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Autore: AndreMCPro    16/08/2015    6 recensioni
Dopo la sconfitta dell'Organizzazione, la pace ha regnato incontrastata nelle regioni di Erien e Arthis, e ora i nostri sei amici conducono una vita all'insegna della semplicità.
Ma anche nella pace possono esserci avvenimenti di rilievo... ed è proprio quello che sta per accadere a Borgo Tesoro.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
- Questa storia fa parte della serie 'Pokemon Mystery Dungeon'
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Pokémon Mystery Dungeon
Special

Living a simple life
 
«Papà, me la compri?»
Andrea si voltò verso ciò che il figlio stava indicando. Erano davanti al Kecleon Market e in quei giorni della settimana i due commercianti ricevevano un grosso carico di gomme. E com’era prevedibile, Edward aveva appena puntato una Gommabianca.
«Certo» Rispose lo Shinx sorridendo. Non ebbe neanche il tempo di avvicinarsi al bancone che Yume gridò: «Anche a me!»
Il sorriso di Andrea si allargò e chiese al Kecleon due Gomme. Mentre le dava ai piccoli, alzo lo sguardo e vide i suoi tre cuccioli di Shinx che giocavano a rincorrersi sotto lo sguardo sorridente ma sempre vigile di Glaceon.
Cinque anni erano passati dall’attacco dell’Organizzazione. Era incredibile come in tutto quel tempo la pace ad Arthis e a Erien non fosse stata più minacciata da niente. Il Team Palude era tornato dopo neanche un mese da quei fatti e Servine si era subito fiondata a salutare Squirtle, che in tutto quel tempo non aveva fatto altro che pensare a lei e spesso correva all’Agenzia Viaggi per vedere se fosse tornata. Quando l’aveva trovata davvero lì, per poco non aveva pianto dalla gioia.
Nel frattempo lui e Glaceon avevano avuto altri due piccoli: una Eevee, Yume, e uno Shinx, Matthew. Entrambi ora avevano tre anni.
«Papà! Ed mi ha rubato la gomma!»
Il grido di Yume distolse Andrea dai suoi pensieri. Guardò il cromatico, che abbassò lo sguardo. Aveva ancora la gomma della sorellina tra le zampe.
«Non si rubano le cose degli altri» Lo rimproverò. «Ora chiedi scusa a tua sorella e ridalle la gomma»
«Scusa» Mormorò il piccolo restituendo la gomma a Yume. Andrea sorrise e raggiunse la sua Compagna.
«Dewott e Mel ci aspettano per cena, ricordi?» Le disse. Era pomeriggio inoltrato.
«Sì, lo so» Rispose lei alzandosi e stiracchiandosi. Lo Shinx sorrise e strofinò dolcemente la guancia sulla sua.
In quello stesso momento un piccolo Snivy di due anni e mezzo sfrecciò tra i loro cuccioli. Da in fondo alla strada, un grido: «Zack! Non correre!»
Servine giunse trafelata dal piccolo e lo prese in braccio con una liana. Squirtle la raggiunse passandosi una mano sul volto. Poi notò i suoi amici.
«Oh, ciao! Come va?»
«Bene» Rispose Glaceon sorridendo. «Vedo che Zack vi dà un gran da fare!»
«Sì…» Fece esasperata Servine. «E meno male che abbiamo solo lui… non so come avremmo fatto con una famiglia come la vostra…»
Andrea sorrise. «Non sarebbe stato un problema… anche noi abbiamo avuto le stesse difficoltà all’inizio»
I cinque cuccioli, per qualche motivo, si nascosero dietro Andrea e Glaceon. Stravano guardando qualcosa alle spalle dei due.
«Oh, ma tu guarda chi si rivede! Ne è passato di tempo!»
Squirtle impallidì. I due Compagni si voltarono ritrovandosi davanti Skuntank, il capo del Team Teschio.
«Capo, aspettaci!» Gridò Koffing, seguito da Zubat. I due si affiancarono al Pokémon Moffetta e furono sorpresi nel trovarsi di fronte il Team Electro.
«Skuntank…? E tu che ci fai qui?» Gli chiese Andrea con aria ostile.
«Niente di male, se è quello che pensi. Negli ultimi otto anni abbiamo cambiato la nostra… ehm… condotta» Rispose ridacchiando.
«Ma davvero? Dopo tutti i guai che ci avete fatto passare quando eravamo apprendisti?»
«Vi abbiamo restituito il frammento o no?» Ribatté Zubat.
«Beh, è vero… ma…»
«E poi sono passati tanti anni» Intervenne Koffing. «Potete almeno concederci il beneficio del dubbio…»
«E se fosse un altro tranello come al solito?» Fece Squirtle con aria ostile.
«Eheh… Che ci guadagneremmo a metterci contro di voi? Sarebbe la volta buona che ci fate fuori» Disse Zubat.
«Ehm… beh, sì, in effetti…» Ammise quello.
«Non cerchiamo guai. Volevamo solo fare una visita, ecco tutto. Il Capitano ci ha permesso di tornare alla Gilda, quindi… aspettate un momento…» Guardò i cuccioli, come se si fosse reso conto solo allora della loro esistenza. «Quei marmocchi non saranno mica vostri?»
«Modera i termini» Rispose piatto Andrea. «Comunque sì»
«Pazzesco…» Mormorò Koffing.
«E lei è la madre?» Fece Skuntank guardando Glaceon. «Però ti sei trovato una ragazza niente male! Ahr Ahr!»
«Già, vero?» Disse lo Shinx sorridendo. Incredibile come la sua avversione per quella squadra fosse svanita in un attimo. «L’ho incontrata un anno dopo la vostra… sì, insomma… scomparsa… A proposito, che fine avevate fatto?»
«È un a lunga storia, e avremo modo di parlarvene nei prossimi giorni. Abbiamo intenzione di restare qui, almeno per un po’»
«Come mai, se posso chiedere?»
«Beh, sapete, il Capitano ci ha quasi obbligati a tornare… Non potevamo rifiutare la sua richiesta»
«Capisco. Allora ci si vede in giro» Concluse Andrea. Squirtle rimase allibito per tutta quella confidenza.
«Certo!» Rispose Skuntank ridendo, per poi andarsene in direzione del Deposito. Il gruppo, invece, uscì dal Borgo in direzione della foresta.
Meloetta e Dewott si erano sistemati in una casa in riva ad un laghetto. L’abitazione non era molto grande, e aveva solo tre stanze. Ma la sala principale era abbastanza per ospitare tutti gli ospiti che stavano per affollarla.
Giunsero a destinazione al tramonto. Dalle finestre della casa usciva un po’ di luce, certamente prodotta da qualche candela. Squirtle bussò alla porta e quella subito si aprì; a riceverli fu Meloetta.
«Ciao ragazzi!» Li salutò abbracciandoli tutti uno dopo l’altro. Yume e Zack si gettarono su di lei e quella li prese in braccio assieme.
«Ciao zia Mel!» La salutarono i due. Quella arrossì un po’ ma continuò l’abbraccio. Poi li rimise a terra
«Entrate. Dewott sta finendo di preparare»
I piccolo sfrecciarono dentro casa, e i genitori li seguirono con calma. Mentre i primi giocavano, gli altri si sedettero e iniziarono a parlare del più e del meno, di qualche missione fatta  di recente -perché dopotutto i soldi devono pur arrivare da qualche parte- e degli ultimi avvenimenti in città. Quando invece fu servita la cena, Squirtle passò a discorsi più di rilievo.
«Oggi sono stato alla Gilda» Esordì. «Sembra che gli apprendisti siano un po’ giù di morale ultimamente»
«Come mai?» Chiese Andrea.
«Gira voce che il Capitano voglia mollare»
Nella stanza calò un silenzio di tomba. Tutti rimasero come pietrificati a quella rivelazione.
«No, un momento…» Mormorò Glaceon. «Stai scherzando, vero?»
«Purtroppo no» Rispose Squirtle. «Gli apprendisti si chiedono chi possa essere il futuro Capitano… e dato che Chatot è il suo secondo temono che…»
«Chatot non è adatto per quel ruolo» Sentenziò Andrea. «È troppo ligio al regolamento… e il suo carattere lo renderebbe immediatamente antipatico a tutti. Se lo scegliesse… ho paura che la Gilda avrebbe vita breve»
«Lo penso anch’io… ma sta di fatto che è lui il candidato più probabile. E ritrovarselo a “dettare legge”, come ha detto Deino, non è il massimo…»
«Deino?» Doamndò Glaceon.
«Un nuovo arrivato» Rispose semplicemente Squirtle.
«E come mai Wigglytuff vuole andarsene?» Chiese Dewott.
«Beh, sai… quando ho saputo della sua decisione sono andato a chiederlo direttamente a lui. Mi ha risposto “Il tempo passa. È ora di dare spazio ai giovani!”»
«Cioè, in pratica si sente troppo vecchio per quel lavoro?» Disse Glaceon.
«In un certo senso…»
«Allora non c’è pericolo» Fece Andrea sorridendo. «Il Capitano e Chatot hanno pochi anni di differenza. Se si sente vecchio lui, non credo lo sceglierà. Ma comunque pensarci ora non serve a niente… il Capitano è sempre stato imprevedibile»
Chiusero il discorso, ammettendo che lo Shinx non aveva tutti i torti, e passarono la serata in tranquillità e allegria. Andarono a dormire solo a notte fonda.
 
 
 
Il giorno dopo, a svegliare Andrea e Glaceon fu un incessante bussare alla loro porta. Andrea si alzò controvoglia dal letto e andò in sala.
«Chi è?» Mormorò assonnato.
«Finalmente! È quasi mezz’ora che busso!» Gracchiò Chatot. Al sentire la sua voce, Andrea avvampò e si riscosse, per poi aprire la porta.
«Su, sveglia Glaceon e datevi una mossa! Il Capitano vi vuole parlare!»
«Ma…»
«Niente storie! Sbrigatevi!»
La voce di Glaceon giunse dalla camera da letto: «Sono già sveglia, non preoccuparti…»
«Allora andiamo, forza! Il Capitano vi aspetta!»
«E dovremmo lasciare i cuccioli da soli?» Ribatté Andrea.
«Non c’è problema» Lo rassicurò la Compagna entrando nella sala. «Dormiranno almeno per un’altra ora buona»
«D’accordo…» Sospirò Andrea, poco convinto. «Ma facciamo in fretta»
Seguirono il Pokémon Musicale fino al secondo piano sotterraneo della Gilda. Chatot si avvicinò alla porta della stanza di Wigglytuff e disse: «Capitano, sono Chatot. Sto entrando»
Varcarono la soglia. Diversamente dal solito, il Capitano non dava loro le spalle ma, anzi, li guardò negli occhi, indugiando per un momento su Andrea. Poi prese a parlare con la sua innata allegria.
«Eccovi qui, amici. Vi aspettavo con ansia»
«Come mai questa convocazione così urgente?» Chiese lo Shinx.
«Volevo informarvi di una decisione che ho preso poco tempo fa»
«Si riferisce al suo futuro abbandono della Gilda?» Fece Glaceon. Il Capitano non rimase sorpreso dal fatto che lo sapessero, e continuò: «Sì, ma questa è una cosa che già si sa in giro. In realtà, intendevo parlare del mio successore»
Andrea sbiancò. Perché aveva voluto parlare soltanto a loro due? Perché non c’erano anche Squirtle o il Team Palude? Chatot lo stava fissando con uno sguardo penetrante, e gli venne un sospetto. Ma non ebbe il coraggio di esporlo ai presenti.
«Mi scusi» Lo interruppe nuovamente Glaceon. «Ma noi che c’entriamo? Il suo successore non è Chatot?»
«A-assolutamente no!» Gracchiò spaventato il tipo Volante. Poi si calmò: «Non sono fatto per questo genere di cose. Ne sono cosciente ed è per questo che ho rifiutato l’incarico. Anzi, per essere precisi, ho chiesto al Capitano di non prendermi neanche in considerazione»
«E così ho fatto» Confermò Wigglytuff. «Ho valutato con attenzione tutte le possibilità e alla fine ho preso la mia decisione»  Per la prima volta in vita sua, Andrea vide il volto del Capitano farsi serio.
I suoi sospetti diventavano sempre più fondati. Non poteva crederci. Davvero il Capitano aveva intenzione di dare la Gilda in mano a…?
Si voltò verso Glaceon, esterrefatto, e lei ricambiò il suo sguardo. Anche lei stava pensando la stessa cosa.
«Andrea» Lo chiamò Wigglytuff. «Sei tu. Tu sarai il nuovo Capitano della mia Gilda»
 
 
 
NDA
Rieccomi tra voi con un piccolo speciale sulla mia serie. Ci tenevo molto a mostrare la nuova vita dei nostri sei avventurieri. ^^ E come al solito, ringrazio tutti voi lettori, in particolare coloro che mi seguono e mi sostengono.
Ma parlando  di cose più importanti. Oggi, 16 agosto 2015, entro ufficialmente nell’età adulta compiendo 18 anni. E come il mio personaggio si ritrova ad avere la responsabilità di portare avanti la leggendaria Gilda di Wigglytuff, io mi ritroverò a dovermi prendere tutte le responsabilità delle mie future scelte di vita…
Ma ci penserò a partire da domani. Stasera si festeggia! ;D
Ci vediamo, ragazzi! Alla prossima fic!
  
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