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Autore: Mirihook    24/08/2015    0 recensioni
Aguzzando lo sguardo riconobbe la figura di niente meno che Adam Harris. –A…A…Adam?-
-Si! mi chiamo così genio! Che cazzo fai qui?-sbottò la figura mollando la presa dalle spalle di Evelyn.
-Non sono affari tuoi Harris!-rispose piccata lei, sbigottita dal fatto che proprio quel…Adam Harris stesse parlando e in quel modo proprio a lei…Evelyn Johnson.
-Voi del terzo anno siete incredibili…-disse lui avvicinandosi sempre di più a lei
-dato che non ho tempo da perdere e tu, sei troppo timida per farti avanti andrò dritto al punto. Se sei qui per me…io sono qui…non essere timida…ti basta solo chiedere…-
le sussurrò all’orecchio mettendole una mano sul fianco.
A.N:Heylaa!dopo un completo fallimento con la mia prima storia sono tornata.Questa storia sarà diversa dall'altra perché voglio scriverla con voi!Nel senso che per continuarla ascolterò i vostri consigli se ne lascerete(spero proprio che lo facciate).
Credo che la continuerò se lascerete dei feedback oppure se sarò particolarmente ispirata.
Ditemi cosa pensate di questa storia le critiche sono ben accette!
Bacixoxoxoxoxox
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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La musica le filtrava nel cuore, il fumo le accarezzava la pelle,l'aria intrisa di sudore e alcool le faceva mancare il respiro ogni volta che inspirava e il buio, mitigato dalle luci al laser verde,la proiettava in un altro mondo dove non esistevano preoccupazioni,dolori e rabbia. Evelyn allargò le braccia aspettando che il ritornello della canzone le esplodesse dentro , ma all'improvviso , qualcuno la afferrò per un braccio e in una frazione di secondo si ritrovò all'aria aperta nel buio della notte con un ragazzo che la teneva per le spalle,aguzzando lo sguardo riconobbe la figura di niente meno che Adam Harris. –A...A...Adam?- 

- Si! mi chiamo così genio! Che cazzo fai qui?-sbottò la figura mollando la presa dalle spalle di Eve 

- Non sono affari tuoi Harris!-rispose piccata lei, sbigottita dal fatto che proprio quel...Adam Harris stesse parlando e in quel modo proprio a lei...Evelyn Johnson.

 -Voi del terzo anno siete incredibili...-disse lui avvicinandosi sempre di più a lei 

 -Dato che non ho tempo da perdere e tu, sei troppo timida per farti avanti andrò dritto al punto. Se sei qui per me...io sono qui...non essere timida...ti basta solo chiedere...-

le sussurrò all'orecchio.

 Presa da un improvviso stordimento Evelyn scosse un attimo la testa. Stava sognando o Harris le stava dicendo davvero quelle parole?

 Chi si credeva di essere quell'idiota per darle della battona psicopatica in quel modo?. L'unica cosa che Evelyn sapeva, era che doveva calmarsi, altrimenti avrebbe preso a calci quelle fantastiche chiappette sode di Adam.

-Tu sei fuori!- furono le uniche parole che Eve riuscì a spiccicare prima di voltarsi e dirigersi a passo di carica verso le porte della discoteca.

- Prendendola per un braccio, Adam la costrinse a voltarsi

-Ok...cosa vuoi che faccia allora per farti dimenticare quello che hai visto? che vuoi? soldi? vestiti?-

La situazione stava prendendo una piega strana e Adam cominciava a diventare minaccioso ed insistente

-Che vuoi Adam? io davvero non capisco...che ho visto?-

- Sbuffando Adam distolse lo sguardo 

- Lascia stare! Sappi solo che...se osi anche solo parlare di quello che è successo stasera, ti giuro che renderò la tua vita un inferno in terra!-Le urlò in faccia, stringendole i polsi fino a farle diventare gli occhi lucidi

-Annuisci se hai capito!-

 Evelyn annuì leggermente

-Bene! brava bambina-

Aggiunse poi Adam spingendola via violentemente e sparendo dentro la discoteca.

L'unico rumore che in quel momento Eve riusciva a sentire, era il battito forsennato del suo cuore. Con mani tremanti chiamò un taxi e attese il suo arrivo, seduta sull' asfalto cercando di darsi una calmata. Un'ora dopo Evelyn era nel suo letto,sommersa dalle coperte fino al collo e lo sguardo perso nel buio, Perché Adam si era comportato in quel modo? Che cosa diavolo era successo? Un sacco di pensieri e teorie le giravano per la testa, ma nessuno di questi avevano un senso.

   
 
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