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Autore: cin75    22/08/2015    8 recensioni
E se un giorno, la cosa più assurda, potesse mandare all'aria un intera vita e forse migliorarne un altra?
Genere: Angst, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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“Lasciami andare, Sam!” ordina Dean mentre invece Sam stringe più forte la presa intorno al suo polso.
“Te lo scordi, Dean. Ora chiudi il becco e punta i piedi. Muovi quel tuo culo pesante….andiamo…tirati su!” lo esorta con forza il minore , cercando di assecondare i movimenti che ha ordinato al fratello.
“Dannazione, Sammy!!” lo rimprovera Dean, quando la terra che sostiene il petto di Sam gli frana sul viso. “Il crinale sta cedendo, mollami o cadremo insieme."
“Noooo!” gli grida Sam, provando ad issarlo con più forza. Dean cerca di assecondarlo ma il terreno della parete contro cui sventola come una bandiera e molto friabile e non appena ci punta un piede per provare a tirarsi su, la roccia si sbriciola sotto il suo peso.

La cosa peggiore è che quel pazzo testardo del suo fratellino, quando lo ha visto cadere si è letteralmente gettato e lo ha preso al volo, non riuscendo però a impedirgli di cadere nel vuoto e ora sono così: Sam sdraiato sul ciglio del crinale che lo tiene mentre lui è praticamente nel vuoto. E quel dannato terreno sta cedendo sotto i loro occhi.
“Sam…Sammy!”
“No!” e non vuole davvero sentirgli dire ancora di lasciarlo andare.
“Cadremo insieme…. Lasciami andare!” e cerca perfino di essere tranquillo , di avere un tono accomodante.
“No…no…no…” si dispera Sam, mentre cerca un appiglio più forte sul terreno su cui è sdraiato.
“Sammy!!” prova ancora. 

Ma davvero crede che Sam, che suo fratello, lo lasci cadere nel vuoto? Da quanto in qua Dean Winchester è diventato così stupido?

“Dio!! quando sei testardo Sammy!” esclama esasperato. “Non mi lasci altra scelta!” dice infine e con la mano con cui cercava di tenersi alla parete terrena, cerca nelle tasche il suo coltello.
“Dean…che ….che cosa vuoi fare!?” gli chiede spaventato Sam. Non ci sono corde a tenerli uniti, che cosa ha in mente quello sconsiderato?
“Tutto quello che posso per salvarti, fratellino!” e così dicendo gli pianta il coltello nell’avambraccio in tensione.
Sam grida dal dolore e impreca contro suo fratello, ma una forza più grande di quel dolore non gli permette ancora di lasciarlo andare.
“Sei un figlio di puttana, Dean. Non….non ti lascerò…andare. Dovrai amputarmelo questo braccio, se vuoi ammazzarti!” riesce perfino a provocarlo , tanto sa che Dean non gli farà mai un male del genere e quindi cerca ancora di tirarlo su, fallendo miseramente, dato che il terreno cede ancora e quasi lo tira nel vuoto mentre il dolore al braccio gli esplode più forte nel cervello.
Ma Dean è furbo e sa cosa fa solo male.
Era un torturatore e anche uno di quelli bravi. Il “primo della classe” come lo chiamava quel bastardo di Alastair.
Così , odiandosi comunque per quello che sta per fare, rigira la lama nella carne del braccio di Sam che grugnisce cercando di resistere, ma nulla può, quando l’acciaio freddo tocca la fascia muscolare al di sotto della pelle recisa. Sente che la sua mano sta per aprirsi a causa del dolore, a causa della stimolazione della lama sui suoi nervi.
“Noooo!!!” grida disperato.
“Va tutto bene, Sammy!” sussurra Dean, un attimo prima che la mano del minore si apra del tutto, lasciandolo cadere nel vuoto.

Dean non grida. Le sue labbra sono piegate quasi in un sorriso mentre precipita. I suoi occhi sono fissi su quel suo fratellino che si fa sempre più lontano e che lo guarda con disperazione crescente.

“Deeaann!!” grida Sam, vedendo suo fratello allontanarsi in quel modo da lui. Poi lo vede sparire tra la folta boscaglia sotto il dirupo. Vede il corpo di Dean sferzato con violenza dai folti arbusti senza aver modo di reagire o proteggersi o difendersi.
E poi più nulla. Non lo vede più e il panico sale impetuoso e doloroso dentro di lui.
 Si tira su velocemente e coprendosi la ferita al braccio corre verso il sentiero che porta al bosco in cui è stato inghiottito Dean.
 
“Sam?...Sam??!” la voce di Castiel si fa più vicina, mentre Sam continua a correre verso il sentiero. L’angelo lo raggiunge e lo ferma afferrandolo per il braccio ferito. Lo costringe a guardarlo e scorge la disperazione sul suo volto.
“Che succede? Che è successo?” chiede preoccupato. “Che fine ha fatto il goblin?!”
“Dean…Dean lo ha colpito, ma quel bastardo prima di cadere se lo è tirato dietro!” spiegò agitato Sam, mentre riprendeva a correre.
“Che significa che se lo è tirato dietro? Dietro dove?” chiese Castiel che iniziò a correre insieme al giovane cacciatore.
“Dean....Dean è precipitato nel burrone. Io…io ho provato a tirarlo su…ma lui ha visto il terreno cedere e mi ha……costretto….” mostrando il braccio ferito: “…a lasciarlo cadere.” spiegò senza guardarlo.
Castiel sentì la voce del giovane incrinarsi e lo fermò di nuovo.
“Sam?!” cercando di dare alla sua voce un tono che potesse sembrare comprensivo anche se dentro di lui, l’angelo, temeva almeno quanto Sam, per la vita di Dean.
“C’ho provato Cas…lo giuro! C’ho provato con tutte le mie forze a tirarlo su, ma lui…..Dio!! giuro che se è ancora vivo, lo ammazzo con le mie mani questa volta!!” esclamò esasperato.

Cas mise una mano sulla ferita al braccio e come al solito, il suo tocco, guarì il male.
“Stavi sanguinando parecchio. Devi essere in forma quando dovrai prenderlo a pugni!” sembrò volerlo rassicurare sulla sorte di Dean.
 
Quando raggiunsero il fondo del crinale, Sam guardò in alto, cercando di orientarsi su dove potesse essere caduto Dean.
“E’ qui!” disse guardandosi intorno. “ Non può essere molto lontano! Deve essere qui intorno.” Ragguagliò Castiel che si allontanò solo di poco da lui per allargare il raggio di ricerche.
Pochi minuti dopo fu proprio Castiel a richiamare Sam.
“L’ho visto. Sam…da questa parte, presto!!” disse mentre si avvicinava al corpo svenuto di Dean. Sam gli fu accanto in men che non si dica.
Dean aveva una vistosa ferita alla testa. Un taglio gli lacerava quasi del tutto la fronte spaziosa. Il volto era crucciato in una espressione dolorosa lordata dal sangue che colava dal taglio. I vestiti erano stati strappati di netto dal fogliame che lo aveva percosso nella caduta. Sul viso numerosi graffi ed ematomi e da come teneva una gamba , innaturalmente piegata, si capiva che forse era spezzata.
Ma in tutta quella situazione la cosa che più premeva a Sam era che il fratello fosse ancora, miracolosamente, vivo. Anche se c’era Castiel, l’angelo purtroppo, non era più in grado di riportare in vita le persone. Era comunque un angelo caduto e la sua grazia non era più quella di una volta.
“Castiel…fa……fa qualcosa!” supplicò Sam, vedendo il fratello in quelle condizioni.
Castiel non esitò. Impose le sue mani sul corpo dell’amico cacciatore. Una sulla fronte, l’altra sulla gamba. Le ferite più importanti e gravi.
Chiuse gli occhi e si concentrò sui quei danni fisici, espandendo la sua magia salvifica anche alle altre ferite evidenti.
Sam lentamente vide il sangue ritirarsi dalla fronte del fratello e lo squarcio richiudersi quasi delicatamente. Vide la gamba riprendere la giusta posizione. Le varie ferite lenirsi come si leniva la luce emanata da Castiel.
Quando tutto finì, Castiel riaprì gli occhi. Fissò prima Dean e poi Sam.
“Dagli solo un minuto. Tra poco si riprenderà!” lo rassicurò l’angelo e infatti solo pochi minuti dopo Dean riaprì gli occhi.
La prima cosa che vide fu Sam che gli sorrideva felice e che gli porgeva le mani per aiutarlo a tirarsi su.
Poi fissò l’altro che fissava lui.
Abbassò un po’ lo sguardo su se stesso e vide i suoi vestiti lacerati. Se ne dispiacque! Quella giacca gli piaceva davvero.
“Dean Winchester , dovrei suonartele di santa ragione per quello che hai fatto!” fece Sam, un attimo prima di abbracciarlo ma anche se ancora un po’ confuso, Dean ricambiò la stretta amichevole.
“Che è successo?!” chiese quando Sam lo lasciò andare.
“Il bastardo a cui stavamo dietro ti ha portato giù con lui e quando ti abbiamo ritrovato , Cas ti ha rimesso in sesto.” fu la rapida e concisa spiegazione data da Sam.
“Dean , stai bene?!” chiese invece Cas, che notò, un atteggiamento strano nell’amico.
“Certo che sta bene. Dagli un hamburger e una birra gelata e vedrai che correrà dietro alla prima cameriera in minigonna quanto meno te lo aspetti!” sembrò volerlo rassicurare Sam, poggiando la mano sulla spalla del fratello ormai salvo.

Ma Dean si ritrasse appena da quel tocco.
Guardò i due , di fronte a lui. Li guardò con aria perplessa.
E guardò se stesso, forse, nello stesso modo.

“Dean?!” lo richiamò Sam.
Il biondo si voltò verso il giovane. “Sentite…da quello che hai detto, credo di capire che mi avete salvato la vita, ma …onestamente…io…cioè…..voi….continuate a chiamarmi Dean, ma io non ho idea di chi sia questo Dean. Non ho idea di chi siate voi!” disse mestamente e si sentì ancora più in colpa quando vide le espressioni sbalordite dei due, soprattutto quella del più giovane che sembro anche pregna di dolore. “Mi dispiace!” sentì allora di dover dire.
 

Dopo alcuni giorni le condizioni di Dean non sembrarono mutare. La sua memoria era ancora una tabula rasa.
“Ma come è possibile , Cas?!” continuava a ripetere Sam, muovendosi istericamente nel grande salone del bunker. “Lo hai toccato. Lo hai guarito. Perché allora è in queste condizioni?”
“Io ho guarito la sua condizione fisica. Molto probabilmente quello che è accaduto al suo cervello è qualcosa di molto più profondo che nemmeno la mia magia può raggiungere e curare!” fu la spiegazione dell’angelo.
“Ma sei un maledettissimo angelo, Castiel !!!” esclamò frustrato Sam.

Davvero non riusciva ad accettare che suo fratello non lo ricordasse. Che non sapesse nulla di lui. Di loro. Di ciò che li legava. Di quel legame che aveva sconfitto Inferno, Purgatorio e Paradiso.

"Dov'è lui adesso?!" chiese con un tono calmo Castiel sperando di riportare alla calma anche il suo giovane amico.
Sam sospirò profondamente e riprese il controllo.
"Sta riposando." rispose.
"Perfetto. Allora possiamo andare!"
Sam lo guardò stupito. "Andare dove?!"
"Mi hai detto che il goblin ha tirato giù Dean con lui, giusto?" chiese pensieroso.
"Esatto!"
"Ma se è morto, quando abbiamo trovato Dean, avremmo dovuto trovare anche lui. E del goblin, invece, non  c'era traccia nel dirupo!" gli fece presente.
"Stai dicendo che quel figlio di puttana può essere ancora vivo!?" avanzò furioso Sam.
"E' quello che credo, ma puoi sempre controllare!" suggerì, indicando al giovane Winchester il laptop.
Sam si catapultò al pc e digitando velocemente, aprì alcune pagine di cronaca.
"Porca miseria!!" esclamò perplesso. "Hai ragione. Si è spostato verso Wichita, qui vicino. Ci sono stati altri rapimenti di bambini. Due dei quali sono stati ritrovati e i genitori dicono che i bambini sembrano decisamente provati."
"Beh!! se il goblin, come al solito, li ha sostituiti con qualcuno dei suoi simili, dobbiamo andare e cercare di salvare quei bambini, sperando che siano ancora vivi!" asserì Castiel.
Sam, guardò altre notizie collegate ai rapimenti e ai “miracolosi” ritrovamenti. Guardò il volto disperato di quei genitori in pena e il volto di quei figli ritrovati che in realtà non erano ciò che sembravano. Per un attimo voltò il viso verso il corridoio che dava alle camere.

"Lui non li abbandonerebbe!" disse riferendosi a ciò che avrebbe fatto Dean.
"No. Lui non li abbandonerebbe!" convenne l'angelo.

Il giovane richiuse tutto e mise il necessario nella sua inseparabile  sacca di pelle marrone.
"Prendo qualcosa e poi vado ad avvisarlo che andiamo. Ci  muoviamo tra un quarto d'ora." fece deciso mentre andava verso la stanza di Dean, ma prima andò a prepararsi la borsa per il viaggio.
 
Quando arrivò alla camera del fratello, bussò.
"Dean, sei sveglio?" chiese senza alzare troppo la voce.
"Sì, entra pure.....Sam." fece la voce dall'interno della stanza che ancora titubava su quel nome.
Il giovane ignorò il sottile dolore che sentì dentro ed entrò e vide il fratello seduto sul bordo del letto.
"Stai bene?" chiese preoccupato.
"Sì, solo un po' di mal di testa." volle rassicurare quel ragazzo che diceva essergli fratello ma che per lui era solo un perfetto estraneo. Poi vide la borsa da viaggio. "Parti?"
"Sì ....beh!!...io..io ho un lavoro da finire. E' per questo che sono venuto a disturbarti." sembrò scusarsi.
"No..non ti preoccupare!" lo tranquillizzò.
"Castiel viene con me. Tu resta qui e riposa ancora. Ne hai bisogno!"
"Ma questo posto è immenso. Che faccio qui da solo!?" si lamentò.
"Senti, Dean...mancheremo per poco tempo. Non posso rischiare che ti succeda qualcosa nelle tue condizioni, così.."
"Io sto bene. Andiamo!! Hai detto che siete...che siamo una sorta di bibliotecari specializzati in oggetti antichi. Che cosa c'è di rischioso in questo lavoro?!"  chiese innocentemente.
"Lo so...ma vedi alcune volte non tutti i nostri....avventori, sono brave persone!" provò a farlo demordere Sam.
"Ed è stato una di queste brave persone a buttarmi giù da un dirupo?!"
"Sì!", rispose con un mezzo sorriso sforzato. "Senti, hai sempre adorato leggere.." mentì spudoratamente. ".....e qui hai tutto quello che ti serve. Vedrai che il tempo passerà e nemmeno te ne accorgerai. Il frigo è pieno. La dispensa pure. Le birre sono in fresco. Vedila così...sono le tue ferie pagate, ok?"
 
Sam e Castiel mancarono per alcuni giorni e Dean, dando fiducia a quello che aveva detto il suo sedicente fratello  minore, si addentrò tra le infinite librerie del bunker. Prese alcuni libri che parlavano di antichi manufatti, fu attratto anche da quelli che discutevano di misticismo e occulto. Ne prese uno che descriveva perfino gli angeli e quando si sedette al grande tavolo che campeggiava al centro del salone, notò , quasi nascosto da miriadi di fogli e ricerche, un vecchio diario.
Qualcosa dentro di lui sembrò tentarlo fortemente a leggerlo. Lo prese. Lo aprì e stupidamente si guardò intorno per assicurarsi che fosse solo. Certo che lo era!!
Notò sul fondo della copertina di pelle delle lettere marchiate a fuoco: H.W.
"W credo che sia Winchester. Ma tu chi sei Mr. H ?" chiese al vuoto che lo circondava.
Completamente invaso dalla curiosità, Dean prese a leggere le pagine consunte di quel vecchio diario.
Una miriade di cose assurde, esseri ancora più assurdi invasero la sua mente. Vetala, Shapeshifter, lupi mannari, perfino vampiri e tanti altri nomi di mostri assurdi.
Ma di chi diavolo era quel diario? Chi diavolo era la persona che aveva potuto scrivere cose del genere , e scriverne come se le avesse vissute e affrontate sul serio?
Lo sfogliò ancora, con più curiosità e forse paura. Fantasmi, spettri, demoni e quella sigla che forse dalla prima pagina spuntava fuori regolarmente: YED.
 
Oddio!!, pensò disorientato. Questo tipo doveva essere uno decisamente fuori di testa e ossessionato da questa roba!
Poi, però, tra una di quelle assurdità e l’altra, ogni tanto vi erano appuntati alcuni pensieri che sembravano del tutto normali.
 
Non posso dimenticare lo sguardo di Dean mentre gli dico di portare fuori suo fratello, lontano da quel fuoco assassino…
 
Sammy oggi ha mosso i primi passi verso Dean…non mi sarei aspettato altro…
 
Quei due ragazzi non riescono a stare lontani l’uno dall’altro. Anche quando siamo a caccia, a volte mi spaventa vedere come riescono a guardarsi le spalle a vicenda. Sembrano capirsi al primo sguardo! Due persone , un solo cervello. Sembrano un unico cacciatore che riesce a muoversi su più fronti.
 
E poi ancora….
 
Dean , oggi, mi ha salvato la vita. Sono immensamente fiero di lui. E’ diventato forte, coraggioso e soprattutto veglia costantemente su suo fratello Sam…..
 
Sam ci ha lasciati per Stanford. Non è finita bene tra noi nonostante l’intervento di Dean. Abbiamo litigato come al solito, ma lui non capisce e io non riesco a dirgli che è solo la paura di non poterlo difendere che mi fa odiare il fatto che lui abbia deciso di andarsene….
 
Dean è diverso da quando Sam non c’è. È taciturno. Più solitario. Anche con me è più distante. Credo che a modo suo, anche se non vuole farmelo pesare, stia soffrendo parecchio per l’assenza di Sam…
 
Continuò a leggere sempre con più apprensione. Fin quando non arrivò ad una strana nota. L’ultima, da quello che sembrava.

"Siamo di nuovo noi tre, contro il male più assurdo. C'è anche Sam...ci siamo riavvicinati. Era da tempo che non riabbracciavo il mio piccolo Sammy!!..Credo di aver pianto per  la prima volta da dopo la morte di Mary..."
 
Invocherò lo YED. Dean non può morire…non lo sopporterei e credo che nemmeno Sam potrebbe. In un modo o nell’altro penso, so, che perderei entrambi i miei figli.
 
Poi, niente altro su quell’ultima pagina.
Dean sfogliò di nuovo verso l’inizio del diario. Niente. Solo altre descrizioni di mostri e di come ucciderli. Disegni assurdi, ritagli di giornali che riguardavano funerali, omicidi, aggressioni. Numeri telefonici. Strani appunti come quel “DEAN  35-111”
Non poteva crederci. Era il diario di suo padre. Il suo e di Sam.

Ma chi era? Chi erano loro?
Che cosa facevano per vivere, per essere invischiati in cose del genere?
Altro che bibliotecari!!
E poi la caccia? Caccia di cosa? E tutte le descrizioni di quei mostri!!!
Non capiva.
Non riusciva a capire e si sentì furioso perchè non riusciva a ricordare. 

Lasciò andare il diario, spingendolo via con forza lontano da lui. Mise, esasperato, le mani tra i capelli e nascose il viso quasi a toccare il tavolo davanti a lui.
“H…H…H…H…. chi diavolo sei? “ chiedeva ai suoi ricordi perduti. “Chi diavolo sono???!” si ritrovò a gridare.
 

Improvvisamente sentì la porta del bunker aprirsi. Sam e Castiel stavano rientrando. Si alzò velocemente dal suo posto e recuperò il diario. Andò verso la sua stanza, ma si fermò nel corridoio perché capì che i due, si erano fermati nel salone.
 
 
Sam si sedette pesantemente sulla prima sedia che  si trovò davanti. Erano le due di notte e non vedendo Dean, pensò semplicemente che stesse dormendo.
“Vuoi farlo davvero, Sam?!” chiese dubbioso Castiel.
“Cas, pensaci bene.” Rispose con tono frustrato. “Non ricorda niente. Non ricorda nessuno. Non so se sia un bene , ma di certo non è nemmeno un male dato la vita che ha avuto fino ad adesso.” riferì afflitto. “Non sa niente di questa vita e di conseguenza non saprebbe difendersi.”
“Puoi insegnarglielo tu, come lui ha fatto con te!” suggerì convinto l’angelo.
“Perché?!” fece ironico il giovane.
“Perché??? Lo hai appena detto tu. Per dargli la possibilità di difendersi e poi non sappiamo se questa sua amnesia sia permanente o meno, quindi….”
“Andiamo Cas!! Non prendiamoci in giro. Nemmeno il tuo tocco è riuscito a rinsavirlo.  Cosa credi possa riuscire a farlo?”
“Sam…Dean è un cacciatore. Lo è sempre stato e lo sarà sempre. Cosa hai intenzione di fare?!”
“Io non so che cosa gli sia veramente successo a causa di quella caduta, ma quello che so è che l’unica cosa che Dean ricorda è come aggiustare una macchina. Ieri gli ho visto smontare , aggiustare e rimontare il carburatore dell’Impala come se fosse la cosa più semplice del mondo.” gli riferì.
“E con questo?!”
“Ci sono molte officine meccaniche qui intorno. Potrei chiedere di dargli un lavoro e così potrei tenerlo anche sottocontrollo!” fece con il tono di uno che sta semplicemente decidendo di un lavoro estivo.
“Stai dicendo sul serio? Tuo fratello? Dean? In un officina?” domandava incredulo, l’angelo. “E’ un errore, Sam. Credimi!”
“Perché? Perché ora che ne ho la possibilità, ora che posso aiutarlo a rifarsi una vita, quella vita che ha sempre voluto e Dio solo sa quanto Dean volesse una vita fuori da questa vita, vuoi che io ce lo rificchi dentro a forza??!” sembrò rimproverarlo.
“No..” rispose esasperato anche Castiel: “…perché lui è Dean Winchester e prima o poi qualcuno scoprirà dov’è. Che siano i buoni o i cattivi, prima o poi vi trovano sempre!” sembrò avvertirlo.
“E’ per questo che lo terrò sottocontrollo. E poi quanti demoni o mostri credi vadano dai meccanici per farsi aggiustare la macchina!” ironizzò pur di dar forza alla sua decisione.
Poi, l’angelo vide il giovane prendere un respiro profondo, come se stesse per annegare  e quello fosse l’ultimo respiro che potesse fare.
“Che c’è?” chiese sottovoce.
“Credi che io non voglia mio fratello accanto a me dopo tutto quello che abbiamo passato in questi ultimi anni? Credi che non mi faccia male qui…” indicandosi il centro del petto: “…ogni volta che lo guardo e lui guarda me come se fossi un perfetto sconosciuto? Ma se questa deve essere la sua nuova condizione, che Dio mi perdoni, io gli darò la vita che ha sempre voluto. A costo di perderlo.”
“Sam…” fece l’angelo ma fu improvvisamente interrotto.

“Vuoi darmi una nuova vita? Ok! Ma prima spiegami quella vecchia, perché io davvero non riesco a credere a quello che ho letto, a quello che credo di aver fatto.” inveì , dura, la voce di Dean.

Il maggiore avanzò verso il fratello che scattò in piedi non appena lo vide lasciare il corridoio in cui si era celato.
“Dean, io pensavo che tu…”
“Cosa? dormissi?!” lo provocò. “Avrei voluto. Credimi, dopo quello che ho letto, lo avrei voluto con tutte le mie forze.” disse mostrando il diario di John ma che lui non sapeva esserlo.
“Il diario di papà!” mormorò sorpreso Sam. Credeva di averlo messo via prima di andare.
“Sì, a quanto pare. H Winchester. H come?” chiese curioso e ironico. “ Harvey? Harry? Homer?”
“Henry.” Rispose Sam. “Ma Henry non è nostro padre!” fece subito dopo.
“No?”
“Lui è nostro nonno. John….John Winchester è nostro padre. Questo è il suo diario o meglio è il diario di suo padre che lui ha ricevuto dopo la sua scomparsa!”  spiegò velocemente sperando di essere risultato chiaro.
“Gesù!! Questa storia sta diventando sempre più complicata. Impazzirò se continuò a scoprire altro e in questa maniera.” sussurrò confuso Dean, mentre si passava le mani tra i capelli.
Poi, si girò di scatto verso l’angelo, anche se in quella situazione, Sam aveva evitato di riferirgli la vera natura di Castiel glissando su una miriade di particolari, compreso come era uscito incolume dalla caduta dal dirupo.

“Alberi provvidenziali!” fu la risposta. “E poi, Castiel è un mago a far sparire graffi e lividi vari. Ha un tocco tutto suo!”
 
“Tu…. mago del pronto soccorso, per favore, vorrei parlare con….mio fratello ….da solo!” sembrò ordinare con quel tono che per un attimo suonò come quello del vero Dean Winchester.
L’angelo obbedì e li lasciò soli.

Il maggiore ritornò a fissare il fratello. “Ora, ti prego, parla chiaro. Voglio sapere tutto. O almeno capire chi sono…chi ero….e chi o che cosa dovrei essere.” fu la richiesta.
Sam lo fissò. Non poteva più aspettare. O mentirgli. O tenerlo sotto una campana di vetro per proteggerlo, anche perché sapeva quanto , quella campana , fosse scomoda.
“Tu sei Dean Winchester. Figlio di Mary  e John Winchester. E sei mio fratello.” disse con un orgoglio che non riuscì a non colpire Dean. “Nostra madre morì quando avevi 4 anni e io solo 6 mesi, per mano di un demone. Nostro padre è morto circa 8 anni fa , ucciso dallo stesso demone.”
“Lo ….YED?!” azzardò Dean.
“Sì. Il suo nome era Azazel e tu lo hai ucciso, vendicando la nostra famiglia.”
“Io l’ho ucciso?!” fece sbalordito e soprattutto stranito nel sapere che poteva uccidere un demone. “Come?!”
“Noi siamo cacciatori.”
“Cacciatori? Cacciatori di cosa?” chiese impaziente.
“Del male. Dell’oscuro. Noi diamo la caccia a qualsiasi mostro uccida un essere umano. Lo troviamo. Scopriamo qual è il suo punto debole. Lo eliminiamo e salviamo l’innocente.” sintetizzò così, il senso di una intera vita. “E’ questo ciò che facciamo. Ed è questo ciò che fai tu, Dean. Tu salvi le persone innocenti. Il tuo motto è sempre stato: Cacciare il male e salvare le persone è un affare di famiglia. E noi siamo una famiglia, Dean.”
Dean per un attimo si sentì perso. Confuso. Incredulo. “E tutto quello che ho letto in quel diario?!....quei mostri….le cose che sono successe a quelle persone…il modo in cui sono morte….?”
“E’ tutto vero. Ed è per questo che noi facciamo quello che facciamo. Perché cose del genere non possano più accadere.” sembrò volerlo rassicurare.
“E….e…io sono….sì, insomma….sono bravo in quello che …faccio. Cioè….come cacciatore?!” chiese quasi in imbarazzo, tornando a guardare il fratello.
“Tu sei un genio. Tu sei il migliore di tutti. Mi hai insegnato tu, tutto quello che so.  E credimi, ci sono esseri oscuri lì fuori, che tremano al solo sentire il tuo nome!!” lo celebrò.
“Ma io….io non ricordo, non riesco a ricordare!!” fece frustrato il biondo. “Come posso continuare a farlo se non so come si fa? Io….io ho letto quello che c’è scritto lì dentro….” indicando il diario. “Quello che lui ha scritto di me e te, di come agiamo insieme. Come posso proteggerti se non so proteggere nemmeno me stesso?” domandò  scoraggiato da quella sua mancanza.
“Dean, tu…” ma in quell’esatto momento, il corpo di Castiel volò nel salone,  e finì, impattando con violenza contro una delle colonne portanti.
“Ma che diavolo….” imprecò Dean accorrendo accanto all’uomo disteso a terra che si lamentava.
“Castiel !!!” esclamò preoccupato Sam, accorrendo anche lui. “Che succede?!”
Castiel alzò di poco gli occhi sui due fratelli accanto a lui e ansimò. “Il goblin…”
“Cosa?” fece allarmato Sam.
“E’ qui….deve averci seguito da Wichita…. Deve essere entrato con noi…nel bunker…non so…non so come abbia fatto….forse…forse….”
“L’Impala!” esclamò Sam. “Quando abbiamo ritrovato i bambini e li abbiamo portati al sicuro. Doveva essere nei dintorni del suo rifugio e deve essersi infilato nell’Impala. Ce lo abbiamo portato noi, qui. Maledetto bastardo!!” imprecò ancora e in quel momento videro l’essere elfico correre verso la rimessa auto, forse in cerca di fuga. Di certo non credeva che una volta uscito dall’auto in cui si era nascosto, si sarebbe ritrovato in un bunker anti mostro.
“Sta andando al garage. Seguiamolo. Questa volta non deve sfuggirci!” ordinò Sam mentre prendeva la pistola con i proiettili con la punta di legno di quercia e fece per correre via seguito da Castiel che si era rimesso in piedi.
“Vengo con te!” fece Dean.
“Dean, tu non…”
“Vengo con te, fratellino! ” disse con più decisione e sorrise quando a quell’appellativo, vide Sam sorridere. “Se devo imparare, imparerò sul campo!”
Sam annuì compiaciuto e passò al fratello una pistola armata  con gli stessi proiettili. “Punta al petto e quando spari, sta giù. Farà un gran casino quando esploderà!”
“Esploderà!?” chiese curioso Dean mentre seguiva con circospezione Sam che si dirigeva al garage.
“Già! Purtroppo molti di questi mostri hanno la cattiva abitudine di esplodere in poltiglie appiccicose e puzzolenti quando li mandiamo all’altro mondo!” gli spiegò Sam.
“I mostri hanno anche un “altro mondo”?” domandò esitante.
“Oh sì!!” enfatizzò Sam, pensando al Purgatorio. “E noi c’abbiamo fatto anche un giretto o due!!”
“Ok!! Basta così. Troppe informazioni! Pensiamo al cosetto verde e poi mi darai ripetizioni!” fece Dean , mentre vedeva Castiel indicare verso una delle macchine abbandonate degli Uomini di Lettere.
 
Quello che accadde davanti agli occhi dell’angelo che si ritrovò solo ad osservare, fu strabiliante e portatore di una conferma che forse non aveva mai avuto modo di essere messa in dubbio. La perfetta alchimia tra i due fratelli.
Benchè Dean non ricordasse e Sam fosse quello “sano”, i due si capirono perfettamente. I loro movimenti erano sincroni e silenziosi. Accerchiarono il mostro, costringendolo ad uscire allo scoperto, ma il goblin, furioso, puntò verso Sam e lo spinse con violenza contro il muro e poi con un gesto rabbioso allontanò anche Dean che era accorso in aiuto del fratello. La pistola  del maggiore sfuggì alla sua presa, ma non troppo lontano.
Dean la recuperò velocemente, si rimise in piedi  e puntò l’arma dritta verso il mostro, mirando alla testa.

“Molla il mio fratellino, figlio di puttana!” sibilò un attimo prima di premere il grilletto.

Il proiettile centrò in pieno la testa del goblin, che scattò all’indietro, a causa del contraccolpo. Il mostro si agitò e in quella agitazione spinse via Sam che si ritrovò a terra, ma per lo più al sicuro dietro ad una macchina.
Dean, invece, visibilmente sorpreso di quello che era stato capace di fare, rimase in piedi a fissare il “cosetto verde” che si agitava in preda a quelle che sembravano essere convulsioni spasmodiche.
“Dean…..sta giù!!!” gridarono all’unisono sia Sam che Castiel, ma non servì a molto perchè il goblin esplose prima che Dean potesse obbedire.
La magia oscura di cui era fatto invase l’enorme  garage e un onda d’urto magica sbalzò lontano il corpo di Dean che andò a sbattere contro la parete opposta. L’urto fu violento e Dean perse i sensi, scivolando a terra e rimanendo seduto, con la schiena appoggiata al muro di cemento.
Sam e Castiel si precipitarono da lui, per assicurarsi che stesse bene. Sam lo chiamò e richiamò molte volte, preoccupato, fin quando non lo vide aprire lentamente gli occhi.
“Dio ti ringrazio!” sospirò sollevato. “Stai bene, Dean?!”
Il maggiore lo guardò. Si sentiva confuso e la testa gli faceva un male cane.

“Wow!! Che botto, ragazzi!!” fu la prima cosa che disse, osservando le facce preoccupate e sorprese dei due al suo fianco.

“ Come… “che botto, ragazzi!”..?” ripetè confuso Sam, guardando anche Castiel. “Questo è quello che hai da dire dopo….dopo tutto….questo?!” fece indicando la macchia verde scura lasciata sul pavimento dal goblin.
“Che altro dovrei dire? I proiettili di quercia l’avrebbero dovuto ridurre in poltiglia e non trasformarlo nella bomba H!!” rispose il maggiore.
Sam stralunò. Non poteva essere. Non era possibile!
“I proiettili di quercia?” chiese al maggiore.
“Sì…Sam. Hai presente quelle punte di legno con cui abbiamo modificato i proiettili che ci servivano per far fuori quel figlio di puttana del goblin?!” fece eco , come se nulla fosse accaduto in quei giorni, normali per lui, assurdi per Sam.
“Tu…tu …tu ricordi?!” continuava Sam
“Cavolo Sam!! Mi sa che hai preso una bella botta, fratellino. Mi sembri scemo!! Che diamine ti prende? Certo che ricordo. O meglio che cosa avrei dimenticato?!” si corresse poi, mentre si dava una sistemata.
“Tutto!!” esclamò rumorosamente Sam. “Avevi dimenticato tutto, Dean. Completamente!!”
“L’ho detto. Sei diventato scemo!!” fece convinto.
“No!!! La prima volta che abbiamo avuto a che fare con il goblin tu gli hai sparato. Eravamo sul bordo di un burrone e quel bastardo ti ha portato giù con lui. E quando ti abbiamo ritrovato e hai ripreso i sensi non ti ricordavi più niente. Chi eri, la caccia, mamma e papà….Castiel….non ti ricordavi di me. È stata una settimana assurda. Poi , sono dovuto tornare a dare la caccia a quel goblin ma si è come volatilizzato non appena io e Castiel lo abbiamo raggiunto e poi…poi tu hai trovato il diario di papà e hai scoperto tutto e quando stavamo per decidere che cosa fare, quel maledetto ha attaccato di nuovo!” fu il riassunto delle ultime ore.
“Stai…stai dicendo sul serio?!” fece decisamente perplesso Dean. Quella che aveva sentito era una storia assurda, ma infondo, nella sua vita, con il suo lavoro, quale storia era semplice?!
“Sta dicendo molto sul serio!!” si intromise Castiel. “E ammetto che sono molto felice di rivedere il vecchio Dean.” fece strizzandogli l’occhio.
Dean lo guardò male. “Ah sì? E perché?” chiese curioso.
“L’altro te non mi piaceva. Era troppo serio e poco spiritoso. Come lo definireste voi?...sì: una palla!!”
“Ehi!! modera i termini angelo andato a male!!” esclamò offeso, guardando l’angelo dalla testa ai piedi.
L’angelo sorrise e poi guardando Sam, disse compiaciuto: “Sì, è proprio lui!!” e si avviò verso le stanze interne del bunker.

Quando i due fratelli rimasero da soli, per un attimo a fissarsi, in silenzio.
Fu Dean a parlare per primo.
“Davvero non mi ricordavo di te?!” disse quasi in colpa.
“Un completo estraneo!” sottolineò Sam.
“Mi dispiace. Deve essere stata dura. Per me lo sarebbe stata!” ammise in un sussurro.
“Lo è stato anche per me, credimi!” disse Sam, sperando che quella confessione suonasse come una consolazione. Una conferma di quello che li legava. E che non era solo un legame di sangue. “Ma ora, l’importante è che tu stia bene e che sia tornato quello di sempre!” fece sorridendo.
“Sì, sì…sto bene e credo di ricordare tutto. Anche se onestamente di qualcosina, qui e là, ne avrei fatto volentieri a meno. Ma non si può avere tutto dalla vita, no?!” fece ironicamente. “Ma levami una curiosità!” fece poi.
“Spara!”
“Come diavolo ha fatto quel mostro in miniatura ad entrare indisturbato nel bunker?” chiese guardandosi attorno come se stesse cercando una qualche via di accesso.
Sam sapeva di essere nei guai. “Beh!!….insomma…io…credo…che ….sì….cioè…” balbettò imbarazzato.
“Sam?” lo richiamò preoccupato. “Che hai fatto?!”
“Io…cioè…credo che il coso…cioè il mostro….si sia infilato nella…”
“In che cosa?!” iniziando ad immaginarlo ma rifiutandolo con tutte le sue forze.
“Nell’Impala. Sì!! Credo che si sia nascosto nell’Impala e perciò…”
“Un mostro?!” strillò Dean. “Nella mia Piccola?!!!” urlò ancora mentre correva a vedere come stava la sua preziosa Baby.
“Sì …sei decisamente tornato quello di prima!” disse un attimo dopo che Dean proferì un minaccioso “Se ha fatto qualcosa alla mia Piccola, sei morto , Sam Winchester!!” e un attimo prima di correre via.
 
A Sam bastò raggiungere il salone dove anche Castiel stava aspettando per sentire le urla furiose di Dean che riecheggiavano nel rifugio dei Letterati.
 
Quel figlio di puttana ha distrutto il mio bagagliaio!! Oddio!! Guarda che ha fatto alla mia povera Piccola!!!” e poi ancora: “Ti conviene sparire Sammy e conviene sparire anche a te, Castiel. Perché prima raserò a zero il mio caro fratellino e poi spennerò te, piuma angelica dopo piuma angelica!!
 
Sam e l’angelo si guardarono. Sui loro volti un misto di sollievo per Dean e preoccupazione per loro.
“Ci conviene sparire per un po’ Cas. Vieni ti offro una birra!”
“Facciamo due!” convenne l’angelo, mentre raggiungevano velocemente l’uscita principale.
 
Oh no!! Il sedile…guarda il mio sedile..!! mi ha strappato il sedile…..” continuava a risuonare frustrata, nel bunker ormai vuoto, la voce disperata di Dean.

 


N.d.A.: Ok!!  Non so davvero che dire, ma questa storia era già da un pezzo nella mia testa. All’inizio erano pezzi sparsi e incongruenti nascosti nei vari cassetti della mia mente, poi piano piano qualcosa ha iniziato a collegarli l’uno con l’altro.
Questa os è ciò che è risultata da questo strano puzzle. Spero che vi piaccia!
Se volete, datemi una vostra opinione!!!
Baci, Cin!!
   
 
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