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Autore: SkellingtonFrnk    26/08/2015    2 recensioni
"Ah, e come se non bastasse sento una strana sensazione al labbro inferiore, come se qualcuno...ma io lo ammazzo 'sta sottospecie di vampiro cannibale-sta mordendo il mio fottuto piercing!...Aspetta...mi sta mordendo il piercing...il piercing è sul mio labbro...il mio labbro fa parte della mia bocca (eh sì, sono un tipo acuto, io)...e quindi la sua bocca è...Zeus, Dio, Ra, Odino e tutti gli dei esistenti in questo maledetto mondo, mi sta baciando?!"
Genere: Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Jamia Nestor, Lindsey Ann Ballato, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bound Legs

Non so quali idee malsane siano passate in quella dannata testa bacata di quella troia che con chissà quale ritegno si è messa a fare il cantante, so solo che, se non fosse per i suoi stupidi giochetti da diva e per la sua pazzia (perché la pazzia è l’unica spiegazione plausibile), adesso non sarei steso per terra con due belli-maledetti smeraldi liquidi piantati nei miei poveri occhi.
Eh sì, poveri occhi, perché sono coperti- ma che dico, sono invasi da una moltitudine di capelli neri come la morte.
Ah, e come se non bastasse sento una strana sensazione al labbro inferiore, come se qualcuno...ma io lo ammazzo ‘sta sottospecie di vampiro cannibale- sta mordendo il mio fottuto piercing!...Aspetta...mi sta mordendo il piercing...il piercing è sul mio labbro...il mio labbro fa parte della mia bocca (eh sì,sono un tipo acuto, io)...e quindi la sua bocca è...Zeus, Dio, Ra, Odino e tutti gli dei esistenti in questo maledetto mondo, mi sta baciando!?
Con non so quale coraggio, i miei occhi cercano di guardare intorno a me,in cerca di qualche spiegazione...e gli occhi strabuzzati di Mikey e la faccia da fangirl di Ray mi fanno tornare alla realtà: sono sdraiato sul pavimento e, sopra di me, c’è niente meno che la tro-il frontman della band, Gerard Way, e  mi. sta. baciando.
O meglio, ci stiamo baciando, perché la mia lingua ha appena stretto un patto con Satana e, senza che io gliene avessi dato il permesso, ha iniziato a intrecciarsi, anzi, a danzare con quella di Gerard.
Io non posso vedere la mia espressione, ma riesco a vedere chiaramente quella del mio cantante, che è un misto tra stupore, malizia e...vittoria?
Rimaniamo così per qualche istante, poi un colpo di tosse-che Mikey sia benedetto e fatto santo- ci riporta sulla Terra.
E’ un attimo, poi Gerard punta i palmi delle mani a terra, accanto alla mia testa, e si solleva un po’, lasciandomi con una piacevole sensazione di leggerezza sullo stomaco (perché in tutto questo ovviamente anche quella traditrice infame di Pansy aveva deciso di contribuire, conficcandosi nel mio addome) ed uno strano senso di...vuoto... sulle labbra...E va bene, non nego che mi sia piaciuto, un po’...
Tempo 4 secondi ed anche quella massa di materia celebrale comunemente nota come cervello nella testa di Gerard inizia a lavorare, rendendolo partecipe della situazione imbarazzante in cui ci siamo-anzi, ci ha cacciati.
“Oddio, Frank, scusami...non so cosa mi sia preso...” dice la troia con un’aria dispiaciuta così falsa da fare invidia alle borse Chanel dei vucumprà sulla spiaggia.
Te lo spiego io cosa ti è preso, Pinocchio.
“Tutto bene?”
Certamente, sono solo caduto di schiena a terra, schiacciato dal peso di un uomo più alto e robusto di me e con una chitarra conficcata nelle viscere...sto benone!
“Gerard, lo hai schiacciato sul pavimento...ma secondo te ,starà bene?!”, Capitan Ovvio, nonché voce della verità, Michael James Way.
“...Per non parlare del fatto che gli hai praticamente fatto una gastroscopia con la lingua e strappato un labbro a morsi!”...e Capitan Idiota, altrimenti noto come Raymond  Fangirl Toro.
Quest’ultima osservazione non turba minimamente il moro, che si limita a esibire un sorriso così tanto innocente da mostrare palesemente la sua colpevolezza.
Gerard mi tende la mano, e io l’afferro per riuscire ad alzarmi, ma non appena riesco a mettermi in piedi e provo a fare un passo, cado nuovamente, questa volta di faccia, su quel fottuto pavimento (la prossima volta richiederò esplicitamente la moquette).
Ma stavolta non solo cado su un fottutissimo pavimento di cemento, ma riesco pure a sbattere la testa in uno degli amplificatori, procurandomi un simpaticissimo taglio sopra al sopracciglio destro.
Mi porto istintivamente la mano alla ferita e-dio santissimo!-,è possibile che da un taglietto così possa uscire tutto questo sangue?!
Nel frattempo mi accorgo anche che le mie gambe sono legate come un salame dal filo dei microfono di Gerard...ma che bastardo infame! Non siamo caduti per caso...mi ha legato i piedi!Durante le prove ha iniziato a camminare avanti e indietro per la stanza (troppo, ad essere sinceri), e, adesso che ci penso, ha camminato prevalentemente intorno a me.
Gerard Arthur Way mi ha legato le gambe servendosi del filo del microfono, e poi, appena ho provato a fare un passo, siamo entrambi caduti “accidentalmente” a terra, uno sopra l’altro...è talmente ridicolo da risultare ovvio.
 “Gerard,sei uno stronzo”. Ho già detto che Mikey dovrebbe essere fatto Santo?
“Oh cielo,Frankie...Sono...così tanto dispiaciuto...!”
Sì, e io sono una bambina vestita di arancione fluo che raccoglie fiori nell’Artide.
Lo guardo incredulo per qualche secondo, poi gli dico l’unica cosa che riesco a dire.
“Ma vaffanculo!”...non sono un tipo molto calmo e prossimo alla riconciliazione, ma ehi, queste poche parole gliele ho dette con il cuore!
Intanto il caro Ray guarda la scena divertito, mentre Mikey è ancora scosso per ciò che è successo prima.
Quanto alla tro-a Gerard,sembra notare solo adesso che mi sono ferito, e sul suo viso riesco a vedere, solo per pochi istanti, un lampo di preoccupazione, manco stessi morendo dissanguato.
Il moro si avvicina pericolosamente al mio viso, e inizia a toccarmi la fronte, intorno alla ferita. Non riesco a trattenere una smorfia di dolore, della quale lui ovviamente si accorge. Quindi si alza e, sprizzando un freddo sbeffeggiamento da tutti i pori, mi guarda con sufficienza e pronuncia la prima battuta del dramma: “Frankie, Frankie, Frankie...”( -perché sei tu Frankie?Questa l’ho già sentita,Shakespeare).
“...sei veramente un idiota. E goffo, per giunta.”
Non riesco a credere alle mie orecchie...con quale coraggio si permette questo bastar-
“E quindi adesso alzati e cammina-disse Gesù Cristo a Lazzaro-così possiamo disinfettare quel taglio”.
Bhè,forse ha ra-Fermi tutti:possiamo?!
“Ce la faccio da solo” e, detto ciò,mi libero del filo di quel dannato microfono e mi alzo, tenendomi con una mano lo stomaco (ancora dolorante per l’incontro ravvicinato con Pansy), mentre con l’altra faccio leva sull’amplificatore, per alzarmi.
“E invece io vengo con te. E’ pur sempre colpa mia se ti sei ferito, no?”. Pausa. Sto per rispondere, ma guai a interrompere la recita della diva “E quindi ci tengo ad accertarmi che non succeda altro.”Altra pausa . Apro nuovamente bocca, ma ovviamente la sceneggiata deve finire “E comunque non puoi vietarmi di andare in infermeria, e il fatto che ci debba andare pure tu non ti dà il diritto di farlo.”
Mai una piega, Way.
Non mi resta che sbuffare e rassegnarmi all’idea che, volente o nolente, Gerard mi avrebbe accompagnato e medicato...eppure la cosa non mi dispiace così tanto...
Mentre Mikey e Ray rimettono un po’ in ordine quel macello, io e il moro andiamo verso l’infermeria, e sul suo viso vedo un’espressione di trionfo che, appena prima di varcare la soglia della stanza, viene condita da un sorriso tutt’altro che amichevole, ma il suo sguardo è al si sopra della mia testa...così mi volto, e-oh merda.
Dietro al vetro, con gli occhi sbarrati, c’è Jamia.
Non faccio a tempo ad aprire bocca che Gerard mi caccia all’interno della stanza e chiude la porta, a chiave.
Da bravo diplomatico,lo esorto gentilemente: “Gerard,apri questa cazzo di porta”
“No”.Come sarebbe a dire “No”?!
“E invece sì”. Lo vedo voltarsi, sfilare la chiave e...mettersela nella tasca interna della giacca? Ma stiamo scherzando?
“Siediti, Frank”...siediti Frank? SIEDITI FRANK?
“Gerard, fammi uscire. Devo andare da-” “Jamia? Sei sicuro di dover andare da lei?”
Okay, questa non me l’aspettavo.
Credo di avere uno sguardo molto sorpreso e confuso, perché vedo il moro abbassare la testa, sospirare rumorosamente e tornare a guardarmi negli occhi...ma c’è qualcosa di diverso, adesso, in quei due smeraldi...
“Frank, ti devo parlare...dammi il tempo di medicare la ferita, okay? Ma ti prego, ascolta quello che ho da dire, poi, se la riterrai ancora la scelta giusta, vai da Jamia”
...E’ da tempo che non vedo Gee così serio e malinconico...(Un momento, da quando lo chiamo “Gee”?). Quegli occhi mi fissano, quasi...rassegnati?
“E adesso, siediti, Frank, così posso disinfettare il taglio”.
Eseguo senza controbattere...sono curioso di sapere cosa abbia di tanto importante da dirmi Gerard da non poterne parlare davanti agli altri e da chiuderci in una stanza.
Sento le sue mani fredde sulla mia fronte, e poco dopo ecco che inizia a disinfettare.
“Potrebbe bruciare un po’, Frankie...”
“Cosa mi devi dire, Gerard?” chiedo io un po’ spazientito.
Il moro si abbassa per guardarmi negli occhi, e mi rivolge il sorriso più stanco e triste che io abbia mai visto. Poi, finalmente, parla.
“Vedi Frank-dice continuando a medicare il taglio-ti ricordi di quella volta, quando avevamo appena iniziato a provare per il nuovo album, pochi mesi fa, all’hotel-”
“Gerard-lo interrompo prima che le mie guance prendano un malsano color rosso fuoco e il mio cuore cominci gli allenamenti per la maratona-eravamo entrambi ubr-”
“Io ero sobrio.-silenzio-E so che neppure tu eri talmente ubriaco da baciarmi e venire nella mia camera. E soprattutto non eri abbastanza intontito da-”
“Eh va bene!Non ero completamente ubriaco, ma ero brillo, abbastanza da venire a letto con te e fare una scopata col mio frontman!”-anche se so che non è così.
Per me non è stata una semplice scopata, Frank!”. Rimango a bocca aperta, a fissare Gerard,che ha gli occhi lucidi.
“Frank...io ero sobrio, completamente sobrio...e pensi che io mi sarei approfittato fino a questo punto di te,se non avessi saputo che eri comunque consenziente e se io stesso non avessi voluto che accadesse niente di simile?...Davvero, Frank, tu pensi questo? Pensi che per me tu sia solo una bambola?”
...Ed ecco il suo solito ghigno sarcastico, ma stavolta è diverso...è rotto?
La maschera fredda e distaccata di Gerard Way, cantante dei My Chemical Romance, è rotta dai suoi stessi singhiozzi silenziosi, e dalle lacrime che scendono senza vergogna a bagnare quelle guance così candide.
Gerard Way sta piangendo, e sta piangendo per me.
Lo vedo alzarsi così, con quel suo sorriso sghembo e, senza asciugarsi le lacrime, tirare fuori dalla tasca la chiave.
Io lo fisso incredulo, con gli occhi sbarrati, in cerca di altre spiegazioni.
“Ho finito...il taglio non ti darà più alcun problema...adesso vai pure da lei...”
E lui si volta, inserisce la chiave nel buco della serratura e gira lentamente, come se quel piccolo movimento lo privi completamente delle forze.
Allora mi alzo pure io, e mi avvicino con decisione alla porta, ma mi fermo di colpo, spalla a spalla con lui.
“Non dovevi anda-”
“So io cosa devo, e tantomeno voglio, fare.”
Non ho deciso io di dargli quel bacio tutt’altro che casto e delicato, come non aveva deciso lui di chiudermi lì dentro, o di inscenare quella caduta, no...noi non stiamo decidendo niente...i nostri cuori, i nostri sentimenti, le nostre emozioni: sono loro a decidere, sono sempre stati loro, e noi, un cantante con una voce talmente graffiante da grattugiarti l’anima e un chitarrista basso e testardo, siamo sempre stati gli unici ostacoli tra i nostri cuori.
Non vi dirò cosa succede qui, in questa stanza, quindi non vi affannate.
Vi basti sapere che adesso so da chi devo andare.
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Non sono tornato in hotel da Jamia, questa sera.
Sono fuori, con Gerard, al nostro primo appuntamento.
Inutile dire che il tutto è stato organizzato da Ray, che si è messo ai fornelli ed è miracolosamente riuscito a preparare una cena fantastica (sicuramente c’è lo zampino di sua madre, e altrettanto sicuramente quello di Donna Way).
Stasera abbiamo anche il cameriere: Mikey non è mai stato così ridicolo, vestito elegante, col tovagliolo sul braccio, gli occhiali perfettamente dritti, i capelli pettinati all’indietro e la sua classica poker face leggermente rilassata.
Siamo fuori città, su una collina dalla quale si vede tutta la città illuminata.
Siamo solo noi, nessuna persona normale sarebbe così idiota e psicotica da fare una cenetta romantica all’ingresso di un cimitero, ma ehi, noi siamo i My Chemical Romance, e l’uomo che ho davanti è Gerard Way, e quindi quale posto è migliore di un cupo cimitero gotico invaso dai pipistrelli per il nostro primo appuntamento a lume di candela?
Stasera mi sono messo dei vestiti che ho sempre evitato di indossare, perché “Oddio Frank levati subito quella roba di dosso”, ma stasera non c’è alcuna Jamia a impedirmi di andare in giro con la mia bellissima felpa blu di Topolino e la mia meravigliosa cintura rosa shocking,impeccabilmente abbinate.
...E indovinate qual è stata la prima cosa che mi ha detto Gee?
“Oddio Frank...Stai...Stai benissimo!”
E lui impeccabilmente vestito di nero, con quella cravatta rossa (gli è presa così, ultimamente).
Dopo una decina di minuti, Mikey ci porta, con non poche difficoltà, due piatti stracolmi di cibo (ovviamente il mio è un piatto vegetariano), e Gee gli chiede di portarci la loro bevanda migliore, come se fossimo in qualche ristorante di lusso... E infatti poco dopo ecco tornare il piccolo Way con una bottiglia scura...forse un po’ troppo scura...
Riempie molto professionalmente il “calice” (ovvero un bicchiere di vetro che un tempo è stato un barattolo di Nutella) al fratello, il quale assaggia la misteriosa bevanda. Dopo aver avuto l’approvazione di Gerard, Mikey riempie pure il mio bicchiere, e si allontana un po’, per concederci più intimità.
“Brindiamo a noi, Frankie, e all’inizio di questo nuovo capitolo”
“...e ai fili dei microfoni che si intrecciano alle gambe...!”.
Cos’è quella faccia? Seriamente pensava che non me ne fossi accorto?
Dopo qualche attimo di smarrimento, si riprende e si lascia scappare una risatina
“...e ai fili dei microfoni che si intrecciano alle gambe.”
Detto ciò, brindiamo e beviamo quello strano liquido nero...o meglio, Gerard lo beve, perché io non faccio in tempo a realizzare cosa sia, che lo sto già sputando a terra... Che cosa romantica,eh?
“Seriamente?-guardo prima Gee, che sta cercando di trattenere una risata, poi Mikey e Ray, che non fanno niente per nascondere il loro divertimento- Caffè?!”
“Che c’è Frankie, non dirmi che adesso non ti piace più!”, esclama un Ray in preda a un attacco di ridarella.
“Ma è amaro come il fiele!”. Altre risate mal contenute,stavolta pure da parte di Gee.
“Suvvia, Frankie!-dice il mio cantante cercando di reprimere le risate-Ho io un modo per addolcirti la serata...”
L’imbarazzo nei suoi occhi è abbastanza evidente mentre tira fuori dalla tasca della giacca un pacchettino morbido, con sopra un fiocco nero un po’ spiegazzato.
“Un regalo...?Per me?”, so di avere l’aria di un bambino davanti alla Fabbrica di Cioccolato mentre scarto con impazienza il mio regalo...e rimango senza parole.
Adesso,da abbinare alla mia graziosa cintura,ho un bellissimo paio di guanti neri,con l’immagine delle ossa delle mani e le dita tagliate, così “potrai metterli senza che ti diano fastidio a suonare”.
Dato che sono una persona paziente e matura, mi metto subito quei meravigliosi guanti, un po’ perché li adoro, un po’ per far piacere a Gerard, e un po’ parecchio perché fa un freddo cane. Poi leggo il biglietto allegato, scritto a mano:
“Caro Frankie,
ti ricordi quando mi hai chiesto a cosa pensassi  quando ho scritto “Vampires will never hurt you”? Io ti risposi con un vago “alla vita”, ma la verità è che pensavo a te e Jamia, a quella relazione che ho sempre cercato di rispettare, ma che immancabilmente mi ha tormentato ogni notte…io “dovevo custodire la mia anima come un segreto nella mia gola”, perché avevo paura che, se mi fossi dichiarato, te ne saresti andato...e nel frattempo pensavo a come “lavare via quel sentimento nero e maledetto”, e pregavo continuamente non so chi perché tu mi “sfilassi quel paletto dal cuore e salvassi la mia anima”.
Sai, dopo la morte di Helena ho seriamente pensato di farla finita, ma poi, quella notte, in quell’hotel, ho trovato una nuova ragione per andare avanti, e quella ragione, Frankie, sei tu, perché io,Gerard Way,ti amo.”

Finisco di leggere con le lacrime agli occhi...
“Gee, io...Oh...quasi dimenticavo! Anche io ho qualcosa per te...MIKEY!?”, chiamo, con la mia aggraziatissima voce da usignolo, asciugandomi gli occhi, ed ecco arrivare il biondino, con un pacchetto blu posato sul braccio, come se fosse un altro piatto.
Posa il regalo davanti a Gerard, porta via i piatti e sparisce nuovamente.
Il moro mi guarda sorpreso, come se non si aspettasse un regalo, e inizia a scartarlo.
La sua faccia quando vede il pigiama  con uno scheletro ricamato sopra è un qualcosa di piacevolmente unico e fantastico.
“Bhe...io...io non...non ho scritto alcun biglie-”
Non riesco a finire la frase, le labbra di Gerard si appropriano delle mie, coinvolgendole in un bacio dolcissimo.
“Non serve alcun biglietto, Frankie, mi hai già reso la persona più felice della Terra”
Dopo un altro bacio delicato, si risiede composto, e segue un silenzio alquanto imbarazzante, quindi, prima che le mie guance catturino tutto il sangue presente nel mio corpo, spezzo quel rumoroso silenzio carico di non-detti;
“Terra chiama Way! Tu non sei Gerard, che ne hai fatto della diva stronza del mio cantante?” chiedo con finto sdegno.
“Si è presa una pausa...ma, se proprio devo dirla tutta...-pausa melodrammatica alla Gerard DramaQueen Way-potevi anche darti una pettinata, Iero!”
Ah, adesso mi torna tutto di più.
La serata passa tranquillamente, per quanto tranquillo possa essere un appuntamento tra Frank Anthony Iero e Gerard Arthur Way, organizzato da Raymond Toro e con la speciale partecipazione di Michael James Way, il quale si è appropriato delle nostre fette di torta, perché “lo faccio per il vostro bene, altrimenti non riuscirete mai a entrare degli skinny jeans a cui sta pensando mio fratello!”, aggiungendo poi che “avete mangiato abbastanza, mentre io, che sono corso in qua e là per portarvi tutto il necessario, non mangio dall’ora di pranzo!”
Questa serata rientrerà sicuramente tra quelle da ricordare, o comunque al momento è nella mia Top 5 delle “serate migliori della mia vita”.
“Ah, Gerard...”
“Sì, Frankie?”...Ma perché il mio cuore deve fare le capriole appena questo vampiro pronuncia il mio nome?
“Anche io ti amo”.
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Ho lasciato Jamia.
Senza scrupoli né ripensamenti.
Non ho neppure usato le classiche scuse. “Amore, scusami...io non ti merito”,
“Tu ti meriti di meglio”,“Sarai più felice”, “Lo faccio per te”...Né tantomeno il classico “Non sei tu, amore...sono io”.
No, non sarebbe servito a niente, tantomeno con Jamia.
Quella ragazza fiuta le bugie come Scooby Doo fiuta il cibo.
Le ho detto la verità, e credetemi, non sono quasi mai stato meglio.
Eravamo al parco, e la cosa è andata più o meno così:
“Frank...io-”
“Io non ti amo, Jamia-silenzio-O comunque, non abbastanza.”
“C’è un’altra rag-oh...-abbassa istintivamente lo sguardo-...Gerard?”
Annuisco. “Vedi, Jamia ,io ti ho amata, forse, e ti voglio bene, davvero, ma niente di più. Io amo Gerard, e anche se so che sarà difficile, non voglio rinunciare così all’uomo della mia vita. Capisci?”
“Bhe...se sei convinto di questo...allora è meglio così...”
“Sono felice che tu l’abbia presa in questo modo”, dico senza nascondere il mio sollievo.
“Comunque...sappi che sono stata bene con te...e auguro veramente il meglio a te e a Gerard”, mi dice lei sorridendo, come se, in fondo, avesse sempre saputo che sarebbe arrivato questo momento.  Dio santo, ma come fanno le donne ad essere così!?
“E tu...dove andrai adesso?” sapevo che Jamia non aveva una casa propria, era scappata da quella dei suoi, e da allora aveva sempre vissuto dove stavo io...
“Oh, non preoccuparti, è da tempo che mi preparo a questo momento...-ma come fanno!?-...e ho un’amica che è disposta ad ospitarmi...”
“E...se posso, sarebbe?”
“Lynz. Lindsay Ballato”
“Bene, sono contento, è una ragazza a posto-dico sinceramente-allora...ciao, Jam”
“Ciao Frank, ci vediamo a qualche concerto-dice sorridendo lei, e, vedendo la mia espressione molto, molto confusa, aggiunge (come se fosse la cosa più naturale del mondo)-pensi che sarei venuta a tutti i vostri concerti se non avessi amato i My Chemical Romance? E poi anche Lynz vi adora! Ci si vede a Chicago, Pansy
E così si alzò, lasciandomi lì come un baccalà, e sentii tre irritanti risatine alle mie spalle.
Adesso mi prenderanno per il culo a vita, questi dementi.


++++++++++angolino della malata mentale tizia detta autrice++++++++++
Questa stupidaggine pura bellissima storia è il frutto del mio lavoro dalle 2 am alle 5 pm, perchè la mia vita sociale è talmente piena di impegni da lasciarmi questo poco tempo a disposizione (vita sociale? Bella battuta,Fran).
Siate clementi con questa povera shipper disagiata, è la prima volta che Fran scrive una fanfiction *occhioni da gatto con gli stivali*
Mi sento in dovere di ringraziare la mia kyoshi GaiaAkuma, alla quale devo costruire un castello di biscotti e cuoricini glitterati *viene spedita in manicomio*
AnyWay spero che vi sia piaciuta la storia, e anche se l'avete odiata con tutta la vostra anima nera, una recensione sarebbe gradita *occhioni a cucciolo di panda*

   
 
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