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Autore: Lena_Railgun    14/08/2015    0 recensioni
Una spiacevole sensazione non lascia la mente di Tsuna, impegnato nella salita del covo dei Millefiore. Sente qualcosa dentro di sé, come se ci fosse qualcosa di importante che deve fare, una persona che lo sta aspettando, che ha bisogno del suo aiuto. In quell'immenso e lungo corridoio dove stava avanzando con Spanner e l'ologramma di Reborn, intravede una porta che attira la sua attenzione. Non sa il perché, ma sa che deve entrarci. Perché lì dentro, c'é una donna dallo sguardo intenso, dagli occhi grigi pieni di sofferenza che sarà molto importante per lui.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Reborn, Spanner, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SGUARDO INTENSO

Quando sentiva un pessimo presentimento, era il momento di fermarsi. Non sapeva da cos'era dato, se dalla situazione in cui era immerso, o se ci fosse dell'altro. Dopo aver sconfitto Iris e Ginger Bread, insieme a Spanner e l'ologramma di Reborn, si erano diretti verso l'alto, decisi a sgominare i Millefiore, a scontrarsi con Shoichi e porre fine a quell'incubo. Volevo tornare nel suo tempo, nella sua Namimori. Tsuna scosse la testa: doveva concentrarsi, continuare a volare grazie agli X-Gloves ed alla fiamma del coraggio di morire, in quel corridoio che sembrava infinito. Ma quel pessimo presentimento non accennava a lasciare in pace la sua mente, e anzi, si fece più persistente quando, nel mezzo di quel corridoio, notò una porticina anch'essa bianca come le pareti. Si chiese perché ci fosse una porta lì, in quel corridoio che va verso l'alto, per salire nella base.

-Spanner, cosa c'è li?- chiese Tsuna con curiosità.

Il tecnico digitò nel suo inseparabile portatile, ma sembrava confuso:

-Non so. Non compare nella mappa della base-

Tsuna fremeva, voleva entrare.

-Devo entrare- mormorò. Sentiva una voce nella sua testa dirgli che doveva, che c'era qualcosa di importante lì dentro.

-Perché?- chiese Reborn.

-Non lo so. È solo una sensazione ma...dobbiamo entrarci-

Tsuna si avvicinò a quella porta misteriosa, e tese la mano verso la maniglia. La afferrò e la fiamma del coraggio di morire la ridusse malleabile, facendo sciogliere il ferro di cui era fatta. Il decimo boss sferrò un calcio e la porta si aprì. La stanza era nella penombra, solo una piccola finestra con delle sbarre permetteva alla luce della luna di fare capolino. C'era un forte odore di muffa, di sporco e di vecchio. Spanner si chiese perché il giovane Vongola fosse interessato a quella stanza, piena solo di scaffali e scatoloni ma, dopo qualche minuto, comprese il motivo di tale curiosità.

-Chi è?-

Una voce femminile si diffuse nell'aria. Tsuna camminò verso il fondo della stanza, ad ogni passo il pavimento scricchiolava, e le sue fiamme permettevano di avere una visione illuminata della stanza.

Era dietro all'ultimo scaffale, nascosta nell'ombra: una donna bellissima. Era legata con delle catene ai polsi e alle caviglie, entrambi pieni di tagli e ferite, probabilmente procurati dal costante tentativo di liberarsi. I lunghi capelli biondo scuro erano raccolti in una treccia, alcuni ciuffi ribelli erano liberi da essa e contornavano il viso pallido, ma molto grazioso. La veste che indossava, un tempo probabilmente bianca, era sporca di polvere e ragnatele e le arrivava fino a metà delle cosce piene di lividi.

Appena Tsuna avanzò, la donna alzò lo sguardo.

-Ora ti libero- esclamò il ragazzo. La donna lo fissò, da prima confusa, ma subito i suoi occhi dallo sguardo intenso, si riempirono di lacrime.

-Tsuna...- mormorò.

-Come...come sai il mio nome?- chiese, dopo averla liberata ed essere uscito dall'Hyper mode, senza un vero e proprio motivo.

La donna allungò la mano e passò le sue esili dita tra i capelli del ragazzo:
-Come sei giovane...- disse con un sorriso, mentre una lacrima le rigò il volto.

-Sarà qualcuno che conoscerai nel futuro- disse Reborn. La donna riconobbe anche la voce del tutor, e lo guardò con un altro sorriso radioso.

-Reborn...quanto tempo- la donna si ricompose, ridestandosi dai suoi pensieri.

-Scusatemi, ancora non mi conoscete. Io sono Ria e sono la moglie di Tsuna-

A quelle parole, il volto del giovane boss si colorò di rosso:

-Co-cosa? T-tu sei mia moglie?-esclamò sorpreso e in pieno imbarazzo.

La donna annuì, con un sorriso tenero.

-Ci conosceremo durante il secondo anno di liceo. Venni a sapere tutto di te e della famiglia Vongola ma ero innamorata e anche se era rischioso, volevo solo starti accanto-

-Tsuna, a quanto pare crescendo ti sei dato da fare!- esclamò Reborn, schernendo il ragazzo che non riusciva a crederci. Da un lato, era deluso che non fosse Kyoko sua moglie, ma d'altro canto, se aveva sposato Ria doveva esserne davvero innamorato. E si sentiva onorato di avere una donna così al suo fianco.

Vide la donna tentare di alzarsi, e la sorresse nel momento in cui stava per cadere a causa delle gambe, che non accennavano a smettere di tremare.

-Ce la fai?- le chiese.

-Tsuna ascoltami...vai da Irie...lui non è...- ma la donna non poté terminare la frase, perché svenne tra le braccia del futuro marito.

 

Si svegliò in un letto caldo, ancora confusa. Aprì gli occhi grigi e si guardò intorno: era tornata nella base Melone.

-Ria?-

La donna voltò il capo, e vide Tsuna seduto accanto a lei.

-Quanto ho dormito?-

-Due giorni...come ti senti?-

-Meglio grazie- disse issandosi e sedendosi sul materasso. Notò che mani e piedi erano miracolosamente guariti e sorrise:

-è stato Ryohei immagino- fece e Tsuna annuì.

-Hai incontrato Irie?- chiese la donna, ricordandosi cosa stava per dire prima di svenire.

-Si. Ci ha raccontato tutto ed è qui alla base con noi-

Ria sospirò sollevata.

-Possiamo fidarci ciecamente di lui.- disse la donna, sistemando uno ciocca di capelli dietro all'orecchio e Tsuna si ritrovò a fissarla, ammaliato. Ria lo notò e sorrise:

-Tutto bene?-

-Ecco io...davvero sposerò una donna bella come te?- chiese timoroso.

Ria rise:

-Si, davvero. E grazie per il complimento, ma sei sempre stato troppo esagerato- fece lei. Chiuse gli occhi di scatto, per poi aprirli con un'espressione carica di nostalgia.

-Vederti così giovane mi porta alla mente così tante cose- mormorò accarezzandogli la guancia con il dorso della mano -Mi manchi davvero molto-

Il ragazzo non sapeva cosa dire. Lo sguardo della donna era intenso, intrigante come la stessa Ria. Ora capiva perché il sé del futuro si era innamorato di lei e l'aveva sposata: in quella donna c'era la dolcezza mescolata alla saggezza e alla forza di volontà. Forse lui aveva imparato tante cose da Ria con l'avanzare degli anni.

-Capisco come ti senti...- disse lui prendendole la mano. -E siamo qui per portare tutto alla normalità. Andrà tutto bene Ria, te lo prometto! Salverò il futuro...con il coraggio di morire!-

La futura moglie sorrise ed annuì. Si fidava di lui, era l'unica persona che conosceva tutto di lei, ogni minimo segreto, ogni pregio, ogni difetto. Era l'unico che la faceva sentire forte, bella e sicura di sé, quando solo pochi anni prima del loro incontro era un imbranata, goffa e maldestra. Ed era per quello che si era innamorata di lui: perché era l'unico con cui poteva tornare ad essere Imbrana-Ria.

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NOTA DELL'AUTRICE:si, lo  ammetto: Ria sarebbe la mia personificazione anche se in comune abbiamo solo capelli ed occhi, in quanto non sono intrigante e bella, come la definisce Tsuna. Ebbene sì, sono innamorata di Tsuna, è uno dei miei husbando.  Essendo una fan girl, ho scritto questa fan fiction ancora un anno fa, quando tra i "Perché non esisti?" ho deciso di consolarmi in questo modo. Lui si sposa con me e con chiunque altro voglia immedesimarsi in Ria. Detto questo, è la mia prima fan fiction su un anime, però spero che a qualcuno possa piacere

Un saluto, Lena

   
 
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