È una notte buia e senza il chiarore  lunare,  nelle sommità di un'alta montagna si può scorgere un grandissimo lago,  con due ruscelli che ci si tuffano dentro,  nel mezzo  ai due piccoli torrenti si trova situato un grande palazzo.
Esso a prima vista sembra abbandonato a se stesso senza nessuno che lo curi,  ma le guardie armate che montano il turno notturno fanno presagire che il palazzo è semplicemente trascurato dal suo signore. Delle figure furtive si avvicinano al grande portale battendo tre colpi secchi su di esso,  lentamente si apre permettendo ai visitatori di entrarvi,  camminano velocemente attraversando il cortile fiorito e curato in netto contrasto con l'aspetto esteriore del palazzo,  delle inservienti accolgono gli ospiti inchinandosi per poi fare da guida attraverso l'interno dei stretti corridoi spogli senza alcun ornamento,  li accompagnano davanti al padrone immerso nella semi oscurità del vasto salone,  anch'esso spoglio e senza alcun ornamento o vettovaglie ornamentali,  sulla grande poltrona  scucita su vari punti sedeva un inuyokai immerso nell' ombra,  con un timbro di voce imperioso da il benvenuto ai suoi ospiti esponendo a loro il motivo per il quale li aveva convocati con molto urgenza.
- "Quindi mi fido di voi,  fate in modo di introdurvi, nel castello di Sesshomaru e di sua moglie.  Conquistatevi la loro fiducia e quando lei metterà al mondo l'erede sottraetelo e portatelo da me. Ogni mese in una notte come questa mi invierete un rapporto,  se vi scoprono e farete il mio nome io neghero e vi farò scorticare vivi.  Ora andate. " - li congedo con un cenno elegante della mano,  mentre loro si allontanavano per iniziare la missione affidata.

In un villaggio distante a circa 200 miglia, (precisamente il villaggio Musashi),  un hanyou correva in mezzo al bosco fitto per nascondere il suo attuale stato di nigen,  ne andava della sua salvezza quella piccola hanyou non lo mollava un attimo,  è silenziosa e scaltra,  affronta la sacerdotessa come se fosse un acerrimo nemico,  litigavano spesso per lui,  ma a lui non importava nulla di quelle due voleva solo che lo lasciassero in pace una buona volta,  il cuore di lui sarebbe appartenuto ad una sola persona,  che in questo momento era sua cognata e in attesa del suo primo nipote.


Note autrice
Ciao che ne dite di questo piccolo inizio come prologo.  Ho molte idee per questa storia e sono tutte in lavorazione per essere espresse al meglio almeno lo spero hahaha.  Un bacione selvy