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Autore: TradleySyndrome    24/08/2015    1 recensioni
Due ragazzi, un amore pieno di ostacoli. Tristan e Bradley riusciranno a superare questi ostacoli o dovranno separarsi per sempre?
| Song Fic |
Take Me To Church di Hozier
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bradley Simpson, Tristan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era notte, si gelava e mi trovavo su quel dannato treno per tornare da Lui. Avevo passato un anno al fronte, avevo lasciato la mia unica ragione di vita e ora stavo tornando in Inghilterra dal mio unico amore. Quando mi trovavo al fronte ogni secondo che passava pensavo a Lui: ai suoi capelli ricci, morbidi quando li accarezzavo, ai suoi occhi castani da cerbiatto che mi guardavano,alle sue labbra carnose e morbide a contatto con le mie. Sapevo che ogni secondo che passavo al fronte poteva essere anche l'ultimo e per quel motivo ogni mio pensiero era rivolto al mio Bradley e sapevo che se fossi tornato non lo avrei mai più lasciato.

Another Point Of View

Era notte, faceva freddo ed io stavo a letto con solo una coperta a coprire il mio corpo e il mio viso rigato dalle lacrime. Mi mancava, da un anno era partito per la guerra e ancora non avevo sue notizie, stavo pensando al peggio. Piangevo mentre pensavo ai suoi occhi azzurri, alle sue labbra sottili ma perfette, alla sua voce così calda che mi diceva "Ti amo". Piangevo quando chiudevo gli occhi e vedevo io e lui che ci abbracciavamo, ai nostri baci dolci che piano piano diventavano sempre più passionali, ai nostri corpi uniti che sembravano uno solo, alle serate passate insieme mentre facevamo l'amore o semplicemente mi abbracciava, le sue braccia erano il mio posto preferito. Stavo ricordando tutto questo mentre piangevo pensando a Lui, al mio Tristan.

Quando mi svegliai sentii delle braccia che mi stringevano, pensai che fosse Connor, però mi ricordai che gli avevo detto che non me la sentivo di vederlo perché non mi sentivo tanto bene. Mi girai e vidi due occhi azzurri fin troppo familiari che mi fissavano e un sorriso di due labbra sottili fin troppo note; Non potevo crederci, era un sogno, Tristan Evans era tornato ed era accanto a me dopo un anno. Iniziai a piangere dalla gioia e singhiozzavo cose come: "Non è possibile" "Sei qui" "Sei tornato" "Sei vivo". Lui mi abbracciò e mi disse: "Si sono tornato, ti prometto che non ti lascerò più". Mi staccai lo guardai negli occhi e feci unire le nostre labbra. Il bacio prima era dolce, uno sfioramento di labbra ma piano piano diventò sempre più intenso e passionale, con le nostre lingue che si inseguivano. "Ci ervamo mancati entrambi".

Era passata una settimana dal suo ritorno, ma lo avevano inviato per una missione, avevo paura che questa volta non sarebbe tornato. Pensavo ad una vita senza di lui, iniziai a piangere perché non mi vedevo da solo senza di lui, era il mio tutto.
Senza pensarci due volte presi uno scrigno e ci misi dentro tutto ciò che mi legava a lui: le nostre foto, la collana con la rosa che mi aveva regalato, le nostre lettere. Quando chiusi lo scrigno con una catena uscii di casa e andai al fiume dove giocavamo da piccoli. Scavai una buca, ci misi dentro lo scrigno e lo sotterai. Il nostro amore sarebbe rimasto li sotto per sempre. Mi stavo avviando verso casa quando vidi qualcuno corrermi inconto e abbracciarmi, era Tristan, era tornato per la seconda volta sano e salvo. Non potevo essere più felice. Ci baciammo e tornammo verso il fiume dove passammo tutta la giornata a fumare, a baciarci, a lanciare i sassi in acqua. Tornammo a casa, ci baciammo, ci libberammo dei vestiti di troppo e facemmo l'amore. Fu la notte più bella della mia vita.  La mattina seguente ci svegliammo abbracciati e lui dolcemente mi disse: "Andiamo a fare un giro o preferisci restare così" io ovviamente pensai "Vorrei restare tra le tue braccia per sempre". Invece di rispondergli lo baciai e alla fine restammo a coccolarci e parlare tutta la mattina. Il pomeriggio invece uscimmo e facemmo una passeggiata per le vie di Londra, deserte visto che faceva freddo. Era perfetto c'eravamo solo io e lui. Bradley e Tristan. 

Non si erano accorti che li stavo fissando, facevano schifo, non potevano andare in giro così liberamente. Dovevano pagare.

Mi trovavo a casa quando ad un tratto sentii dei rumori provenire dal piano di sotto, mi affacciai e appena vidi dei ragazzi con delle bandane sul viso e un'aria non tanto amichevole scappai in camera e scesi dalla finestra. Iniziai a correre senza meta, sentivo che quelli stavano mettendo sotto sopra la mia casa. Stavo correndo quando ad un tratto mi sentii tirare, mi girai e li vidi: gli stessi ragazzi che stavano a casa mia ora mi stavano trascinando dentro il bosco. Urlai con tutta la voce che avevo. Era inutile non mollavano ma io continuavo ad urlare l'unica cosa che avevo in mente, il suo nome: "Tristan". Uno di quelli che mi stava trascinando mi aveva messo un coltellino sulla gola per farmi star zitto. Quando ci fermammo arivammo ad un falò e uno di loro tirò fuori dalla borsa uno scrigno, lo scrigno con le cose che mi legavano a Tristan. Iniziò a rompere la catena, me lo mostrò e poi lo gettò nelle fiamme. Urlai con tutto il fiato che avevo ma era inutile, era andato tutto perduto.

A Different Point Of View

Stavo tornando verso casa quando sentii un gruppo di ragazzi dire "Devono pagare, dobbiamo fere del male ad uno dei due". Non mi interessai tanto quando sentii uno, probabilmente il capo dire: "Quello riccio, lui deve soffrire, ho anche preso questo". Quando vidi che aveva in mano lo scrigno di cui mi aveva parlato Bradley il giorno prima corsi a casa mia, presi le prime cose che mi potevano servire per scappare con lui e corsi verso casa sua. Non potevo permettere a nessuno di toccare il mio Bradley.

Corsi fino a casa sua e quando vi arrivai trovai un casino, ero arrivato troppo tardi: la cucina e il salone al piano di sotto erano sottosopra, la sua camera era in disordine. Di lui non c'erano tracce così uscii di corsa dalla casa e iniziai a urlare il suo nome: "Bradley" ma non rispose, così mi diressi nel bosco e notai che c'erano segni di trascinamento, quelli lo avevano trascinato nel bosco. Corsi per il bosco e quando vidi un falò, c'erano dei ragazzi che stavano picchiando un ragazzo. Il ragazzo che stavano picchiando era Bradley e ormai non reagiva più. Quelli mi avevano portato via il mio Bradley, la mia unica ragione di vita.

  
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