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Autore: strawberry19    23/08/2015    0 recensioni
Baekhyun è appena tornato a Gyeonggi Province, dopo tanti anni. Ora vive in un appartamento assieme a Chan Yeol. Ma ecco che, quando si decide di parlare con la sua vicina Taeyeon, iniziano i problemi; non andando per niente d'accordo.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Baekhyun.


Scesi dalla macchina portandomi dietro le mie due valigie che mi ero preparato per la mia nuova vita da convivente, ero tornato a Gyeonggi Province, dove vivevo durante la mia infanzia. Ero un po' emozionato. Sapevo solo una cosa del mio nuovo coinquilino, il suo nome: Park Chan Yeol. Non sapevo che tipo fosse, né se sarebbe stato un ottimo coinquilino. Ma, questo, l'avrei scoperto col tempo. 

Arrivato davanti al cancello dell'edificio, notai quanto il giardino fosse poco curato. Quasi mi venne un tic all'occhio, mi irritava tanto. Come mi irritava quando qualcuno spiegazzava i miei vestiti e li metteva in disordine. Nessuno doveva toccare i miei vestiti. Dopo esser rimasto sovrappensiero per almeno cinque minuti, decisi di suonare al campanello, andando a premere - per fortuna - quello giusto. Se non fosse stato per il bigliettino di fianco al pulsante con su scritto “Park”, sarei rimasto mezz'ora a premere ogni pulsante finché qualcuno non mi apriva alla porta. Detto questo, si aprì il cancello del condominio, ed io entrai carico delle mie valigie e di stanchezza per il viaggio di quattro ore in macchina, con mia madre che mi raccomandava di: mangiare sempre, coprirmi, non prendere freddo e bla bla bla.

Dopo esser salito sull'ascensore ed arrivato finalmente al piano del mio appartamento, mi ritrovai un ragazzo alto e dai capelli corvini di fronte a me, con un sorriso parecchio allegro dipinto sulle labbra. Posai una valigia per terra ed alzai una mano in aria, sventolandola poco dopo. 

«Piacere, tu devi essere Park Chan Yeol. Io sono Byun Baekhyun, il tuo nuovo coinquilino.»

Feci un piccolo inchino e sorrisi, all'apparenza sembrava un tipo piuttosto simpatico. Speravo con tutto me stesso che non fosse uno di quei ficcanaso che ti rimangono appiccicati tutto il giorno. 

«Piacere mio! Sì, sono Park Chanyeol, piacere di conoscerti Byun Baekhyun. Seguimi, ti mostrerò la tua stanza.» 

Presi di nuovo la valigia, e seguii quel gigante ed entrai dentro all'appartamento, chiudendo la porta alle spalle usando un piede. Nell'aria c'era un odore di vaniglia ed il salotto pareva abbastanza messo in ordine, non male. Arrivato alla mia futura stanza da letto vidi che era praticamente vuota, oltre al letto, l'armadio, un comodino e la scrivania, non c'era altro. 

«Wow, è così...» 

«Così?»

«Vuota.»

Quel gigante mi guardò un attimo in viso, facendo spallucce. Non sembrava gli interessase molto il fatto che la mia stanza fosse priva di tanti mobili. 

«Non ci posso far niente.»

Lo guardai male per un attimo, che antipatico. Piuttosto, notai fuori dalla finestra un'altra abitazione, sembrava che ci vivesse qualcuno al suo interno.

«Park, ci vive qualcuno in quella casa?»

Indicai fuori dalla finestra quella piccola casetta dal tetto rosso mattone, il giardino era pieno d'erbacce e foglie. 

«Puoi chiamarmi Chanyeol. Comunque sia, da quel che so ci vive una ragazza, tutta sola soletta. Però è davvero scontrosa. Ed è un maschiaccio. Non ti conviene metterti contro di lei.»

Rimasi ancora un altro paio di minuti a fissare fuori dalla finestra, notando una ragazza dai capelli marron scuro uscire dalla porta di casa. In mano aveva un pallone da basket e indossava, appunto, una divisa da basket.

«Ha un viso così carino...»

Pensai ad alta voce, mentre appoggiai la mia testa sulle mie mani, rimanendo incantato alla vista di quella ragazza.

«Ti piace la nostra vicina?»

Chan Yeol scoppiò a ridere, io non mi ero accorto di aver pensato ad alta voce e divenni leggermente rosso in viso, lanciandogli un'occhiataccia.

«Non ti riguarda. E ora... VORRESTI USCIRE DA CAMERA MIA?!» 

Andai verso di lui, spingendolo verso la porta d'uscita, sforzandomi tantissimo per riuscire a spostarlo. Quel gigante oltre che essere alto, pesava più di me. Andai verso il salotto e ci sedemmo a guardare un po' di tv, visto che non avevo intenzione di svuotare le valigie e sistemare i vestiti nei vari cassetti e nell'armadio; ero fin troppo stanco. 
 

Taecyeon.


Avevo appena finito di giocare a basket con dei miei amici: Lu Han, Kris, Jessica, Tao e Yoona, Amber ed infine Krystal. Non era una vera e propria partita di basket, ma una specie di svago tra amici. Tutti quanti abbiamo la passione per lo sport, quindi passiamo il nostro tempo libero assieme. Non ero per niente femminile, anzi, preferivo giocare a calcio, basket o cose varie piuttosto che andare a "rimorchiare" come altre ragazze. Non potevo sopportare quei vestiti così lunghi e scomodi, io preferivo un paio di pantaloncini ed una semplice maglietta. Le mie amiche un po' mi prendevano in giro proprio per questo motivo, e anche perché non mi ero ancora riuscita a fidanzare con qualcuno. 

Mancava un isolato a casa mia, e finalmente mi sarei potuta fare una bella doccia rinfrescante, visto che ero completamente sudata e sporca; ero caduta per terra un paio di volte, e per questo motivo mi ritrovo un ginocchio sbucciato e sanguinante.  

Dopo una decina di minuti riuscii finalmente ad arrivare a casa mia, quando notai qualcuno di fronte alla mia porta di casa. Strizzai di poco gli occhi, cercando di capire chi diamine fosse quell'individuo che se ne stava lì impalato con le mani in mano. 

«Hey! Prendi al volo!» 

Gli lanciai la palla da basket addosso, non curandomi del fatto che non gli avevo dato nemmeno il tempo di girarsi per poterla prendere tra le mani. Il risultato? Si beccò una pallanotata in pieno viso; successivamente cadde a culo per terra, portando una mano sul naso.

«Ma che-- si può sapere che diamine stai facendo?! Cazzo, che male.» 

Mi avvicinai a lui, notando che il naso gli stava sanguinando. Guardandolo più da vicino non sembrava un mal intenzionato o qualcosa del genere. 

«Scusa, non volevo. Si può sapere chi sei?»

Mi chinai, reggendomi sulle gambe. Alzai una mano come segno per scusarmi e lo guardai. 
Volevo sapere chi fosse e perché si trovava proprio davanti a casa mia. Non era nemmeno poi così brutto, anzi, aveva proprio un bel visino. Era raro che io guardassi un ragazzo e pensassi qualcosa del genere. Non ero per niente il tipo. 

«S.. sono il tuo nuovo vicino di casa, mi chiamo Byun Baekhyun-- aaah, mi sta uscendo troppo sangue dal naso.»

Cercai di trattenermi dal ridere, ma la scena mi sembrava fin troppo comica. Per di più quel ragazzo era più alto di me, però sembrava più tenero e gentile di quanto mi aspettassi. Gli feci segno di seguirmi dentro casa, aprendo lentamente la porta usando le chiavi che avevo in tasca. Dopo averla aperta, lo portai fino al salotto, facendolo sedere sul divano in pelle.

«Aspettami qua, torno subito, eh

Lui annuì continuando a tenere la mano di fronte al suo naso, cercando di capire che intenzioni avessi; nel mentre mi gettai di scatto verso le scale, salendole in un paio di secondi. Camminai lungo il corridoio fino a raggiungere il bagno di fronte alla mia cameretta, entrai e presi quella piccola scatola, ovvero il kit per le emergenze. In un lampo tornai giù in salotto mettendomi di fronte alla figura di Baekhyun. Gli passai un fazzoletto per pulirsi la mano ed il sangue che continuava a colare dal suo visino, mentre lentamente incominciai a passare il disinfettante sul suo viso, tamponando con dolcezza il punto preciso in cui gli finì la palla. 

«Fa dannatamente male, lo sai?»

Annuii lentamente col capo, senza prestare troppa attenzione alle perole che uscivano da quella bocca. Dopo aver disinfettato per bene la ferita, ci misi un cerotto di un marroncino chiaro.

«Ecco fatto, ora smettila di lamentarti! Sei fastidioso.»

Lui si alzò dal divano con un faccino infastidito, dirigendosi verso la porta di casa. Io, ovviamente, lo seguii fino all'uscio, poggiandomi verso con la schiena sul muro.

«Baekhyun..»

Cercai di attirare la sua attenzione, prima che lui mi potesse sfuggire, tornando a casa sua. Volevo chiedergli una cosa, non so nemmeno il perché di quell'azione, ma ne sentivo il bisogno.

«Cosa c'è?»

«Ti va di fare una partita a basket, la prossima volta che ci incontriamo?»

Non so perché gli feci quella domanda, ma la sua risposta fu un “Sì”, annuendo il capo, sembrava  piuttosto sorpreso. In quel momento mi sentii felice. Forse sarebbe nata una splendida amicizia tra noi due. Trovavo che quel ragazzo fosse piuttosto simpatico, e mi sarebbe piaciuto incominciare a frequentarlo. 

«Allora... alla prossima!»

Lo salutai agitando la mano in aria, mentre lui faceva lo stesso. Appena lo vidi allontanarsi dal mio giardino chiusi pian piano la porta. Ero stranamente allegra e sul mio viso si poteva notare un sorriso più che gioioso. Andai verso il salotto e mi sedetti su quel divano in pelle, accendendo la televisione. Portai un cuscino al mio petto, stringendolo con entrambe le mani. Non vedevo l'ora di incontrarlo di nuovo.
   
 
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