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Autore: peeta_mellark    22/08/2015    3 recensioni
Ci sono vari modi per innamorarsi, può capitare quando si è piccoli, può nascere subito, può iniziare dall’attrazione fisica, da una semplice chiacchierata, dopo vari appuntamenti.
Quello di Thomas però fu diverso, speciale e completamente inaspettato e cambierà in modo radicale la sua vita.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Newt, Thomas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Avete presente cosa si intende per amore?
Ci sono vari modi per innamorarsi, può capitare quando si è piccoli, può nascere subito, può iniziare dall’attrazione fisica, da una  semplice chiacchierata, dopo vari appuntamenti.
Quello di Thomas però fu diverso, speciale e completamente inaspettato.
Quando l’amore inizia a scorrerti nelle vene, quando senti le farfalle nello stomaco, o semplicemente  quando sei davvero agitato per vedere qualcuno, niente può fermare quel sentimento.
È scientifico, quando entri nel tunnel nell’amore non ne esci più, a prescindere tra maschio e femmina, quando ti prende, ti prende.
E la storia di questo ragazzo ve lo dimostrerà.
 ***
IL GIORNO PRIMA
Erano le 17:00 quando squillò il telefono, era steso sul letto a cercare di studiare fisica, senza riuscirci minimamente, era arabo per lui, e neanche gli interessava sapere come fa una pallina di acciaio a rimbalzare quando cade a terra.
Anzi, diciamo che non gli interessava assolutamente niente se si parlava di scuola, il suo unico intento era partire e dimenticare la sua schifosa vita.
Si alzò ed andò a prendere il telefono, era Minho, il suo migliore amico, un ragazzo fatto per il 50% di pazzia e il resto di lacca per capelli, amava correre, spesso per prenderlo in giro lo chiamava il velocista, si arrabbiava da morire.
Nel messaggio c’era scritto “Vieni da me alle 18:00, serata nerd, ho comprato GTA5, se manchi ti ammazzo” è sempre stato dannatamente dolce con lui, un amico che tutti desideravano e pochi avevano… forse in un altro mondo.
Poggiò il telefono e si diresse in bagno, si lavò la faccia e si diede una rinfrescata, il problema barba fortunatamente non c’era, se l’era fatta la mattina.
Decise di mettere solo una maglia nera e dei jeans, ormai casa di Minho era diventata anche sua, e i suoi genitori erano come dei secondi mamma e papà per lui.
Mentre aspettava si mise a leggere un po’, anche se sembrava strano, osservando i suoi voti scolastici, amava leggere, era un modo per scappare, i libri che leggeva gli facevano dimenticare tutto quello che aveva intorno.
Passò circa mezz’ora, non voleva fare tardi così prese la felpa e andò verso la porta, casa sua era davvero piccola, non aveva soldi, lui e sua madre rasentavano la povertà, ma non poteva fare nulla per migliorare la situazione così aspettava solo i 18 anni.
Fuori casa c’era subito una fermata per il bus, doveva prendere il 24 per andare da Minho, che alla fine si trovava solo a pochi isolati da lui.
Salì sull’autobus mise le cuffiette e guardò fuori, il viaggio durò davvero poco, circa 5 minuti e arrivò, la casa dell’amico era molto diversa dalla sua, era una villetta a schiera, bianca e con le finestre verdi, sembrava una di quelle da film.
Entrò senza neanche bussare, aveva le chiavi, e si diresse direttamente in camera del suo amico “eccomi pivello” con sua grande sorpresa vide anche Newt, il cugino di Minho, non lo conosceva molto bene, ci aveva parlato solo qualche volta, seguiva i corsi di storia e filosofia con lui.
Si girarono entrambi e gli sorrisero, “Oh ciao Newt, come va?” era un po’ imbarazzato, Thomas non era uno di quei ragazzi che faceva amicizia velocemente, e in più quel biondino era il suo opposto, studioso, ricco, e gentile.
“tutto bene, tu? Vuoi fare una partita”, fu un po’ sorpreso per il fatto che Minho ancora non parlava, di solito è un gran chiacchierone e non si sta mai zitto.
“No no, sto bene così così, velocista tu stai bene?” sapeva che stuzzicandolo lo avrebbe fatto arrabbiare e avrebbe ottenuto la sua attenzione, infatti senza neanche girarsi il brunetto parlò “stai zitto pive del caspio, non lo vedi che sto giocando?” il loro linguaggio era particolare. Lo usavano a scuola per non farsi capire dai loro compagni.
Thomas fece qualche passo e si stese sul letto, si sentì un grido di Minho, come al solito aveva perso, ormai ne lui ne Newt si stupivano delle sue reazioni ad ogni partita.
Si girò verso Thomas e lo guardò, “che si fa?”, Newt si alzò dalla sedia “io devo andare ci vediamo stasera o domani okay?, “Torni stasera, voglio fare un gioco e mi servono minimo tre persone, tu dormi qui pezzo di sploff!” esclamò Minho, Thomas fece cenno di si con la testa.
“bene così, ciao ragazzi.” Chiuse la porta e se ne andò
 ***
Dopo due ore seduti a giocare e mangiare pizza, spensero la play e chiacchierarono un po’, “che gioco vuoi fare oggi tu?”, l’amico scrocchiò le dita e iniziò a spiegare “ vi sottoporrò a dei test, tipo challenge, vediamo chi dei due vince.”
Minho sapeva che Thomas odia perdere e che quindi si sarebbe impegnato al massimo. Mentre parlavano torno Newt, “okay ho origliato tutto, iniziamo a giocare?”
Si sedette vicino a Thomas, con davanti Minho, “Okay dolci ragazzi si parte, dovete bere tre bicchierini di rum direttamente dalla bottiglia tanto amata di mio padre.”
I due avversari si guardarono e iniziarono a ridere “vuoi farci ubriacare? È questo il gioco?” disse Thomas ridendo, “se siete così sicuri di farcela perché non andate?”
Si alzarono tutti e tre contemporaneamente e andarono in cucina per preparare i bicchieri, un dito di rum per ogni bicchiere, erano pronti per la sfida e al via partirono.
Se li scolarono uno dopo l’altro senza prendere fiato, lacrimavano entrambi, mentre Minho rideva come un pazzo, “voi siete fuori” urlò, “una sfida è una sfida” rispose Newt ridendo.
“okay, mi piacete ragazzi ora fate 20 flessioni” Thomas era in piene forze, anche se stava tossendo come un fumatore accanito, si stese per terra e una dopo l’altra le fece tutte, insieme al biondo, era una sfida alla pari, entrambi erano forti e decisi.
“Perché non ci proponi qualcosa di serio Minho” esclamò Thomas, “qualcosa di serio? Okay baciatevi.” Entrambi i ragazzi rimasero a bocca aperta, “Cosa?” esclamò Newt, “avete detto qualcosa di serio, più difficile di questo non c’è nulla, tanto so che non avete le palle di farlo.”
Questa frase colpì Thomas, odiava quando qualcuno lo sfidava così duramente, non voleva sentirsi inferiore, non ebbe neanche il tempo di girarsi che il biondo lo baciò, non aveva mai avuto una sensazione simile, sentì come delle farfalle nello stomaco, ma non era possibile, lui era etero, aveva avuto anche delle belle ragazze.
Nonostante tutto era come se non volesse staccarsi da lui, le labbra di Newt erano morbidissime, e si sentiva al sicuro durante quel bacio, anche se durò solo pochi istanti.
Tutti e tre i ragazzi erano a bocca spalancata, non sapevano se fosse stato l’alcol a farli reagire così, ma grazie a Minho la situazione ridicola si trasformò in una gran risata.
Thomas però sentiva che qualcosa non andava, così con la scusa che si sentiva poco bene andò a stendersi sul letto.
Mentre cercava di prendere sonno pensava che non avrebbe più dovuto incontrare quel ragazzo, e neanche più rivolgergli la parola.
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La mia prima NEWTMAS spero vi piaccia :*
   
 
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