Benvenuti a questa correzione della mia prima storia, un paio di precisazioni, giusto per chiarire evntuali dubbi
-La storia si svolge prima dell'entrata di Lucy in Fairy Tail
-La storia è già scritta, quindi cerco di essere veloce, prima che mi torni l'ispirazione per continuare :P
-Quando finirò, credo che cancellerò la mia prima storia per sostituirla con questa... Cambierà anche il titolo, cancellando (Versione II) per le recensioni saranno tutte salvate naturalmente
Beh non c'è altro da dire, se non buon divertimento

PROLOGO
La Città di Magnolia è una piccola città, come tante altre se non fosse per la presenza di un particolare edificio: La gilda di Fairy Tail, la numero uno del Regno di Fiore, si innalzava imponente dalla strada, dove un ragazzo stava fermo ad osservarla, il volto e il corpo celati da un mantello con cappuccio di colore nero, nessuno poteva vederlo, ma sulle labbra del ragazzo c’era il sorriso tipico di una belva assetata di sangue che si preparava a ghermire una preda a lungo attesa -Dopo anni finalmente vi ho trovato- non riuscì a trattenersi l’uomo.
Era stato per lungo tempo alla ricerca di quelle persone che una volta riteneva amiche ma che erano fuggite lontano, e lui aveva sempre cercato nei posti sbagliati, e anche se il fatto che si fossero uniti ad una gilda di maghi e soprattutto a quella gilda di maghi, lo avrebbero sicuramente portato ad una terribile battaglia, lui non si sarebbe tirato indietro, dopo aver passato anni a combattere prima per sopravvivere, poi per vendetta, ora che il suo bersaglio era a portata di mano.
Si fermò un attimo davanti al portone della gilda, pensando sul come avrebbe potuto ottenere il proprio risultato senza ricorrere alla sua magia, ma subito scartò l'ipotesi di introdursi furtivamente, troppi occhi indiscreti e comunque c’era sempre la possibilità ci fosse un incantesimo di localizzazione che non era riuscito ad individuare, perciò trasse un profondo sospiro e spalancò la porta con un calcio.
La porta si aprì con fragore, ma nessuno all’interno si accorse di quel rumore, continuando le loro attività, nell’ordine, bere di prima mattina, scatenare un paio di risse e fare casino, ma il fatto che palesemente lo ignorassero lo infastidì, ma gli consentì anche di guardarsi intorno per un attimo.
Fece qualche passo all’interno dell’edificio, ma ancora nessuno si accorse di lui, quando all’interno di una rissa notò i capelli bianchi di uno dei suoi bersagli e senza pensarci assolutamente cominciò a concentrare una parte della sua energia magica attorno al braccio per sferrare un colpo mortale, ma quella variazione di energia magica mise sull’attenti alcuni dei maghi, che gli si avventarono contro allarmati.
-E tu chi diavolo sei?- due maghi si erano frapposti tra lui e il suo bersaglio e gli impedivano l’attacco, uno aveva uno strano ciuffo di capelli castani e una pipa in bocca, l'altro aveva i capelli blu corti e un lungo cappotto bianco. L'uomo ancora con il cappuccio calato sugli occhi li afferrò per la testa e li scaraventò al suolo, spaccando due tavoli di legno e le assi del pavimento sottostante -Mi togliete la visuale- disse freddamente, con la voce di un ragazzo, l’uomo che aveva atterrato Wakaba e Macao senza alcun bisogno di utilizzare poteri magici.
Intorno a lui si fecero tutti silenziosi, tranne un solo mago che urlò :-Che diavolo hai intenzione di fare?- che gli corse incontro con le mani circondate da fiamme, ma l’uomo gli afferrò il pugno al volo e prima glielo torse dietro le spalle, per poi lanciarlo a schiantarsi sulla parete.
Il mago del fuoco si alzò veloce urlando vendetta, ma fu afferrato da altri compagni che lo trattennero, prima che l’uomo decidesse di fare sul serio, poiché tutti avevano notato, atterriti, che l’uomo che aveva osato attaccare davanti a tutti due dei veterani di Fairy Tail, per poi stendere Salamander non aveva ancora utilizzato un pizzico di magia e probabilmente il suo potere magico doveva essere immenso, come quello di un mago di Classe S.
Dopo quell’attacco però gli animi si erano surriscaldati e probabilmente tutti i maghi lo avrebbero attaccato se non fosse che quello che sembrava il più anziano di tutti si alzò in piedi e gli si parò davanti.
Non gli arrivava neanche al busto, però il potere magico che derivava da quel piccolo corpo sembrava mostruoso.
-Si può sapere straniero cosa vuoi?- chiese il piccolo vecchietto che pareva non curarsi del fatto che due dei suoi ragazzi fossero ancora bocconi a terra.
L’incappucciato invece di rispondere cominciò a guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa.
-Hey straniero il Master ti ha fatto una domanda- gli urlò contro una bellissima donna dai folti capelli rossi.
-Su Erza, non c’è bisogno di essere così duri- disse il vecchio agitando la mano su e giu.
L’uomo non si scompose per quello scambio di battute, ma voltò lo sguardo verso il vecchio e soppesandolo, cominciò a frugare all'interno del mantello, dal quale estrasse un rotocalco illustrato, dove in prima pagina c'era la fotografia di una bellissima donna in costume da bagno che posava e sotto la dicitura: “Mirajane Strauss la nuova bellezza di Fairy Tail”.
Lo sguardo del vecchietto si posò dietro il bancone del bar dove la ragazza si era bloccata, perplessa, chiedendosi chi fosse quell’uomo che la cercava, poi il vecchio tornò a rivolgersi allo sconosciuto
-Posso sapere cosa vuoi dalla nostra Mira?-
Nessuna risposta o almeno nessuna verbale, ma l’uomo decise di rendere nota la sua identità, togliendosi prima il cappuccio e poi il mantello, a giudicare dal volto doveva avere circa una ventina d’anni e aveva un fisico visibilmente provato da intensi allenamenti ed era alto circa sul metro e ottanta, i capelli di colore nero carbone, sparati verso l’alto, con alcune ciocche ribelli che gli cadevano davanti agli occhi, dell’azzurro più splendente che si potesse immaginare, dei lineamenti fini e delicati e un naso proporzionato e dritto, sovrastava un sorriso appena accennato sulle labbra sottili.
Indossava una maglia senza maniche di colore viola che era però sormontata da due spallacci in metallo nero, assicurate al corpo tramite due cinghie di pelle marrone, portati su dei calzoni larghi neri che non gli impedivano affatto i movimenti, e ai piedi degli anfibi neri.
La figura teneva lo sguardo fisso sulla bella barista che invece si era portata le mani sulla bocca a reprimere un urlo o forse la sorpresa
-Mi riconosci Demone?- disse il ragazzo cominciando a caricare un colpo di energia magica.
Il vecchio master a quella vista ingigantì la sua mano e cercò di colpire il ragazzo prima che potesse lanciare il suo attacco magico, ma il visitatore evitò la mano gigante spiccando un balzo all’indietro, anche se nel salto fu costretto a reprimere la sua magia.
Il vecchio Master però adesso sembrava adirato e guardò il ragazzo con occhi di fuoco –Tu, cosa vuoi da Mira.
-Non solo da Mira- rispose l’interpellato –Io non mi darò pace finché tutti gli Strauss non saranno sterminati.