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Autore: Regina_TheAuthor    12/08/2015    1 recensioni
Infondo l'unica cosa che Regina ha sempre voluto è una famiglia e anche in modo strano forse adesso può averla.
Incubi sul passato la riportano costantemente indietro ma le fanno anche capire che è venuto il momento di accettare il futuro non negando il sentimento che aveva oppresso per anni.
Proprio grazie a Killian magari riuscirà ad avere qualcosa che nessun autore potrà darle mai: il suo lieto fine.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una promessa. Era un patto. Era un bacio impresso col fuoco sulle mie labbra.
Avevamo stretto un accordo , un accordo che purtroppo non è stato rispettato e non potrà più esserlo.
 Sentire quella coppia di idioti giurarsi amore eterno era nauseante. Una nota sorda in una musica terribilmente stonata. Il popolo la acclamava, non capiva il dolore che aveva provocato in me. Come posso dimenticare il passato se è proprio grazie ad esso che ho questo potere. "Io ti troverò sempre" sentii ad un tratto gridare fuori dalla finestra che dava sui giardini reali. Era quel principe che cavalcava un destriero con tre balze e dal manto bruno. Che cavallo curioso: mi ricordava quello con il quale ho provato a fuggire, quello sul quale montava il mio Daniel. Guardavo tutta la scena di sotto dalle sbarre che, ahimè, limitavano il mio campo visivo.  
"Io ti troverò sempre" continuava a ripeterle quell'effimero essere.
Fu allora che la mia mente comincio a galoppare altrove, dimenticando per qualche minuto la mia imminente esecuzione. 
"L'amore è la magia più potente di tutte", mi ripeteva sempre Daniel quando vedeva spegnersi in me la speranza. Io, mio malgrado, lo sapevo e la coppia azzurra non faceva altro che ricordarmelo. Non capivo se mi feriva maggiormente il loro trionfo o la mia incapacità di andare avanti. Senza dubbio la seconda era lacerante .

Mi svegliai con la pelle fredda e la fronte intinta di sudore, reduce da un incubo che aveva tanto l'aria di un terribile ricordo.
L'orologio sul comodino segnava le tre di notte e dalla finestra neanche la luce della luna riusciva a rendere nitida alcuna immagine.
<< Ehi..tutto bene? >> disse una voce calda al mio fianco.
Cominciai a realizzare pian piano di chi si trattasse, quando la sua mano era già arrivata a cingermi il ventre.
Annuii leggermente cercando di non far trapelare alcuna emozione mentre le sue labbra cercavano le mie. 
Non potevo credere di aver ceduto di nuovo, non potevo credere di averlo fatto davvero!
<< Non adesso Jones >> dissi scostando le lenzuola e portando le mie bianche gambe fuori dal letto. Camminai scalza fino alla finestra cercando di sistemare i capelli corvini con le dita.
Un profumo di mare invadeva l'aria ed era così piacevolmente soffocante.
Ero così immersa nei miei pensieri che sussultai quando due possenti  braccia mi cinsero delicatamente la vita.
<< Scappa di nuovo maestà? >> disse lasciandomi degli imperdonabili baci sul collo.
Mi girai con lo sguardo di chi vuole completare una vendetta 
<< Non saresti dovuto venire: stai perdendo solo tempo qui >>
<< Ecco... >> esordì << non vedo modo migliore per sprecare il mio tempo allora >>
Accennai un sorriso, divertita dalla sua dolce impertinenza. 
<< Finalmente >> disse quasi soddisfatto << aspettavo un sorriso del genere da un po' >> e, così dicendo, mi sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio con l'uncino.
<< Cosa sognavi? >> 
<< Ricordavo >>
<< Doveva essere un ricordo terribile allora >>
<< Lo era infatti >> dissi tagliando corto.
Mi prese in braccio << apprezza tesoro, voglio fare l'eroe >>
Lo guardai quasi indignata mentre mi poggiava delicatamente sul letto << e...possibilmente, se non ti arreca disturbo, fare il tuo di eroe >> disse con quell'irresistibile sorriso sulle labbra.
Mi ricordo un bacio.

Le sue braccia mi accolsero fino al mattino seguente.
I raggi del sole entravano dalla finestra accarezzando il mio viso e rischiarando il suo ancora dormiente. 
Lo guardai a lungo accarezzandogli i capelli e la barba ispida quando capii che il lavoro mi aspettava.
Mi alzai e feci una doccia ma quando tornai in camera lui era sparito. Mi appoggiai alla porta come delusa, mentre i miei occhi si posavano sulla di lui immagine lasciata tra le lenzuola. 
Feci un sospiro rassegnato aprendo l'armadio << Come avrei potuto aspettarmi altrimenti? >> dissi con quel tono che immette freddezza e rancore ad ogni parola.
Indossai dei pantaloni neri, una camicia bianca, un sottogiacca e le immancabili décolleté.
Scesi per le scale con la giacca piegata sul braccio intenta a dipingere le labbra di un rosso ciliegia << Henry scendi! Fai tardi a scuola! >> dissi con voce alta e perentoria. 
<< Sto già facendo colazione , mamma >>
Quella parola nella sua bocca aveva un suono così immancabilmente dolce che permisi ad un sorriso di prender posto fra le mie labbra.
Entrai perciò in cucina.
<< Speravo che un caffè le avrebbe fatto piacere maestà >> disse la stessa voce calda di stanotte.
Inciampai. 
Mi prese al volo.
<< Che ci fai qui? >> dissi con tono inquisitorio. 
<< Intendi qui "non in camera da letto" o "ancora qui"? Perché non potevo non salutare... >> disse sorridendo. 
Mi alzai ricomponendomi, guardando quegli occhi di quel blu intenso che osservavano  il mio viso. 
<< Ha preparato dei pancake buonissimi >> disse Henry venendo fortuitamente in mio soccorso.
<< Ammetto però che la torta di mele che c'era in forno era deliziosa >> disse vuotando la tazzina.
Lo guardai non sapendo se essere indispettita perché un pirata aveva toccato la mia cucina e mangiato la mia torta o semplicemente felice per il complimento. 
<< Mi accompagna Killian a scuola, va bene? >> mi chiese Henry alzandosi da tavola 
<< Va a lavare i denti >> fu l'unica risposta che ottenne.
<< La scuola non è molto distante dal molo. È invece molto più avanti del municipio e sta mattina credo tu sia in ritardo >> 
<< Va bene >> dissi sorprendendo me stessa a quelle parole, pur sapendo che io non sarei mai potuta arrivare in ritardo.
Li accompagnai alla porta indossando la giacca.
<< A dopo mamma >> disse Henry lasciandomi un bacio sulla guancia.
<< Spero di poter dire lo stesso tesoro >> mi sussurrò Killian.
Camminarono uscendo dal vialetto sotto il mio sguardo, stavolta dolce.
Non avrei mai immaginato di poterlo dire... ma sembravamo davvero una famiglia.
Chiusi la porta alle mie spalle.
<< Vengo con voi >> 


   
 
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