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Autore: Shayleen Fairchild    11/08/2015    1 recensioni
Cosa succederebbe se il nostro Alec, mosso da un momento di pura romanticheria, chiedesse a Magnus di andare a guardare le stelle cadenti? Come sarebbe la loro serata?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte delle stelle cadenti, si dice sia speciale, si dice che avveri i desideri di chi li esprime mentre vede uno di quegli astri meravigliosi crollare dal loro posto fisso nel cielo per farsi un viaggetto. Chissà dove vanno? Chissà se in realtà si muovono per andare a trovare i loro amati? Okay, sto sparando un mucchio di cavolate, ma sono così, mi sento romantico questa sera e nemmeno la consapevolezza che le stelle non sono “esseri” riesce a togliermi questa vena. È tutto il giorno che penso in maniera così romantica, fin da stamattina.
-Magnus? Usare i tuoi portali per scopi personali, non è sbagliato vero?- Alec aveva avuto un’idea, ma non sapeva come metterla in atto senza ricorrere ai poteri del suo stregone.
-No, Fiorellino. Ma perché questa domanda? Dove vuoi andare?- Lo Stregone allora alzò lo sguardo dal libro che stava studiando e guardò il suo ragazzo, appoggiato al ripiano della cucina, con un succo di frutta freddo tra le mani. 
-Ecco... io... Sai che questa notte sarebbe la notte delle stelle cadenti? Beh, volevo poterle vedere con te, ma qui in città non avremmo dove poterci godere appieno lo spettacolo. Quindi pensavo di andare in qualche posto incontaminato, o su una spiaggia lungo la costa.- Gli spiegò, velocemente, cercando di trattenere il rossore sulle guance. Perché doveva arrossire ancora quando faceva una proposta al suo ragazzo? Non gli stava chiedendo mica di sposarlo, no? 
Perso nei suoi pensieri Alec non si era accorto che Magnus si era alzato e gli si era parato di fronte. Se ne accorse solo quando lo stregone gli prese il mento con due dita e gli fece alzare il viso, conducendo il suo sguardo nel proprio. –La tua è un’idea bellissima. Possiamo metterla in atto senza problemi!- Gli disse Magnus, sorridendogli dolcemente, felice che il suo ragazzo gli avesse, involontariamente, chiesto un appuntamento romantico.
Mancavano poche decine di minuti al tramonto e Magnus stava aprendo il portale che ci avrebbe portati su questa spiaggetta lungo la cosa che lui conosceva. Non mi sono soffermato a lungo sul perché la conoscesse o già so che la mia gelosia ci avrebbe rovinato tutto. Resto qualche passo dietro di lui, mentre lui traccia le rune del portale che dovrà chiudersi alle nostre spalle. Ripenso a questa mattina e non so nemmeno io come mai mi sono svegliato così in vena di romanticherie, sta di fatto che per fortuna Magnus ne è stato entusiasta. 
-Alexander... possiamo andare!- Sento la voce di Magnus che mi risveglia dai miei pensieri e alzo gli occhi su di lui, sorridendogli quando incontro il suo sguardo. La prima cosa che mi ha colpito sono stati i suoi occhi, ma non per il fatto che siano gli occhi di un gatto. No, mi hanno colpito per il modo in cui mi guardavano. Adesso hanno uno sguardo divertito, contornato da un sorrisino, quasi a volermi prendere in giro... e mi accorgo di essermi perso nei miei pensieri, ancora una volta. Mi scuso con un sorriso e mi avvicino, prendendo la mano che lui mi tende. 
-Vuoi dirmi cosa pensavi?- Mi chiede, sussurrando al mio orecchio, sapendo benissimo che il suo respiro sull’orecchio mi destabilizza. Faccio un profondo respiro e mi sposto per guardarlo. 
-Nulla di diverso dal solito. TE!- Gli dico, come se fosse la cosa più semplice e giusta di questo mondo, e per me lo è. Non ho mai provato niente di così forte come l’amore che provo per lui.
Ci mettiamo di fronte al portale e appena Magnus visualizza la destinazione, infrangiamo quella superficie cristallina, che ci fa arrivare (in piedi per fortuna, o chi lo sentiva Magnus per la sabbia tra i capelli) sulla sabbia soffice e bianca della spiaggetta. Lascio la mano a Magnus e mi osservo intorno. Il posto è bellissimo, piccolo, ma immerso nel verde. Non c’è modo di arrivarci, quindi penso che se non avessimo avuto il portale, non saremmo mai potuti arrivare qui. La parete rocciosa dietro di noi è coperta da arbusti, erba e qualche piccolo alberello, la sabbia bianca e finissima e il mare cristallino che riflette il tramonto davanti a noi. Non avrei potuto desiderare nulla di più romantico. È semplicemente perfetto. 
-Si addice molto alla mia vena romantica di oggi!- Sorrido, voltandomi verso Magnus che ha già creato un angolo perfetto. Con la sabbia ha creato una spalliera a cui poterci appoggiare, ovviamente il tutto tiene insieme per merito della sua magia. Non sarebbe possibile altrimenti.
-Per questo ho deciso di venire qui! È il posto perfetto per poter guardare le stelle con il tuo ragazzo romanticone!- Magnus sorride e io mi avvicino a lui, abbracciandolo e posando un bacio sulle sue labbra, sentendo le sue calde e morbide, ricambiare subito.
-Grazie Magnus! Grazie per aver accontentato questo mio capriccio!- Gli dico, sorridendo, non appena le nostre labbra si separano. Spostandomi un po’ e lasciando che lui faccia comparire un enorme telo che posiziona sulla spalliera e sulla sabbia. Fa comparire anche qualche cuscino e buttandocisi sopra con dolcezza, mi sorride sornione. 
-Oh, ma non era affatto un capriccio. Era un desiderio di un bellissimo appuntamento romantico sotto le stelle con il tuo stregone.- Mi parla mantenendo quel sorrisino che sa che io amo e per un attimo mi incanto di nuovo, sedendomi poi accanto a lui e togliendomi gli anfibi. Quando mi giro verso di lui, lo trovo semi sdraiato, con la schiena poggiata contro i cuscini e un braccio dietro la schiena, che mi fissa. Faccio scorrere lo sguardo su di lui e mi sorprendo di come possa stare comodo con quei pantaloni così attillati. Quando risalgo sul suo viso, rivedo quel sorrisino che si è trasformato in uno malizioso e intreccio lo sguardo al suo, sorridendogli a mia volta. Mi stendo al suo fianco, coperto da un paio di pantaloni un po’ più larghi e un maglione nero e mi rendo conto che non potremmo essere più diversi. 
-Qualsiasi cosa stai pensando... beh, non pensarla, Alexander!- Credo di essermi un po’ rabbuiato, perché sento la sua voce un po’ preoccupata. Torno a guardarlo e gli faccio un sorriso che cerca di essere rassicurante. 
-Scusa... non la penserò più, ma perché non voglio rovinarci la serata.- Gli rispondo, posando la testa accanto alla sua spalla, lasciando che le nostre gambe si intreccino tra loro, come se fossero mosse da volontà propria, esattamente come succede ogni volta che ci sdraiamo vicini. Sento la sua mano intrufolarsi sotto la mia nuca e poco dopo il suo braccio stringermi a lui. 
-Non pensare. Goditi la nostra serata, goditi la mia compagnia... il calore dei nostri corpi così vicini, proprio come piace a me...- E quelle parole, dette con quella sua voce così suadente, sussurrate al mio orecchio hanno il potere di rilassarmi e farmi sorridere. Mi volto e anziché rispondergli, lo bacio, posando una mano sulla sua guancia. In quel bacio, mentre mi perdevo tra le sue labbra morbide e delicate sulle mie, nemmeno mi sono reso conto che gli ultimi raggi di sole erano andati via, lasciandoci avvolti nell’oscurità. 
Quando ci separiamo, ci solo la mezza luna e le stelle ad illuminarci. Magnus mi stringe ancora un po’ e io sorrido, come ogni volta che mi tiene stretto a lui. Ha questa strana capacità di rilassarmi e farmi stare bene solo con la sua presenza al mio fianco. O forse non è strana, semplicemente è il nostro amore che fa sì che io mi rilassi al suo fianco. È l’amore che ti fa sentire in paradiso, no? 
Questo silenzio in cui siamo caduti, mentre guardiamo il cielo stellato, sperando di vedere qualche stella cadente, non fa che collaborare con l’insorgere di sempre nuovi pensieri, ma essendo pensieri sul nostro amore, su quello che provo per lui, su quello che provo e come mi sento quando sono con lui, non mi lamento di certo. Mi rendo conto che senza volerlo, ho alzato il braccio verso la mano di Magnus, posata sulla mia spalla, solo quando le sue dita, stringono forti e sicure le mie, facendomi sorridere. E pensare che all’inizio fingevo che tra noi non ci fosse nulla, facevo di tutto per non far sapere agli altri di me e Magnus, mentre ora, morirei senza di lui. 
-Non appena ne vedessi una, cosa chiederesti ad una stella cadente?- Chiedo a Magnus, curioso, posando la testa sulla sua spalla, senza però voltarmi, senza distogliere lo sguardo dal cielo nero sopra di noi. 
-Cosa potrebbe chiedere uno stregone che ha già tutto ciò che desidera?- Sento lui ribattere, ridacchiando piano, quasi a non voler disturbare l’atmosfera che si è creata tra noi. Sorrido alle sue parole e torno a perdermi nell’infinità del cielo. –Tu cosa chiederesti, Alexander?- Lo sento sussurrare poco dopo. 
Io non rispondo subito, e mi accorgo anche di un paio di stelle che ci cadono di fronte, che fanno da cornice alle mie parole. –Non ho nulla da chiedere. Tutto quello che voglio, tutto quello di cui ho bisogno ce l’ho al mio fianco in questo istante!- Dico in un sussurro, mentre sento Magnus tirarmi ancora di più a lui. Sono sicuro che in questo momento sta sorridendo, come ogni volta che, per qualche piccolo miracolo, riesco a dirgli quanto è importante per me. 
-Aku Cinta Kamu, Alexander!- Sorrido alle sue parole e, stavolta, non ho alcuna vergogna, alcun rossore.
-Aku Cinta Kamu, Magnus!- Sussurro subito dopo di lui, ripetendo le sue stesse parole, per enfatizzare il concetto.


L’angolino di Shayleen: 
Sono di nuovo qui, nel giro di meno di 24 ore, ma... con la notte di San Lorenzo mi è venuta una piccola ideuzza e mi sono seduta davanti al pc a buttar giù l’ennesima OS. Spero vi sia piaciuta come a me è piaciuto immaginare il tutto. Questi due mi stanno facendo impazzire ultimamente, quindi non posso promettervi che non tornerò più. Chissà che domani notte non mi venga un altro colpo di genio (se, credici che lo sia!).
Se avete qualche consiglio o qualche critica, sono ben accetti entrambi. Lasciate pure una piccola recensione.
Baci baci 
   
 
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