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Autore: Salazarr99    15/08/2015    1 recensioni
" – Salvala. – disse, a denti stretti. – Non pensare a me, Nico.
Il moro lo guardò fisso negli occhi, verdi come il mare, il viso sporco di polvere. Percy gli restituì lo sguardo, supplice. Pochi secondi bastarono per far capire a Nico che salvarlo sarebbe stato inutile, che non l’avrebbe mai perdonato se l’avesse lasciata morire, che non sarebbe mai stato felice senza di lei. Anche se l’avesse recuperato, una parte di lui sarebbe caduta negli Inferi con Annabeth, scomparsa con lei, logorata con lei, morta con lei."
" - Ti prego, vai. Questa è la mia casa, le tenebre mi appartengono già. Vai, Percy, vai da Annabeth, dall'equipaggio dell'Argo II. Aspettano te. Hanno bisogno di te. - la sua voce era spezzata, tremava, chissà se per il freddo o per il nervosismo. Nico era deperito, stanco. Sembrava parte della parete di roccia alla quale era appoggiato.
- E tu? - ribattè il semidio.
- Nessuno ha bisogno di me. - Nico fece spallucce. - Vai, Percy.
- Io sì. Io ho bisogno di te."
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Percy/Nico
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1
Save her, please.


 Nico era sfinito, ma il suo cervello continuava ad andare a mille.
 L’iperattività. si disse con un sospiro. Tutto ciò che vedeva erano le dita di Percy che tenevano a stento il terreno, l’unico appiglio prima di cadere nell’abisso.
 Decise tutto in un secondo, mentre, ancora stordito dai giorni di reclusione, aveva elaborato un piano. Raggiunse il ragazzo in meno di un battito di ciglia, ma il figlio di Poseidone parlò prima di lui. – Salvala. – disse, a denti stretti. – Non pensare a me, Nico.
 Il moro lo guardò fisso negli occhi, verdi come il mare, il viso sporco di polvere. Percy gli restituì lo sguardo, supplice.
 Pochi secondi bastarono per far capire a Nico che salvarlo sarebbe stato inutile, che non l’avrebbe mai perdonato se l’avesse lasciata morire, che non sarebbe mai stato felice senza di lei. Anche se l’avesse recuperato, una parte di lui sarebbe caduta negli Inferi con Annabeth, scomparsa con lei, logorata con lei, morta con lei.
 Nico prese le sue ultime forze quasi con disperazione, si aggrappò a quella piccola scintilla di vita ancora accesa in sé e si gettò fra le ombre. Sollevò la ragazza e la riportò sopra, dagli altri.
 Mentre osservava Annabeth che si rialzava in preda ai singhiozzi, la vista gli si offuscò. L’ultima cosa che vide fu Percy che gli sorrideva con quelle labbra bellissime mentre cadeva insieme con lui.
 
 Fu l’impatto con l’acqua a risvegliarlo, o forse il feroce gelo che gli invase le ossa. Si era appena
reso conto che Percy lo teneva per le spalle, quando lo perse di vista.
 Voci confuse gli parlavano nelle orecchie, dicendo quello che la sua voce avrebbe voluto dire da tempo immemore.
 Che senso ha vivere?
 Perché opponi resistenza?
 La morte non è forse preferibile all’agonia del dolore?
 Non è meglio l’oblio?
 Nico ascoltò quelle parole musicali mentre alcune mani lo trascinavano via.
 Tenne gli occhi semiaperti mentre si faceva cullare dalle anime dannate da suo padre. Intravide una sagoma solida fra le altre, un corpo vivo che si abbandonava alla corrente.
 La sua mente esaminò la situazione in un istante e Nico strattonò le anime che lottavano per averlo.
 Lui la ama, perché lo fai?
 Lo raggiunse in pochi secondi, e provò a tirarlo su con tutte le sue forze.
 - Percy! – urlò. – Guardami. Pensa ad Annabeth, a tua madre. Non puoi lasciarle.
 Il ragazzo gli rivolse uno sguardo vacuo, poi la sua attenzione tornò al Cocito e alla sofferenza.
 Nico gli prese la testa fra le mani e lo costrinse a guardarlo negli occhi. – Ho detto guardami! Non puoi arrenderti, Percy! – una lacrima gli rigò la guancia, mentre sperava che le sue parole bastassero per riportarlo alla realtà. – Devi lottare per me, Percy. – lo pregò a denti stretti. – Me lo devi.
 Il figlio di Poseidone strinse la presa sulle spalle di Nico, e sussurrò qualcosa.
 - Hai ragione. – disse in un soffio. – Te lo devo.
 Il cuore di Nico fece le capriole mentre si trascinavano a riva, con il fiatone e senza forze.
 Percy si distese a pancia in su, poco lontano dal Cocito. Il petto si alzava e si abbassava con ferocia, la bocca aperta per prendere più aria possibile, gli occhi chiusi, probabilmente nella speranza di non vedere i volti di quelle anime in pena.
 L’altro strisciò per raggiungere il suo fianco, imitando la sua posizione.
 - Grazie, Nico. – disse Percy, non appena riprese a respirare. – Mi hai salvato.
 Il moro fece spallucce, mentre asciugava le guance bagnate, non sapeva se d’acqua o di lacrime.
 

 



HERE I AM.

Hola, Pernico shippers, compagne amanti della mia OTP. Magari non è il massimo, ma è il primo capitolo di questo finale alternativo del Marchio di Atena, e un alternativo inizio dunque della Casa di Ade.

Chiedo venia per gli eventuali errori.
Ps. i capitoli non saranno mai particolarmente lunghi. Ho scritto la maggioranza dei capitoli della storia. E' nata come una raccolta di one-shot, trasformatasi in una long che spero sia decente.
Presto pubblicherò il capitolo due, "Whispered words".
-S
  
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