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Autore: OrangePaint    09/08/2015    4 recensioni
Contiene spoiler della 8x24, non leggete se non l'avete vista!
Dal testo: "Non meno di dieci minuti dopo Sheldon era ancora seduto alla scrivania, preso ad accarezzare nervosamente con il pollice la scatolina di velluto blu scuro ancora aperta nella sua mano. Cosa aveva fatto in modo che la mente più brillante della Caltech, e probabilmente dell'intera California, rimanesse senza parole?"
La mia teoria su come Sheldon abbia deciso di comprare l'anello, nella snervante attesa della nona stagione.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sheldon Cooper
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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L'analisi della situazione afasica



Be', Gollum,

tu sei un esperto di anelli,

ora che ci faccio con questo?

 

Erano le ultime parole che il salotto dell'appartamento 4A aveva sentito prima di piombare nel silenzio. Non meno di dieci minuti dopo Sheldon era ancora seduto alla scrivania, preso ad accarezzare nervosamente con il pollice la scatolina di velluto blu scuro ancora aperta nella sua mano. Cosa aveva fatto in modo che la mente più brillante della Caltech, e probabilmente dell'intera California, rimanesse senza parole?

Spostò lo sguardo senza espressione dal pavimento verso quel piccolo oggetto luccicante di cui solo lui conosceva l'esistenza e che, se solo il fisico avesse avuto abbastanza coraggio, avrebbe potuto sconvolgere la sua vita anche più della scomparsa della serie tv Firefly; sospirando, ammise a se stesso che in quell'istante si sentiva molto peggio di quando quel telefilm era stato cancellato, benché anche quello fosse stato un duro colpo. L'unica cosa che la sua incredibile memoria riusciva a ricordargli in quel momento era quella maledetta videoconversazione appena avvenuta. Per un attimo si illuse che fosse stato tutto un incubo, come quello che aveva fatto anni prima in cui Babbo Natale voleva ucciderlo con un cannone; ma come sapeva bene, l'elaborato della mente umana durante la fase REM si ricorda molto grossolanamente quando si è svegli, mentre lui sventuratamente di quella chiamata ne ricordava ogni minimo dettaglio, fino al più insignificante; e ciò che lo spaventava maggiormente era che pensando ad ogni espressione, movimento e persino al tono di voce con cui la sua ragazza aveva parlato, sentiva come se nel suo corpo si aprisse una voragine. Era una sensazione estranea, angosciante e soprattutto non spiegabile scientificamente. Una sensazione orribile che lo spinse a portare la mano libera vicino al petto e stringere tra le dita il tessuto della sua maglietta.

Cominciò d'un tratto a pensare al giorno in cui aveva preso quella decisione che solo qualche anno prima gli sarebbe sembrata stupida e del tutto priva di fondamento; era successo in uno dei suoi tanto odiati quanto amati Giovedì del Tutto Può Accadere, qualche mese prima. Come attività fuori dal normale aveva deciso di andare a far lucidare un orologio da taschino d'ottone ramato con il disegno di una locomotiva inciso su di esso, dono di qualche Natale prima da parte di Leonard e Penny. Si era rallegrato perché ricordava che in quell'occasione era riuscito a ricambiare il regalo con uno del medesimo valore, schivando così l'imbarazzante possibilità di trovarsi in debito con i suoi amici. Recatosi a piedi alla gioielleria più vicina, poco distante dal nuovo negozio di fumetti di Stuart, decise di ammazzare il tempo osservando altri modelli di orologi mentre il suo era in manutenzione. Nello scaffale in vetro sopra a quello dove erano esposti, qualcosa catturò la sua attenzione: un piccolo anello in argento con un'ametista viola. Non appena lo vide, il volto della sua Amy attraversò la sua mente. Non sapeva il motivo, ma quel gioiello gliela ricordava; da sempre aveva associato inconsciamente a lei il colore viola, forse perché al loro primo incontro lei indossava un cardigan a righe di quella tonalità. L'anello sembrava molto più umile di quelli che lo circondavano, d'oro e con diversi diamanti incastonati; ma agli occhi del fisico teorico brillava più di tutti gli altri.

Dopo averlo fissato per diversi istanti, si ricordò che teoricamente lui odiava tutti i gioielli in generale, poiché li riteneva inutili e senza nessuno scopo – a parte ovviamente l'Unico Anello, centro di una delle sue trilogie preferite – quindi distolse quasi forzatamente lo sguardo dall'oggettino argenteo e si allontanò da quella vetrina. Pochi secondi dopo, tuttavia, si trovò di nuovo a osservarlo con attenzione.

«Voleva vedere questo anello?» la voce cortese della commessa del negozio lo riportò alla realtà.

«No, cioè, ehm...» rispose confuso Sheldon. Era sorpreso di quanto quella domanda innocua l'avesse mandato in crisi, ma ancora di più dopo aver sentito la parola “Sì” uscire dalla propria bocca.

L'aveva comprato. E nemmeno sapeva perché. Si vergognava di aver fatto un acquisto così impulsivo, che la sua mente elevata non avrebbe mai fatto, ma cercò di giustificarsi pensando che nei giovedì del Tutto Può Accadere, appunto, tutto poteva accadere.

~*~

Quell'anello era perfetto. Argento e ametista, silver e amethyst: le iniziali dei due componenti erano le stesse di Sheldon e Amy. Il ragazzo non poté fare a meno di chiedersi come sarebbe andata se anche lui, come l'anello d'argento, avesse custodito stretta a sé la propria ametista; se avesse espresso di fronte alla donna più importante della sua vita ciò che da tanto tempo si era accorto di desiderare, la proposta che l'anello rappresentava.

Sheldon Cooper non era quasi mai rimasto senza nulla da dire come in quella sera. Il fisico mormorò quasi impercettibilmente l'unica parola che, tra tutte quelle che conosceva, avesse ancora un senso.

«...Amy».


Angolo OrangePaint -------------------
Bene, insomma, era da maggio che volevo scrivere qualcosa sul season finale. Ovviamente mi ha lasciata con il cuore spezzato (il mio povero Sheldon!), e nell'attesa della nona stagione ho voluto cimentarmi in questa OS. Questa è la mia prima storia da un po' di tempo, causa blocco dello scrittore; per farmi del male, l'ho scritta ascoltando the Scientist dei Coldplay (la canzone più triste che conosca, credo, oltre che adatta al contesto). Beh, che dire, grazie per essere arrivati fin quaggiù e un abbraccio wireless a chiunque si prenderà un attimo per commentare/suggerire qualcosa. :)
Adios!!
OrangePaint

 

  
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