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Autore: Toxotes    22/08/2015    2 recensioni
Cosa avrà pensato Peeta, in bilico tra vita e morte dopo aver colpito il campo di forza?
Me lo sono chiesta parecchie volte, e a modo mio, l'avrei vissuta cosi. Buona lettura.
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen, Mags, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mi tocca anche fare da paciere, quest’alleanza già vacilla e dovrò trovare un modo per fare andare d’accordo Katniss e Finnick. Fosse facile. Indomabili e temerari, cosi simili, cosi fragili da scostarsi ad ogni passo dalle loro debolezze. Mi metto in mezzo, cerco di placarli ignorando le loro parole e, mi basta l’invito di Finnick per invitarli a proseguire. Prendo una boccata d’aria solo quando tutti e quattro riprendiamo il cammino, li precedo e la risalita è più ardua di quanto pensassi. Mi manca l’acqua, inizio ad avere i pensieri annebbiati e gli occhi bruciano, ma nonostante tutto taglio i viticci con il coltello per liberare la strada, stanco. Proseguo, quell’unico desiderio che mi preme, portarla in un posto sicuro, capire come farla uscire viva da questo ennesimo gioco di morte e divertimento altrui. Mi assillano e distraggono questi pensieri, tanto che il richiamarmi di Katniss giunge ovattato mentre il coltello ricade a tagliare quello che sembrerebbe l’ennesimo groviglio di viticci. Tutto accade cosi in fretta, un bruciore insostenibile mi percorre il corpo, vengo catapultato indietro dal campo di forza, l’ennesimo divertimento degli strateghi. Colpisco qualcuno, con tutta probabilità Finnick e Mags poco dietro me, ma non ho forza di alzarmi, mi sento cosi debole, non ho neanche più l’affanno della risalita, non ho più sete. Mi sento bene, per quanto folle la situazione, sembrano cosi lontane le voci che mi richiamano, la mano di Katniss che mi schiaffeggia ha l’effetto di una carezza, lei che appoggia la sua testa sul mio cuore, nello stesso punto in cui tante notti ha trovato conforto, allontanava gli incubi e faceva stare bene anche me. Quegli attimi in cui, a modo suo mi ha dato un senso, mi ha fatto sentire importante. Katniss, la mia Katniss, ha avuto sempre un pessimo approccio con il tempismo, eppure la sento piangere mentre mi chiama, mentre Finnick cerca di liberarmi da questo limbo in cui mi trovo. Sono davvero pronto a lasciare tutto? A lasciarla sola in balia degli eventi? Preda indifesa delle fameliche fauci di strateghi senza scrupoli? Finnick da aria ai miei polmoni, sono incapace di farlo da solo, sono incapace di allungare le braccia e attirare a me lei, rassicurarla e non sentirla piangere, disperarsi, vorrei che tutto ciò fosse reale. Sto lasciando tutto, mi sto arrendendo, lo sto facendo davvero e la cosa mi disturba, non riesco a combattere, anche quando Finnick mi scopre il torso e con vigore cerca di far ripartire questo cuore malandato. Combattere, sopravvivere , proteggere. Comunque vada la mia vita rimane in mano a Katniss, potrò tardare la fine, e solo quando lei sarà al sicuro. Corrono i pensieri, scorre la vita e riprendo a vivere con quell’unico colpo di tosse. Tutto fa male anche l’abbraccio di Katniss, il tocco leggero delle sue dita sulla fronte che scostano i miei capelli, quell’accertarsi che io sia vivo. Si lo sono. Ne ho certezza quando il battere del mio cuore torna a farla sorridere.
   
 
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