Videogiochi > Devil May Cry
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Autore: Assassin    02/02/2009    0 recensioni
Uno scritto nato dalla mia follia...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dante, Vergil
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo prese un attimo un pò d’aria e si rialzò, non era molto saggio riposarsi durante un combattimento, però poteva stare tranquillo: il suo avversario era ancora piegato in due dalla fatica. A questo punto l’albino poteva tranquillamente dargli il colpo di grazia, comportandosi in questo modo da vero codardo, e siccome lui non aveva la minima intenzione di diventarlo, decise di fermarsi a combattere un’altra battaglia, che stava infuriando nella sua mente e nella sua coscienza. Il fatto era che lui, Dante, stava uccidendo con le proprie mani suo fratello Vergil. E ciò era qualcosa di veramente terribile, anche per un mezzo demone come lui. Come poteva farlo? Eppure suo padre, nella sua anima continuava ad incitarlo a farlo, alimentando in lui quel fuoco, quella sete di sangue che aveva sempre cercato di ignorare... °Sono diventato ...un mostro?° Non faceva altro che chiederselo. Poi, si ricordò all’improvviso del peso che aveva sulle spalle e gli diede una fugace occhiata: era il Kalina Ann. Comparve un leggero sorriso sulle labbra dell’albino, e ricordò che cosa lo aveva spinto ad arrivare fino a quel punto...:se non lo avesse almeno sconfitto, Vergil avrebbe distrutto l’intera umanità, e con lei anche Lady. Non vi immaginate strane cose...Dante le aveva fatto un promessa, doveva restituirle il suo prezioso bazooka. E non si dica mai che Dante non mantenga le promesse fatte. Dopo aver risolto questo dilemma personale, Dante guardò suo fratello che era già in posizione di combattimento. Il ragazzo prese la sua spada dall’acqua gelida ai suoi piedi, che era abbastanza alta da ricoprire praticamente tutte le scarpe e si diede lo slancio insieme a suo fratello. Quello era l’attacco finale, da lì si sarebbero decise le sorti della Terra e dell’Inferno stesso. I gemelli si guardarono per un attimo negli occhi: in entrambi gli sguardi si vedeva solamente l’ardente desiderio di vittoria, eppure, si poteva scorgere anche un pò di tristezza da ambedue le parti, con un esame più attento. Poi le due spade si sfiorarono appena, e i due gemelli non sentirono più il rumore dell’acqua che scrosciava intorno a loro e che li schizzava, infradiciandoli ancor più di quanto già fossero. Non sentirono più dolore per le ferite che avevano riportato durante gli ultimi scontri e la stanchezza portata dalla dura prova a cui si erano sottoposti essi stessi. E poi, tutto diventò nero, il peso si annullò, e l’unica cosa che si poté percepire fu un urlo, venire da un posto tanto remoto, quanto vicino. “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!” --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Allora...benvenuti alla mia primissima storia!!!! Scusate se fa schifo ma avevo voglia di scrivere e di avere consigli per migliorarmi! Beh, che dire...se anche solo siete passati di qui ed avete dato un'occhiatina vi ringrazio di cuore, per me è già qualcosa!!! Ed inoltre mi scuso per l'orribile titolo, ma io sono proprio negata in queste cose:P! Vebbene, ora devo andare a studiare matematica! Ciao a tutti!
  
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