Il fatto che Spencer non pensi non è dovuto all’incapacità della propria mente geniale.
È che i pensieri gli si negano ostinatamente, quasi per fargli un dispetto.
Quando uno di essi bussa timidamente alla porta del suo cervello, viene velocemente scacciato, esattamente nello stesso modo in cui le goccioline di saliva sul suo labbro vengono catturate dalla morbida bocca di JJ, premuta contro la propria con foga, con passione, ma allo stesso tempo con dolcezza e tenerezza.
Spencer trema un poco, perché quella sensazione celestiale è quanto di più bello abbia mai avuto il privilegio di provare, più della lettura di un buon libro di fisica quantistica, più della riuscita di un esperimento scientifico da lui stesso ideato.
Spencer ringrazia silenziosamente la sua mente che allontana i pensieri di troppo.
È immensamente felice che il suo cervello per una volta tace.
Perché così può lasciarsi andare completamente a quel bacio magico.
Perché così può udire per la prima volta la voce muta del proprio cuore, che urla di felicità.