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Autore: V_Sottodominante    13/08/2015    0 recensioni
"La mia mania per la strategia e il controllo logico avrebbe trovato una rapida soluzione.
O almeno è quello che sarebbe successo se la ragazza non si fosse posizionata vicino all’uscita subito dopo.
Decido allora di seguire l’istinto e di seguirla scendendo dall’autobus in quell’istante. Non ho posa, equilibrio ne fiato per parlare, ma ciò non mi impedisce di toccarla sbadatamente sulla spalla e aspettarla al varco"
Storia di pochi capitoli e di rapida lettura.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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“Secondo me l’ho perso”, neanche il tempo di pensarlo che stavo già correndo fuori dal portone. La fermata non era lontana, ma dalla direzione in cui venivo non potevo vedere l’autobus arrivare, il che mi metteva in non poca difficoltà sul da farsi.
Sfortunatamente avevo ragione, l’autobus era appena passato, e la mia unica alternativa era ripiegare su qualche corriera con tragitto simile.
Ovviamente sarebbe stato facile cercare su internet ciò di cui avevo bisogno, ma la mia noncuranza di avere un collegamento al mondo in ogni dannatissimo secondo mi impediva ciò. Forse qualcun altro chiederebbe al tabaccaio lì vicino un numero adeguato, ma i rapporti interpersonali non sono il mio forte, soprattutto lo schifosissimo lunedì mattina, perciò ripiego nel mettermi le cuffiette e lasciarmi cullare da qualche buona riproduzione casuale di disagio e rock anni 70’.

Fortunatamente una volta avevo già perso l’autobus, e col mio amico Gigione avevamo preso un numero che era simile al 43, o forse il 57, vattelo un po’ a ricordare.
Per logica deduzione scelgo di prendere il primo che passa, così alla peggio avrei perso solo la prima ora.
Salendo mi accorgo da subito di un sacco di facce nuove, il che mi conduce a due rapide conclusioni:
1) Ho sbagliato autobus.
2)Tutti loro hanno sbagliato autobus.
Anche qui la logica mi aiuta a risolvere l’arcano, così me ne faccio una ragione e aspetto di arrivare alla prima fermata utile.

Vi giuro che è proprio in quel momento che i nostri sguardi si sono incrociati, è stato rapido, ma devastante.
Un energumeno alto circa 1.98 mi ha guardato dritto negli occhi da metà mezzo, sguardo che ha distrutto la mia virilità in circa mezzo secondo e che mi ha costretto a voltarmi.
E’ in quel momento che ho visto lei.
E lei era bellissima.

Stava leggendo, di solito mi viene da ridere pensando alla gente che legge negli autobus urbani, nel senso, sono affollati e caotici, in più le loro tratte sono troppo brevi da permettere di concentrarti.
Tutto ciò a lei sembrava non importare, lo sguardo era chino e attento, almeno quanto basta da permetterle di non vedermi.
Ero incantato, che dovevo fare? Voglio dire, non potevo mica andare lì e presentarmi dicendole che la sua maglietta degli Zen Circus non attirava la stessa attenzione di quello zaino così mal ridotto o delle sue converse stracciate.

Mentre fantasticavo situazioni irreali non mi ero però accorto che la mia fermata utile era stata già passata esattamente come il mio autobus;  già mi chiedevo se come il precedente anche questo fatto avrebbe avuto risvolti interessanti.
Fatto sta che mi sono rilassato e ho iniziato a pensare a come poter entrare alla seconda ora, cercando indizi sul dove mi trovassi fuori dal finestrino. Fu proprio in uno di quei momenti che mi girai di scatto per vedere un cartello dall’altro lato della corsia, e proprio lì trovai il suo sguardo ad aspettarmi.
“Starà guardando me? E’ una cosa possibile? E’ possibile che mi abbia notato che la fissavo prima? Mi ama? Avrò preso il libro di matematica oggi?”
Il mio sguardo non ha retto la sorpresa, ma grazie ad una rapida sbirciata sottobraccio vedo che neanche il suo ha resistito il colpo.
“E adesso?”
 
La mia mania per la strategia e il controllo logico avrebbe trovato una rapida soluzione.
O almeno è quello che sarebbe successo se la ragazza non si fosse posizionata vicino all’uscita subito dopo.
Decido allora di seguire l’istinto e di seguirla scendendo dall’autobus in quell’istante. Non ho posa, equilibrio ne fiato per parlare, ma ciò non mi impedisce di toccarla sbadatamente sulla spalla e aspettarla al varco

-
Dannazione, pensavo di poter aver più dialogo grazie a questo approccio, ma mi ha spiazzato. Che poi in realtà mi ha solo aiutato in modo educato.

-.
 
Perché?! Non poteva andare come in una di quelle serie TV adolescenziali dove lei mi lascia il suo numero o mi fissa negli occhi aspettandosi una dichiarazione???
-<< Giorgio che fai non vieni a ginnastica?>>

Almeno il resto della mattinata è passato velocemente...Che comunque poi, poteva almeno dirmi il cognome, cioè forse in realtà io avrei dovuto dirle il mio prima di tutto, ma pure lei… Damnit! Meglio distrarci, di ragazze del genere ne vedo anche a scuola, inutile fissarsi su una sconosciuta di cui non so niente!
Però lei… Lei è bellissima.
 
Spazio del tipo che scrive:
Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo, pensavo di far durare la storia 2-3 capitoli, ma se c'è un qualche tipo di feedback di gente interessata la posso allungare, tanto non ho proprio granché da fare.
Fatemi sapere ( o no ).
Adios. 
   
 
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