Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Jason_dal_profondo    23/08/2015    2 recensioni
Non so come, ma aveva l'incredibile capacità di farmi fare tutto ciò che volesse. Non ero il tipo che sarebbe uscito in piena notte, di nascosto, per andare a correre in mezzo ai prati. Eppure lo feci, quella notte, insieme a lei. [...] Lei sapeva di libertà, sapeva di pazzia. Forse era tutta matta, forse non ero abbastanza matto io, eppure riuscì a far diventare speciale quell'estate.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

QUANDO FINISCE L'ESTATE


 

Sottili soffiate di vento accarezzavano la mia pelle. Era un venticello freddo, avvertiva l'arrivo di settembre e oltre a rinfrescarmi il collo m'appiccicava puntualmente addosso la malinconia.

<< Dai, seguimi >> disse lei con quel suo solito tono allegro e vago.

Non so come, ma aveva l'incredibile capacità di farmi fare tutto ciò che volesse. Non ero il tipo che sarebbe uscito in piena notte, di nascosto, per andare a correre in mezzo ai prati. Eppure lo feci, quella notte, insieme a lei.

Ricordo ancora il colore e il rumore della notte, di quella notte.

Lei correva, ed io correvo con lei. Ogni tanto si voltava, e con un mistico sorriso sembrava volesse rassicurarmi. Lei sapeva di libertà, sapeva di pazzia. Forse era tutta matta, forse non ero abbastanza matto io, eppure riuscì a far diventare speciale quell'estate.

Sentivo l'odore dell'erba sotto i nostri piedi; Nel mentre, la luna illuminava il paesaggio e illuminava lei. I suoi capelli morbidi e ondulati si muovevano a ritmo del vento, danzavano al ritmo nella notte.

Se m'avessero chiesto cosa avevesse di speciale probabilmente non avrei saputo rispondere. Forse era solo quel suo essere così riservata e sorprendente; Forse i suoi occhi azzurri che esclamavano "Io non ho paura di niente" o forse il suo modo di parlare così enigmatico.

C'era il suono delle onde che si sentiva in lontananza.

Ad un tratto mi prese per mano, e prima che io potessi rendermene conto eravamo già distesi per terra l'uno di fronte l'altro, a guardarci.

Io guardavo lei e le stelle guardavano noi. Credo di non aver mai visto tante stelle in vita mia quanto quell'estate. Infondo nella mia città era impossibile avere quel cielo marchiato di diamanti; Era uno dei motivi per cui adoravo passare lì le vacanze estive.

L'odore dei suoi capelli. Li avrei quasi mangiati.

<< Allora, quando partirai? >> mi chiese, in un misto tra menefreghismo e curiosità.
<< Parto Domani mattina, poco prima di mezzogiorno >> risposi, in tono rattristato.

Lei mi guardò negli occhi. Lo faceva sempre; riusciva a rassicurarmi senza dir nulla. Credo che a lei non importasse della mia partenza, ecco perchè il suo sguardo trasmetteva tutto tranne che dispiacere. Sembrava sapesse cosa sarebbe successo dopo, sembrava sapesse già che ci saremmo passati oltre e che io avrei dimenticato quell'estate.

Ma così non è stato, e così mai sarà.

si mise seduta, alzando la testa per ammirare lo scurissimo cielo che aveva sopra di lei.

La luce della luna illuminava sofficemente il suo pallido volto e i suoi biondi mossi, e il venticello freddo non ci aveva ancora abbandonati, anzi, da fermi sembrava battesse con maggiore forza sulle nostre pelli.

Il tutto aveva un'aria così poetica.

<< Sei bellissima >> esclamai incontrollato.

Non rispose. Sorrise, quasi soddisfatta. Lei sapeva di essere bella.

Forse ero solo uno dei suoi passatempi estivi, ma credo non dimenticherò mai il modo in cui mi guardava, il modo in cui mi faceva sentire.

<< Me lo dai il bacio d'addio? >> disse, consapevole delle mie azioni future.

La baciai. Fù la prima volta che successe. Maledissi me stesso per quel bacio dato troppo tardi; era ormai la fine dell'estate, era l'ultima notte che l'avrei vista.

Le sue labbra sapevano del suo lucidalabbra, sapevano di ciliegia. Mi stregarono.

Riaprii gli occhi, e lei mi guardò dolcemente. Era la prima volta che vidi un'espressione dolce sul suo viso di angelo cattivo.

<< Fa in modo di ricordarti di me >> mi disse, quasi a farmi promettere che non l'avrei mai dimenticata, per il resto della mia vita.

Non la rividi mai più, dopo quell'estate. Non ebbi più sue notizie.
Per quanto ne so, ora potrebbe essere distesa lì, su quel prato a guardare il cielo.






Forse avevo soltanto sedici anni, forse era soltanto l'amore della mia vita.

 

 

 

 

 

 

 


   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Jason_dal_profondo