Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Funny08    10/08/2015    2 recensioni
"Fece per allontanarsi, ma le afferrai istintivamente un braccio. Non volevo che se ne andasse. Doveva stare con me. In quel momento capii che ero innamorato di lei. Della sua bellezza, del suo sorriso, dei suoi occhi, della sua “pazzia”, se così la si può definire. Già, lei era unica".
Una one shot dedicata all'amore che si può instaurare fra un ragazzo e una ragazza mediante il sorgere del sole...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Me la ricordo bene, quella ragazza. Ciò che spicca di più di lei nella mia memoria sono i suoi occhi. Erano enormi, e sembravano riempiti con batuffoli di cielo azzurro. Benché lei fosse  taciturna, le scintille d’argento che quegli occhi emettevano ogni qual volta lei sbatteva le sue morbide palpebre dicevano più di mille parole.
Lei era anche bella, oh se era bella. Aveva la pelle candida, sormontata da un lieve e paffuto rossore sui teneri zigomi. Le labbra sembravano quasi ricoperte da petali di rosa, tanto era acceso il loro colore. Il suo viso era contornato da una folta chioma ricciuta che, dato il colore dorato, mi ricordava un’aureola.
Quella ragazza aveva anche un sorriso meraviglioso, non da adulto. Anzi, aveva proprio il sorriso di un bambino a cui regalano un giocattolo nuovo sempre stampato sul volto.
Io all’epoca vivevo in una casetta vicino al mare, poco distante da un piccolo villaggio, proprio situata sul fiordo. Da essa si poteva osservare tutta la distesa d’acqua blu che divideva il promontorio su cui era edificata la mia abitazione da quello accanto. Fra i due fiordi di smeraldo c’erano alcuni scogli, grigi e imponenti, sui quali si infrangevano le onde. Io potevo scorgere dalla mia finestra ogni mattina, quando nasceva il sole dietro il mare, quella ragazza, proveniente dal villaggio, che si arrampicava sugli scogli. Se ne stava lì, in piedi, e guardava innanzi a sé. Sorrideva, con infinita meraviglia.
Il primo giorno che la vidi, la osservai con aria interrogativa. Cosa ci faceva lì, all’alba? Il secondo giorno fui ancora più stupito. E così per qualche altro giorno a venire. Perché quella ragazza doveva arrampicarsi tutti i giorni sugli scogli la mattina presto? Tuttavia, in seguito, iniziai a guardare quella ragazza con occhi diversi. Aveva qualcosa di particolare, di fuori dal comune, e non era solo la bellezza, non era solo il sorriso, non erano solo gli occhi. C’era qualcos’altro. Così, decisi di andare anche io, ogni mattina, su quegli scogli. E lo feci. Ma soltanto una volta.
Quando arrivai su uno dei scogli, soffiava un morbido venticello, accompagnato da un lievissimo strato di nebbia, che si presentava come tante leggere piume che si posavano sull’acqua scura, anche se su di essa si potevano vedere le sfumature calde dipinte dal sole che sorgeva. Ecco lì la ragazza, accanto a me, sullo scoglio. Ero agitato, ma non ne capivo il motivo. Mi volsi verso di lei e, dopo un attimo di esitazione, parlai.
-Bella l’alba, vero?-
Lei, che stranamente non mi aveva ancora notato, si voltò di scatto verso di me, ricordandomi vagamente una civetta o un gufo che gira la testa. Aveva l’aria quasi spaventata, devo dire. Rimase immobile a fissarmi per alcuni secondi, poi annuì lentamente, guardandomi con timore. Io le sorrisi, come per rassicurarla, e lei si voltò a mirare nuovamente il mare, questa volta, però, senza l’espressione estasiata che aveva prima.
Restammo avvolti nel silenzio per più di mezz’ora, poi lei finalmente aprì bocca, guardando sempre in  direzione del mare. Ero felice, perché avevo tanto voluto sentire la sua voce. Era calda, ferma, con una sfumatura di autorevolezza.
-Tutti, giù al villaggio, vogliono sapere perché vengo qui ogni mattina. Credo proprio che anche tu abbia la stessa intenzione. Ebbene, semplicemente mi piace l’alba. È una mia amica, una mia cara amica. Le racconto i miei segreti, le mie paure… - fece una pausa, e mi guardò –Lo so cosa stai pensando: “questa qua è pazza, parla col sole”. Ma voglio che tu sappia una cosa: i pazzi possono stare con chi e cosa vogliono, possono essere sé stessi, perché nessuno li può giudicare. Tanto sono pazzi. E, se le cose stanno così, io mi sento bene ad essere pazza-
Fece per allontanarsi, ma le afferrai istintivamente un braccio. Non volevo che se ne andasse. Doveva stare con me. In quel momento capii che ero innamorato di lei. Della sua bellezza, del suo sorriso, dei suoi occhi, della sua “pazzia”, se così la si può definire. Già, lei era unica. Era sul punto di divincolarsi, ma la tirai verso di me e posai le mie labbra sulle sue. Fu un lungo, caldo bacio. Quando ci staccammo, lei mi sorrise, con quel suo sorriso infantile, e mi baciò ancora. Ero felice, enormemente felice, per davvero. Poi lei si allontanò, e se ne andò, voltandosi l’ultima volta verso di me. Ero sicuro che il giorno dopo ci saremmo incontrati di nuovo, sugli scogli. Ma mi sbagliavo. Lei non venne. E  non lo fece neanche i giorni a seguire. Al villaggio dicevano che si era trasferita di fretta e furia nella capitale, ma nessuno ne sapeva il motivo.
Mi interrogai molto sulla ragione della sua partenza. In realtà non mi amava? Non  voleva più vedermi? Si era pentita di aver confidato a qualcuno che era amica del sole? Non capivo. Le uniche cose di cui ero e sono sicuro sono che non andai più su quegli scogli, e che non mi sarei mai scordato di lei.
Me la ricordo bene, quella ragazza. Ciò che spicca di più di lei nella mia memoria sono i suoi occhi. Erano enormi, e sembravano riempiti con batuffoli di cielo azzurro. Benché lei fosse taciturna, le scintille d’argento che quegli occhi emettevano ogni qual volta lei sbatteva le sue morbide palpebre dicevano più di mille parole.

 

Angolo dell’autrice
Ciao a tutti!
Questa è la mia seconda storia romantica, spero tanto vi sia piaciuta! Lo so, scusatemi se il finale è un po’ triste e lasciato in sospeso, ma, non so perché, mi trovo molto meglio a scrivere racconti un filino drammatici (lo so, non è una cosa molto sana). Comunque, a parte questo, spero di essere migliorata nella scrittura e di poter pubblicare storie migliori (ovvero che fanno vomitare soltanto un pochino, non troppo XD). Ringrazio tutti coloro che hanno avuto il coraggio di leggere questa one shot!
A presto
Funny08

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Funny08