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Autore: Cassie78    09/08/2015    0 recensioni
Luna è una diciassettenne come le altre, si divide tra scuola, amici e la danza, la sua passione. Manca solo l'amore nella sua vita. O meglio, qualcuno c'è ma é molto complicato. Perché è il suo insegnante di danza? Perché hanno 10 anni di differenza? O perché è il classico playboy che ci prova con tutte le ragazze che gli capitano davanti? É difficile per lei capire Flavio, una persona incoerente, che parla pensa e agisce in modo diverso e che ha lo strano potere di confonderla. Infatti Luna inizia a pensare di non essergli affatto indifferente. Il problema é che Flavio ha la brutta abitudine di fare sempre la cosa sbagliata e distruggere le uniche cose belle che ha nella vita. E se un giorno si ritrovassero costretti a vivere nella stessa casa? O addirittura la stessa camera?
Dal testo: Ammirai la sua perfezione, quei bellissimi capelli castano scuro che facevano risaltare il verde dei suoi occhi. Quell'accenno di barba che mi faceva impazzire e che avrei tanto voluto sentire a contatto con le mie dita e infine il suo fisico fantastico. I muscoli che si vedevano attraverso la maglietta e quelle braccia dalle quali avrei tanto voluto essere abbracciata.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Quando mi risvegliai non fui subito consapevole di cosa stava succedendo.
Aprii gli occhi di scatto e subito tutto mi fu chiaro.
Non so come ma ero sopra Flavio, non completamente. 
La mia testa e la mia mano destra erano poggiate sul suo petto nudo.
Il suo braccio mi avvolgeva la vita tenendomi stretta a se. 
Io sorrisi ma poi mi irrigidii subito dopo.
La sua mano iniziò a risalire su per la mia schiena, sotto la maglietta.
Il contatto della sua mano calda con la mia pelle mi fece rabbrividire. Lui doveva essersene accorto perché bloccò la mano e aprì gli occhi.
Io invece dal canto mio richiusi subito i miei  e feci finta di dormire, da codarda qual'ero avevo optato per la strada più semplice. NON FARE NULLA.
Dopo vari momenti di silenzio sentii una mano accarezzarmi la guancia e il suo pollice sfiorare le mie labbra.
Il mio cuore accelerò e sperai che lui non lo sentisse.
Ad un tratto le sue labbra si posarono e sulla mia fronte e indugiarono per qualche secondo di troppo prima di staccarsi.
Ma alla fine lo fece e mi adagiò dall'altra parte del letto e, con un sospiro di rassegnazione (?) si alzò dal letto e uscì silenziosamente dalla stanza.
Fu allora che io aprii gli occhi, nella stanza regnava il silenzio mentre io fissavo il soffitto cercando di tranquillizzarmi.
Inspiravo ed espiravo sperando che il mio cuore smettesse di battere così velocemente e così forte.
Dopo interminabili minuti mi decisi ad alzarmi e mi trascinai fino alla cucina da cui provenivano delle voci. Mi appiattii al muro per origliare.
-quindi è andata bene?!- sentii dire a Luca.
-assolutamente no, spero che una notte così non si ripeta più- sentii dire a Flavio.
Sta notte? 
-dai cosa sarà successo di così terribile con Luna?- chiese Sofia. Parlavano di me?
-nulla, solo...non voglio che si ripeta- disse di nuovo Flavio risoluto.
Il mio cuore si spezzò e una lacrima mi scese lungo la guancia.
Che stronzo!
Senza fare rumore corsi in bagno e chiusi la porta a chiave. Poi mi appoggiai alla porta con le spalle e mentre piangevo e singhiozzavo scivolai con la schiena sulla superficie di legno fino a ritrovarmi seduta a terra.
Gli facevo davvero così schifo? Perché? 
Lo odiavo, stavo davvero iniziando ad odiarlo.
Qualcuno bussò alla porta.
-Luna sei qui?- chiese Flavio con una nota preoccupata nella voce. Presi un grosso respiro per far tornare normale la voce, senza traccia di aver pianto.
-si sono qui perché?- chiesi io fredda e distaccata.
-perché non ti ho trovata in stanza e così...- ma non lo feci finire. Spalancai la porta furiosa.
-e così cosa? Ti sei preoccupato? Ma non mi dire!- dissi io puntandogli il dito contro. Lui mi guardava sbalordito, sorpreso da quello scatto d'ira. 
Poi mi sorprese ancora di più prendendomi il volto tra le mani e avvicinandosi sempre di più a me.
-ma tu...perché stai piangendo?- chiese guardandomi dritto negli occhi. Io ero senza fiato ma quando mi ripresi lo allontanai da me. 
-niente- dissi io poi mi girai per tornare in bagno e mi chiusi la porta dietro.

Per tutto il giorno cercai di evitarlo, e lui se ne era ovviamente accorto.
Passai tutta la giornata a chiacchierare con Sofia chiedendole consigli per quella sera perché avevo il diciottesimo.
Verso le 18 andai a farmi doccia, rasoio e piastra, insomma inizia la mia opera di restauro. Misi lo smalto rosso sulle mani e i piedi.
Sofia mi aiutò a truccarmi. 
Vedendo il vestito optammo per un trucco leggero sugli occhi valorizzando le labbra con un rosso acceso.
Erano ormai quasi le 20 e decisi che era ora di infilarmi il vestito. 
La seta scivolava dolcemente sulla mia pelle fino ad arrivare giù, ai miei piedi.
Infilai i tacchi e mi avviai verso lo specchio intero per vedere come stavo.
Rimasi a bocca aperta. La ragazza nello specchio non ero io, forse poteva essere una versione più grande e più bella di me.
Il vestito era divino,nero. Davanti molto semplice con delle bretelle sottili e aderente fino ai fianchi con qualche brillantino qua e la, poi diventava più largo e il tessuto scendeva morbido fino ai piedi ai quali portavo tacchi molto alti e neri.
Mi voltai con le spalle allo specchio, quello era il pezzo forte del vestito, uno scollo che si fermava giusto poco sopra il sedere, ma non risultava volgare anzi, era terribilmente elegante.
-Wow Luna sei splendida- disse Sofia che era seduta sul letto.
-già - sussurrai io ancora incredula.
-Mirko deve tenerti stretta stasera o qualcuno ti si porta via!- disse lei ridendo e facendo ridere anche me. Poi spalancò gli occhi come se avesse avuto un'idea, balzò in piedi e si avviò verso la porta -aspetta qui- mi disse prima di uscire.
Io non potei far altro che restare ferma e confusa.
Tornó dopo pochi secondi sorridente e mi fece cenno di seguirla. Io feci come diceva e mi portò fino in salotto.
Li, seduti sul divano c'erano Luca e Flavio che si voltarono subito a guardarmi e restarono a bocca aperta. Lo sguardo di Flavio era intenso, penetrante e mi mise quasi in soggezione tanto che mi ritrovai a spostare lo sguardo altrove interrompendo quel contatto visivo.
-allora non è bellissima?!- chiese Sofia più eccitata di me sedendosi sulle gambe di Luca.
-io approvo senza alcun dubbio- disse Luca sorridendomi.
Flavio era ancora fermo, bloccato in quella posizione poi, dopo poco, parlò.
-sei bellissima- disse lui con la voce bassa. Io mi limitai a guardarlo.
-Luna fai vedere il dietro, quella è la parte forte!- disse Sofia.
Io mi voltai sorridendo a disagio, non so quanto avrei dato per vedere la faccia di Flavio in quel momento.
-no- sentii dire alle mie spalle proprio da lui. Io mi girai confusa.
-no cosa?- chiesi io fulminandolo.
-tu non esci con quel vestito- disse lui alterato alzandosi in piedi.
-perché?- chiesi io guardandolo a bocca aperta.
-hai la schiena tutta scoperta- disse lui indicandomi.
-e allora, è un problema?- chiesi io stizzita.
-certo-che-lo è!- scandì lui avvicinandosi a me.
-tuo?- chiesi io. Lui fece per parlare ma poi richiuse la bocca e abbassò lo sguardo -esatto- dissi io allontanandomi. Presi il mio telefono e vidi il messaggio di Mirko che diceva che era arrivato -io vado buona serata!- dissi io prendendo il giacchetto.
-ciao divertiti- mi gridò Sofia.
-e fai la brava- aggiunse Luca facendomi sorridere prima che uscissi di casa e mi chiudessi la porta alle spalle.

La festa era bellissima e io mi stavo divertendo da pazzi. Erano ore che ballavamo e i miei piedi stavano chiedendo pietá. 
Avevo ballato di tutto con quei tacchi quella sera, dai balli più scatenati e quelli più lenti.
Mirko era un bravissimo ballerino e nei lenti dava il meglio di se. Più di un ragazzo aveva tentato di chiedermi di ballare ma Mirko aveva cortesemente declinato l'invito prima che lo facessi io.
Quando raggiunsi il tavolo dove avevo lasciato il mio cellulare mi accorsi di avere tre chiamate perse, di Flavio. Non feci in tempo a sbloccarlo che subito ne arrivò una quarta. Combattei con me stessa tra il gli rispondo e il non gli rispondo.
Alla fine vinse il non gli rispondo e lasciai vibrare il telefono sul tavolo.
Dopo pochi minuti arrivò un'altra chiamata ma non di Flavio, bensì di Luca.
Risposi subito.
-pronto?- dissi tappandomi l'altro orecchio per via della musica alta.
-ehi splendore come va?- chiese lui.
-tutto bene mi sto divertendo perché?- chiesi io sospettosa. Perché tutte queste chiamate?
-no niente volevamo... Volevo sapere a che ora torni- chiese Luca dopo essersi ripreso. Volevamo eh?!
-non lo so credo dopo l'una, non ti preoccupare ho le chiavi- dissi io.
-ah ok va bene. Buona serata- disse lui prima di chiudere la conversazione.
Io restai perplessa a guardare lo schermo del telefono poi lo misi in borsa e mi ributtai in pista raggiungendo Mirko che mi aspettava.

Salii le scale del palazzo con non poca difficoltà, avevo bevuto un po' troppo per i miei gusti.
Girai la chiave della porta ma prima di aprirla mi levai i tacchi per non fare rumore.
La porta si aprì improvvisamente prima che potessi aprirla io. Davanti a me c'era Flavio con uno sguardo a dir poco da brividi, sarebbe stato perfetto per un film horror.
Restammo a fissarci lì al buio per un tempo interminabile.
-ciao- dissi io oltrepassandolo ed entrando in casa. 
Mi diressi verso la camera di Flavio, visto che avrei dovuto dormire di nuovo con lui.
Ero arrivata sulla soglia quando una spinta violenta mi fece entrare in stanza e sentii la porta chiudersi di botto.
Per fortuna non caddi e mi voltai furiosa alle mie spalle dove c'era Flavio.
-ma sei pazzo? Potevo cadere idiota!- gli ringhiai io contro.
-perché non mi hai risposto? Perché hai ignorato tutte le mie chiamate?- chiese lui alzando il tono della voce mentre si avvicinava a me.
-semplicemente non mi andava- risposi io tagliente.
-é tutto il giorno che mi tratti male e che mi eviti, cosa ho fatto?- chiese lui più calmo. Io mi guardai intorno a disagio nel buio della stanza.
-ti fa così schifo dormire con me?!- chiesi io fredda, cercando di restare calma mentre incrociavo le braccia al petto.
-ma di che stai parlando?- chiese lui confuso.
-non fare finta di nulla! Ti ho sentito questa mattina! Cosa hai detto?- dissi io fingendo di pensare- ah si "spero che una notte come questa non si ripeta mai più"- dissi io guardandolo male. Lui sembrò capire e si allontanò scuotendo la testa.
-non hai capito nulla! Ieri notte è stata terribile perchè tu eri lì e...
-o ma grazie tante fa sempre bene sentirselo ridire- sbottai io superandolo ma la sua mano mi bloccò il braccio e con molta poca delicatezza mi fece girare e mi sbattè contro il muro bloccandomi con il suo corpo.
-é stato terribile perché eri a due centimetri da me e non potevo toccarti, stringerti, baciarti....é stata una tortura- disse lui guardandomi con i suoi occhi profondi. Io boccheggiai a quella rivelazione.
-cosa?- sussurrai io.
-io non ce la faccio più a resisterti tutti i giorni- sussurrò lui accarezzandomi la guancia.
-allora non farlo- dissi io, non so con quale coraggio.
Vidi l'indecisione sul suo volto prima di sentire le sue labbra sulle mie.
Mi stava baciando con foga come se fosse assetato.
Ero ancora frastornata ma poi mi risvegliai da quello stato confusionale e ricambia il bacio con altrettanta foga aprendo la mia bocca e facendo incontrare le nostre lingue.
Portai le mie mani tra i suoi capelli corti e morbidi. 
Lui mi sollevò e mi fece sedere sulla scrivania che era lì accanto e si posizionò tra le mie gambe mentre mi teneva ancora stretto a se possessivo. Lo sentii sorridere sulle mie labbra.
Gli morsi il labbro inferiore e sentii un suono roco uscirgli dalla gola. 
Non so come la sua mano era arrivata sotto al vestito e stava risalendo lentamente su per la mia gamba. Io gemetti sulle sue labbra.
Ma lui si staccò improvvisamente.
-no è tutto sbagliato! Questo non doveva succedere!- disse lui mettendo parecchia distanza tra di noi.
-non mi sembrava che poco fa la pensassi in questo modo- dissi io scendendo dalla scrivania.
-mi sono sbagliato, ho sbagliato su tutto. Questa cosa che é successa tra noi....Bhe dimenticala- disse lui aprendo la porta della stanza.
-dove vai?- chiesi io perplessa.
-dormo sul divano- disse lui uscendo e richiudendosi la porta alle spalle.
Io mi sedetti sul letto e mi presi la testa sulle mani.
Mi aveva baciata! Mi voleva!
Si, ma poi si era pentito.
Questa era l'ennesima conferma, la conferma che lui non era quello adatto per me.
  

Ciao a tutti!!
Ecco a voi il nuovo capitolo. Finalmente Luna e Flavio si sono baciati! ma Il ragazzo è stato scemo e si è tirato indietro. Chissà cosa succederá dopo il bacio e le sue rivelazioni.
Fatemi sapere cosa pensate di questo nuovo capitolo.
Ciao baci alla prossima!!
   
 
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