Dopo anni e anni di attesa nella sua baracca passati a derubare piccoli negozietti e qualche vecchietta di passaggio per non morire di fame, Scourge riceve finalmente la telefonata che stava aspettando:

"Finalmente ! Avete trovato qualcosa per me ?"
"Guarda, non è niente di che. Un piccolo teatrino che ci farà guadagnare, se abbiamo fortuna, qualche spicciolo. Non ti sto nemmeno a spiegare la storia. Tu devi solo metterti al centro del palco alla fine del secondo atto, attendere che le luci si accendano e urlare "Perbacco che gran botto !"
"Cosa ?! Dopo tutto questo tempo di attesa...e tu mi fai dire in tutto lo spettacolo una battuta sola ?!"
"Accontentati. Chi lo sa, magari solo per questo diventerai famoso un giorno."
"F...famoso ?!"

Quella parola fece venire il cuore in gola al riccio per l'emozione.

"Tu dici che...che..."
"Ehi, ora non montarti la testa. Vedi solo di prepararti e di non arrivare in ritardo".
"Quando ?"
"Domani mattina. Entro le 7:00."

Scourge riattaccò il telefono e subito si mise intensamente a pensare a quella semplice quanto banale frase.

"Perbacco che gran botto..."

Poi a quella parola.

"Famoso..."

Per l'intera giornata il riccio continuò a tenere a mente la sua battuta ed a ripeterla intensamente.
I suoi pensieri erano più o meno questi.

"Perbacco che gran botto, perbacco che gran botto, perbacco che gran botto..."
"Devo solo dire una frase. Una sola frase. La stessa frase che magari un giorno mi renderà amato da tutti. Forse magari qualche bella ragazza mi fermerà per strada e mi dirà: "Ehi, sei tu quello che ha detto "Perbacco che gran botto" ?Sei davvero carino...ti andrebbe di uscire un pò con me ?"
"Sì...sì,sì,sì ! Devo solo dire una battuta ! Posso farcela !"

Le ore passarono, fino a che la luna non risplendette nel brillante cielo stellato sopra a Mobius.
Peccato che nemmeno durante il sonno quella frase abbandonava il cervello di Scourge.

"Perbacco che gran botto...perbacco che gran botto...perbacco che gran botto."

Il sole interruppe finalmente quel pensiero dalla testa del riccio.
O almeno, solo per pochi secondi.

"Cavolo, sono le sette ! Devo anda- Perbacco che gran botto, perbacco che gran botto, perbacco che gran botto..."

Dopo essere uscito di casa e avere raggiunto il teatro, Scourge salutò gli altri attori.

"Ehi, salve ! Perbacco che gran botto !"

Per sua fortuna, nessuno lo aveva notato nemmeno di striscio.

Nonostante dietro le quinte per il disperato mobiano fossero passati poco più di pochi minuti, il secondo atto del teatro era finito e il suo momento era giunto.

"Forza...posso farcela !"

Una volta arrivato al centro del palco, il riccio pensò ancora una volta nervosamente ed intensamente a quella frase.

"Perbacco che gran botto...perbacco che-"

Le luci si accesero.

PAM !

"CHE CAZZO E' ?!"