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Autore: vampire_money    06/08/2015    0 recensioni
Era distrutto. Sapeva che qualcosa, nel rapporto con il suo migliore amico, si era rotto. Forse per sempre. Loro, che avevano condiviso sempre tutto, si erano ritrovati separati di punto in bianco.
Ricordò tutte le volte che da bambini Jack gli aveva chiesto “Saremo sempre assieme, non è così?” e lui annuiva contento. Lo proteggerò sempre, si era ripromesso.
E invece ci aveva pensato prima la vita.
Genere: Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                           We'll never be the same again and It's all my fault

 

 

 

 

Un anno prima

 

Jack aveva deciso di andare a bere qualcosa in un pub del centro, come ogni altra sera, d'altronde. Alla fine optò per un locale all’angolo di una delle vie più trafficate, piccolo, ma abbastanza affollato da permettergli di confondersi fra la gente. Le luci soffuse contribuivano a dargli un'aria romantica, insieme alle candele posizionate al centro dei tavoli. Si trovava lì da un paio d'ore, ma non aveva ancora trovato nessuna ragazza con cui provarci. Sembravano tutte uguali, nelle loro minigonne striminzite e i tacchi vertiginosi, quando vide una mora niente male seduta ad un tavolo tutta sola.

Il suo modo di fare, di stringere il suo drink con entrambe le mani, i gesti, perfino il modo in cui stava seduta, lo attirarono subito.

“Hey, disturbo?” disse, sorprendendola di spalle e distraendola dai suoi pensieri “Come mai qui? Le belle ragazze come te non dovrebbero starsene tutte sole.”.

La ragazza si voltò di scatto e subito diventò rossa in volto. Non era abituata a ricevere attenzioni e se qualcuno le rivolgeva la parola arrossiva per la vergogna e abbassava lo sguardo, cercando di guardarlo il meno possibile. Jack lo notò, ma non si diede per vinto.

“Mi chiamo J-” ma subito venne interrotto.

“Jack Barakat, sì lo so. Sono una fan degli All Time Low” la ragazza teneva un tono di voce basso, ma alzò di colpo la voce per spiegare “Però voglio che tu sappia che non sono una di quelle che si lascia abbordare per poi venire a letto con te e mi dispiace se tu lo abbia anche solo pensato. Ma mi farebbe piacere lo stesso passare una serata insieme come due semplici amici, che ne dici?” concluse, rivolgendogli un timido sorriso.

Jack non poté fare a meno di sorriderle a sua volta, era terribilmente tenera.

“Certo che mi va bene, però cavolo è la prima volta che vengo rifiutato da una ragazza! Una fan poi... oddio, non starò mica perdendo il mio fascino?!” la ragazza finalmente si sciolse in una risata; si sentiva molto più a suo agio, adesso.

“Non mi hai ancora detto come ti chiami!”

“Allison, mi chiamo Allison”

Jack le allungò una mano che prontamente l'altra gli strinse “È un piacere conoscerti, Allison”.

 

 

 

 

Oggi

 

Jack pov

 

Poche ore prima avevano finito di suonare il loro ultimo concerto del Future Hearts Tour e finalmente erano tornati a Baltimora. Casa dolce casa. Jack amava la sua vita da star della musica, sempre circondato da gente interessante, sempre in viaggio verso nuove tappe, ogni volta accolto dall’amore dei suoi fan. Ma nessun posto era come Baltimora. Era lì che era nato, cresciuto; era lì che aveva frequentato il liceo, preso le prime cotte; era lì che tutto aveva avuto inizio: gli All Time Low, la sua band. E dire che tutto era cominciato come uno scherzo; e adesso erano una delle band più apprezzate del panorama del rock mondiale.

Avevano deciso di andare a festeggiare nello stesso identico pub in cui un anno prima aveva conosciuto la sua migliore amica e che quella sera stessa avrebbe finalmente rivisto dopo mesi. Zack, Rian e Alex festeggiavano a un tavolo riservato in un angolino del bar, mentre lui aveva preferito starsene da solo al bancone. Non aveva voglia di stare con loro. Non che non gradisse la loro compagnia, ma nell’ultimo periodo era cambiato qualcosa; o forse era meglio dire che lui era cambiato. Stentava anche a riconoscerlo. Incredibile cosa possa farti una ragazza, pensava.

Cercò di scacciare quel pensiero ordinando un altro drink, il terzo della serata. Non aveva voglia di farsi guastare il divertimento da lui ancora una volta. Ormai era il suo pensiero fisso da mesi.

Stava appunto sorseggiando il suo drink, quando un paio di mani gli andarono a coprire gli occhi. Sorrise, avrebbe riconosciuto quel tocco leggero fra mille.

“Buonasera, Signorina Allison, qual buon vento l'ha portata qui questa sera?”

La ragazza rise, era abituata al suo parlare scherzoso e ironico.

“Un certo Jack Barakat mi ha invitato a passare una serata insieme e non ho potuto rifiutare”.

La mora gli tolse le mani dagli occhi e gli stampò un bacio sulla guancia, mentre Jack si voltava verso di lei per poterla abbracciare come spesso aveva desiderato in quell’ultimo periodo.

“Dio Ally, mi sei mancata da morire”.

“Mi sei mancato anche tu Jackie, ma se continui a stringermi così rischio di morire tra le tue braccia” rispose lei ridendo. Il ragazzo allentò la presa “Scusa... però dico davvero, non ce la facevo più”.

Allison prese ad accarezzargli i capelli “Lo so Jack, lo so. Ti prometto che supereremo anche questa insieme e starai meglio”. Era l'unica a cui si era permesso di confidare il suo amore per Alex e quando pochi giorni prima il cantante aveva comunicato a tutto il mondo il matrimonio con Lisa, la sua ragazza, aveva passato la notte in bianco pur di far smettere Jack di piangere. Per questo le era infinitamente grato, non sapeva come avrebbe fatto senza di lei. Proprio in quel momento vide Alex allontanarsi dal tavolo così ne approfittò per avvicinarsi agli altri e presentarla al gruppo “Ragazzi, lei è Allison, vive qui a Baltimora”.

“Ciao Allison” risposero in coro Zack e Rian

“Wow, non mi avevi detto che in realtà questa fosse una seduta per alcolisti anonimi” scherzò la ragazza. Una mano si posò sulla spalla di Jack e questo sussultò nel sentire la voce del cantante che ben conosceva così vicino al suo orecchio.

“E questa ragazza chi è Jack? L'ennesima che ti porterai a letto per poi scaricarla la mattina dopo?” disse Alex ridendo, con un’aria da sfottò dipinta sul volto.

Jack scostò la sua mano con fare schifato.

“Lei è Allison. E poi anche se fosse? Ti crea qualche problema, Gaskarth?”. Ma quello non aveva la battuta pronta, così Jack continuò “Ora, se permetti, io e Ally vorremmo stare un po' da soli”. Prese per mano la ragazza e insieme tornarono di nuovo verso il bancone del bar.

 

 

Alex pov

Un minuto prima scherzava e brindava con Zack e Rian e ora era si era quasi incantato a guardare Jack che stringeva a sé una mora. Vedeva come l'abbracciava in modo disperato o il sorriso che le aveva rivolto prima quando era arrivata. Osservava la scena con una smorfia di stizza dipinta sul volto, ma non ne capiva esattamente il motivo. Era geloso di quel contatto e della felicità che il suo amico stava provando in quel momento. Non era la prima volta che vedeva Jack con una ragazza, certo, ma si capiva che in quel rapporto c'era qualcosa di diverso, qualcosa di più. I due erano sicuramente molto intimi, e questo era quello che aveva fatto scattare l’allarme nella mente di Alex. Fu però quando la vide accarezzargli i capelli che si alzò di scatto e si diresse in bagno per sciacquarsi la faccia. Si guardò allo specchio, il viso ancora paonazzo per la rabbia: doveva calmarsi, doveva tornare in sé. Non era il tipo da essere geloso e soprattutto, non era da lui essere geloso di Jack.

Doveva concentrarsi su qualcos’altro: Lisa, si, il matrimonio con Lisa. Da lì a qualche mese l’avrebbe sposata e tutto sarebbe finito. Si asciugò il viso, uscì dal bagno e quando tornò al tavolo vide la coppia scherzare allegramente con gli altri. Si diresse verso di loro con fare spavaldo e appoggiò una mano sulla spalla del chitarrista, a cui disse con un pizzico di acidità:

“E questa ragazza chi è Jack? L'ennesima che ti porterai a letto per poi scaricarla alla mattina?”. Rise, ma era nervoso. Tentava di nascondere il forte moto di rabbia che aveva dentro. Jack gli scostò la sua mano con fare schifato.

“Lei è Allison e poi anche se fosse? Ti crea qualche problema Gaskarth?”

Non se l’aspettava. Davvero quella ragazza era così importante per lui? Forse… forse addirittura più importante del suo migliore amico, la persona con cui era cresciuto assieme? Come si permetteva questa ragazza di portarglielo via così, di punto in bianco?

“Ora, se permetti, io e Ally vorremmo stare un po' da soli” continuò il minore, prendendola per mano e andando a sedersi al bancone.

Okay, forse aveva esagerato, ma era stato più forte di lui, non era riuscito a trattenersi. Sospirò e seguì i due al bancone, deciso a scusarsi con il ragazzo.

“Jack!”

“Cosa vuoi Alex?” rispose l’altro sbuffando.

“Vorrei parlarti un secondo. Possiamo andare fuori? Qui c'è troppo casino”.

Vide Jack girarsi verso Allison come per chiederle il permesso e questa gli sorrise in risposta

“Okay” disse, alzandosi scocciato e seguendo Alex all'esterno del locale.

“Senti Jack, mi dispiace per prima. Non volevo dire quelle cose, non volevo in nessun modo offendere te o lei. Non è da me, forse ho solo alzato un po’ il gomito stasera”.

Il moro lo scrutò per qualche secondo.

“Okay. Tutto qui quello che mi volevi dire?”

“Sì...” rispose inizialmente Alex “Cioè no. No, non era solo questo” continuò abbassando il capo, la voce che si affievoliva sempre di più. “Cosa c'è che non va Jack? Perché in questi giorni non hai fatto altro che evitarmi o rispondere male a tutti? Ti prego parlamene, sono il tuo migliore amico. Lo sai che puoi contare su di me”.

Ma quello che ottenne in risposta fu solo una risata. Una risata amara, gelida.

“Mi stai prendendo in giro? Dio, quanto sei patetico in questo momento, dovresti vederti”. Fu come una pugnalata al petto per Alex. “Pretendi che io parli con te, ti venga a raccontare tutto, quando non ci hai pensato nemmeno due volte a comunicare il tuo matrimonio al mondo intero tramite un fottutissimo tweet, prima di dirlo al tuo migliore amico. Non so, avresti potuto chiedermi un parere. Cazzo, Alex, si tratta del tuo matrimonio, non di una cosa come comprare una macchina o una nuova chitarra”.

Dunque era questo il problema? Ma Jack non aveva intenzione di smettere; voleva vomitargli addosso tutto quello che si era tenuto dentro per questi mesi. Strinse i pugni, continuando a guardare verso il basso, e alzò la voce. “Oh, oh, aspetta. Parliamo di come TU mi abbia messo da parte da quando la relazione tra te e Lisa si è fatta più stabile. Davvero, parliamone. Hai qualcosa da dire in tua discolpa, Alex? Qualcun’altra delle tue fottutissime scuse”.

Alex era come pietrificato, non sapeva cosa dire. In realtà non ci aveva mai fatto caso, non credeva di averlo trascurato così tanto da portarlo a un esaurimento nervoso.

“Io... io non-” ma l'altro lo interruppe; non aveva intenzione di farsi mettere i piedi in testa, stavolta.

“Tu cosa Alex? Non volevi anche questo, non era anche questo tua intenzione? Visto che ci siamo ti dirò tutta la verità, chi se ne frega delle conseguenze. Sono stufo, stufo di fingere di stare bene e di fingere che vada tutto bene perché non è così. Credevo che sarei riuscito a sopportare la tua relazione con Lisa, ma poi è arrivata la proposta di matrimonio e il mondo mi è crollato addosso”.

Jack stava piangendo, alla fine era scoppiato, e la colpa era solamente sua.

Si sentiva in colpa come non mai, si avvicinò cautamente a lui e lo abbracciò. Inizialmente aveva avuto paura che il minore avrebbe reagito in malo modo, ma al contatto con la sua pelle, Jack si rilassò subito fra le sue braccia. Una volta calmo, alzò il volto dalla sua spalla facendo in modo che i loro volti fossero a pochi centimetri di distanza. Rimasero ancora fermi così per qualche secondo, poi vide Jack azzerare le distanze fra di loro e posare delicatamente le labbra sulle sue. Quando si staccò, le lacrime ripresero a riempire i suoi occhi “Mi dispiace, Alex” e detto questo si voltò per tornare dentro, ma Alex fu pronto a bloccarlo per un polso.

“Alex” sospirò il chitarrista, dandogli le spalle.

“Aspetta, Jack. Possiamo-” si avvicinò di nuovo a lui e lo fece voltare.

“Alex, no, non lo fare. Non è quello che vuoi veramente e so che te ne pentiresti. Peggioreresti solo la situazione”. A quelle parole Alex lo lasciò andare e rimase immobile mentre lo guardava scomparire dietro la porta del locale.

Si voltò verso la strada piena di gente; qualcuno che aveva assistito alla scena stava ancora lì a guardarlo. Magari si aspettava un colpo di scena.

Ma Alex non fece nulla. Non era il tipo.

Infilò una mano nella tasca posteriore dei jeans e afferrò il suo pacchetto di sigarette, quello che teneva pronto per le emergenze. Non fumava spesso, ma quando si sentiva nervoso una boccata di nicotina gli faceva comodo. E adesso era più che nervoso.

Era distrutto. Sapeva che qualcosa, nel rapporto con il suo migliore amico, si era rotto. Forse per sempre. Loro, che avevano condiviso sempre tutto, si erano ritrovati separati di punto in bianco.

Ricordò tutte le volte che da bambini Jack gli aveva chiesto “Saremo sempre assieme, non è così?” e lui annuiva contento. Lo proteggerò sempre, si era ripromesso.

E invece ci aveva pensato prima la vita.

Fece un tiro e aspirò il fumo a pieni polmoni, il cuore gonfio di dolore e delle lacrime che non riusciva a fare uscire, e che si erano andate a depositare lì.

 

“Mi dispiace Jack. Mi dispiace davvero”.



 


Angolo autrice

 

OH MIO DIO, L'HO PUBBLICATA DAVVERO? NON CI CREDO. Questa OS è stata un parto, mi ha fatta disperare. Ci tengo TANTISSIMO a precisare che è stata scritta a quattro mani, se è quella che è è solo grazie a de_stro_ya. Inizialmente l'avevo scritta solo io, ma quando gliel'ho mandata per betarla ha fatto un lavoro grandioso. Era uno schifo e ora ne vado fiera. Mi sento terribilmente in colpa per averla pubblicata io, avrei voluto che diventasse sua ma si è rifiutata dicendo che ci tenevo così tanto. Quindi, grazie mille Lu, non so come farei senza di te!

Cooomunque, passando al contenuto, è nata da due sogni in cui io e Jack eravamo migliori amici e in ognuno dei due mi ritrovavo a consolarlo per la relazione di Alex e Lisa. Odio sognare Jack perché poi ogni volta che mi sveglio mi rimane la depressione per tutto il giorno e ho voglia di abbracciarlo sul serio. MALEDETTO BARAKAT, ESCI DALLA MIA VITA (no, non è vero, tvb). Altra cosa, nel caso ve lo stiate chiedendo (non credo lo stiate facendo, ma lo dico lo stesso): no, non sono in grado di scrivere storie a lieto fine. Sono fissata con le storie depresse, mi spiace!

Detto questo me ne torno nel mio angolino e ricordate: i Corn Dog NON sono la soluzione a tutto.

 

Adios e buona giornata a tutti! XoXo (Gossip D- Girl) Chicca  

  
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