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Autore: _The Little Dreamer_    07/08/2015    1 recensioni
“Marito e marito. Suonava bene sulle labbra di tuo padre.” Disse Blaine, guardando Kurt mentre parlava.
“Marito e marito. Mi piace come suona anche adesso, a te no?” Continuò l’altro, tenendo il suo sorriso,
che lui stesso non amava particolarmente, perché sembrava mancassero tutti i suoi denti.
“Lo amo.” Rispose Blaine, baciandolo ancora, ancora e ancora.
*
“Ma tu ci credi nel vissero per sempre felici e contenti?” Chiese, solo dopo.
"Ehi, quella frase l'hai rubata dalla nostra storia." Disse, sorridendo divertito a suo marito,
che si avvicinò per dargli un bacio all'eschimese, trasformando quel sorriso in pura e squillante risata.
“No amore, prevedo molto di meglio, credimi.” Rispose Kurt.
*
Fanfic ambientata la sera del matrimonio doppio (puntata 6x08).
Alto tasso di Fluff per i nostri Klaine.
Quindi, solo buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfic è completamente ispirata a questa canzone.  



Strano come il tramonto era calato e nessuno dei due se ne era minimamente accorto.
In effetti, neanche tutto quello che era successo prima sembrava davvero reale, ancora niente era logico nella loro mente, però entrambi i cuori battevano a un ritmo totalmente nuovo: molto più lento, ma talmente forte che il rimbombo poteva ben udirsi.
Quando entrarono nella camera d’albergo, Kurt, che era impegnato a lasciare baci lascivi per tutto il collo dell’altro, allungò distrattamente una mano e cercò di accendere la luce.
“Aspetta, fermo così” disse Blaine, quando la stanza s’illuminò.
Kurt rimase bloccato nella sua posizione: una gamba più avanti dell’altra, la mano sinistra sull’interruttore e la destra poggiata leggermente dietro la nuca di Blaine. Non stava capendo, infatti, allontanò lentamente le sue labbra dall’osso della clavicola dell’altro, che adesso si ritrovava a due soffi dalle sue labbra.
“Non ho baciato abbastanza quest’uomo” disse Blaine, con il fiato corto per l’emozione “Cioè, non ho baciato abbastanza mio marito” si corresse solo dopo, catturando tra le sue labbra quello inferiore di Kurt, che sorrise teneramente, stringendolo in un abbraccio.
Anche se erano dei ventenni da poco sposati e molto maturi per la loro età, sembrava che alcune volte avessero la sindrome di Peter Pan, conservando sempre quell’ingenuità dei più giovani.
Entrambi erano rimasti tali e quali, preferendo mille carezze, invece di due soddisfacenti morsi.
Stettero tutto il tempo che vollero solamente a baciarsi, dove lingue si sfioravano e intrecciavano e ognuno sentiva il calore e la presenza dell’altro.
Kurt cercò le grandi e fredde mani di Blaine, in modo da portarsele al petto per riscaldarle.
Quest’ultimo poggiò la fronte e metà viso lungo la spalla di suo marito, parlando in modo ovattato, poiché anche le sue labbra sfioravano quella pelle come la neve.
“Wow!” si limitò a dire all’inizio “Non posso crederci” rise, mantenendosi nella posizione di prima, cercando di far combaciare ancora di più i loro corpi, rafforzando l’abbraccio.
Kurt prese il viso di Blaine tra le sue mani, portandolo vicino la sua bocca e baciando la sua fronte ripetutamente.
I loro sguardi s’incontrarono e sorrisero insieme.
“Solo... fallo, amore” gli disse Kurt, mentre gli occhi dell’altro brillarono dal nulla a quelle cinque semplici lettere: un brivido lungo la spina dorsale fece tremare Blaine.
 “Puoi chiamarmi sempre così da oggi in poi?” chiese allora il moro, accarezzando con le nocche una guancia di Kurt.
“Certo, quanto vuoi” rispose, lasciando un bacio sulla punta del suo naso e infine sulle sue labbra morbide.
Unirono di nuovo le loro mani, che insieme combaciavano così perfettamente.
Si avvicinarono al letto verso il centro della stanza, che rigorosamente matrimoniale e si sedettero ai piedi di questo.
Blaine lasciava carezze con le sue labbra, iniziando da una guancia, poi percorse la strada più dritta, che portava al collo, dove lo pizzicò leggermente, continuò con la spalla e il braccio, tracciando una via con la sua lingua. Tutto questo lo fece per arrivare alla mano destra di Kurt, baciando per alcuni minuti quell’anello argento, bellissimo e così luminoso.
“Marito e marito. Suonava bene sulle labbra di tuo padre” disse Blaine, guardando Kurt mentre parlava.
“Marito e marito. Mi piace come suona anche adesso, a te no?” continuò l’altro, tenendo il suo sorriso, che lui stesso non amava particolarmente, perché sembrava mancassero tutti i suoi denti.
“Lo amo” rispose Blaine, baciandolo ancora, ancora e ancora.
 
*
 
La sua sagoma era riflessa sulla specchiera, mentre si sbarazzava della cravatta e della giacca nera.
Fissò attentamente i suoi occhi, dove al loro angolo si formavano quelle che dovevano essere zampe di gallina naturali: non aveva mai sopportato neanche loro, perché nessuna crema costosa le avrebbe tolte via.
“Niente di personale, ma mi chiedevo: cosa ti ha fatto lo specchio?” Blaine sorrise dietro di lui, stringendo i suoi fianchi e posando il mento su una delle sue spalle.
“Forse vorrai dire: cosa ho fatto io a lui” rispose.
Blaine inclinò leggermente la testa, chiedendo più dettagli.
Kurt fece un sorriso forzato, poi con l’indice indicò prima la sua bocca “questo!”, dopo i suoi odiosi segni d’espressione “E queste!”.
L’altro abbassò lo sguardo, nascondendo la sua reazione divertita, perché proprio non gliene importava niente di quelle cose così futili.
 
*
 
Uscì velocemente i bottoni da ogni asola, per poi passare sul suo petto marmoreo entrambe le mani. Salendo con il viso, baciò la testa di Kurt, ispirando profondamente il profumo che emanavano i suoi capelli castani e lucenti.
 Si rifugiò solo per un po’ tra l’incavo del suo collo, beandosi della colonia che era solito indossare, dall’odore così forte e travolgente.
Dopo alcuni secondi cerchiò con baci entrambi gli occhi di Kurt, che sorrise estasiato e tranquillizzato da quel dolce gesto, così Blaine si apprestò a mordicchiare e leccare le labbra dell’altro, che le dischiuse quasi subito.
Mentre approfondivano quel contatto, entrambi si unirono in un ennesimo abbraccio.
“Così lo capisci che sei un idiota, quando pensi quelle cose?” domandò Blaine, che passava una mano lungo la schiena di Kurt, facendo continuamente su e giù. Il ragazzo sotto di lui scosse la testa, però questa volta regalandogli un sorriso, così aprì definitivamente la camicia bianca di Kurt e tracciò tutto il suo corpo con la sua bocca.
Se c’era una parte che Blaine adorava di quella pelle bianchissima, erano proprio le piccole lentiggini del petto di suo marito, perché mai nessuno li aveva potuti vedere: infatti erano quasi impercettibili, ma c’erano.
Mentre Blaine si occupava di vezzeggiare con calma un capezzolo del suo Kurt, con una mano scendeva verso il basso e massaggiava il suo ombelico.
Il ragazzo sotto di lui lo beò di sussurri e piccoli gemiti, poi cercò di riprendere contatto con la superficie sottostante a sé, provando a parlare.
“Fatti amare anche tu, B-blaine” si sforzò a dire, prima di dare una spinta con il fianco, invertendo le posizioni, privandolo della cravatta e successivamente della camicia.
“Anche tu non eccedi, quando si parla di autostima” dichiarò, affondando il viso sul petto olivastro e caldo di suo marito, lasciandosi accarezzare da quella peluria scura e riccia, come i suoi bellissimi capelli senza il loro fastidioso gel al lampone.
“Dio, quanto adoro il tuo petto così virile, mi fa impazzire Blaine” disse Kurt, passando una mano proprio lì, attorcigliando qualche riccio dal colore nero come la pece.
Kurt corse con una mano ad acchiappare le braccia di Blaine, portandole lungo la sua testa, poi portò la mano libera dietro, verso tutta la schiena, dove tracciò le adorabili fossette di Blaine, che a lui tanto piacevano - e voleva sempre a baciarle e toccarle.
Alla fine si unirono in un ultimo bacio, più lungo e intenso degli altri, per poi accoccolarsi uno stretto all’altro: i loro petti a contatto e le gambe, ancora coperte dai loro pantaloni, erano intrecciate il più possibile.
“Kurt...” sussurrò piano al suo orecchio.
“Mh-mmh” emise in segno di continuare liberamente.
“Se ti dicessi che io sono qui per te, ti ameresti finalmente per come ti amo io?” Blaine chiese dolcemente, soffiando su entrambe le palpebre dell’altro, che rimase senza fiato ancora una volta da quell’uomo.
“Ooh ...” Si lasciò sfuggire, mentre guardava Blaine con un’espressione meravigliata.
“Se tu me lo ricorderai ogni volta, sì... può essere” rispose Kurt, dopo un po’ di tempo.
E anche se era bravo a nasconderlo, anche lui aveva molte insicurezze, tra cui una nuova: non vedere suo marito felice per come meritava, soprattutto se la colpa era sua.
“Blaine...” iniziò, spostando dalla sua fronte una delle ciocche, parzialmente libera da quella roba appiccicosa che metteva sempre nei suoi capelli.
“Ma tu ci credi nel vissero per sempre felici e contenti?” chiese, solo dopo.
Lui sì, aveva iniziato già da un bel po’, in effetti.
Blaine aveva fin da sempre l’abitudine di bere il tè prima di andare a letto, e questo Kurt lo sapeva benissimo, perché neanche in pieno agosto avrebbe rinunciato a una bella tazza della sua bevanda preferita.
Uno degli effetti collaterali (se una cosa tanto dolce come quella si può chiamare così), però, era lo straparlare nel sonno e quel giorno lo scoprì nel modo più bello che un uomo possa desiderare.
Una delle tantissime sere che passarono insieme, quando ancora non indossavano quella fede così simbolica, Kurt si mise sotto le coperte insieme al suo Blaine, che prima aveva bevuto fino all’ultima goccia il suo tè al limone.
Al contrario del suo fidanzato, Kurt non riuscì  proprio a prendere sonno, vista l’ansia per l’esame dell’indomani, così gli toccò restare a fissare il soffitto attentamente o contare quante più pecorelle riusciva a immaginare nella sua mente.
“una, due, tre, quattr...” venne distratto da un lamento dell’altro e poi vide le sue labbra muoversi, senza che emettesse effettivamente nessun suono.
Cercò di svegliarlo cautamente, ma non ne voleva proprio, neanche una bomba ci sarebbe riuscita.
“K-kurt, attento!” disse nel sonno, facendo una faccia preoccupata. “No, non prenderla così. Guarda, dammi a me...” continuò, allungando le braccia in avanti, immaginando di afferrare qualcosa e portandoselo vicinissimo al petto.
Iniziò a dondolare le braccia da una parte all’altra, poi continuò a parlare, aiutando un altro po’ Kurt a capire cosa stesse sognando.
“Vedi? I bambini sono così fragili e bisogna stare attenti a come si prendono in braccio” disse, sorridendo nel sonno, mentre guardava...
“Nostra figlia è così bella, ha i tuoi stessi occhi, Kurt.”
E quella notte lui scelse di non svegliarlo, anzi, restò rannicchiato in un angolino, sentendo ciò che l’inconscio di Blaine sognava per entrambi e per la loro futura famiglia. Quando smise, Kurt si fece piccolo, accoccolandosi sul petto dell’altro, che lo strinse forte a sé.
Quella fu una delle notti più belle passate insieme.
Entrambi si guardarono per alcuni minuti, poi Blaine finalmente rispose alla sua domanda.
"Ehi, quella frase l'hai rubata dalla nostra storia" disse, sorridendo divertito a suo marito, che si avvicinò per dargli un bacio all’eschimese, trasformando quel sorriso in pura e squillante risata.
“No amore, prevedo molto di meglio, credimi” rispose Kurt, affondando le sue mani nei ricci di Blaine, che lo baciò con passione e lentamente, prima di far accoccolare l’altro sul suo petto, cercando di chiudere gli occhi, dopo quella giornata così piena e felice.
Una delle tante, del resto.




Angolo Autrice.
Ciao!
E finalmente dopo epocalissi, millenni, tornadi, una fine del mondo e l'inizio di uno nuovo sono tornata con una nuova fanfic, tutta fluff e Klaine.
Tra caldo, ventole messe al massimo, condizionatori e doccie sopra doccie, cercavo di scrivere almeno qualcosa, senza molti risultati.
Oggi sentendo questa canzone, da cui è completamente ispirata la trama della storia, ho aperto subito la pagina nuova di Word e... tadah!
Spero di trovare qualche recensione, a cui risponderò sicuramente e volertieri.
Quindi a presto!



 
  
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