Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: unatiziachescrive    11/08/2015    3 recensioni
"Vide che Nick era ubriaco marcio e teneva un braccio intorno alle spalle di Sterling, mentre quello libero smise di gesticolare e prese ad accarezzare i capelli biondi di Jeff. Anche se era molto buio, il giovane Hummel non riuscì a non notare un rosso vivo, invadere le gote e le orecchie del biondo. Nick si strinse più vicino e Kurt cercò di immaginare come potesse essere la loro coppia. Non erano male insieme, se fossero stati gay.
Si accorse che Thad lo stava fissando con tanta intensità che si chiese come mai non avesse un forte mal di testa. I loro occhi si incontrarono nel buio della stanza e per un attimo ci furono solo loro e nient'altro al mondo. Kurt si sentiva strano, molto strano. Non provava più che un forte affetto per Thad, eppure lì, in quel momento, forse per i fumi dell'alcool sempre più fitti, forse perchè il suo drink analcolico tanto analcolico non era, forse per una fantasia, gli sembrò di provare qualcosa di più per il suo compagno di stanza. Più di un amico e più di un fratello. Potrebbe essere quasi..."
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Kurt Hummel, Nick Duval, Thad Harwood, Un po' tutti | Coppie: Nick/Jeff
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Just The Way We Are

Ad Amy Davies, che mi incoraggia a continuare.
Grazie, sei la mia migliore (e tra poco non più unica) lettrice! :)

N.d.A.
Questa storia non ha alcun scopo di lucro. I personaggi appartengono a Ryan Murphy e alla Fox.
Mi scuso in anticipo per eventuali errori, buona lettura.

 

1. An Unexpected Kiss
Thad Harwood inchiodò. L'auto si lamentò non poco, ma a lui non importava. Piuttosto... Cosa ci faceva Kurt lì?!
Fissò nuovamente il punto vicino al bordo della strada, alla sua sinistra. Niente. Thad sbuffò e rimise in moto. Ci mancava solo che il suo cervello gli facesse stupidi scherzi! Stava andando a un appuntamento con la sua nuova ragazza, che diamine! Perchè pensava al piccolo Hummel?
Arrivato al lussuoso ristorante, parcheggiò il SUV e scese in fretta, sistemandosi i capelli. Si passò la mano più volte tra le morbide ciocche scure. Sì, così! Spettinati al punto giusto. Solo così poteva conquistare una ragazza, si disse. Si dipinse un sorriso da figo sul volto e finalmente entrò. Tutto qui? Lampadari di cristallo illuminavano la vasta sala da pranzo invasa da tavolini prevalentemente a due posti, con tovaglie e tovaglioli di seta immacolata. Le tende erano tirate e decorate elegentemente, mentre la musica era lieve, di sottofondo. In un angolo della sala era situata una fontana illuminata da una luce cangiante, che gorgogliava placidamente, dando al ristorante un posto davvero raffinato. Ma ovviamente per il signorino Harwood questo era "accettabile". Ma essendo anche lui, nel suo profondo, un romanticone apprezzò la scelta di Tracy, così si chiamava la ragazza.
Tracy Stone era una ragazza 'fuori dal comune' l'aveva descritta amorevolmente Thad a Wes e David, i suoi migliori amici. La cosa preoccupante è che Tracy era davvero fuori dal comune. E non in senso amorevole. Era un maschiaccio, anzi, peggio di un maschio. Senza contare che aveva un fisico molto massiccio, il suo era un caratteraccio sgarbato, volgare e aggressivo. Il suo liceo, esclusivamente femminile, era per casi disperati. Tracy, come tutte le sue compagne di scuola, si era fatta almeno due annetti in prigione e quando c'era da picchiare, beh... ci andava giù pesante.
Dopo aver sentito il curriculum della giovane fuorilegge, Wes per poco non si strozzò con il suo drink. Dopo che Trent gli ebbe dato leggeri colpetti alla schiena, riprese fiato proprio per esclamare: "Un mostro! Perchè Thad esce con una... creautura del genere?!"
"Rilassati, Wes, non fa sul serio." fu la risposta tranquilla di David, mentre sorseggiava un analcolico. "Vuole solo allontanarsi dalla sua ex ragazza e si è autoconvinto che cambiare radicalmente il carattere aiuti... E' solo una fase, gli passerà e alla fine aprirà gli occhi su di lei."
"Amico, sei un pozzo di saggezza!" esclamò Jeff, seduto accanto a Wes. "Da dove viene fuori tutta questa esperienza?" aggiunse poi con un sorrisetto.
David scrollò le spalle. "Intuizione, semplicemente intuizione."

Thad si avvicinò ad un cameriere e chiese cortesemente dove si trovasse il tavolo da loro prenonato. Il cameriere annuì e lo guidò in una saletta più appartata, con meno tavoli. Era praticamente deserta, eccezion fatta per una coppia di trentenni che si tenevano la mano sul tavolo - cosa che infastidì Thad - e un'enorme ragazzona con un grazioso vestito da sera blu cobalto, sicuramente di almeno due taglie più stretto, infilato maldestramente a coprire quell'ammasso lardoso che la poveretta si ritrovava. Thad si riscosse. Perchè stava pensando di lei come a un ammasso lardoso? Era la sua ragazza!
Ringraziò velocemente il cameriere e si dipinse un'espressione spensierata sul volto, avvicinandosi al tavolo prenonato. "Ciao, splendore!" esclamò con un sorriso, facendo voltare Tracy, che lo guardò alzando un sopracciglio. "Sei incantevole con quel vestito" si costrinse ad aggiungere, anche se in realtà pensava l'esatto contrario.
"Ciao, Thad"  rispose lei, distante. "Non credo che quel maglione ti stia altrettanto bene" aggiunse arricciando il naso, allundendo al maglioncino nuovo che aveva comprato Thad al centro commerciale quel pomeriggio e che aveva indossato apposta per l'occasione. Thad si sentì abbastanza sollevato dal fatto che la Stone non lo apprezzasse: almeno il sentimento era reciproco.
"Lo tolgo se ti disturba" le disse sottovoce, come se stesse facendo le fusa. "Non voglio che uno stupido maglioncino si metta tra di noi" e con questo le sorrise con falsa dolcezza. Perchè continuava a dar corda a quella relazione? Se n'era accorto subito che era un disastro totale e non avrebbe mai funzionato, ma allora perchè lasciava che la cosa andasse avanti da più di due settimane?
"Sveglia, piccoletto!" sbraitò il pachider- ehm... Tracy. Thad alzò lo sguardo sulla figura del cameriere, pronto per ricevere le ordinazione. "Ehm..." Non aveva guardato il menù! "Tracy, cara, cosa mi consigli?"
"Due pizze al salamino piccante" annunciò la Stone al cameriere. Quello prese nota e si allontanò.
"Cos- Ma... Tracy io ODIO il piccante!" gridò il ragazzo disperato. Alzò la mano per richiamare il cameriere, ma quest'ultimo se n'era già andato e a Thad non rimase che rassegnarsi. Avrebbe comunque potuto fare una sceneggiata melodrammatica e accusare il cameriere di aver sbagliato tavolo, richiedendo ciò che voleva. Già, era un ottimo piano.
"Allora, scarafaggio, perchè siamo usciti stasera?" chiese la ragazzona, con un'espressione contrariata.
"Perchè, cosa avresti preferito fare?" chiese Thad un po' troppo bruscamente, ancora arrabbiato per la pizza. "Siamo una coppia e le coppie escono" pronunciò la parola 'coppia' con profonda stizza. Ormai se ne fregava se Tracy se ne fosse accorta.
"C'era la partita di football" brontolò Tracy.
Proprio in quel momento Thad si accorse pienamente e profondamente cosciente di tutto ciò che stava succedendo.
Una ragazza pingue era seduta davanti a lui, in un ristorante di lusso, annoiata perchè preferiva guardare la partita di football, magari sgranocchiando patatine sul letto, piuttosto che passare una romantica serata con il suo ragazzo. No. Non era una ragazza così che Thad desiderava. Senza contare che avrebbe dovuto pagare lui le due pizze piccanti, delle quali una indesiderata, e magari quella sottospecie di balena pretendeva anche un bacio alla fine. No, si corresse con un mezzo sorrisetto, semmai avrebbe preferito giocare a stenderlo a cazzotti.
A quel punto Thad Harwood fece la cosa più naturale di tutte. Scappò. Si alzò e uscì dal ristorante senza troppi complimenti, vedendo con la coda dell'occhio il cameriere arrivare con le pizze. Un po' gli dispiaceva non aver potuto mettere in atto le sue magnifiche doti teatrali, ma almeno non avrebbe dovuto ingurgitare quella robaccia. Anzi, magari aveva anche fatto un favore alla sua, da ora ex, ragazza che avrebbe potuto mangiare in un sol boccone entrambe le pizze senza problemi.
Montò al volante dell'auto, accese la radio a tutto volume e partì velocemente verso la Dalton, prima che qualcuno potesse fermarlo.
Che stupido che era stato! Perchè continuava a stare con quella?! Di norma non avrebbe sopportato una creatura così, neanche come conoscente, ma come ragazza... C'era da spararsi. Non lo aveva neanche in nota, lo trattava come uno sgorbio e il peggio era  che per tutto quel tempo (due mesi!!) Thad si era messo in ridicolo anche in luoghi pubblici facendo il ragazzo umile e servizievole, e ogni volta veniva preso in giro da risatine sotto i baffi di cui si accorgeva a malapena. Mai più, si disse, ma poi il ragazzo si accorse che continuava a dirsi 'mai più' da quasi un anno. Da quando la sua prima ragazza lo aveva lasciato, aveva provato a costruire una relazione come quella con Allison, ma non ci era mai riuscito. Se non trovava al più presto una ragazza decente, allora addio. Avrebbe preferito morire, piuttosto.
Posteggiò velocemente l'auto nel parcheggio della Dalton, giusto in tempo per le undici precise, e corse in camera. Per fortuna era venerdì e i Warblers, il glee club della scuola, avevano organizzato una festicciola, seppur appartata nella camera di Blaine Anderson, il solista.
Thad entrò nella sua camera, che condivideva con Kurt Hummel, e trovò il novellino intento a decidere un abbinamento, se posso dire vomitevole, tra una giacchetta di un colore indefinibile e dei pantaloni leggermente aderenti e zebrati.
"Come mai così presto?" chiese stupito Kurt senza alzare gli occhi dal suo riflesso nell'enorme specchio a parete. "Gli altri hanno scommesso l'orario del tuo rientro e le undici e cinque non si avvicina a nessuna delle proposte" finalmente alzò lo sguardo sul compagno che si era fatto scuro in volto. "Thad, tutto bene?"
L'altro lo guardò un attimo, come per studiarlo. "Sì, beh... Ho lasciato Tracy al ristorante"
Kurt impallidì. "L-lasciata come?" Thad lo guardò male. "Oh. Non mi dirai che... L'hai lasciata con l'intero conto da pagare?! Non è per niente carino, Thad. Beh, neanche Tracy lo è sempre stata..." si beccò un'altra occhiata.
"Mi sembra il minimo. Mi ha trattato male per tutta questa, ehm... relazione e ha ordinato per me un piatto che odiavo. Le ho chiesto di consigliarmi, ma... Dovrebbe conoscere i miei gusti!" si sedette sul letto frustrato. "Ovviamente non l'ho lasciata solo per una cena... Tutto di lei non andava, mi sono accorto di aver sbagliato. Non so neanche come mi sia potuto venire in mente di mettermi con lei!"
Kurt si sedette accanto a lui, lasciando perdere strani abbigliamenti zebrati e quant'altro, per consolare l'amico. Gli mise una mano sulla spalla e mormorò: "Scusami, hai ragione. La prossima volta, però... Scegli bene" concluse con un sorriso e Thad ci si perse. Un momento. Il sorriso di... Kurt? Sarà perchè assomiglia così tanto a una ragazza, con quella pelle così candida e delicata, quegli occhi così simili al cielo e i capelli setosi come un neonato. Thad, svegliati, si impose quello alzandosi di scatto.
"Gli altri sono in camera di Blaine" spiegò Kurt. "Io ti ho aspettato in camera e intanto ho scelto con più cura l'outfit da festa" sorrise pensando a Blaine e a come avrebbe potuto far colpo su di lui.
Erano settimane che ci provava, ma Blaine non aveva colto le numerose allusioni di Kurt e non si era mai spinto oltre ad una profonda amicizia. E questo feriva profondamente il ragazzo, anche se l'immagine del loro matrimonio non se ne voleva andare dalla mente e, anzi, lo spingeva ancora di più a non arrendersi mai. Ogni giorno cercava di ottenere l'attenzione del loro solista, e ci riusciva anche! Ma alla fine non otteneva nessun bacio, come si era immaginato innumerevoli volte.
Kurt sospirò pensando ancora a Blaine e si alzò chiudendo definitivamente quel dannato armadio. Thad si riscosse, inebetito dalla figura sinuosa di Kurt, e si diresse dalla parte opposta della camera, aprendo la porta e tendola spalancata per far passare il compagno di stanza.
"Non ho molta voglia di bere, veramente" disse Kurt mentre scendevano le scale  che dividevano il loro piano da quello della stanza di Blaine.
"Non hai mai voglia di bere" gli fece notare Thad con un sorrisetto.
Bussarono tre volte e la camera  apparve quasi immediatamente davanti agli occhi... Prima che un David decisamente allegro non si appoggiò allo stipite bloccando loro l'entrata.
"Harwood e Hummel! Entrate, entrate c'è ancora vodka a sufficienza..."
I due entrarono in fretta e si chiusero la porta alle spalle. Kurt avrebbe preferito non farlo. Un tanfo aleggiava nell'aria, proprio all'altezza dei loro nasi. Fumi prodotti dall'alcool, sudore per la calda serata estiva, e aroma di piedi scalzi. Per non parlare dello stato in cui era ridotta la camera. Tentando di non vomitare, Kurt si avvicinò a Blaine, che sedeva sul pavimento, e gli sembrò subito molto ubriaco. Stava raccontando a Wes, che tentava inutilmente di soffocare le risate, di un ragno che era nella sua doccia. "Gli hai dato fuoco?" domandò Thad, appogiandosi alla spalla di Kurt per ascoltare meglio.
"Sei pazzo?" esclamò Anderson. "Mi ha chiesto di non ucciderlo" e nuovamente Wes si dovette ficcare un pugno tra i denti per non ridere sguaiatamente. "Giuro!" protestò il solista volatndosi verso Wes che aveva rinunciato a non ridere e ora si rotolava letteralmente sul pavimento.
Kurt si guardò intorno e notò due figure molto vicine che parlavano animatamente. Si accorse che erano Nick Duval e Jeff Sterling. Il primo gesticolava molto, viste le sue origini italiane, l'altro ascoltava e talvolta interveniva. Vide che Nick era ubriaco marcio e teneva un braccio intorno alle spalle di Sterling, mentre quello libero smise di gesticolare e prese ad accarezzare i capelli biondi di Jeff. Anche se era molto buio, il giovane Hummel non riuscì a non notare un rosso vivo, invadere le gote e le orecchie del biondo. Nick si strinse più vicino e Kurt cercò di immaginare come potesse essere la loro coppia. Non erano male insieme, se fossero stati gay.
Si accorse che Thad lo stava fissando con tanta intensità che si chiese come mai non avesse un forte mal di testa. I loro occhi si incontrarono nel buio della stanza e per un attimo ci furono solo loro e nient'altro al mondo. Kurt si sentiva strano, molto strano. Non provava più che un forte affetto per Thad, eppure lì, in quel momento, forse per i fumi dell'alcool sempre più fitti, forse perchè il suo drink analcolico tanto analcolico non era, forse per una fantasia, gli sembrò di provare qualcosa di più per il suo compagno di stanza. Più di un amico e più di un fratello. Potrebbe essere quasi... Blaine si fiondò su di lui, con il solo risultato di mandare entrambi a gambe all'aria e interrompendo le riflessioni di Kurt, che tentò inutilmente di alzarsi, visto che il corpo di Blaine lo spingeva sempre più in basso. Ci pensarono Thad e Trent, arrivato in quel momento, mentre Wes e David erano ancora impegnati a ridere, e presero Blaine per le braccia, sollevandolo. Lo appoggiarono al suo letto mentre ancora ridacchiava tra un bicchiere e l'altro e salutava Kurt, il cui viso stava andando a fuoco, sventolando la mano libera.
Thad seguiva ogni singolo movimento di Blaine perchè voleva bene a Kurt e sapeva che era romantico e che se anche Blaine lo avesse voluto baciare, Kurt avrebbe comunque rifiutato sapendo che era ubriaco fradicio. Beh, forse non voleva che Testa Cementata aggredisse il suo compagno anche per un'altra ragione, ma non rimase molto a pensarci su.
Piuttosto stava pensando a un'altra cosa... "Bene, signori cari, il vino dove lo avete nascosto?" chiese alzandosi in piedi e ottenendo la completa attenzione. Kurt si stupì di ciò. Insomma come poteva essere così carismtico e autoritario e aff- Ehm. E va bene, era carino. Niente di più.
"Me lo chiedo anch'io" intervenne Flint Wilson. "Non lo avete portato dalla cantina?"
"Spiegatemi il problema. Abbiamo vodka più che a sufficienza" gridò Nick che, se possibile, era più ubriaco di prima e ora stringeva il corpo di Jeff con entrambe le braccia.
"Noi siamo persone raffinate che non si riducono a sbraitare come scaricatori di porto e a stritolare innocenti compagni di stanza" disse altezzoso Thad, anche se, aggiunse mentalmente mentre un sorriso si allargava sulle sue labbra, non gli sarebbe dispiaciuto stritolare il proprio compagno di stanza in un abbraccio affettuoso, più di quello di Nick. A differenza di Kurt, lui non si vergognava di queste fantasie: sapeva che nessuno le avrebbe potute leggere nella sua mente e per questo stava tranquillo. Riguardo all'opinione di se stesso e della sua coscienza... Se ne fregava altamente. Prese un altro sorso di vodka, suo malgrado.
"Dov'è il mio martelletto?" ridacchiò Wes con un altro bicchiere pieno in mano. "Devo riportare all'ordine il consiglio!" Tutti i presenti risero, ricordando la grande passione di Montgomery per quel martelletto che sbatteva sempre sul tavolo del Consiglio, anche senza ragione, durante le riunioni dei Warblers.
"Se non fosse così tardi, andremmo anche a prenderlo, ma" Ethan controllò l'orologio, "sono già le due e mezzo. Ragazzi che ne dite di andarcene a dormire?"
"Approvo" sbadigliò Flint.
"Bene allora! Chi è ancora sobrio trasporti chi invece non lo è" esclamò Trent che non aveva una goccia di alcool in corpo.
Kurt si alzò dal suo angolino, decisamente sveglio, e aiutò Trent, Ethan, Flint e un leggermente barcollante Jeff a riportare tutti gli altri nelle proprie stanze. Alla fine rimasero Blaine, che sistemarono sotto le coperte del suo letto ancora vestito e Thad, che continuava a bere. Kurt gli tolse il bicchiere di mano e lo appoggiò sul pavimento, lontano dal compagno. "Thad" disse. "Quanto sei ubriaco?"
Thad lo guardò a lungo e poi rispose: "Hai gli occhi molto azzurri, Kurt" sembrava veramente sincero, ma Kurt capì che era ubriaco.
"Dai, alzati" disse porgendogli la mano.
"... chiari come il cielo" stava borbottando Harwood, mentre afferrava la mano di Kurt e si alzava. "... molto, molto belli..."
"Buonanotte, ragazzi. Vi dispiace se vado subito a letto senza pulire?" sospirò Hummel, circondando le proprie spalle con un braccio di Thad, rivolgendosi a Trent e Ethan che stavano buttando i bicchieri di plastica nel cestino.
"Nessun problema" fu la risposta pronta di Trent, accompagnata da un sorriso gentile.
"'Notte, Kurt. 'Notte, Thad" li salutò Ethan.
Kurt si trascinò Thad per tutte le scale, intimandogli di tacere per tutto il tragitto, mentre l'altro cantava una canzoncina della buona notte per neonati.
Finalmente arrivarono alla loro stanza e Kurt spinse il compagno dentro, chiudendosi immediatamente la porta alle spalle. "Okay, Thad, è ora di dormire" sospirò mentre adagiava con delicatezza Thad sul suo letto. Gli tolse le scarpe e le calze, poi esitò chiedendosi se era una buona idea togliere anche il resto dei vestiti per mettergli il pigiama.
Thad, sebbene fosse ancora molto sbronzo, capì il perchè del suo indugio e sorrise spostandogli una cioccia di capelli dalla fronte. "Fa pure" disse semplicemente e le guance di Kurt si tinsero di rosa brillante, abbastanza visibile anche al buio. Lentamente Kurt iniziò a sbottonare la camicia di Thad, il quale si godette la timidezza e la delicatezza che le mani dell'amico riuscivano a mettere in ogni suo gesto. Tolta la camicia, restavano i jeans. L'intera faccia di Hummel diventò scarlatta e chiese gentilmente a Thad di levarseli da solo. Quest'ultimo lo fece, ma molto lentamente con un ghigno sulle labbra e ammiccando a un Kurt sempre più rosso. La tortura finì, Kurt si mise il pigiama a sua volta (con una velocità sovrumana) e ritornò al letto di Thad per rimboccargli le coperte e dargli la buonanotte. Quando si sedette sul bordo del letto lo credette addormentato, ma con uno scatto repentino Thad gli afferrò un polso. Kurt non seppe cosa pensare: doveva preoccuparsi o semplicemente lasciarlo fare? Optò per la seconda idea e puntò i suoi occhi in quelli scuri di Thad, in attesa.
"Resta con me" rantolò Thad lottando contro il sonno e l'alcool che aveva in corpo. Kurt, pensando fosse solo uno stupido capriccio da ubriaco, borbottò un 'ma dai' e tentò di alzarsi, anche se era rimasto parecchio basito da quelle tre semplici parole. La stretta di Thad si fece più forte e per un attimo a Kurt sembrò che fosse completamente lucido e consepevole di ciò che stava facendo. Non ho altra scelta se voglio dormire, riflettè Kurt trattenendo a stento uno sbadiglio.
"E va bene, sono qui, tranquillo" sussurrò dolcemente stendendosi di fianco a Thad, che ormai stava dormendo, sebbene la sua stretta non accennasse ad allentarsi. Kurt si chiese cosa significasse tutto ciò... A volte Harwood si incantava a guardarlo, quella sera gli era stato sempre accanto, aveva dichiarato che amava i suoi occhi e ora quella frase che lo supplicava letteralmente di rimanere al suo fianco. Infine si accorse che era troppo stanco per pensare e crollò in un sonno profondo, senza sogni.

Jeff non sapeva cosa fare. Non aveva neanche la benchè minima idea del perchè fosse successo, ma quel che era stato, era stato; che gli piacesse o meno. In effetti non riusciva nemmeno a capire se gli piacesse e questo, per lui e soprattutto per i suoi neuroni, era un enorme sforzo, tanto che gli iniziò a pulsare la fronte. Se la massaggiò un istante prima di continuare a sorseggiare il suo caffè della colazione. Fortunatamente la sera prima non si era sbronzato troppo, o almeno non quanto Nick o Thad, perciò di conseguenza si sentiva solamente intontito dalla luce un po' troppo luminosa per una tiepida mattinata di inizio ottobre. E soprattutto aveva ricordi nitidi di ciò che era accaduto. Era successo così all'improvviso che prima potesse metabolizzare cosa stesse succedendo le sue labbra erano incollate a quelle del suo compagno di stanza. Ovviamente era stato Nick a baciarlo, ma Jeff si era sentito talmente a suo agio che aveva ricambiato. Il compagno si era staccato altrettanto bruscamente e gli aveva sorriso. Un sorriso ebete da alcolizzato, ma pur sempre un sorriso. Jeff invece si era tramutato piuttosto velocemente in una lampada rossa e si era infilato a letto vestito, senza proferir parola. Aveva sentito Nick borbottare qualcosa, già in procinto di addormentarsi e poi era crollato anche lui.
"Buongiorno" fece una voce, mentre il su0 proprietario si sedeva di fronte a Jeff.
"Nick!" squittì. "Ehm, che c-ci fai qui?" balbettò, guardandosi intorno senza un motivo apparente.
Nick lo squadrò. "Non è evidente? Mi prendo un caffè con il mio migliore amico. Qualcosa non va?"
"N-no tutto a posto" Jeff trasse un profondo respiro, imponendosi di stare calmo, seppur gli riuscisse tremendamente difficile dopo il fatto della sera precedente. "Già sveglio? Come fai a reggere così bene l'alcool?"
Nick fece un sorrisetto. "Segretucci da intenditore! A parte gli scherzi... non ne ho idea" si incupì improvvisamente. "Ehi, fermo!" per tutta risposta l'amico smise addirittura di respirare, colto da un terribile presentimento. "Dimmi, Jeffy. Che cosa ho fatto mentre ero ubriaco?" chiese scrutandolo in viso.
Sterling iniziò a sudare freddo. Non gli venne in mente nessuna bugia credibile. E poi avevano fatto quel giuramento... il giuramento di sangue. Quando erano diventati migliori amici in prima liceo ed erano iniziati i festini, avevano giurato entrambi solennemente di dirsi sempre la verità riguardo alle cose che avevano combinato quando non erano coscienti. Nessuno dei due aveva mai infranto il patto e nessuno dei due voleva mai farlo, a costo di dire le situazioni più imbarazzanti che fossero mai accadute. Jeff voleva tanto dirgli la verità, ma, ecco, non era semplice. "Nick..." sospirò guardandolo negli occhi.
"Sai che devo saperlo, Jeffy. Dillo. Non mi importa se dovrò trasferirmi in un altro stato" l'ultima affermazione fece sorridere Jeff. Oh, no, non doveva trasferirsi in un altro stato, non lo avrebbe sopportato. Ma il tempo passava inesorabile e il sopracciglio di Nick si inarcava sempre di più, in attesa di una risposta. Jeff si guardò intorno a disagio. Gli andava bene qualsiasi scusa, un miracolo dal cielo. E il miracolo arrivò.

N.d.A.
Salve, cari lettori :D
Questa è la prima fan fiction su glee che scrivo. Per evitare che qualcuno mi si scagli conto, voglio dichiarare che ho scritto questa storia ispirandomi alla mitica "Blaine Anderson presents: The Pips!" di Chemical Lady. L'ho amata con tutta me stessa e ho deciso di pubblicarne una mia.
E' nata inizialmente come Hummerwood, perché sono pucciosissimi **
Poi Amy (ciao Amy!) mi ha incitato a scrivere un pochino di Jick (cioè Niff), che poi è sfociato in una fan fiction Hummerwood e Jick (ormai sono abituata con "Jick").
Non mi trattengo oltre, perché ho già aspettato troppo ;)
Ditemi cosa ne pensate del primo capitolo!!
Vedo di continuare appena arriveremo ad un numero sufficiente di lettori.
A presto,
Coral ^^

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: unatiziachescrive