L’Oscurità incombeva sulla Terra e i due fratelli erano chiusi nella loro Impala, inermi, protetti solo dalla loro macchina.

“Dean!” Il minore si lasciò sfuggire un grido, quando vide il finestrino accanto a sé, oscurarsi totalmente come da un blob vivo e nero.

“Sam, vieni qui.” disse Dean, attirandolo a sé, contro di lui. Il maggiore usò un tono fermo e falsamente calmo, per suonare fermo e rassicurante, anche se dentro di sé era spaventato.

Sam rimase molto sorpreso quando Dean fece il gesto di attirarlo vicino a lui. Non era proprio un abbraccio e i due fratelli erano ancora curvi, indecisi se abbracciarsi o meno, poi l’Oscurità si mosse ancora sulla macchina, con uno scossone e Sam si coprì le mani con la testa. Finì contro Dean, che mosse le mani a ripararlo e gli fece distendere la testa contro il suo petto.

Sam rimase molto sorpreso di quel gesto, protettivo, rassicurante e così pieno d’amore. Lentamente, la sua testa scivolò dal suo petto e finì tra le sue gambe. Dean non si scompose e gli riparò la testa, carezzandogli delle piccole ciocche.

Fuori c’era ancora la tempesta.

“Se ne andrà, stà tranquillo, Sam.” gli disse, senza guardarlo negli occhi.

Sam non rispose. Aveva gli occhi socchiusi, confortato da quell’abbraccio. Gli era mancato non essere più il fratellino da proteggere e rassicurare. Era cresciuto, sì, ma a volte gli mancava. Forse era colpa sua. Forse Dean gli aveva solo dato quello che da tempo, con la sua arroganza e rabbia, richiedeva. Spazio, indipendenza, farcela da solo senza paroline dolci o abbracci rassicuranti.

Forse se fosse stato meno egoista e più tollerante…forse Dean non si sarebbe allontanato così da lui…

“Sai, erano anni…che non mi abbracciavi più così.” Disse, sorridendo. Fu quasi un sussurro, ma il maggiore lo sentì e deglutì.

“Erano secoli che tu non ti facevi più abbracciare così.” Disse Dean, cercando di suonare sarcastico, sorridendo.

Sam sorrise. Forse aveva indovinato giusto.

“Dean…perché mi chiedesti perdono, prima, al pub? Sai, che anche se mi avessi ucciso, non ti avrei odiato. Te lo dissi.”

Dean lo guardò sorpreso. “Sammy, io ti ho chiesto perdono non perché ti avrei ucciso, ma perché non l’avrei fatto e in questo modo avrei liberato l’Oscurità sulla Terra.”

Sam sbattè gli occhi sorpreso. “E perché uccidere Morte, allora?”

Dean sospirò e disse lentamente. “Aveva detto che se non ti avessi ucciso io, l’avrebbe fatto lui.”

Sam restò in silenzio. Dean lo guardò e disse: “Ero fuori di me come un dannato, ma non ti ucciderei mai, Sammy. Non importa quanto la situazione sia tragica. Mi dispiace di…averti spaventato.”

Sam sorrise, tirandosi su. “ Neanch’io, anche se devo ammettere che in quest’ultimo anno, tu eri da uccidere, per quanto eri odioso!” scherzò Sam.

“Ehi, avevo il maledetto marchio di Caino sul braccio!” protestò Dean.

I due fratelli risero, poi fu Dean ad accorgersene per primo.

“Credo che l’Oscurità abbia lasciato il campo libero.” Disse.

“Avanti, rimettiamo in moto e facciamogli vedere chi sono i Winchester. Rimpiangerà di essere tornata sulla Terra, di nuovo!”

“Va bene, ma…Sam?”

“Sì?”

“Lo sai, che, io devo rimettere in moto e tu devi scendere a spingere la macchina impantanata, sì?”
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice: 

Avevo in mente questa OS da diverso tempo e mi chiedevo cosa aspettassi a pubblicarla, poi d'un tratto, l'illuminazione!!

Ecco cosa aspettavo! Aspettavo che Jensen facesse la scioccante rivelazione alla Convention scorsa, secondo cui Dean avrebbe chiesto scusa a Sam non perchè lo stava uccidendo, ma perchè non l'avrebbe fatto!!!

Sì, ha detto proprio così, signori!!

Detto questo, io mi sento limitata, quando scrivo cose fluff e c'è solo il rating verde, io vorrei mettere quello rosa e non c'è!!!!

-.-

Perchè questo dolore?