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Autore: DarkRose86    02/02/2009    7 recensioni
L'amico è una persona che sa tutto di te ed ancora ti vuole bene.
Un'ode all'amicizia fra Yasu e Ren.
[ Mia prima Fanfiction su Nana! ]
PRIMA CLASSIFICATA al Contest "E l'amico è..." indetto da hotaru
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ren Honjo, Yasushi Takagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora... per la prima volta nella mia "carriera" ( che parolona xD ), sono arrivata PRIMA ad un concorso; più precisamente, al contest E l'amico è... , indetto da Hotaru sul Forum di EFP.
Quella che segue è la mia primissima fanfiction su Nana, e sono felice di presentarvela; è un'ode all'amicizia fra Ren e Yasu, i due personaggi che preferisco ( assieme a Shin ) in questo splendido manga/anime. Spero che vi piaccia. ^^
Me lo lasciate un commentino? *.*

Dedico la storia ad uchiha_girl e Ayumi Yoshida, "compagne di contest"; complimenti, ragazze! <3
E alla giudice, hotaru; gentile, rapidissima, perfetta. Grazie.


Smells Like His Spirit

Yasu amava osservare il mare; lo faceva spesso, in solitudine, e lasciava la mente vagare, cullato dalla piacevole brezza estiva che gli accarezzava la pelle. Così facendo, si estraniava per un po' dalla quotidianità dalla quale, talvolta, si sentiva oppresso; il lavoro, la band, e tutto il resto. Inoltre, c'era qualcosa che da un po' di tempo lo preoccupava, ogni giorno di più.
Si frugò in tasca e tirò fuori il cellulare, sospirando rumorosamente; compose un sms, cosa strana per lui, di solito preferiva telefonare, sentire la voce dell'altra persona. Ma quella sera, decise di usare quel metodo, per chiamarlo.

Yasu... che succede? ” domandò una voce familiare che, a giudicare dal tono, era alquanto preoccupata. Ren osservò l'amico seduto sulla spiaggia, vestito come suo solito in maniera sobria ed elegante, fra le dita una sigaretta accesa.
Nulla... volevo solo parlarti. ” rispose lui, che neanche a quell'ora di notte si era tolto i soliti, anonimi occhiali da sole.
A quest'ora? ” chiese il chitarrista spalancando gli occhi, constatando che in effetti pareva non esser successo nulla di grave, a differenza di quel che aveva inizialmente pensato leggendo il messaggio, “ E da quanto tu scrivi sms? ”
Il batterista non rispose, si limitò a gettare a terra la sigaretta ormai consumata, calpestandola affinché essa si spegnesse; invito l'amico a sedersi accanto a lui, senza guardarlo in faccia.

Non ti capisco. ” commentò il moro, poggiando il mento sulle ginocchia, lanciando un'occhiata all'altro, che stava fissando l'acqua di fronte a lui con strano interesse.
Dio, pensò, Ren è loquace come al solito.
Forse lo era perfino troppo, qualche volta. A volte, si sa, il silenzio vale più di mille parole. Dopo un po', comunque, Yasu si decise ad aprir bocca:

Da quanti anni ci conosciamo, io e te? ” disse, e l'altro lo guardò incredulo; dov'è che voleva arrivare?
Il perché di questa domanda? ”
Tu rispondimi. Lasciamoli a dopo, i perché. ” asserì determinato, come sempre.
Ehm... tanti anni. ”
Già... e mi domando per quale motivo, nonostante ciò, tu ti ostini a non volermi parlare dei tuoi problemi. ”
Quelle parole furono l'equivalente di una pugnalata al cuore, per Ren; era vero, anche se erano amici di vecchia data, raramente gli parlava di sé, dei suoi problemi, o semplicemente della sua vita. Solo, pensava che Yasu non avrebbe mai provato ad indagare, a sondarlo a quel modo; ebbe quasi paura, in quel momento. Paura di non essere più accettato, timore di esser visto come un codardo.

Io lo so che ti droghi, Ren; e ricorda che questa situazione non farà felice nessuno, soprattutto Nana... e me. ”
Un'altra pugnalata, ancor più dolorosa. Il moro nascose il volto fra le mani, senza sapere cosa dire; fumava marijuana, era vero, e avrebbe dovuto smettere, se voleva rendere felici le persone che amava. Pensò a Nana, al suo sorriso, e si sentì un bastardo; dopodiché guardò Yasu, sforzandosi di non piangere come un bambino. Lo sapeva, eppure continuava a farsi del male, imperterrito.
E si domandò com'era possibile che l'amico sapesse sempre tutto di lui, anche se tendeva a chiudersi, e a non confidare mai a nessuno le proprie debolezze, e le paure.

Ti stai chiedendo come faccio a saperlo? ”
Ruppe così quel momento di silenzio, lo skin head; e l'altro sussultò, distraendosi dai propri pensieri.

...sì. ”
Seppe dire solo questo, prima di volgere lo sguardo verso il mare, che era particolarmente calmo, quella sera.

Ed io mi chiedo come posso volerti ancora bene, nonostante io sappia tutto di te. ”
Ren sorrise debolmente, a quelle parole. Quel ti voglio bene era reale, e lo tirò su di morale. Yasu non raccontava mai bugie, e lui lo sapeva bene; ormai si conoscevano da moltissimo tempo, e mai gli era capitato di udire una menzogna uscire da quelle labbra.

Mi dispiace... ” mormorò poi, e il batterista si frugò in tasca, estraendo l'ennesima sigaretta dal pacchetto ormai quasi vuoto.
Se è così, allora vedi di rimediare ai tuoi errori il più in fretta possibile. ” disse, severo come suo solito; ma lo faceva per il suo bene, forse Ren non lo avrebbe ascoltato ma... si sentiva in dovere di metterlo in guardia.
Il moro stavolta non rispose, ingoiò quel boccone amaro con la consapevolezza d'aver sbagliato, tante di quelle volte, nel corso della sua vita.
Stettero per un po' in silenzio, fin quando il chitarrista non lo ruppe, allungando un braccio verso l'amico.

Me ne dai una? ” chiese, indicando la sigaretta che stava fumando.
Yasu esitò un attimo, poi gliene porse una; cosa che succedeva spesso anni prima, quand'erano ancora degli adolescenti. Il moro aveva il vizio di scroccargliele, quando poteva.
Ren la accese, osservando la fiamma dell'accendino crepitare davanti ai suoi occhi; poi se la sistemò fra le labbra, chiudendo gli occhi.

Queste sigarette hanno un odore particolare; mi ricordano l'adolescenza. ” disse il ragazzo, voltandosi verso l'amico, “ Tu che ne dici? ”
Sì... in un certo senso, ti somigliano. ” ridacchiò Yasu.
Somigliano a me? ”
Il loro odore è forte e un po' dolciastro; ma, se lo si analizza a fondo, è come una velocissima raffica di vento. L'odore, per quanto incisivo, presto si disperde, e diventa debole. Un po' come te, Ren. ” spiegò.
Il diretto interessato abbassò lo sguardo a quell'analisi. Aveva ragione.
Somigliavano a lui, alla sua adolescenza travagliata, e al suo presente altrettanto complicato; il loro odore era così, complesso, dalle molteplici sfumature, e affascinante.

Sai, Yasu, mi domando anch'io come riesci ancora a sopportarmi, dopo così tanto tempo. ” rise.

L'amico è una persona che sa tutto di te ed ancora ti vuole bene.

Già... è proprio un mistero. ”
Una risata si levò, e rallegrò la spiaggia deserta, in attesa di una nuova alba.

Un'alba più luminosa di tutte quelle trascorse, sperarono entrambi.


The End


Nota: il titolo della storia è volutamente ispirato alla canzone dei Nirvana “Smells Like Teen Spirit”. In questo caso, lo “spirito” a cui si fa riferimento, è il carattere ( e la vita ) di Ren.


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