LA DISCENDENTE_capitolo 1 Lyidia Garrowson credeva di essere una normale ragazzina di tredici anni, con una buona media scolastica, i suoi quattro amici data la sua enorme timidezza e dei seri problemi che la portavano a fare sempre smisurate figuracce. Aveva una normale famiglia: sua madre, Melissa Garrowson, era una donna solare ed era una infermiera formidabile di un ospedale delle periferie di New York; suo padre, Peter Garrowson era un uomo allegro e molto intelligente, insegnate di greco e mitologia greca alla NY university. Così è come la sua vita cambiò drasticamente e conobbe un nuovo mondo. Era la mattina dell'ultimo giorno di scuola, era in ritardo come al solito così si vesti con dei normalissimi jeans blu scuri, una maglietta grigia con un acchiappasogni e delle vans. Arrivò a scuola giusto in tempo e si mise al suo solito posto vicino al suo amico: Alessandro Stoll. La storia di come erano diventati amici era piena di coincidenze: prima si odiavano poi la loro proff decise di metterlo vicini di banco, iniziarono a parlare e diventarono amici. -hei- la saluto Alessandro E iniziarono a parlare finché non entrò la professoressa in classe. ~pov. Lydia~ Annoiata dalla lezione decido di scrivere un messaggio ad Ale scrivendo sul banco in modo da non farci notare dalla prof. -che noia :(- E iniziammo a parlare come il nostro solito. -pensa che finalmente è l'ultimo giorno e inizia l'estate- -per fortuna ma almeno ti mancherò un po'?- -hahahahahahah no- Decido di fare la faccia imbronciata e silenziosamente iniziamo a ridere ma non riusciamo a trattenerci e la prof ci scopre - Garrowson, Stoll visto che siete così interessati alla lezione andate fuori dalla porta e non voglio sentire fiatare- A testa bassa ci dirigiamo fuori dalla porta della classe. Appena Ale si chiude la porta alle spalle iniziamo a chiacchierare del più e del meno, senza fare troppo casino. Finché la prof dice che possiamo rientrare in aula dato c'è la sua ora è finita. Io e Ale decidiamo di stare in silenzio visto che manca so un'ora alla fine del nostro ultimo giorno di scuola e nessuno dei due vuole finire nei casini. È l'ultimo quarto d'ora e siamo tutti impazienti di uscire da scuola. Inizio così a giocherellare con la mia matita e mi accorgo che Ale mi ha scritto sul banco - dopo scuola vediamoci al parchetto, ti devo parlare- Inizio subito a farmi mille paranoie su quello che dovrà dirmi. Dopo quello che a me sembrano ore interminabili, esco da scuola e mi dirigo verso il parchetto. E vedo Ale, mia mamma, mio padre e un vecchio signore sulla carrozzina che parlottavano tra di loro, appena mi hanno visto arrivare si sono zittiti tutti. Decido di sciogliere la tensione che si era creata - Ale scommetto che quello che dovevi dirmi comprende anche mia mamma, mio padre e ....- -Chirone, piacere- e mi porge la mano. - il piacere è mio, io sono Lydia, ma ho come l'impressione che lei conosca già il mio nome- dico con il mio solito tono diffidente che conservo per gli estranei. - dammi pure del tu, non sono così vecchio-inizia a parlare questo "Chirone", il nome mi ricorda qualcosa...- ecco Lydia, noi dobbiamo parlarti di molte cose..- spaventata guardo Ale che cerca di rassicuranti con lo sguardo. -Lydia tu ecco sei una discendente- è mio padre che parlare adesso - so che può sembrare strano ma io, tua, mamma e Ale siamo dei semidei: figli di Dei greci, o romani,e figli di un umano. Alcuni di noi possono ereditare poteri dal proprio genitore divino ma potrai fare delle domande più tardi al Ale durante il viaggio per il campo mezzo sangue.- Mio padre si è fermato forse per farmi un attimo assimilare le cose che a appena detto e mi viene in mente dove ho già sentito il nome Chirone e con ironia dico- si adesso tirate fuori le telecamere e mi dite che è tutto uno scherzo o aspetterete e direte che questo vecchietto, senza offesa, è Chirone della mitologia greca ed è un centauro- - in effetti io sono proprio quel Chirone- - Lydia devi crederci per favore, devi essere protetta. Sei la prima discendente: figlia di due semidei. Non sappiamo se i mostri ti attaccheranno, se erediterai dei poteri anche tu. Almeno seguici al Campo dove ci sono tutti gli altri semidei, li potrai chiedermi tutto. PERFAVORE- era il mio migliore amico a parlare così decisi di fidarmi -okay ma se scopro che è uno scherzo, vi ammazzo- e cerco di guardarlo come un assassino ma tutti iniziano a ridere. Come per la mia solita fortuna vuole neanche finiamo di ridere che una spina enorme mi si conficca nel braccio, brucia da morire. La mia vista vacilla. Mi cedono le ginocchia. Mio padre mi prende in braccio e faccio in tempo ad aggrapparmi a lui che svengo. ~pov. Alessandro~ Merda. Merda.è la mia migliore amica non posso perderla, quel mostro se la vedrà con me. Preparo la mia lancia, ma Peter urla subito- Melissa riesci a occupartene tu del mostro?- lei in meno di un secondo si lancia contro il mostro schivando tutti i suoi attacchi- Alessandro tu vieni con me la portiamo subito al campo, Chirone tu aiuta Melissa- Così io e Peter iniziamo a correre verso la sua macchina, io mi siedo sul sedile posteriore, lui appoggia delicatamente Lydia sui sedili e io le reggo la testa. Pariamo in quinta e ci dirigiamo al Campo. ANGOLO AUTRICE okay non ammazzatemi, è la mia prima storia su EFP. Spero vi piaccia, l'idea è nata perché pensavo che quando i nostri semidei magari avranno dei figli e ho pensato a questa storia . Tutti i riferimenti ad altri fandom NON sono puramente casuali.. Sono una fangirl cosa potete farci?ahah Spero davvero tanto che vi piaccia e che seguirete la storia. Se lasciate una recensione anche con critiche costruttive sarei la persona più felice del mondo e non scherzo. Al prossimo capitolo, baci. F.13 Ps.se ci sono errori avvisatemi e mi scuso in anticipo