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Autore: holocene    10/08/2015    2 recensioni
Ma quando la porta si apre – graziosamente – qualcosa assolutamente non quadra. Il mio cuore, che prima batteva velocemente, ora si è completamente fermato, per poi riprendere a battere ancora più forte. In più il mio palato si è del tutto asciugato, causa dovuta al fatto che la mascella sta toccando terra.
Perché al posto della figura tozza e accigliata della Hemmings, un bellissimo ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli biondi mi fissa sulla soglia della porta. Regge in mano la maniglia e mi guarda aspettando che dica qualcosa. Rimango a boccheggiare ancora un po’ incapace di ragionare.

***
Babe Kelly è la ragazza più razionale, ambiziosa e incline agli affetti morali che il Norwest Christian College abbia mai ospitato. Ma quando fa la conoscenza di Luke, frontman della band più popolare del momento e detentore del record ‘Ragazzo Bellissimo’ indetto dalla mente di Babe stessa, i suoi piani sembrano prendere una piega piuttosto piacevole. Peccato che lui sia il figlio della sua professoressa di matematica.
***
Una storia basata sull'arte di guardare film horror in completa solitudine, vecchie canzoni britpop, imbarazzo totale, aspiranti Primi Ministri, pazze migliori amiche e, molto più importante, sulla bellezza di Luke Hemmings.
[Luke/Babe]
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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XX.

Prom pt. 5 –
founding the first Like af Fandom
and The Aukland Plan
(in which Babe is being completely
irresponsible)







Rimango immobile sul palco, affrontando a testa alta lo scomodo applauso del pubblico, che inizia a battere le mani in modo lento e confuso. In fondo alla folla i riflettori si puntano su Mike e Leigh, che si guardano l’un l’altra con delle espressioni sconcertate dipinte sul viso. Poi lo sguardo di quest’ultima si rivolge a me, che nel frattempo applaudo domandandomi cosa sia veramente successo nei momenti successivi all’entrata di Minnie sul palco. Certo la situazione è divertente: Michael non è nemmeno più uno studente del Norwest, e in più gli alunni mica ci cascano a pensare che Leigh avesse mai potuto candidarsi come reginetta.
Dunque prende a suonare una musichetta trionfante, e i due sono invitati dalla sottoscritta a salire sul palco per farsi incoronare. Attraversano il pubblico con uno scroscio di appalusi oramai ritmatici, dove Leigh sembra stia per eruttare da un momento all’altro – ma stranamente il suo contegno ha la meglio sulle azioni. E’ invece più facile analizzare Michael, che rimane completamente all’oscuro di ciò che stia succedendo intorno a lui. Sicuramente gli ritornerà in mente Sandy Cunningham e la sua amata di cinque anni fa, o forse ha altri grilli per la testa.
“Ma sto sognando? Non sono nemmeno ubriaco” dice infatti mentre affiancandomi, mentre dietro di lui Jay si mette in punta di piedi per appoggiargli in testa la corona di re. Voltandomi Shannon è presa a fare la stessa cosa con Leigh, indirizzandomi delle occhiate per chiedermi come cavolo sia successo tutto questo.
“Ricordami di accoltellare Minnie” mi sussurra Leigh con l’espressione più adirata che poteva mettersi su. “Sono seria. Le farò il culo più grande di quello che ha già.”
“Guarda il lato positivo, Leigh” le dice Michael prendendola per mano. “La corona ha gli inserti in metallo. Cosa vuoi volere di più dalla vita?”
Cerco di tagliare il loro discorso prima che possa sfociare in qualche assurda lotta cannibale, piazzandomi nuovamente davanti al microfono. “E ora i due nuovi eletti si cimenteranno in un ballo lento.”
Entrambi scoccano la testa verso di me, ma io li spingo giù dal palco prima che possano controbattere. Le luci si spengono e i due rimangono soli sotto l’unico riflettore acceso. In mezzo alla pista. Con tutti che li fissano. Accerchiati intorno a loro. Pff, e pensare che quando avevo dieci anni volevo essere reginetta. Povera, illusa, innocente Babe.
A questo punto scendo dal palco e mi infilo tra gli altri per assistere alla scena in modo meno malizioso, e vedo Leigh che appoggia le mani sulle spalle di Michael e gli dice, “Senti, se provi anche solo a pestarmi i piedi ti mollo qui e mi porto via la tua corona di metallo, va bene?”
Sorrido molto subdolamente, appoggiandomi al tavolo del cibo per osservarli meglio mentre iniziano a ballare. Solo dopo un po’ mi accorgo che Minnie sta guardando la scena di fianco a me, reggendo in mano un’intera bacinella di popcorn. Faccio per prenderne una manciata, e quando li metto in bocca commento, “La tua non è stata poi un’idea così stupida, sai?”
“Lo so” dice senza distogliere lo sguardo dai due. “Leigh può dirmi e farmi quello che vuole, ma non può mentire a sé stessa. Le piace Michael ma non vuole cadere nel mainstream. Che cazzata. Architetto questa storia da almeno una decina di giorni.”
“Wow” esclamo. “Dev’esserti costata tanta fatica.”
“Dipende dai punti di vista. A proposito, Babe, i sistemi di sicurezza di questa scuola fanno schifo. Scusami, era solo una recensione tecnica, sai.. non si sa mai che qualcuno entri nella sala insegnanti per boicottare i risultati delle elezioni.”
“Grazie, lo inserirò nel mio saggio finale” le dico. “Non che mi interessi, ma.. chi avrebbero dovuto essere i vincitori?”
“Tu” risponde. “Dovresti ringraziarmi ancora. Ti saresti dovuta annunciare da sola, ti immagini che roba?”
Continuo a prendere manciate di popcorn e infilarmele in bocca senza dare a vedere l’imbarazzo che mi ricopre l’anima. “Non voglio sapere chi fosse il re.”
“Un certo Noah o qualcosa di simile.” Sto addirittura masticando e ingoiando pezzi di popcorn non scoppiati – il che non è mai successo. In effetti il favore di Minnie mi è più che sufficiente per ringraziarla in eterno. Non sarei mai stata in grado di andare oltre il ballo di inizio serata con Noah, e lo sapevo bene ancor prima di accettare la sua proposta. Mi ci voleva proprio questo momento di realizzazione, perché altrimenti sarei andata in giro per il resto dei miei giorni a pensare di aver creduto davvero a tutte le azioni che ho fatto questa sera, oltre che a convincermi di essere rimasta fedele ai miei pensieri. Davvero terrificante. Continuo quindi a rimuginare sulle mie cattive scelte di vita, fissando Mike e Leigh che ora sembrano piacersi più che mai. Per fortuna la voce di Luke riesce a farmi risorgere, quindi smetto di infliggere dolori alla bacinella dei popcorn ancora tra le mani di Minnie.
“Complimenti” le dice affiancandomi. “Un piano davvero geniale.”
“Grazie, grazie. Penso che il prossimo passo, almeno appena finita l’università, sia quello di vincere il Nobel per la fisica. Il che non c’entra assolutamente niente con quello che ho fatto stasera, ma posso lavorarci.”
Luke fissa l’aria intorno a lei per qualche secondo, poi annuisce e si appoggia al tavolo di fianco a me. Quindi ricomincia quel gioco che facciamo sempre dove ci guardiamo dritti negli occhi senza parlarci in nessun modo. All’inizio era davvero una cosa strana, ma poi si vede che entrambi ci abbiamo fatto l’abitudine. Rimane comunque in principio qualcosa di fuori dal comune.
“Dovrei dirti qualcosa per fare in modo che questa situazione non risulti strana o..?” mi chiede Luke, i suoi occhi puntati dentro i miei.
“Non credo” bofonchio. “Va bene così.”
Però da dietro le sue enormi spalle, proprio in fondo alla folla, come un puntino fosforescente, metto a fuoco lentamente una figura indistinguibile. Un po’ incerta della situazione, la Hemmings cammina passo dopo passo intorno alla folla, dopodiché ci individua e inizia a farsi spazio tra gli studenti per raggiungerci. E’ sorridente, serena, e per la prima volta nella mia vita so di non sentirmi intimidita dalla sua possente presenza.
“Mamma” esclama Luke visibilmente sorpreso. “Cosa ci fai qui?”
“Ci lavoro?” risponde. “Potrei farti la stessa domanda, ma.. insomma, Babe, Luke mi aveva già detto che avrebbe rimandato la sua partenza.”
Suo figlio appare subito imbarazzato, appoggiandosi le dita sulle tempie. Provo subito un po’ di vergogna per lui, ma cerco di mascherarla con la miglior risata imbarazzata che potevo pescare dall’armadio delle mie reazioni scomode.
“Ma Mike cosa ci fa qua?” domanda subito Liz. “E perché sta ballando con Leigh?” Si volta ancora una volta a guardarli, “E perché sta indossando la corona?”
Mi gratto la nuca, e con la coda dell’occhio noto che Minnie e la bacinella dei popcorn sono sparite. “Emh.. è una lunga storia” cerco di spiegarle. “Diciamo che.. beh, sì, è una lunga storia.”
“Avresti dovuto ascoltare il discorso di Babe prima” si intromette Luke. “Era davvero molto bello. E ben esposto.”
“Uh, davvero?”
“Emh” continuo a dire. Non ricordo quando questa parola sia entrata nel mio vocabolario quotidiano, ma ora che è apparso suppongo ne farò un abuso sproporzionato senza rischio di overdose. “Diciamo che ci ho pensato per un po’ di giorni. Non volevo cadere nel.. banale.”
“Che peccato avermelo perso. Spero proprio di sentirne molti in futuro. Chi lo sa, magari al posto di quelli di Tony Abbott..”
Le rifilo nuovamente un’altra di quelle risatine un po’ brutte. “Beh, chi lo sa..” rispondo. “Magari con i miei piedi sopra Tony Abbott.”
Ridiamo insieme, mentre Luke mi rimane affianco a fingere di interessarsi all’imminente discorso di politica che sta per sfociare. Ma questa volta so che non resisterà più di tanto, difatti mi prende per mano ancor prima che Liz possa dire qualsiasi altra cosa. “Beh, mamma, è stato un piacere vederti” dice. “Noi andiamo a ballare.”
Il tutto viene stroncato sul nascere, con Luke che mi trasporta in pista e Liz che mi saluta con un’espressione di disapprovazione nei confronti del figlio.
“Scusami” mi dice quando siamo ormai lontani. “La presenza di mia madre mi imbarazza.”
“Posso comprenderti. Al posto tuo avrei cominciato a correre prima ancora di vederla arrivare.”
“L’avrei fatto, ma un certo qualcuno non mi ha avvertito.”
“Ehi, a me piace tua mamma. Non posso semplicemente dirti di nasconderti. E’ come se la insultassi, capisci? E poi sei troppo grande, anche sotto il tavolo avresti fatto fatica a passarci.”
“Questo perché valuti le mie capacità in modo a dir poco inconsistente. Mi sarei rotolato sotto rimanendo sdraiato.. addirittura senza toccare terra con i piedi.”
“Intendi dire che ti saresti destreggiato con la tua sola pancia?”
“Esattamente, Babe. Esattamente.”
“Di grande effetto, Luke. La prossima volta sarò sicuramente in grado di avvertirti almeno dieci minuti prima dell’arrivo di parentela indesiderata, cosicché tu possa ingegnarti con movimenti alla Mission Impossible.”
Improvvisamente Luke mi si piazza davanti, sempre mantenendo la sua mano nella mia. Non mi ero nemmeno accorta di quanto avessimo camminato, e ora eravamo poco distanti dalla porta che dava sul campo da calcio. Oramai Leigh e Mike avevano smesso di ballare da un pezzo, e ora gli ultimi brani ritmati incalzavano prima della fine della serata. E io avevo Luke davanti a me, d’un tratto serio, come se gli fosse venuto in mente qualcosa di importante.
“Vieni con me a Auckland, Babe” mi sussurra stringendomi forte la mano. “Vieni con me.”
Prendo a mormorare qualcosa con la bocca, ma non so bene cosa dire. Una parte di me vorrebbe subito rispondergli sì, ma quella più noiosa, che di solito utilizzo con Leigh quando non sopporto le sue recitazioni, mi suggerisce di calmare i bollenti spiriti. “Emh.. non lo so.. devo studiare per gli esami.. e..”
“Staremo lì solo due giorni. E puoi studiare anche lì. Posso aiutarti, se vuoi. Ero bravo a scuola. Come te la cavi in matematica?”
“Aspetta un attimo” lo interrompo. “E’ tutto troppo confuso. Cosa dico ai miei? E a Leigh? Sei sicuro che non sarò d’intralcio?”
“Assolutamente no” risponde. “Sei la mia ragazza. Non sei d’intralcio. Se ti chiedo di venire è perché lo voglio. Lo voglio davvero.”
“Scusami” respiro affannosamente, scuotendo la testa per riuscire a rimettere i pensieri nel posto in cui sono nati. “Hai appena detto che sono la tua ragazza?”

“Tu? A Auckland? Due giorni? Una settimana prima degli esami? E non mi sembri neanche ubriaca.”
“Questo perché non stai focalizzando, Leigh.”
“Devo pensarci.”
Così mi supera, camminando verso la sua macchina con un finto broncio stampato in faccia. La situazione è davvero molto frettolosa, con la sottoscritta che le sta dietro per tutto il parcheggio implorandole di venire con lei in Nuova Zelanda. Un posto nella quale tra l’altro non sono mai stata e che mi sa tanto di esperienza che racconterò ai miei nipoti sulla soglia dei miei novant’anni, sempre che Leigh si decida ad accompagnarmi.
“Ma che dirai ai tuoi, Babe?” mi dice mentre apre lo sportello. Luke e Mike se ne sono andati via proprio qualche minuto fa a bordo di questo macchinone nero estremamente celebrità, lasciandomi nel parcheggio a ripetere mentalmente il discorso da fare a Leigh.
“Posso rispondere anche a questo” schiocco le dita prendendola proprio sul punto giusto. “Pensavo di dire loro che rimarrò a dormire da te per due giorni.”
“E questo perché..?”
“Perché devo aiutarti a studiare gli ultimi argomenti. Non faranno domande.”
Leigh sbuffa, e per la prima volta mi sembra meno indecisa. Si mordicchia il labbro un po’ perplessa, appoggiando un gomito sul tettuccio dell’auto. “Perché devo sempre passare per la stupida di turno?”
Scrollo le spalle. “E’ a questo che servono gli umani.”
A questo punto sale in macchina, quindi mi affretto a seguire i suoi passi come una specie di vampira notturna.
“Senti, io lo faccio solamente perché questo Luke ti ha davvero tagliato la strada e fatto cadere in qualche tremendo dirupo dell’amore. Ovviamente il mio giudizio finale dipende da quanto i miei si berranno la patetica scusa che gli rifilerò dieci minuti dopo averla pensata, ma per il resto è un okay.”
Mi metto ad strillare come una cretina, sentendomi tanto la bambina indifesa che sognava di diventare reginetta. “Grazie” le dico strozzandole il collo con un abbraccio. “Almeno passerai del tempo con Mikey.”
“Vuoi per caso che non venga più?”

 



okay so guess who's back
tan tan taaan
me lmao

sono passati secoli, ma non avevo voglia di scrivere.
fa davvero caldo e le mani mi sudano molto
e fa davvero caldo.

e poi se dobbiamo essere del tutto sinceri
QUESTO CAPITOLO E' UN COPIONE NEL SENSO CHE
C'E' DAVVERO TANTO DIALOGO E POCHE SPIEGAZIONI
WHY AM I LIKE THIS
anyway indoviNATE COS'HA SCRITTO LUKE SU TWITTER
L'ALTRO GIORNO E IO ERO TIPO bitch is u crazy



I MEAN? e vogliamo parlare di LEIGH E MICHAEL?
CHE IO HO DECISO DI CHIAMARE LIKE? LIKE?!?!' ???'?
che nome di merda wtaf
però sono scippabili DATO che io stessa sono
la moglie di michael il che non ha il senso più totale

allora punto della situazione
1. il ballo è finito
2. babe e leigh vanno a aukland per il concerto dei 5sos
3. presumo di terminare la fanfiction entro la fine dell'anno
4. I AM SERIOUS
5. basta sto scrivendo troppo è tardi lol

quindi grazie mille di starmi ancora appresso
e io provo quasi delle emozioni umane nei vostri confronti
quindi i luv u
bye

fede


 
  
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