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Autore: Iaia_Tvb    24/08/2015    0 recensioni
A tutti noi nella vita capita di sbagliare. C’è chi fa sbagli grossi. E c’è chi fa sbagli piccoli. Ma tutti sbagliano. Hyeri, una semplice ragazza, ha commesso un errore che a tutti può accadere. Non è riuscita a passare l’esame per il college al quale sognava di entrarci a far parte. E’ lontana dalla città in cui è nata e crescita. I suoi genitori le hanno donato tutti i loro risparmi per permetterle di studiare in quella scuola. Ma lei non è riuscita nemmeno a superare l’esame iniziale, e non può ritornare a casa così, non può dirlo ai suoi genitori. Ma c’è una possibilità? Sì. C’è. Ma è una possibilità molto, molto pericolosa per la nostra Hyeri che la porterà a ritrovare vecchie conoscenze e nuovi incontri.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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BOY IN LOVE
 [ 1 ]
Prologo
"La vita ti può riservare molte sorprese. Anche quando meno te lo aspetti. Ad esempio, il destino può portarti via il tuo migliore amico, a me è successo, e oggi sono qui per raccontarvi la mia storia che è iniziata tanto, tanto tempo fa".

|7 anni.|
 Mentre siamo a casa degli zii in campagna, l’unico divertimento che ho è giocare fuori in giardino con mia sorella maggiore Yura, che ha solo 2 anni più di me. Continuiamo a correre, in mezzo all’immenso prato verde ricoperto da fiori di tutti i colori, finché io mi stanco, inciampo e cado a terra. Yura accorre in mio soccorso, mi afferra per un braccio e mi tira su. Yura, la mia sorellona, ha due grandi occhi marroni come il cioccolato fondente. La loro forma ricordano una mandorla, proprio come i miei. Ha solo 9 anni, ed è già bellissima. La sua pelle è di un rosa chiarissimo che le fa risaltare le sue guanciotte rosse. Ha dei lunghi e lisci capelli marroni che sulla fronte finiscono con una
frangetta. 
Quando riesco a rialzarmi le salto addosso e la stringo forte, forte. E’ l’unica che mi fa divertire in questo luogo noioso. I nostri genitori tutte le estati ci portano dagli zii, perché loro sono impegnati al lavoro.

"Voglio tornare a casa. Non mi piace questo posto. Qui mi annoio." Dico incrociando le braccia e disegnando un broncio sul mio viso.
"Ho una bellissima idea! Che ne dici di giocare a nascondino?"  propone Yura sorridendo. 
Rido e inizio a battere le mani per la felicità. Mi piace giocare a nascondino con mia sorella. Yura applaude e inizia a saltellare di qua e di la.
"Allora conto io! Conto io!"

Sorrido, e mentre lei conta corro a nascondermi. Decido di arrampicarmi su un ramo di un albero. La grande quercia in giardino. E aspetto impaziente l’arrivo di Yura. Qui su non mi troverà mai! Sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla. Sobbalzo. Per lo spavento stavo anche per cadere a terra, ma mi sono attaccata in tempo alla corteccia forte e dura della quercia. 

"Sei stupido!" quasi mi metto ad urlare contro al bambino che è in mia compagnia.
"Cosa ci fai qua sopra?" mi chiede sussurrando e sfoggiando uno dei suoi bellissimi sorrisi.
"Sto giocando a nascondino con mia sorella Yura. Tu che fai qui su?"
"Sicuramente non gioco a nascondino come te. Devi crescere Hyeri! Si vede che sei ancora una bambina!"
"Guarda che abbiamo la stessa età!"
"Fisicamente. Ma non mentalmente!" ribatte lui fiero.
"Bah"
"TROVATAAA!"

Sento Yura urlare e correre. Mi giro verso il bambino ‘’cresciuto’’ e lo guardo male. ‘’Ti odio!’’ gli sussurro. Scendo con un salto dall’albero, e inizio a correre più veloce che posso cercando di raggiungere mia sorella Yura. Ma essendo più grande di me, è anche più veloce, e riesce a fare tana prima che io la raggiungessi. 

"TANTO DA GRANDI CI SPOSEREMO!" mi urla il bambino cresciuto.
"Cosa!?" ribatto io.
"E’ UNA PROMESSA!"

Questa è l’ultima cosa che mi disse prima di scavalcare il muretto ed andare nel suo giardino. 

|13 anni|
Un’altra estate in questa vecchia e grande casa di campagna. Sto facendo i compiti delle vacanze di matematica, quando vedo la finestra della mia camera aprirsi. Mi volto di scatto e mi metto una mano sul cuore che inizia a battere più velocemente. E’ un ladro? E’ un malintenzionato? E’ un killer super spietato? Ho sentito al telegiornale che da queste parti se ne aggirano molti.
Invece no, è solamente il ‘’bambino’’ troppo cresciuto ormai.

 "Tu sei pazzo!? Sai che spavento mi hai fatto prendere!?" Ride e si siede sul mio letto. "Credevo che per educazione si chiedesse prima di fare quello che si vuole a casa degli altri! Ma fa come se fosse casa tua!" dico tornado a concentrarmi sul compito.
"Ovvio. Questa ormai è la mia seconda casa!"

Annuisco. Ma in verità sono troppo concentrata a calcolare questa stupida equazione che non gli ho nemmeno dato ascolto. Ma la mia attenzione ricade subito su di lui quando si alza dal letto e prende un foglio. Ma non un foglio qualunque. Lì sopra c’era un disegno che avevo fatto a 9 anni, e che mi stava molto a cuore. Ci scrive qualcosa sopra. Sto per iniziare a riempirlo di insulti, quando mi pietrifico nel leggere cosa c’è scritto sopra a quel foglio. ‘’Io ti cresco. Ed io ti sposo.’’ Lo guardo strano e mi sbatto una mano in fronte.

"M.A.I" dico ridendo. 
"Tanto lo so che mi ami."

Mi da un bacio sulla guancia facendomi arrossire ed esce dalla finestra. 

|16 anni|
Estate. Estate in campagna. Sono in camera mia. Quest’anno i miei zii l’hanno dovuta colorare di azzurro celeste sotto mia richiesta visto che non mi piace più il rosa.       Sto guardando un cartone animato. Uno di quelli giapponesi. I nostri vicini di casa. Sento la finestra aprirsi e ormai non mi preoccupo più di chi sia l’individuo che sta entrando visto che lo so già.  

"Hey che guardi?" chiede il solito curiosone.
Non gli do retta e sistemo bene il computer portatile sulla mia pancia
"Cos’è ancora cartoni animati alla tua età!?" dice ridendo quasi piegandosi in due.
Roteo gli occhi al cielo e metto il computer sulla scrivania.
"I cartoni giapponesi, anche chiamati Anime, ne esistono di vario genere. Quelli per un pubblico infantile e quelli per un pubblico adolescente, o addirittura adulto."
"Uuuuh allora vuol dire che la piccolina sta crescendo se guarda cartoni animati non adatti ad un pubblico minorenne."  Mi tocca il naso facendomi prendere un colorito sul rosso pomodoro. Ma per fortuna mi scosto in tempo.
"Che cavolo vuoi?"
"Senti, perché invece di guardare quelle cretinate non provi qualcosa di veramente serio? Qualcosa per la tua età attuale." dice con un sorriso malizioso stampato sulla faccia.
Lo guardo strano. Ho paura di quello che sta seriamente pensando, e dei filmini che si sta facendo in testa.
"Senti, è già mezzanotte, io sono stanca, ho voglia di dormire e quindi ti chiedo gentilmente di uscire da quella porta."

Sorride e scuote la testa avvicinandosi sempre di più a me.
Sbuffo e mi alzo dal letto. Vado verso la porta per aprirla e pregarlo di uscire, ma qualcuno mi afferra la mano e mi tira contro il muro. Mark porta le sue labbra sulle mie. Mi sta baciando!?

"Mark … Tu sei il mio migliore amico." sussurro nel suo orecchio provocandogli un brivido.
"Cosa c’è Hyeri. Hai paura di un bacio?"

Risento il calore delle sue labbra tornare sulle mie. Sento che la sua lingua chiede l’accesso alla mia bocca. Sto per mollare tutto e accettare il contatto. Ma no! Mark è il mio migliore amico. E anche se questa sensazione mi piace un casino, ho paura di rovinare la nostra amicizia. 

"Mark Tuan. Basta." Dico decisa.

Si stacca da me e riapre gli occhi fissandomi intensamente. Un momento magico per me, finché il bambino troppo cresciuto non si mette a ridere.

"E’ stato un bacio senza significato. L’ho fatto per fare un piacere a te visto che avevi bisogno di uscire da quella tana formata da dolci, rosa e cartoni animati. Ricordatelo come un piccolo regalo da parte mia prima della partenza. Non mi rivedrai più la prossima estate piccolina." Dice salendo sulla finestra.
"Perché dove vai?" chiedo.      
"Al college baby!" risponde facendomi un occhiolino. Sorrido.
"Ti dimenticherai vero? Anzi, te ne sei già dimenticato a dirla tutta." Dico.
"Cosa?" chiede un Mark confuso.
"Di questa frase" prendo un foglio. Un foglio molto speciale per me, che conservo ormai da anni. Ha disegnato sopra una specie di scarabocchio, ma la cosa che risalta di più agli occhi delle altre persone è la frase scritta sopra."Io ti cresco. Ed io ti sposo".
"Aaah quello. Ero un bambino un po’ stupido. Se vuoi da grande scopo, ma non ti sposo."
"MARK!?" dico urlandogli dietro.
"Com’è che dicono i tuoi amici giapponesi … Ah sì! BAKAAA* SCHERZAVO!!! Sappi che non ti dimenticherò mai e ricorda che ti vorrò bene per sempre." Dice saltando giù.
Sorrido chiudendo la finestra.
"Anch’io"

*per chi non lo sapesse BAKA è una parola giapponese che significa ''stupido/a'' ora, non so se ha altri significati, ma nella storia è inteso quello.  
 

                                                                                                                                                                  




                                                                                                         


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              
   
 
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