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Autore: Cloudlight95    11/08/2015    3 recensioni
Astrid si preparò ad attaccare di nuovo.Non devo nascondere niente...non c'è niente tra me e Hiccup».Mentì.
«Sai bene che non è vero!Ho visto come hai guardato Hiccup,ho visto il tuo sorriso fiorire di nuovo dopo anni quando sei con lui»
Genere: Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Eret, Gambe di Pesce, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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How To Train Your Karate 4
Hiccup percorse la distanza tra la stanza degli allenamenti e lo spogliatoio per un tempo quasi infinito,la risposta di Astrid lo aveva devastato.
"Non mi allenerà la prossima lezione...e magari non lo farà più...ma perchè?Ha detto che voleva continuare ancora per un po".
Raggiunse lo spogliatoio maschile,con i ragazzi che chiaccheravano e ridevano fra loro.
«Eccoti Hic!».Lo salutò Gambedipesce.Hic si sforzò di essere il più naturale possibile.
«Eilà...anche stasera è finita eh?».Disse sedendosi,iniziando a togliersi il karategi.
«Com'è andata?Non sembri troppo felice».Colse nel segno il suo amico.
Hic tentò di sorridere.«Eh?Nono tranquillo,sono...sono solo un po' stanco sai com'è...allenarsi con Astrid è molto faticoso,poi sai...pare che dovrò allenarmi con un certo Jack dell'altro corso nel kumitè...».
Hiccup non fu per nulla credibile,ma in qualche modo Gambedipesce parve essersela bevuta.
«Capisco,poi gli allenamenti del kumitè sono i più duri,anche quando avanzerai di cintura».
Hic annuì,in realtà perso in altri pensieri.
«Immagino».
«Oh a proposito!».Esclamò Gambedipesce.
«Questa è la prima occasione cha ho di farlo visto che sei sempre in ritardo...ti presento gli allievi,di questo gruppo della Samurai Karate Berk!».
A presentarsi per primi furono due ragazzi dall'aria aggressiva ma contemporaneamente buffa,uno aveva i capelli lunghi biondi.
«Eilà!Io sono Testaditufo!».Sbraitò lui.
«Ei!da quando ti presenti prima tu!Prima io,idiota!».
Intervenne l'altro,dai capelli neri assestando al biondo un pugno in faccia.
«Comunque io sono Moccicoso».Disse esibendosi in una posa ridicola.
«Prima i più forti,pappamola!».
Testadifufo saltò addosso a Moccicoso e lo travolse iniziando una delle loro,solite,lunghe,inutili, risse.
«Sarai tu pappamolla!».
«Vedremo quando ti riempirò di botte!».
Hiccup imbarazzato arretrò di qualche passo,facendo finta di sorridere.«Si...ook...piacere mio>.
«Chi sarebbe il più forte?».
«Ipocrita!»
«Debole!».
«Pappamolla!».
Decisamente era una scuola di karate fatta di matti.
«Ma...fanno sempre così?».Chiese Hic a Gambedipesce.
«Di solito Testaditufo litiga con la sorella,che è nello spogliatoio femminile ma quando lei non c'è...litiga con Moccicoso».

«Be...continuando...»Sussurrò imbarazzato Gambedipesce mentre la rissa infuriava.
«Invece questo è Hiro».
Hiro era un ragazzo di tredici anni dal viso solare e dai capelli neri.
«Molto piacere,mi chiamo Hiro».Disse con un profondo inchino,al posto della stretta di mano.
Era ancora in karategi ed indossava la sua cintura verde.
«Piacere mio Hiro,io sono Hiccup».Rispose,felice che ci fosse qualcuno di normale.
Gambedipesce indicò l'ultimo ragazzo che si era quasi rivestito.«E lui è suo fratello Tadashi».
«Molto piacere Hiccup».
Anche lui preferì inchinarsi al posto di stringere la mano.
Tadashi aveva diciotto anni ed era cintura marrone.
«Piacere mio».Rispose Hic.«Quindi fate karate insieme e siete fratelli...vi assomigliate infatti»..Osservò.
Intanto la rissa si era interrotta,entrambi i contendenti erano a terra pieni di lividi e sfiniti.
«Già,ce lo dicono tutti».Rispose raggiante Tadashi mettendosi di fianco al fratellino.
«Ci è voluto un po'ma alla fine l'ho convinto a fare karate con me...e ovviamente adesso lo adora,vero Hiro?».
Gli accarezzò la testa e Hiro rispose con un sorriso bambinesco e puro.
«Già,io non so come farei se non ci fosse il mio fratellone».
Rispose sorridendo sinceramente.
«Forza fratellino,muoviti a cambiarti,la zia ci sta aspettando per la cena».
«Si fratellone!».
Hiro si cambiò più in fretta che poteva e quando fu pronto si avviò col fratello fuori lo spogliatoio.
«Allora ci vediamo martedì sera...ciao a tutti!».
«Ciao Hiro,Ciao Tadashi».Gli salutarono.
«Sono davvero simpatici loro due».Disse Hic,che era riuscito a distratrsi da Astrid.
«Gia...sono invincibili insieme».Concluse Gambedipesce.
Tutti si erano cambiati ed erano pronti ad andare.
«Allora ci vediamo martedì...».Salutò l'amico.
«Non vedo l'ora di vederti allenare con Jack».Aggiunse.
Di nuovo il cuore di Hic si congelò.
"Dovevi proprio ricordarmelo?".
«Eh..si anche io sono ansioso di farlo».In effetti era ansioso per davvero«A presto».Salutò Hic.

Nei giorni prima della prossima lezione,Hic non fece altro che pensare ad Astrid,voleva parlare con lei ma non ne aveva modo,non prima della lezione di karate.
Si sentiva come un insetto intrappolato in una ragnatela,aveva continuato col karate solo perchè lei lo aveva incoraggiato e stava continuando per potersi allenare con lei,la sua presenza gli dava sicurezza e solo la vista dei suoi occhi valeva la fatica di ogni sera.
"E se...non potessi più vedere quegli occhi?".
In quelle notti,Hiccup non fece altro che sognare Astrid,sognava il suo viso guerriero stagliarsi fiero contro una tempesta di fulmini e poi sognava di galleggiare dentro ai suoi occhi,dove si trovava un enorme oceano inesplorato.
Ogni mattina si svegliava col cuore che batteva fragorosamente spinto dall'amore,ma poi tutto si spegneva."Solo...sono sogni"

Astrid uscì dallo spogliatoio femminile pronta all'allenamento ma in largo anticipo prima del suo inizio,la sua scorza guerriera la ricopriva come un manto oscuro e i suoi occhi avevano il colore di un oceano tempestoso.
Tuttavia dentro di sè e sotto quello scudo da guerra,lei soffriva,piena di dubbi e insicurezze.
"E se l'avessi ferito?".
"Forse lui...prova qualcosa per me...e io l'ho abbandonato all'improvviso".
Sentì il suo cuore battere.
"E se lui...mi amasse?".
Tirò un pugno al muro,così forte da farci comparire una piccola crepa.
"NO...".
La sua espressione divenne più cupa.
"Da adesso in avanti non proverò più affetto per nessuno...come avevo deciso anni fa...adesso Astrid...non è che un terribile mostro".
Entrò nella stanza dove si allenano le cinture nere,avrebbe dovuto essere sola...ma maestro Eret la stava già aspettando.
«Benvenuta Astrid».Sussurrò.
«Oh...maestro Eret,cosa ci fa qui a quest'ora?».
Eret era in karategi e sfoggiava la sua logora cintura nera.
«Non smetterò mai di dirti che puoi darmi del tu...ci conosciamo ormai da tanti anni no?Comunque sono qui per te Astrid...».
«Per me?...Mi ha proposto lei di tornare ad allenarmi con le cinture nere».
Rispose Astrid.
«Si è vero...ma tu non sei convita se sia la cosa giusta da fare...non dimenticarti che sei stata la mia prima allieva...anche se adesso sei una vera guerriera ci siamo incontrati quando eri solo una bambina come le altre...ti ho visto crescere e diventare sempre più forte,ti ho visto sopprimere i tuoi sentimenti mentre tutti i tuoi avversari ti temevano e ti ho visto diventare cintura nera...».
Astrid temeva dove Eret volesse arrivare.
«Ti sei costruita la tua vita col tuo sudore senza mai chiedere aiuto a nessuno,ma adesso qualcosa in te si è mosso...».Continuò Eret in tono paterno.
Astrid cercò di rimanere impassibile,ma non ci riuscì e i suoi occhi trapelarono una cascata di dispiacere.
«E'quel ragazzo vero?Hiccup»
.Il suo nome fece sobbalzare il suo cuore.
"Hiccup".
Astrid abbassò lo sguardo.
«...Lui...è solo un allievo...».Riuscì solo a dire.
Eret parlò solo dopo pochi attimi di silenzio.
«Ti ricordi quando ancora eri una bambina con la tua cintura bianca?Io e te ci allenavamo da soli e avevamo una regola...sfogare la nostra insicurezza e accettarci per quello che eravamo».
Evocare quei momenti per Astrid era una medicina per qualsiasi male.
«Non potrei mai dimenticare».
Maestro Eret era l'unica persona a cui Astrid teneva,lo considerava un padre.
«Allora,Astrid che ne dici dopo tanti anni di allenarsi come a quel tempo?».
Astrid rivide sè stessa anni prima durante quei loro allenamenti,all'epoca confessava al maestro di quanto le altre ragazze la escludevano,di quanto si sentisse sola al mondo...di quanto soffrisse.
Non rispose alla domanda.
«Molto bene...In guardia Astrid...».

«KYAHH!».
Il kiai di Eret era sempre stato intimidatorio e deciso.
Astrid tuttavia aveva col tempo imparato a non temerlo.
«KIAHI!».
Anche lei assunse la posizione di guardia,teneva i due pugni a difesa del corpo,molleggiando coi piedi.
Ad attaccare fu proprio lei per prima,sferrò un Oitsuki Ciudan all'avversario che però fu parato e spazzato via,Eret rispose con un Jaku Tsuki che invece colpì Astrid,facendola arretrare.
«Sei emozionata...quell'attacco era prevedibile Astrid».
«Posso fare di meglio!».
Attaccò con un Mae Geri rapido,Eret sferrò il Gedan Barai per pararlo,ma Astrid trasformò la sua tecnica in uno Yoko Geri*.
«KIA...».
Eret riuscì comunque a pararlo,semplicemente spostandosi di lato e con un braccio lo neutralizzò,stavolta non controattaccò,ma arretrò.
«Non puoi nascondere i tuoi sentimenti per sempre Astrid,non puoi sconfiggere l'amore».
Astrid si preparò ad attaccare di nuovo.
«Non devo nascondere niente...non c'è niente tra me e Hiccup».Mentì.
"E'la verità...non c'è niente...vero?".
Avanzò verso Eret ma a sorpresa fu lui ad attaccarla.
Sferrò un attacco Jodan,Astrid lo parò ma non riuscì a spazzarlo via.
«Sai bene che non è vero!Ho visto come hai guardato Hiccup,ho visto il tuo sorriso fiorire di nuovo dopo anni quando sei con lui».
Il pugno di Eret continuò a pressare sul braccio di Astrid che lo aveva parato.
«No..».Insistette lei.
«Lui...non è altro che un ragazzo come gli altri...».
Si spostò evitando il controattacco di Eret e riuscì a colpirlo con un Oitsuki Ciudan.
«KIAHI!».
Astrid fu travolta da una valanga di sentimenti:gli occhi verdi di Hiccup presero vita nella sua mente e il suo dolce viso innocente e lentigginoso fece battere il suo cuore.
"Vattene via...io...non posso innamorarmi".
Trasformò quei sentimenti in rabbia furiosa,iniziò ad attaccare Eret con ogni grammo di forza,ma nessuno dei suoi attacchi andò a segno,nessun calcio,nessun pugno:erano semplicemente attacchi guidati dalla rabbia.
Eret parò il suo ultimo attacco,uno Yoko Geri e lo neutralizzò.Astrid aveva il fiatone.
«Devi accettarlo...non puoi continuare a scappare da lui...lo farai solo soffrire e so bene che non vuoi che accada».
Astrid stava per piangere,non si ricordava assolutamente quando era stata l'ultima volta che aveva pianto,ma avere gli occhi lucidi fu una strana sensazione.
«Gh...».Singhiozzò."
Non posso piangere...non adesso".
Trattenne le lacrime a fatica,ma il suo tono di voce divenne smorzato e triste.
«Non posso accettarlo...io...distruggerei tutto...NON POSSO!».
Attaccò con un Ushiro Geri**,lo caricò,ci mise ogni grammo di forza e...
L'attimo dopo Eret lo aveva messo fuori pericolo.
Il maestro si scagliò su di lei e con una rapida spazzata usando la gamba fece perdere l'equilbrio ad Astrid che si ritrovò a terra,sfinita.
Eret troneggiava su di lei,vincitore e possente.
«Non sei più una bambina...».Il suo tono era severo.
«Adesso non puoi pensare solo a te stessa!Ci sono persone che per scelta o per caso si affezioneranno a te,ti vorranno bene e ti vorranno al proprio fianco...persone come Hiccup...tu lo ami Astrid,ma per tutta la vita ti sei rifiutata di aprirti a qualsiasi sentimento e ora hai paura di soffrire».
Astrid non trovò la forza di rialzarsi,quello scontro con la verità la stava divorando dall'interno,il pianto era sempre più difficile da trattenere.
"Ha ragione...Non posso più scappare o mentire a me stessa...devo accettarmi per ciò che sono...e io sono innamorata di Hiccup".
Prese coraggio e parlò,dicendo quello che davvero provava.
«...Per tutta la mia vita non ho mai avuto bisogno dell'amore,l'ho sempre visto come una debolezza e io volevo essere la più forte...ma quando vedo Hiccup...io...non mi sento semplicemente forte...mi sento viva».
Con quelle parole,aveva ammesso il suo amore per Hiccup,sentì che una parte del peso che portava dentro si alleggerì.
«Solo che...».
La sua espressione si contorse in una smorfia quasi disperata.
«Non ho idea di cosa fare adesso...io non voglio che lui soffra...ma io sono un mostro e finirò per...».
Le braccia possenti e calde di Eret la cinsero in un abbraccio paterno,dentro quelle braccia Astrid sapeva che poteva essere sè stessa.
«Maestro Eret...sto per piangere...».
Singhiozzò.
«Sei tra le mie braccia...qui puoi piangere quanto vuoi».
Astrid mise il viso sulle sue spalle enormi.
«Grazie...».
E pianse,pianse come il cielo nella notte delle stelle cadenti.

Hiccup entrò nella stanza degli allenamenti e si inchinò.
«Oss».
Era giunto il momento di allenarsi senza Astrid,ma lui non si sentiva pronto.
"Astrid...dove sei finita?".
Si chiese che senzo avesse fare karate senza di lei.
Gambedipesce,Hiro e gli altri avevano già iniziato ad allenarsi con Eret,ma dall'altra parte della stanza,in disparte dal gruppo c'era un altro ragazzo.
Era albino e aveva i capelli bianchi come la neve,aveva uno sguardo profondo e sicuro di sè,i suoi occhi erano color ghiaccio e subito,come attratti da un magnete si incrociarono con quelli di Hiccup.
Portava una cintura bianca.
"E' lui...deve essere Jack".
Il contatto coi suoi occhi diede a Hic la sensazione di provare freddo:sentì i piedi nudi congelarsi e il corpo paralizzarsi.
Più si avvicinava a lui più sentiva la mancanza di Astrid,era davvero terrorizzato all'idea di avere un avversario di fronte senza di lei.
«Sei Hiccup?».Chiese il ragazzo albino.
Erano già uno di fronte all'altro.
«Si...sono io».Disse,era teso ed emozionato.
«Io sono Jack...e stasera ci alleneremo insieme».

Angolo Autore:Scrivere questo capitolo è stato molto difficile,innanzitutto vi devo delle scuse:vi avevo detto che sarebbe iniziata la crossover con Rise Of The Guardians,ma eccetto l'ultimissima parte non sono riuscito a inserirla perchè sentivo il bisogno di approfondire la figura di Astrid e di introdurre gli allievi della scuola,che più avanti saranno utili.
Inizierà (ve lo prometto) dal prossimo capitolo e spero che vi piacerà.
Per quanto riguarda i due attacchi Yoko Geri(*) e Ushiro Geri(**),il primo è un calcio laterale che si carica portando il ginocchio all'altezza del petto e poi spingendo in laterale la gamba colpendo col tallone,mentre il secondo è un calcio all'indietro:si esegue partendo da una posizione frontale per poi ruotare e calciare all'indietro,personalmente non sono mai riuscito a sferrarlo(pensate che esperto).
Ci tenevo a dirvi una cosa:io sono davvero contento che questa piccola serie che sto scrivendo mettendoci l'anima vi stia piacendo...vi adoro tantissimo e se potessi vi abbraccierei uno per uno,probabilmente commosso,spero che anche questo capitolo,diverso dagli altri tre vi sia piaciuto.
Prima di finire voglio scusarmi con Heather per essermi scordato del suo compleanno e per averle disintegrato il torace con i miei consigli sbagliati...scusami tanto.Ancora grazie a tutti e...ci vediamo al quinto capitolo!

Ps:Ditelo che vi siete commossi quando ho introdotto Hiro e Tadashi ;) -Cloudlight95-
  
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