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Autore: arashinosora5927    25/08/2015    0 recensioni
Tsuna PoV su Gokudera, fluffosa come sempre 5927
Genere: Comico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“E che cazzo, ma perché stai sempre tra le palle?” esordì Gokudera riferendosi a Yamamoto dopo che aveva appena finito la colazione. “Perché non posso stare senza di te” disse Yamamoto ridacchiando. “Coglione!” subito aveva detto Gokudera. Ogni volta che quei due aprivano bocca era una guerra continua, ma io morivo dal ridere. Quella giornata tutto sembrava essere contro il mio amatissimo fidanzato e braccio destro Hayato e il discorso che mi fece la notte tardi mi diede uno spunto per scrivere di lui, di una cosa così caratteristica che lo rendeva proprio unico e speciale. Gokudera-kun era sempre stata la persona più irrascibile che io avessi mai conosciuto, si arrabbiava per tutto, non c'era cosa che non lo urtasse e farlo arrabbiare era impresa molto semplice. La mattina quando andavamo a scuola per quanto potesse essere felice di stare al mio fianco si vedeva che era perennemente scocciato. “Juudaime, che palle la scuola” lo diceva spesso, “Che palle la classe, che palle i professori. I banchi sono scomodi e non mi fanno tenere la posizione che voglio e poi so già tutto che cazzo ci vado a fare? Questo è un vero problema Juudaime, mi annoio terribilmente, se non ci foste voi non la frequenterei proprio la scuola”. Avrei voluto avere i suoi stessi problemi e sopratutto i suoi stessi voti. Gokudera-kun rispondeva sempre a tutti e non sopportava NIENTE, che non fosse perfetto per me. Doveva essere tutto a regola d'arte. “Cosa ha detto sensei? Pensa che io sia meno bravo di lei solo perché ha una cattedra? Non mi faccia ridere, io potrei insegnare tutte le materie molto meglio di lei”. “G-Gokudera-kun!”. “No, Juudaime, non ti preoccupare, so quel che faccio, questo idiota merita una lezione”. Gokudera-kun faceva troppa paura a tutti perché qualcuno riuscisse davvero a imporglisi. E la prima volta che uscimmo insieme da fidanzati e andammo in un piccolo bar nel centro di Namimori. “Forse non mi sono spiegato, Juudaime ha chiesto una cioccolata calda con doppia panna e i marshmallow e qui non c'è né doppia panna né marshmellow, se non gliela riporti come l'ha chiesta ti faccio ingoiare anche la tazza” disse aggredendo letteralmente una cameriera. “Su, Gokudera-kun, non c'è bisogno!”. “No, tutto deve essere perfetto per una persona come voi”. Mi dava ancora il “voi” però almeno mi regalava degli splendidi sorrisi. Odiava aspettare, Gokudera non sapeva attendere nemmeno un secondo. A ristorante “Juudaime, ma quanto cazzo di tempo pensano di farci aspettare? Sto diventando vecchio!”. Alla fermata dell'autobus “Pullman di merda! Non passano mai, Juudaime mi prenderò una macchina fenomenale e vi porterò in capo al mondo”. Per non parlare delle “fottute file”. “Juudaime, le file non dovrebbero esistere, siamo tutti in coda come tanti idioti! Davanti a una persona come lei dovrebbero aprirsi manco Mosè con le acque. Fottute file!”. E poi un giorno partii per fare un lungo corso di potenziamento e Gokudera mi scriveva tipo ogni due secondi “Juudaime, quando tornate? Mi mancate così tanto, vi aspetto a braccia aperte”. ASSILLANTE! Gokudera non sopportava niente! Non sopportava i bambini e non mi riferisco solo a Lambo. Un giorno un'amica ci affidò il fratellino. Gokudera lo stava davvero per far saltare in aria! “Juudaime, questo moccioso non la smette di piangere” o “Juudaime, questo coso puzza di cadavere”. Sospirai a ogni frase e capii che era meglio se glielo toglievo di mano quando vidi che gli stava mettendo in bocca un candelotto di dinamite. UN FOLLE! Non sopportava nessun altro animale fuorché i gatti. “Levati dalla spalla uccellino di merda e torna dal tuo padroncino che non sa dire altro che “Vi morderò a morte”, che ripetitivo”. Non sopportava la confusione. “ FATE SILENZIO!”. Gokudera odiava il giallo. “Juudaime avete visto la maglietta di Ryohei? E' gialla , è troppo gialla, io odio il giallo è così GIALLO e poi attira le api ed è troppo vistoso. Il giallo non dovrebbe esistere!”. Gokudera odiava dover pagare le cose, le avrebbe volentieri rubate. “Ma sono solo 2 yen, devo proprio dargliele?”. Gokudera odiava fare shopping, la spesa e quanto altro. “Juudaime, ma è proprio necessario perdere tutto questo tempo nei negozi?”o “Juudaime, ma è sicuro che mangiamo tutta questa roba? E' tanta”. Gokudera odiava non saper fare qualcosa o sentirsi incapace. “NON SONO DEGNO DI ESSERE IL VOSTRO BRACCIO DESTRO!”, “SONO UN FALLIMENTO!”. “Non so cucinare”. “Non so cucire”. “Non so fare un cazzo”. “Non riesco a rendermi utile” e simili... Gokudera si impegnava sempre tanto, ma al minimo errore si trattava come se fosse la persona peggiore sul pianeta. Gokudera odiava la pioggia e il suo guardiano. “Juudaime e che cazzo, piove sempre?”. “Juudaime, ma perché sto stronzo ci sta incollato come la merda al culo?”. Gokudera era molto fine! Gokudera odiava il sole e il suo guardiano appunto. “Juudaime, mi sto ustionando per colpa di questo dannato sole”. “Stai zitto testa a prato che non sai manco quanto fa 2+2”. Gokudera non ascoltava nessuno fuorché se stesso e me, suo dio. Gokudera si incazzava per qualunque opinione. “Qualcuno ti ha interpellato?”, “E quando te lo avrei chiesto?”, “Pensi davvero che mi importi bastardo?”. Gokudera odiava Haru. “Stupida donna, giù le mani da Juudaime, lui è mio!”. Gokudera odiava tutti fuorché me? Non era a suo agio con nessun tipo di clima, nemmeno con la tempesta. Odiava piangere, odiava ridere per le “stronzate che dice l'idiota del baseball”, odiava essere debole in presenza della sorella, odiava sentirsi debole. Odiava le zanzare e qualunque annesso, odiava Bel e chiunque lo infastidisse anche senza farlo a posta. In un angolo nascosto del suo cuore Gokudera odiava Kyoko, ma non lo avrebbe mai ammesso. “Voglio solo la vostra felicità Juudaime”. Essere il suo fidanzato non era sicuramente cosa facile, ma tutta quella rabbia sfogata su ogni singola cosa era dovuta a un vita di sofferenza, a una madre mai riconosciuta, a una famiglia che non lo amava, a una sorella che lo aveva fatto stare male, a bugie, a rinunce, a prese per il culo, ad abbandoni, a sangue, a ferite, a colpi di pistola da quando aveva 7 anni. Quell'uomo era incazzato nero e come dargli torto? Quell'uomo era incredibilmente forte e incredibilmente debole allo stesso tempo. Gokudera-kun era terribilmente folle d'ira e io mi ripromisi di estirpargli tutto quel dolore che tanto lo logorava. Gokudera-kun si trasformava in mia presenza, ma dopo 2 anni di fidanzamento non poteva più nascondere lacrime e scatti d'ira al sottoscritto, non poteva davvero, per quanto si sforzasse di essere sempre sorridente solo per me. “Juudaime, venite a letto, è tardi, dovreste riposare” mi disse indicando il mio lato del letto da dentro le coperte. “Hayato, siamo soli smettila di essere così formale”. “Okay, Tsuna vieni a riposare però”. Annuii e scivolai nelle coperte lui mi abbracciò e mi disse “Grazie amore mio, per tutto quello che fai per me e grazie di sopportarmi”. A distanza di 10 anni non aveva perso il suo temperamento tanto difficile. “Tsuna, cambierò te lo prometto, diventerò migliore”. La stessa frase da anni ormai. “Hayato, non voglio che cambi io ti amo così come sei, con tutti i tuoi pregi e tutti i tuoi difetti” dissi stampandogli un bacio sulle labbra. “Okay Juudaime, ma cercherò di essere meno irascibile”. “NO!”. Lo baciai profondamente. Quel bacio, disse più di mille parole. Io lo strinsi forte e spensi la luce. “Io amo questa tua caratteristica, perché questa rabbia perenne, rende Gokudera-kun, semplicemente Gokudera-kun e Gokudera-kun è meraviglioso”
   
 
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