morale a terra si preparava dunque alla partenza, quando Gokudera entrò come al solito senza bussare nella sua stanza, ed urlò « DECIMO! Non vedo l’ora di partire per l’Italia insieme a te!! » , così che Tsuna non poté fare a meno di pensare che magari quel viaggio non sarebbe stato poi così male.

#43 – Bosco
Il principe era arrivato vicino alla casa dei sette nani, ed aveva visto Biancaneve morta, ma quando le aveva dato un bacio era tornata in vita; allo stesso modo, lui attraversò il bosco, e si morse le labbra per aver pensato ad una cosa tanto ingenua, ma all’improvviso la bara si aprì, e ne uscì fuori viva e reale la sua principessa.

#44 – Bracciale
Era totalmente assurdo che Gokudera credesse nell’occulto così tanto da aver comprato immediatamente quel braccialettino portafortuna da quel passante al mare, convinto che così il suo sogno si sarebbe sicuramente realizzato.

#45 – Sesso
Non aveva mai provato quel desiderio prima di allora, anche se naturalmente questo non significava che non ci avesse mai pensato, magari creando timide immaginazioni di lui e Kyoko-chan che svanivano ben presto, sopraffatte dall’imbarazzo; ma quando Gokudera continuando a baciarlo lo spinse sul letto, l’imbarazzo se ne era già andato, lasciando spazio ad un violento desiderio di fare l’amore con il suo Guardiano della Tempesta.

#46 – Polvere
La prima volta in cui rientrò nella sua stanza, dopo quel fatidico giorno, aveva lo sguardo spento, la mente altrove: passò un dito sulla superficie di una fotografia, togliendo l’abbondante strato di polvere, e scoprì il viso sereno del suo Decimo, stretto in un abbraccio tra lui e Yamamoto.

#47 – Penna
Capiva che a Gokudera importasse moltissimo che lui apparisse agli occhi degli altri come il più grande magnifico boss mai esistito – però arrivare a devastare una riserva naturale per trovare delle piume d’uccello più grandi di quelle di Xanxus era una cosa ai limiti della pazzia.

#48 – Lingua
Dopo che il Decimo gli aveva dato il permesso di baciarlo, Gokudera non aveva saputo trattenere la gioia, e gli aveva dato immediatamente un bacio profondo, e poi preso dalla passione gli aveva spinto tutta la lingua in gola; ma quando finalmente i due si separarono, Tsuna non respirava da almeno una decina di secondi ed aveva rischiato il soffocamento, ragion per cui vietò in modo assoluto al ragazzo di riprovarci.

#49 – Note
C’era un piccolo bigliettino sul suo banco, che recitava queste parole:
« Gokudera-kun, sono andata a vedere la partita di baseball di Yamamoto.
So che tu dovevi fare le pulizie, quindi non credo sia un problema.
Non ti devi preoccupare per me.

P.S. : Non sto uscendo con Yamamoto.
Per cui, per favore, evita di farlo esplodere la prossima volta che lo vedi. » .

#50 – Manette
Ciò che facevano era pericoloso, ciò che facevano era sbagliato, ciò che facevano era illegale: tuttavia, a fermarlo non fu mai un paio di manette, ma semplicemente la paura di perdere la persona che per lui era più importante sopra ogni altra cosa; ma fu costretto ad andare avanti, anche quando lui divenne parte di quel cielo azzurro a cui spesso lo aveva paragonato, per impedire che la tempesta che aveva dentro spazzasse via tutto ciò che dal cielo era stato protetto.
   
 
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