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Autore: Livvy    06/08/2015    0 recensioni
[Raccolta di tre one shot per la Jasiper ShipWeek2015 indetta dalla community di CampMezzosangue]
.03 - 'One more time//One last time'
Infine c'era stata quella mattinata, dove entrambi avrebbero voluto cedere ad un bacio, per darsi forza, speranza, per dirsi addio, ma non avevano avuto tempo.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jason Grace, Jason/Piper, Piper McLean, Quasi tutti, Tristan McLean
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Di treni e turis- oh dei, è il ragazzo di tutte le mattine quello! Non guardarloNonguardarlo.
Coppia: Jason/Piper.
Rating: verde.
Prompt: prendiamo sempre lo stesso treno!Au 
Avvertimenti: modern!au, no spoiler.
Note: intanto chiedo scusa, ma sto scrivendo dal cellulare, appena riprendo il pc aggiungo tag e sistemo la grafica del testo.
uno) Piccola cosa fatta per la Jasiper ShipWeek2015, dove sto trovando parecchie difficoltá perchè non ho mai scritto su di loro e non ho mai usato prompt. 
due) La storia è ambientata a Londra ((che cosa ovvia)) dove Piper e Jason si ritrovano a vivere una situazione che capita spesso alle persone che prendono i mezzi: quello di incontrare sempre la stessa persona. E Piper ha una fortuna che non capita quasi mai nella vita reale. 
tre) Io non sono MAI stata a Londra, quindi ho improvvisato. Suppongo che anche le ferrovie londinesi abbiano le loro giornate piene.
quattro) Ringrazio Livia Duras per il prompt lasciato sulla pagina facebook CampMezzosangue.

 Turisti.
Piper li odiava con tutta se stessa. 
Erano sempre in giro ad intasare le strade di Londra, ma non solo le strade, anche i mezzi, soprattutto i treni e la metro - roba che a Piper servivano come il pane. 
"Ma Piper, tesoro, sono i turisti che fanno l'economia di Londra, dovresti ringraziarli!" le diceva il padre con un tono serio, come se la cosa non andasse presa sottogamba; e lei voleva rispondere con: "sei un attore di film con un budget che potrebbe arricchire tutti i poveri in Africa, passi i 3/4 della tua vita in America e mi vieni a parlare dell'economia inglese? Ma sei serio?", invece si limitava ad alzare gli occhi al cielo e a sospirare nel microfono del suo telefono.
  Quella mattina, comunque, era una di quelle mattine piene di nebbia, con un temporale in arrivo (strano, a Londra di solito fa cosí caldo che sembra di stare ai Caraibi, si disse la ragazza), una mattina dove Piper era dannatamente in ritardo al lavoro, e dove i turisti -ovviamente- straripavano dai vagoni e continuavano a schiamazzare e a spingerla.
  Stava per girarsi e sbraitare contro una famiglia sudamericana -Piper ebbe due secondi per ringraziare il suo amico Leo per avergli insegnato la differenza tra i dialetti spagnoli- vestita con colori che erano un pugno e un calcio in un occhio -e sapeva di cosa stava parlando, sua madre era una stilista- quando si accorse che in fondo al vagone, schiacciato in un angolo, accanto a dei tedeschi, il ragazzo biondo con gli occhi azzurri che saliva tre fermate dopo la sua e scendeva a una prima. Si vedevano tutte le mattine da quasi un anno, Piper non aveva la piú pallida idea di come si chiamasse, ma sapeva che era meglio non farsi strane idee, passava spesso il viaggio a chiacchierare al telefono con una ragazza di nome Reyna. Lo aveva letto sullo schermo del suo cellulare quella volta che aveva viaggiato in piedi accanto a lui, (non che voleva impicciarsi, sia chiaro). 
  Certo, il tutto era piú facile a dirsi che a farsi. Insomma, Piper avrebbe voluto vedere qualcuno capace di resistere ad un ragazzo cosí carino, che quando incontra il tuo sguardo invece di fare il vago come il novantanove percento delle persone accenna un sorriso.
  Esisteva davvero qualcuno cosí capace? Piper ne dubitava.

Il viaggio era quasi terminato ma sembrava esser durato una eternitá. 
Piper riuscí a trovare un posto e si sedette con poca grazia prendendosi la testa con una mano massangiandosi le tempie. Si pentí quasi subito della sciatteria dei suoi gesti quando notò chi era seduto accanto a lei, seduto come se quello fosse un trono e non uno squallido sedile di un treno dove si erano già sedute decine di persone. 
  Il ragazzo biondo era accanto a lei, si, e accennò un sorriso quando i loro occhi si incontrarono. Piper era sicurissima che la sua pelle ambrata si fosse schiarita fino a diventare bianca e le sue guance erano rosse peggio della copertina deluxe di RED della cantante statunitense Taylor Swift. 

  «Mattinata impegnativa, vero?»
Piper passò un minuto buono imitando un pesce fuori dall'acqua, ovvero, standosene con la bocca aperta, prima di rispondere balbettando: «S-si. Turisti, sempre cosí ma-maleducati.»
Lui sorrise di nuovo e la mente di Piper rispose con: «non fissargli la bocca Piper, oddei quanto è bello, non fissargli la bocca non fissargli la bocca quando è bello»; il ragazzo alzò le spalle, come per dire che alla fine non gli importava piú di tanto e allungò la mano: «Io sono Jason.» Piper si riprense e ricambiò la stretta presentandosi a sua volta.
«Prendiamo sempre lo stesso treno.» gli disse.
«Lo so, ti vesti in modo particolare, difficile non ricordarsi te.»
«Bello sapere che mi ricordi per questo.» disse Piper facendo una smorfia. 
«In realtá ti ricordo perchè sei carina,» disse come se fosse normale fare complimente ad una sconosciuta, poteva essere una ladra o chissà che altro! «E perchè mi guardi come una stalker.» continuò e Piper arrossí cercando di nasconderlo.
  Jason soffocò una risata, e continuò a comportarsi come se fosse tutto normale, le mise una mano attorno al collo e si alzò, la guardò negli occhi sfidando la sanità mentale della ragazza e, sempre con normalitá, la invitò a prendere un fish&chips lo stesso pomeriggio in un posto noto, e senza aspettare la sua risposta scese per non guardarsi piú indietro.

Piper passò l'ultima fermata facendo un'altra esibizione del pesce fuori dall'acqua con il tizio davanti a lei che si chiedeva se chiamare l'ambulanza segnalando una persona in stato di choc sul treno oppure cambiare posto ignorandola.
   
 
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