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Autore: Ovis_Chan    23/08/2015    2 recensioni
[VALDANGELO!AU] [ISPIRATA A "KIDS IN THE DARK" DEGLI ALL TIME LOW] [ACCENNI SOLANGELO] [POSSIBILI PERSONAGGI OOC] [TEMATICHE FORTI] [BOYXBOY] [SU WATTPAD CON IL NOME DI (∂ + m) ψ = 0]
"Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l'altro, anche se distanti chilometri o anni luce" {(∂ + m) ψ = 0; equazione di Dirac}
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Repair Boy sorrise e, spiaccicandogli la vernice fluorescente sulla faccia annunciò: " Bene. Ghost King, da oggi fai ufficialmente parte dei Ragazzi nel Buio "
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Jason Grace, Leo Valdez, Nico di Angelo, Will Solace
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
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THE KID(S) IN THE DARK

- NICO -


"Prima o poi uccido Jason, fosse l'ultima cosa che faccio"

Questi erano pensieri di Nico di Angelo, mentre era sdraiato sui sedili posteriori della decappottabile di Jason Grace, che in quel momento stava amorevolmente chiacchierando con la sua splendida ragazza.

Il biondo l'aveva fatto di nuovo; era piombato a casa di Nico, l'aveva vestito con la forza, l'aveva preso di peso e gettato come un sacco di patate dentro la sua macchina, per portarlo ad una stupida, inutile e noiosissima festa, tutto questo senza neanche salutare.

Ogni sabato, da quattro mesi - ovvero dalla morte di Bianca e Maria Di Angelo - la storia si ripeteva e Nico sapeva che Jason lo faceva per il suo bene, per non farlo sprofondare nella depressione, come i primi tempi. Non lo odiava per questo, anzi, era l'unico che gli era rimasto vicino dopo il crollo totale della sua famiglia, ma per una volta gli sarebbe piaciuto rimanere chiuso in camera ad ascoltare la musica a tutto volume, per sovrastare i suoi pensieri.

La macchina si fermò di colpo, interrompendo le riflessioni del moro. 
<< Capolinea >> annunciò Jason, voltandosi verso di lui, sorridente.

Nico si alzò e fissò perplesso l'immensa struttura della ferriera abbandonata. Conosceva quel posto come il palmo della sua mano. Pochi mesi prima, andava lì spesso, per rifugiarsi dalla monotonia di New York. Perciò si sorprese molto, nel vedere che avevano organizzato una festa nel suo luogo preferito. Alzò un sopracciglio, fissando il biondo che per tutta risposta gli diede un foglietto. Nico lo aprì e lesse le poche frasi che campeggiavano sulla superficie bianca:

"I Ragazzi nel Buio ti invitano a scappare... Trovaci alla vecchia ferriera"

Doveva avere una faccia molto buffa, perché sentì Piper, la ragazza di Jason, ridere piano. Alzò lo sguardo verso di lei per ricevere una risposta. 
<< Me l'ha dato un mio amico. Dice che è il posto adatto per scappare dalla realtà. Mi ha detto di portare due persone e di non parlane con nessuno >> concluse la ragazza, sospirando. 
<< Percy è un tipo strano >> continuò Jason, intavolando una conversazione su questo tizio di cui Nico non aveva mai sentito parlare.

Continuò a fissare il biglietto ripensando a quello che aveva detto Piper: "un posto per scappare dalla realtà". Non tornava in quel posto da mesi ormai, da quando sua madre e sua sorella erano morte.

Le immagini dei loro corpi morti, dei fili dell'auto sui loro visi, del sangue sull'asfalto, apparvero nella sua mente. Gli angoli degli occhi cominciavano a pizzicare, le lacrime volevano uscire. Li strinse più che poté, abbassando la testa, cercando di scacciare via quei ricordi. Quelle scene apparivano come dei flash nella sua testa. Erano passati quattro lunghissimi mesi, ma faceva ancora fottutamente male. 
<< Nico? >> lo richiamò Jason. Il moro spirò. Guardò l'amico fingendo un sorriso, per rassicurarlo. Jason lo guardò con compassione e fece per appoggiare una mano sulla spalla del più piccolo, ma questi lo schivò. Jason sapeva quanto il moro odiasse il contatto fisico, così si limitò a sorridere, facendo scomparire la piccola cicatrice sul labbro, e gli sussurrò: << Va tutto bene >>

Jason sapeva sempre come farlo riprendere, con delle semplici parole. Per un'altra persona quelle erano parole scontate, prive di senso, ma Nico sapeva che il biondo era sincero al cento per cento. Perciò, il sorriso inizialmente finto, si tramutò in uno vero. 
<< Entriamo >> e così scavalcò le travi di legno che davano accesso al l'unico locale agibile della ferriera.

Appena varcata la soglia, Nico guardò il mondo che gli si parò davanti.

Wow.

Quella era l'unica parola - se così si può definire - che gli passava per la testa. Davanti a lui aveva la festa più strana che avesse mai visto. Innanzitutto, la musica. Non era dell'assordante musica House o Tecno, ma un mix di vari generi. Passava dal Pop, al Rap, fino al Punk. La sala, invece, era grande quanto la sala ricevimenti di ristorante. Non c'erano luci, fatta eccezione per qualcuna al led, che creava una mistica luce blu, che non illuminava la sala completamente. Ciò che la illuminava invece, erano i colori. Colori fluorescenti si trovavano ovunque; i ragazzi, in pista, li utilizzavano per fare lotte di vernice mentre ballavano, altri avevano bombolette spray dello stesso tipo e stavano disegnando sui muri, mentre qualcun'altro, si faceva fare disegni sul corpo da una ragazza dai capelli ricci.

Piper e Jason entrarono poco dopo di lui, entrambi stupiti da quella festa. Si scambiarono uno sguardo d'intesa e si buttarono in pista, lasciando Nico da solo. Non cercò neanche di fermarli, ormai era abituato. Ad ogni singola festa, scomparivano da qualche parte a pomiciare. Se fosse stato qualche mese prima, un attacco di panico l'avrebbe colto, non appena i due si fossero allontanati, ma adesso aveva imparato a fregasene. I suoi amici non potevano stare sempre dietro a lui. Anche loro avevano una vita e non poteva certo impedirgli di viverla.

Sospirò, appoggiandosi al muro. La manica della camicia a quadri che aveva legato in vita, gli solleticò il punto in cui il suo jeans nero era strappato, non appena alzò la gamba per appoggiare il piede al muro. Dopo lo sbigottimento iniziale, Nico guardava la festa con apatia. Tutto sommato non aveva niente di diverso dalle altre feste, a parte la vernice fluorescente. Tutti erano intenti a ballare come dei deficienti in pista. L'odore di alcool vicino a lui era forte, decisamente troppo. Girò la testa di lato, guardando dei ragazzi poco più grandi di lui, concentrati a scolarsi gli alcolici che erano presenti su un tavolo vicino a lui. Subito, all'odore di alcool si mischiò quello del fumo. Una canna aveva cominciato a circolare tra il gruppetto di ragazzi. Sospirò di nuovo e si voltò dall'altro lato, fissando delle coppiette, tra cui Piper e Jason, intenti a infilarsi reciprocamente due metri di lingua in bocca. Non era lì neanche da un quarto d'ora e già desiderava andarsene.

Si staccò violentemente dal muro e uscì dall'edificio, respirando a pieni polmoni l'aria fresca. Si sedette per terra, a gambe incrociate, guardando quelle poche stelle, che l'inquinamento luminoso di New York aveva risparmiato. Voleva urlare a pieni polmoni, senza un motivo apparente, ma si trattenne dal farlo, notando di non essere solo.

Poco lontano da lui vi era un ragazzo, seduto per terra, con le ginocchia alzate, intento a leccare la cartina di una sigaretta. Accanto a lui si trovava una bottiglia di Jack Daniel's quasi a metà. Aveva i capelli ricci, cosparsi di vernice fluorescente di vari colori. I suoi vestiti erano completamente macchiati di colore, così come il suo viso, ma Nico riuscì a distinguere una grande fiamma disegnata sulla parte destra del volto. Le dita lunghe e affusolate si muovevano abilmente, mentre chiudeva la sigaretta. Infilò il piccolo tubicino tra le labbra sottili e l'accese, aspirando. Passarono alcuni secondi prima che il ragazzo buttasse fuori il fumo, guardando il cielo. Nico trovò i suoi movimenti estremamente eleganti e delicati. Non riusciva a vederlo chiaramente, ma pensò che fosse un ottimo soggetto per un disegno. Un disegno da fare in bianco e nero, con un studio del chiaroscuro per catturare i lineamenti delicati del volto e i particolari del corpo. Si maledisse di non aver portato il suo blocco da disegno, perché un soggetto del genere non l'avrebbe trovato mai più.

Continuò a fissarlo, per svariati minuti, fino a quando il riccio non si girò. Alla luce fioca dei lampioni gli occhi sembravano nero carbone, con delle picco spruzzate di luce qua e là. Nico distolse lo sguardo quasi in tempo, lasciando l'altro ragazzo perplesso. Il moro cominciò a giocare con l'orlo della camicia, facendo finta di niente, mentre sentiva bruciare su di lui, lo sguardo dello strano ragazzo. Passarono alcuni minuti e Nico, troppo intento ad ignorarlo, non di accorse che il riccio si era seduto accanto a lui, potando con se la sua bottiglia di liquore. Quando quest'ultimo gli diede il colpetto sulla spalla, Nico sussultò, facendo sorridere l'altro ragazzo.

Ora che lo guardava da vicino, poteva scorgere meglio i dettagli del suo viso, finalmente illuminato. Aveva dei profondi occhi verdi con qualche cromatura marrone, come se si vedessero i rami attraverso la folta chioma di un albero colpito dai raggi del sole. Un sorriso, forse il più grande sorriso che abbia mai visto, si allargava sul suo volto, facendo formare delle profonde fossette ai lati della bocca. Le curve del suo volto, il colore dei suoi occhi e la bianchezza dei suoi denti, risaltavano ancora di più con tutta quella vernice addosso.

Adesso la sua voglia di disegnarlo divenne ancora più insistente. Quel ragazzo era semplicemente perfetto; il soggetto che cercava da anni era lì, di fronte a lui e non poteva immortalarlo.

<< Allora >> iniziò il riccio, prendendo un lungo sorso dalla bottiglia che aveva in mano << sei nuovo? >> Nico annuì lievemente, fissando il suo interlocutore.

<< Ti piace la festa? >> chiese nuovamente il ragazzo, che come risposta si beccò delle semplici spallucce.

<< Non è niente di speciale >> ammise Nico, chiedendosi da quando in qua parlava così liberamente ad uno sconosciuto << all'inizio ti lascia un po' spiazzato, ma alla fine è la solita merda >> il sorriso dell'altro ragazzo si ampliò

<< La pensiamo uguale. Mi piaci >> continuò quello prendendo un'altra sorso dalla bottiglia di liquore << comunque, io sono Repair Boy >> concluse porgendogli una mano che Nico strinse, scettico

<< Nico >> rispose il moro, chiedendosi mentalmente il perché di quello pseudonimo.

Repair Boy appoggiò la bottiglia sull'asfalto e guardò in direzione della festa. << Non è così male >> pronunciò quello dopo qualche minuto di silenzio << la prossima volta arriva un po' prima. Ci sono meno teste di cazzo >> e tornò a fissarlo con quei suoi enormi occhi verdi, prima di alzarsi di colpo e porgergli una mano, invitandolo ad alzarsi. << Andiamo, ti faccio fare il giro >> Così il moro si alzò e seguì lo strano ragazzo dentro la struttura.

Questa volta l'odore di alcool inondò da subito le sue narici, ma non ci fece troppo caso, intento com'era a seguire Repair Boy, che lo stava portando in pista. 
<< Questo posto >> urlò Repair Boy per sovrastare la musica << è stato creato da me e due miei amici, come fuga per i ragazzi che hanno troppi problemi e vogliono svagarsi un po'. Perciò divertiamoci e lascia perdere la tua vita fuori di qui >> concluso questo, immerse la mano in un secchio pieno di vernice celeste. << Se vuoi puoi trovarti uno pseudonimo, come il mio. Molti ragazzi qui ne hanno uno. È un modo per distaccarsi di più dal mondo che c'è lì fuori >> 
pensò ad un probabile nome e gli venne in mente sua sorella Bianca, quando da piccolo lo chiamava affettuosamente "Re degli Spettri" per la sua carnagione chiara e per la sua propensione a tifare sempre per i cattivi nei film della Disney.

<< Ghost King... >> sussurrò Nico, talmente piano che il ragazzo vicino a lui non sentì. 
<< Ghost King >> disse di nuovo, con un tono di voce più sicuro, guardando fisso negli occhi il riccio.

Repair Boy sorrise e, spiaccicandogli la vernice fluorescente sulla faccia, annunciò: 
<< Bene. Ghost King, da oggi fai ufficialmente parte dei Ragazzi nel Buio >>



 

 

DELIRIO AUTRICE:

Salve popolo di EFP! No, non sono morta, mi sono semplicemente presa una pausa per poter tornare con questo... coso. Come avevo preannunciato su Wattpad, ho intenzione di scrivere una Valdangelo, AU, a capitoli, perciò eccomi qua! In questa storia, Leo sarà OOC, perciò aspettatevi il solito Leo pronto a fare il deficiente, affiancato da un altro decisamente problematico. Spero che il prologo vi abbia incuriositi almento un po'. Lasciate una recensione se vi va. c:

Al prossimo capitolo,

Ovis.

 

 

   
 
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