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Autore: Dragon gio    26/08/2015    2 recensioni
Dal testo:
Peccato che non fosse ancora così lesto come i suoi compagni, o altrettanto abile nel maneggiarla. Decisamente qualcosa doveva essere andato storto, perché altrimenti non avrebbe incespicato nei suoi stessi grossi piedi da Hobbit per poi atterrare direttamente sulla spada di quell’orco disgustoso.
Fortunatamente la lama gli aveva solo sfiorato la spalla, però che male aveva avvertito il povero Bilbo a quel contatto metallico contro la tenera carne.

Una breve storia dedicata a Bilbo Baggins e Thorin Scudodiquercia, ambientata prima che raggiungessero la montagna solitaria.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bilbo Baggins, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mai sottovalutare l'orgoglio di un Baggins
Ed ecco che metto timidamente un piede nel fandom de Lo Hobbit, mi fa sentire strana e un poco inadeguata lo confesso, ma scrivere una fiction su Bilbo e Thorin era qualcosa che sentivo di voler fare! XD Non si tratta di una Bagginshield, o forse sì, non ne sono certa, diciamo che spetterà a voi lettori darmi un giudizio in merito! Personalmente preferisco il bromance fra loro due, quindi ho cercato di portare le atmosfere del film direttamente in questa breve storiella (non ho ancora avuto modo di leggere alcun libro di questa meravigliosa saga, ma sono tutti sulla mia wishlist book).
 
Una piccola nota a margine: perché una trama così banale? Bé, diciamo che l’idea è venuta da un sogno fatto dalla sottoscritta, anche se avrei preferito tipo sognare Kili che quagliava come un coniglio con Tauriel, ma dettagli! XDDD Prima di scriverla ho voluto fare un giro nel fandom delle fiction su Lo Hobbit, e mi sono soffermata su alcune storie di fan fiction.net (ho iniziato a leggere qualcosa anche nel fandom italiano, a tempo debito recensirò tutto)! Bé, sarò stata sfortunata io, ma ho letto fiction davvero molto molto OOC, difatti non le ho nemmeno ultimate perché mi stonavano troppo (Thorin puccioso che coccola Bilbo mi sa di viaggione da funghi allucinogeni fumati da Radagast il bruno XDDD). Inoltre, pur appartenendo ad autrici diverse, la trama era pressoché uguale, perfino i sintomi dell’avvelenamento! XD Così mi son detta, perché non provo a scriverne una io che tenti di mantenere una parvenza di IC, sfruttando però la medesima trama? E così ecco nata questa fiction con il nostro buon Bilbo venire ferito da una lama avvelenata e tutto ciò che ne consegue dopo, compreso quel brontolone allucinante di Thorin! XD
 
Spero vi piaccia, ci terrei molto ad un vostro parere, le recensioni fanno bene all’anima e sarebbero utili per spronarmi a scrivere ulteriormente su questo fandom (o a lasciarlo perdere, non so, decidete voi, LOL XDD)!
 
Buona lettura, Giò
 
   
 Mai sottovalutare l'orgoglio di un Baggins


Di tutte le cose che avrebbe potuto fare, perché mai quella di inciampare proprio sul suo aggressore? Questo si chiedeva l’unico Hobbit della compagnia di Thorin Scudodiquercia. Erano in viaggio come ormai di consueto nelle ultime settimane, tutto era stato tranquillo e ordinario fra la solita allegria dei nani e la scontrosità del loro Re sotto la montagna. Poi l’attacco improvviso di un gruppo di orchi, sbucati da chissà dove, forse dalla terra stessa come commentò scherzando Bofur.
 
In men che non si dica, i tredici nani di Erebor avevano sguainato le loro lame per affrontare gli avversari, perfino Bilbo aveva estratto la sua daga Pungolo. Peccato che non fosse ancora così lesto come i suoi compagni, o altrettanto abile nel maneggiarla. Decisamente qualcosa doveva essere andato storto, perché altrimenti non avrebbe incespicato nei suoi stessi grossi piedi da Hobbit per poi atterrare direttamente sulla spada di quell’orco disgustoso.
Fortunatamente la lama gli aveva solo sfiorato la spalla, però che male aveva avvertito il povero Bilbo a quel contatto metallico contro la tenera carne.
 
Dopo essere ruzzolato molto poco platealmente sull’erba, aveva rotolato più in là per evitare il medesimo orco, ora evidentemente imbufalito per l’affronto, che tentava di infilzarlo come uno spiedino. E di certo Bilbo Baggins di morire in un modo tanto sciocco non ne voleva sapere.
Si rimise in piedi con uno scatto quando si rese conto di essersi scontrato contro una roccia, parò un colpo, poi un altro subito dopo e infine affondò Pungolo nel petto dell’orco. Si ritrovò improvvisamente senza fiato, ora che l’adrenalina stava scemando. Si guardò intorno rendendosi conto che tutti i nemici erano stati sistemati dagli altri.
 
Tirò un sospiro di sollievo, ma una fitta di dolore gli attraversò fulminea la spalla. Si portò allora una mano per premere sulla ferita, da cui constatò sgorgava del sangue. Socchiuse un istante gli occhi per cercare di calmarsi, avvertiva la testa pulsare mentre percepiva aumentare un senso di annebbiamento.
Si ridestò quando una mano forte si strinse alla spalla libera, facendolo sussultare lievemente – Bilbo, stai bene?! –
Bofur era dinanzi lui con sguardo preoccupato, doveva essersi accorto che qualcosa non andava nel loro mastro scassinatore.
Bilbo raccolse la poca saliva che gli era rimasta e rispose – Tutto bene… è solo una piccola ferita… -
Non appena il nano si rese conto della macchia di sangue sotto la mano di Bilbo, chiamò a gran voce Oin che si precipitò lì seguito a ruota dagli altri. Bilbo si trovò circondato per la seconda volta quel giorno, anche se ora si trattava dei suoi compagni.
 
Oin scrutò bene la ferita prima di ricucirla con ago e filo, qualcosa pareva turbarlo. Come il pallore che si faceva strada sul viso dello Hobbit o il respiro irregolare.
Quando Oin ebbe finito il suo lavoro si alzò e prese da parte Balin e Thorin – Che succede, Oin? – chiese il più anziano con voce preoccupata.
- Temo che la lama che ha ferito il nostro mastro scassinatore fosse avvelenata! –
Thorin taque, mentre Balin si incupì leggermente – Puoi curarlo? –
Il medico della compagnia si passò una mano fra i capelli grigi, schioccando poi le labbra in un incerto – Sì, suppongo di sì! Non sembra un veleno mortale, però… - con lo sguardo cercò quello di Thorin, come a voler trovare conforto per quanto stava per pronunciare – Non si sa mai, potrebbe anche trattarsi di un veleno a me sconosciuto e che le mie erbe non sanno curare… -
La conclusione greve di Oin lasciò spiazzati entrambi, si guardarono uno negli occhi dell’altro per un significativo istante prima che il Re si allontanasse a grandi falcate.
 
- Ci accamperemo nel bosco per questa notte! – decretò l’algido signore di Erebor, nessuno osò contraddirlo. In quel momento la maggior parte dei nani maledì l'assenza di Gandalf, sarebbe stato, oltre un ottimo aiuto nel curare Bilbo, l'unico che poteva sperare di placare Thorin quando era troppo irato. Essere uno stregone in fin dei conti aveva i suoi vantaggi e pure il Re sotto la montagna temeva di poter venire tramutato in un rospo bitorzoluto.
 
Dopo aver raggiunto la fitta boscaglia, ognuno dei nani si occupò dei suoi doveri, mentre Bilbo venne messo a riposo “per sicurezza” aveva decretato Oin. Ma Bilbo aveva lo strano sentore che gli stessero nascondendo qualcosa e di certo aveva a che fare con il caldo che si sentiva salire in corpo, forse gli stava venendo la febbre.
 
 
Qualche ora più tardi, il fuoco scoppiettava e seduti  intorno ad esso la compagnia di nani, che per una volta mangiava silenziosamente a causa di Bilbo. Le sue condizioni erano peggiorate, la febbre era giunta rapida e devastante, così come la quasi totale paralisi degli arti. Oin aveva preparato un rimedio medicamentoso che aveva somministrato a Bilbo prima di cena, secondo lui la paralisi era un sintomo migliore di un emorragia interna. Forse era proprio un veleno paralizzante quello che aveva in circolo, forse non rischiava la vita. Ma c’erano un po’ troppi forse e di certo a nessuno del gruppo piaceva l’idea di poter perdere il loro nuovo amico, nonché prezioso scassinatore.
Bilbo giaceva in un angolo, vicino una grande quercia, vegliato da Kili e Fili che facevano la guardia. Ogni tanto si lamentava nel sonno, febbricitante e debole, attirando l’attenzione dei giovani nani accanto a lui.
 
Il cielo ormai era totalmente imbrunito quando un seccato Thorin si levò dalla sua posizione e si piantonò davanti Bilbo. Venne raggiunto da Balin, incuriosito e perché no, anche un tantino in ansia per quello che avrebbe potuto fare al povero Hobbit.
- Non si è ancora ripreso, mastro Baggins? – La sua domanda ovviamente era diretta a Bilbo, ma lui era ancora preda della febbre alta e delirava parole che nessuno era in grado di comprendere.
- Thorin, è ancora debole, non può risponderti… -
- Qui rischiamo un attacco da parte degli orchi di cui queste colline brulicano, ed io dovrei preoccuparmi della condizioni del nostro mastro scassinatore?! – sentenziò duramente Thorin, mal celando un senso di inquietudine nella voce.
- Bilbo non è in condizioni di muoversi, né possiamo caricarcelo sulle spalle come un bagaglio qualsiasi! – spiegò Balin, mantenendo sempre la sua dignitosa calma – Deve riposare e rimettersi in forze! Siamo ben nascosti e passeremo inosservati la nottata, se sono davvero gli orchi il tuo pensiero… -
Thorin, offeso per la velata insinuazione di Balin, gli diede le spalle furente, borbottando per l’ennesima volta dell’inutilità di Bilbo Baggins nella sua compagnia.
 
 
La notte si prospettava lunga per i nani, a turno avevano deciso di vegliare lo Hobbit, in caso di attacco qualcuno doveva occuparsi di difenderlo. Le stelle erano alte e l’aria fredda quando fu il turno di Thorin di fare la guardia a Bilbo. Si sedette distante da lui, l’aria seccata mentre lucidava frenetico la sua spada, doveva tenersi occupato in qualche modo d’altronde, tanto lo scassinatore continuava a dormire profondamente da un tempo eccessivo, a suo dire.
Quasi come se il fato stesso volesse beffarsi di lui, le palpebre di Bilbo si solleveranno lentamente. Scrutò il luogo attorno a sé, come in cerca di qualcosa. Thorin lo vide puntare la borraccia d’acqua lasciata a qualche metro da lui, forse dimenticata lì da Dwalin che aveva fatto il turno prima di lui.
Rimase ad osservare, senza spiccicare parola. Sapeva che Bilbo si era accorto della sua presenza, gli aveva lanciato uno sguardo poc’anzi. Le labbra si tirarono in un ghigno compiaciuto, era sicuro che fra poco Bilbo avrebbe piagnucolato che voleva bere e gli avrebbe chiesto di passargli la borraccia.
 
Ma Thorin aveva sottovalutato la caparbietà degli Hobbit e di certo, ancora non conosceva l’orgoglio di un Baggins. Vide Bilbo che prima tentò di allungare un braccio, ma invano era troppo lontano. Allora si fece forza sui gomiti per mettersi seduto, ma il veleno ancora teneva sotto scacco i suoi muscoli e non vi riuscì. Tentò ancora, ancora e ancora, ma con scarsi risultati. Dopo oltre quindici minuti Bilbo era riuscito a smuoversi di pochi centimetri dalla sua posizione.
 
A Thorin non sarebbe dispiaciuto continuare ad assistere a questa “epica battaglia”, ma in fondo non era così spietato come forse Bilbo stesso pensava.
Il giovane Hobbit udì dei passi dirigersi verso lui, riconobbe immediatamente gli stivali di Thorin. Sollevvò appena il volto verso lui, tentando di mantenere un pizzico di dignità nonostante stesse praticamente strisciando sull’erba come i vermi del suo giardino. Thorin si mise a braccia conserte, non smettendo di fissarlo con occhi indagatori. Bilbo, nonostante un attimo di imbarazzo, gli sorrise, cercando di sminuire il fatto che stesse ancora così male da non poter nemmeno mettersi seduto.
- Salve… - disse infine continuando a ostentare una calma innaturale. Thorin scosse appena la testa prima di chinarsi e raccogliere la preziosa borraccia. La porse a un Bilbo sorpreso, che rimase a guardare scioccato prima Thorin e poi la borraccia che gli veniva offerta.
- Grazie… -
Non con poca fatica riuscì a sollevare un braccio e afferrarla, sempre con la medesima goffaggine nei movimenti l’aprì e ne bevve avidamente alcuni sorsi. Nella foga di berla, un poco gli finì sui vestiti.
- Non sprecare l’acqua, mastro Baggins! Ne abbiamo poca… - Bilbo colse immediatamente l’allusione alquanto esplicita al fatto che, nonostante le scorte d’acqua stessero scarseggiando, avessero deciso di comune accordo di usarne una parte per rinfrescare la sua fronte accaldata. Non replicò, ma bastò il cenno del viso per far comprendere a Thorin che Bilbo avesse capito.
 
Si rimise giù dopo essersi dissetato a dovere, nonostante la terra nuda sotto lui fosse dura come il marmo, era comunque un sollievo per il corpo debilitato dalla febbre. Trasse leggeri sospiri, abbandonandosi lentamente al sonno ristoratore. Non era sicuro che Thorin fosse ancora lì, ma poco importava dato che stava ormai perdendo totalmente coscienza di sé.
 
 
Quando Bilbo aprì gli occhi doveva essere appena l’alba, a giudicare dalla luce almeno. Si rese conto di riuscire finalmente a muoversi decentemente, così ne approfittò per stiracchiarsi, sentiva tutte le ossa del corpo dolergli. Nel mettersi seduto si accorse di qualcosa che lo copriva e non era certo la sua coperta. Le dita presero con delicatezza il mantello scuro, i ricami ornamentali erano di certo regali, non degni di un comune guerriero. E allora Bilbo capì. Si voltò esterrefatto verso Thorin, che era già in piedi da un pezzo a giudicare da come dava ordini ai suoi.
 
Attese che tutti fossero distratti, prima di riconsegnare il prezioso oggetto al suo proprietario. Qualcosa in cuor suo gli diceva che non era il caso di fare troppa pubblicità a questo improvviso atto di compassione nei suoi confronti.
- Thorin… - Bilbo teneva fra le braccia il suo mantello di pelliccia, ripiegato con cura – Grazie! – concluse poi con un gran sorriso il giovane Baggins.
Thorin, dopo essersi lasciato in un primo momento sfuggire un vago sorriso, finse un espressione di stizza assoluta. Si riprese lesto il suo indumento, esclamando duramente – Se avessi voluto che tu guarissi in fretta, dovevi stare al caldo, e quella tua sottospecie di copertina sgualcita non ti sarebbe servita a niente, mastro Baggins! –
Bilbo sorvolò sull’affermazione altisonante, specialmente all’insulto sulla sua coperta preferita. Pensò che per una volta poteva anche lasciare correre. Godersi beffardo lo stupore sul viso di Thorin mentre lo ignorava bellamente, gli bastava come piccola vendetta.
 
 
Erano in viaggio ormai da ore, ogni tanto i vari nani gli si erano avvicinati durante il tragitto, per accertarsi che ora stesse bene. A parte un poco di debolezza, Bilbo li rassicurò che ormai non aveva più la febbre e si sentiva in forze dopo l’abbondante colazione di Bofur.
Da quando erano ripartiti dal bosco, Bilbo non aveva smesso un istante di sorridere, non che fosse strano per un tipo come lui, però in effetti a lungo andare lo era. Ad un certo punto, Kili decise di indagare e si affiancò allo Hobbit.
- Posso chiederti, come mai sorridi a quel modo?! Ti è successo forse qualcosa di divertente?! –
Bilbo non rispose subito al giovane nano, puntò prima il suo sguardo su Thorin che guidava la compagnia, facendo poi spallucce – Umh, non c’è una ragione particolare Kili! Diciamo che sono davvero bizzarri i sogni che si fanno quando uno ha la febbre! –
Ancora più incuriosito da tale affermazione, Kili chiese a gran voce che cosa avesse dunque sognato, ma non ricevette risposta. Solo l’ennesimo sorriso compiaciuto e un vago – Non era poi così interessante, credimi! –
 
Un poco deluso Kili tornò a chiudere la fila assieme al fratello Fili, non finendo di domandarsi che cosa avesse sognato Bilbo di tanto divertente da farlo sorridere incessantemente da ore. Oh se solo avesse saputo, forse sarebbe scoppiato a ridere e gli avrebbe dato del pazzo.
Già, perché sognare che il burbero Thorin Scudodiquercia potesse aver rinunciato al suo caldo mantello di pelliccia e che avesse pure azzardato un bizzarro contatto fisico fra la sua mano callosa e la fronte di Bilbo era da folli. L’ironia che questo singolare evento aveva suscito in Bilbo era tale da farlo sentire insolitamente allegro. Evidentemente c’era realmente più di quanto non volesse mostrare il Re di Erebor, così come egli stesso aveva compreso che non era il caso di sottovalutare l’orgoglio di un Hobbit. Specialmente se questo Hobbit portava il nome di Bilbo Baggins.


END
26/08/2015

 
  
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