15/08/2015
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Di Orsacchiotti, Luna Park e stupidi Cupido
Orsacchiotti.
Will amava gli orsacchiotti.
E amava altrettanto Nico.
Amava, inoltre, gli orsacchiotti che somigliavano, anche solo vagamente al figlio di Ade.
Peccato che, per lui, Will Solace, figlio di Apollo, tutti gli orsacchiotti assomigliassero a quel benedetto "Amorino Orsacchiotto", (come amava chiamarlo lui), di Nico Di Angelo, figlio di Ade.
Nico Di Angelo, invece, odiava "Quei-Cosi-Pelosi-Che-Infestano-Casa-Mia", alias quei teneri (e certe volte un po' inquietanti, data la quantità industriale) orsacchiotti. Li odiava, appunto. Li odiava, fino a quel giorno.
Erano le 15:37 di un torrido pomeriggio d'Agosto, quando Nico iniziò a odiare anche i Luna Park.
Stava cercando di cucinare dei decenti cupcake gialli e neri - come li adorava il suo (dannatissimo pensò qualche minuto dopo) fidanzato -, quando quest'ultimo fece il suo ingresso in cucina.
"Nicoooooo?" esclamò il figlio di Apollo, alle spalle del moro. "Lo sai che sei bellissimo in mutande, a petto nudo e col grembiule a fiorellini?"
Questo tono non promette nulla di buono, decisamente nulla di buono, pensò Nico roteando gli occhi...
"Tu hai comprato questo coso! E fa caldo! E tu hai rotto il ventilatore! Dimmi che non hai rotto anche il lampadario che ci ha regalato papà!" gli rispose con tono severo.
Il biondo pensò che avrebbe dovuto fargli una fotografia da aggiungere alla raccolta delle "Faccie più tenere di Nico Di Angelo", con tanto di cuoricini e glitter vari... Poi pensò che non era il momento più appropriato...
"Quello l'ho rotto la settimana scorsa giocando a baseball con Percy, veramente..." gli disse con aria colpevole e dolce allo stesso tempo.
Nico odiava e amava quando il suo fidanzato faceva quei mélange di espressioni... Ma non era quello il punto...
"Ah, giusto... Comunque, che c'è? Che altro hai combinato?"
"Nulla, non ho rotto o danneggiato nulla... credo" ribattè il figlio del dio del Sole, con le mani ben in vista e i palmi rivolti verso il moro.
"Va bene. Allora che vuoi?" rispose spazientito quest'ultimo mentre toglieva i cupcake dal forno. Ne assaggiò uno.
"Vogliamo andare al Luna Park? Ti preeeeeego! Me l'avevi promesso!"
Nico sputò parte del cupcake, tossì un po' e gli rispose.
"NO. NO. E NO. Assolutamente no. Intesi?" urlò puntandogli il guantone-presina di Pollon.
Ecco un'altra foto mancata all'album! Nicucciolo finiscila di fare le faccie perfette nei momenti sbagliati!, pensòWill.
"Edaaaaaaiiiiiiiiiii!"
"No, Will. Quant'è vero che mi chiamo Niccolò Di Angelo, noi non ci andiamo. E non si discute."
Ma ovviamente Nico si sbagliava.
"Ti chiami Niccolò? Vabbe', allora da oggi in poi sarai ufficialmente Gelsomino-Cocorino-Che-Vuole-Bene-Al-Suo-Fidanzatino" lo schernì Will prendendogli la mano.
Gli fece indossare a forza una maglietta, peraltro al contrario, i jeans e le converse nere.
E Nico, senza sapere nè come nè quando, si ritrovò in un "Tunnel dell'Amore" con Will (che,chissà perché, urlava a squarciagola I Can't Get No Satisfaction) e un immenso pezzo di zucchero filato a forma di cuore addentato per metà dal biondino.
"Non lo mangi questo cuoricino, no?" gli chiese fluffosamente Will.
Nico stava per rispondere, finchè non cadde dal sedile. Cadde dal sedile perchè si trovarono in un antro del tunnel, dove c'era una schiera di mega-bebé col pannolone e l'arco dell'amore.
Perché è scivolato? E perché non mi risponde?, pensò l'altro ragazzo. Magari ha paura dei tunnel... No, ne dubito.
Si guardò intorno e allora capì. "Nico hai i capelli nello zucchero filato. Sembri Crudelia De Mon" commentò scherzosamente il biondo. "Nico, sono solo delle statue! Non ti preoccupare, ci sono io con te" disse sprofondando vicino al suo ragazzo.
"E-Eros. No, Will, ti prego, portami via da questo posto. Per favore." Nico scoppiò a piangere. Will non credeva fosse una cosa così seria, finché non vide le lacrime scendere copiose dai meravigliosi occhi di pece del suo Nicucciolo.
Appena usciti dal tunnel, il figlio di Ade, dapprima, si pulì il naso sulla camicia di lino dell'altro, e poi iniziò a raccontare il motivo della sua fobia.
Una volta finito di narrare la vicenda Will gli prese la mano e lo abbracciò forte.
"Lo vuoi un orsacchiotto, Nico? Te ne posso comprare uno grande e coccoloso" propose gentilmente il biondo.
"No, Will. A che mi serve un orsacchiotto, quando ho te?" E si baciarono.
Benedetti orsacchiotti, Luna park e Stupidi Cupido! pensò Nico mentre si affondava le proprie labbra in quelle del suo orsacchiotto..
>Salve gente!