Ti Riconoscerei
Tra Mille 

Era una calda giornata d'estate e nella biblioteca dei Phantomive, si trovavano due ragazzini uno di loro era Ciel Phantomive e l'altra era Sieglinde Sullivan. Una leggeva mentre l'altro sorseggiava tranquillamente una tazza di thè.

A un certo punto la ragazza sollevò lo sguardo dal libro che stava leggendo per osservare il ragazzo che aveva fatto un patto con un demone. 

"Ciel sai che al mondo ci sono sette sosia di ogni persona?" 
"Non lo sapevo, comunque per me e una sciocchezza"disse in tono calmo il ragazzo dai capelli blu mentre posava la tazza da the su di un tavolino bianco.

 "Come sei scorbutico! Non credi mai a queste cose!"disse Sieglinde un arrabbiata 
"Quello che hai letto in quel libro sono tutte sciocchezze!" 
"Non é vero!"detto questo la ragazza girò il viso per non vedere Ciel. 
"Fai sempre così quando litighiamo, poi lo scorbutico sono io!”
"NON É VERO CHE FACCIO SEMpre così..."la ragazza si girò delicatamente e con gli occhi lucidi guardò Ciel negli occhi.

"Forse hai ragione alcune volte mi comporto davvero da stupida e che volevo chiederti una cosa"disse Sieglinde in tono delicato e dolce 
"Chiedi pure" 
"Ma se incontrasti tutti e sette i miei sosia, tu riusciresti a riconoscermi?"disse lei con gli occhi che brillavano forse per la paura che lui rispondesse che non sarebbe riuscito mai a trovarla, o forse per la speranza che lui l'avrebbe riconosciuta.

"Che domanda stupida, certo che ti riconoscerei" Il cuore della ragazza a quelle parole perse un colpo. 
"Davvero?! Ma come faresti a riconoscermi?" 

"Certo per davvero, ti riconoscerei anche tra mille tue sosia, perché i tuoi occhi ogni volta hanno un non so che li rende speciali, brillano e poi hanno una sfumatura di verde smeraldo mischiato a oro fuso. Le tue labbra sono delicate e morbide al tatto sembra che emanino un profumo delicato come di ciliegia, i tuo capelli neri con delle sfumature di verde brillante, le tue piccole mani soffici e allo stesso tempo fragili, il tuo profumo delicato di gelsomino mischiato alla menta e infine il tuo sorriso cristallino e puro" 

Mentre Ciel diceva queste cose, Sieglinde per poco non sveniva, lui che in tutti questi anni non le aveva mai detto un singolo complimento. 

"Scusa ma come fai ad accorgerti di tutte queste cose?"chiese incuriosita e scioccata la ragazza "Non guardarmi così, diciamo che so tutte queste cose perché sono un ottimo osservatore" 

La ragazza si fece forza e si avvicinò a Ciel per poi appoggiare la propria fronte su quella di lui. Ora i loro sguardi erano incrociati, lo sguardo di lei riflesso in quello di lui. 

"Ah sei un ottimo osservatore e io che pensavo che fossi uno stupido" 
"Questo lo prendo come un insulto" 
"Certo che e un insulto idiota" disse ridendo la ragazza, i loro sguardi erano ancora incrociati, incatenati l'uno a l'altra. 

Ciel sentendo la risata della ragazza decise di baciarla, fu un bacio dolce delicato ma allo stesso tempo furioso e passionale, perché le labbra di lei ormai chiedevano da troppo da tempo le labbra del giovane Phantomive. 

"Sieglinde, ti riconoscerei tra mille ragazze" 
"Lo stesso vale per me, stupido”

I due ricominciarono a baciarsi appassionatamente. 

Mentre i due si scambiavano effusioni, il maggiordomo col cuore da demone Sebastian assisteva alla scena divertito chiedendosi come gli umani potessero amare qualcuno destinato a morte prematura. 

Sieglinde sarebbe rimasta vedova prima del previsto, come del resto Ciel sarebbe caduto nel oblio senza via d'uscita.