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Autore: auroramyth    25/08/2015    3 recensioni
Myriam si accingeva a raggiungere il palco nella sala da ballo del palazzo reale dove si stava per svolgere il suo matrimonio. Correva l’anno 2175 ed aveva da poco compiuto sedici anni.
Stava per andare in sposa al principe Wilhelm Kaulitz, erede, assieme al fratello gemello Thomas, del Regno di Germania.
Non pretendeva di essere amata follemente, visto che non si erano mai nemmeno visti in volto o in fotografia una volta, o meglio, LUI non aveva visto LEI...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Myriam si accingeva a raggiungere il palco nella sala da ballo del palazzo reale dove si stava per svolgere il suo matrimonio. Correva l’anno 2175 ed aveva da poco compiuto sedici anni.
Stava per andare in sposa al principe Wilhelm Kaulitz, erede, assieme al fratello gemello Thomas, del Regno di Germania.
Anche lei a sua volta era una principessa ereditiera, il suo era il Regno di Italia e con questa unione, voluta fortemente dai genitori di entrambe le parti si accingevano a formare un unico Regno, il Regno d’Europa, comprensivo anche di quello di Francia, guadagnato dai Kaulitz con il precedente matrimonio del principe Thomas.
Si diceva che Thomas fosse un uomo molto devoto alla propria moglie e che la amasse alla follia, sperava che anche Wilhelm fosse come lui anche solo la metà.
Non pretendeva di essere amata follemente, visto che non si erano mai nemmeno visti in volto o in fotografia una volta, o meglio, LUI non aveva visto LEI, anche a causa del fatto che le nobildonne vergini dovevano sempre avere il capo completamente coperto, e il corpo pure, perciò poteva anche accadere che una volta scoperte le reciproche identità avrebbero potuto non piacersi, ma quantomeno di essere rispettata.
Wilhelm poi aveva dieci anni più di lei, era già un uomo, mentre lei ancora una ragazzina.
Il pizzo dell’abito da sposa le si attaccava addosso e le pizzicava la pelle, aveva un caldo infernale a stare tutta intabarrata a quel modo.
Non vedeva l’ora di essere sposata così da poter finalmente, dopo sedici anni di esistenza, togliersi la palandrana dalla faccia.
Arrivata alla soglia della sala gli inservienti le aprirono le porte che lei prontamente varcò.
Dall’altra parte la attendevano i suoi famigliari e quelli del suo futuro marito.
Wilhelm se ne stava fieramente dritto davanti all’altare cerimoniale, nel suo stile alternativo di vestiario per cui era conosciuto in tutti i Regni.
Portava una camicia di seta col collo alla coreana di color bianco candido, sopra la giacca a frac del completo dai pantaloni strettissimi color porpora che aveva scelto per il matrimonio.
Era molto elegante nella sua stravaganza fatta di tatuaggi e piercing.
Una volta che gli fu di fronte, le tese la mano.
Il palmo caldo di Wilhelm le offrì una deliziosa sensazione di sicurezza in quel momento di totale smarrimento e paura.
Sorrise al suo pizzo che le copriva la faccia.
-Dicono che tu sia la donna più bella d’Italia... Non vedo l’ora di accertarmene di persona.- le disse chinandosi su di lei in un atteggiamento confidenziale, come se fossero soliti scambiarsi dei segreti sottovoce, quando invece si incontravano in quel momento per la prima volta.
-Spero di non deluderti, mio signore...- replicò con un filo di voce.
-Sono certo di no... Per te sarò Bill, solo Bill...-
-E io Myriam per te... Non ho diminutivi confidenziali da offrirti, sfortunatamente...-
-Me ne farò venire in mente uno io allora...- le comunicò con un sorriso scaltro e mascalzone sulle labbra.
Wilhelm, Bill, si girò verso il cerimoniere di nozze e il rito iniziò.
Dopo lunghi momenti di celebrazione arrivò l’attimo tanto atteso da Myriam in cui il suo velo fu sollevato da Bill e per la prima volta suo marito e la folla vedevano il suo volto scoperto.
Un’esclamazione di stupore e meraviglia si levò per la sala e un sorriso compiaciuto modellò le labbra di Bill.
-Sei bellissima... Myr...-
-Grazie... Ma, mmm, come mi hai chiamata?!-
-Non ti piace Myr?-
-No, mi piace... Grazie...-
-Non c’è di che. Ora andiamocene.-
I due sposi si ritirarono nella stanza privata del principe dove si sarebbe consumato il loro matrimonio.
Non poteva sottrarsi a questa parte della cerimonia, altrimenti il matrimonio sarebbe stato considerato non valido e lei sarebbe stata considerata disonorata.
Non avrebbe mai più potuto sposarsi perché sarebbe stata considerata peggio di una puttana...
Nemmeno quello avrebbe potuto fare perché una vergine rifiutata non sarebbe mai stata toccata da nessuno, poco importava che magari potesse essere stata lei a rifiutare il marito e non viceversa.
Arrivati alla camera del principe, Bill fece allontanare domestici e testimoni, poi chiuse la porta a chiave.
Quando rimasero soli si avvicinò e la condusse ai piedi del letto, prima di farcela cadere sopra.
Si mise su di lei, reggendosi sugli avambracci per non pesarle addosso.
-Sei così piccola, non voglio farti male...- le disse annusando il suo profumo fruttato sul collo e sfiorandole le labbra con le sue. Un contatto che le diede i brividi e le fece volare mille farfalle nello stomaco.
-Non preoccuparti, fai quello che devi...- gli rispose in un impeto di coraggio.
-Voglio che per te sia un piacere...-
-Lo stesso vale per me... Voglio fare il mio dovere e compiacerti, ma non so come fare...-
Lui si intenerì.
-Lascia fare a me allora...- le sussurrò prima di baciarla con ardore.
 
La mattina si svegliò al sicuro tra le braccia di Bill.
I ricordi della notte passata insieme tornarono con prepotenza ad invaderle la mente e il piacere che ne era derivato la fece strusciare contro di lui, già duro e pronto per lei.
Con un sospiro Bill si risvegliò e di riflesso la strinse ancor più contro di sé.
-Mmm, buongiorno. Come ti senti?- le sussurrò contro il collo.
Provava un piacevole fastidio in mezzo alle gambe che le ricordava cosa avessero fatto quella notte.
-Bene, grazie, e tu?-
-Divinamente! Scendiamo a colazione? Saranno tutti impazienti di vederci...-
L’idea di lasciare il confortevole calduccio del letto di Bill, del LORO letto, non le piaceva granché ma il dovere la chiamava.
Una volta rivestiti con nuovi abiti che erano stati lasciati per loro la sera prima, e in procinto di uscire dalla stanza, Bill prelevò il piccolo bauletto che conteneva la prova della sua perduta verginità: una porzione del lenzuolo nuziale macchiato di sangue e riposto nel baule la sera prima dopo la loro prima volta da Bill stesso.
Giunti al salone dove la sera prima si era tenuto il loro matrimonio trovarono ad attenderli le loro famiglie al completo e gli ospiti di corte.
Bill consegnò orgogliosamente al cerimoniere il baule, il quale si accertò del suo contenuto.
Richiuso il coperchio urlò alla folla: -Accogliamo con un applauso i novelli sposi!-, la formula di rito per dichiarare che il matrimonio era valido.
Non riuscirono ad accomodarsi al grande tavolo imbandito che ad uno ad uno si fecero avanti per le congratulazioni.
-Ciao, Myriam...- cominciò il tizio che si trovò davanti che assomigliava spaventosamente a Bill e che aveva riconosciuto come Thomas Kaulitz.
-Ti prego, solo Myr...- disse con un sorriso sulle labbra. Le piaceva il soprannome che le aveva dato Bill e voleva che nella sua nuova vita tutti la chiamassero e la ricordassero con questo nome.
-Ciao, Myr, benvenuta in famiglia... Ieri al matrimonio non abbiamo avuto modo di conoscerci, piacere, io sono Tom.- le disse il fratello di suo marito e il sorriso accomodante che aveva dipinto sulle labbra la fece sentire accettata.
Si voltò a guardare Bill che intercettò il suo sguardo con un’espressione di condivisione sul volto che le provò che la rispettava, e ciò le bastava già.
-Piacere mio, spero che avremo più tempo in futuro per approfondire la reciproca conoscenza...-
-Nulla mi darebbe più piacere.-
-Nemmeno a me.-
Guardando Tom si poteva capire il motivo per cui sua moglie si fosse innamorata di lui, era un uomo bellissimo dai modi affabili e cortesi.
Spostò lo sguardo su Bill e vide in lui quello che c’era in suo fratello.
Cominciò a capire che poteva essere possibile per lei quello che aveva la moglie del suo gemello.
Quell’amore vero e sincero, profondo e condiviso, che aveva sempre sperato.
Farfalle di aspettativa volarono nel suo stomaco e sperò che si facesse presto la sera per poter di nuovo stare da sola con suo marito Bill, d’ora e per sempre.


My Space: questa cosuccia me l'ha inspirata il mio viaggio in Austria, dove girando per i vari palazzi sono venuta a conoscenza del fatto che fin negli anni della Regina Sissi che tutti noi conosciamo, il matrimonio era combinato e spesso gli sposi non si erano nemmeno mai visti una volta prima del matrimonio. Cosa che accade tutt'ora in alcuni paesi arabi se non vado errando.
Da qui mi sono detta: perchè non ambientarla in un futuro non così prossimo dove le vecchie tradizioni sono state riprese?
Dunque spero che vi sia piaciuta questa cosettina senza impegno nata durante una delle mie tante notti insonni...
Ringrazio fin d'ora quanti recensiranno, preferiranno, seguiranno e ricorderanno questa mia ultima storiella...
  
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