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Autore: _Angelica_    27/08/2015    0 recensioni
"Ogni lettore,quando legge,legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico,che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che,senza libro,non avrebbe forse visto in se stesso."
-Proust,
Non starò qui a scrivervi la trama di questa storia,vi dico solo che ha a che fare con una ragazza e la serie di sfortunati eventi che compongono la sua vita. Prometterò,a ogni lettore, che in questa storia riscoprirà se stesso o in qualche modo si rispecchierà in qualche capitolo.
Buona lettura.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Superare quella notte non fu facile,mi giravo e rigiravo nel letto,fissando le tende della finestra muoversi sospinte dal vento.
Cosa avevo io a che fare con quell’assassino?
Cercavo di fare mente locale sulle persone che avrebbero potuto odiarmi al punto da inviarmi messaggi minatori.
Poteva anche solo essere uno scherzo,magari fatto da qualche amico o sfigato con cui condividevo qualche lezione scolastica.
Cercavo di convincermi fosse così,in fondo davvero ci credevo.
“E’ solo uno stupido messaggio.” Pensai.
Le ore che avanzavano oltre a portarmi pensiero e consiglio ebbero modo di farmi addormentare per cui mi abbandonai fra le braccia di Morfeo.


DRIIIIIIINNN!!!

Cercavo di spegnere quel dannato aggeggio e,ancora assonnata, mi apprestai ad alzarmi e andare a scuola.
Cercavo di non pensarci,eppure quel pensiero ossessivo non mi lasciava in pace!
Sentivo solo le foglie scricchiolare ad ogni mio passo,mentre Hanna si avvicinava a me pronta ad abbracciarmi.
“Angy,sembra che tu non abbia dormito per niente.” Disse crucciando il suo volto in una smorfia.
“Già,forse perché è così …”
“Che succede? Qualcosa ti turba?”
“Nulla,è che ho questo esame … sai …” Dissi mentendo. Non potevo correre il rischio di informare le mie più care amiche e vivendo nel terrore che possano essere ferite da qualcuno o peggio.
“Ti capisco,anche io a breve ho questo esame di matematica e sai quanto io sia negata!”
Arrivammo finalmente nell’atrio della scuola,
 Dopo la veglia funebre tutto procedeva alla normalità,come se fosse stato già tutto archiviato e dimenticato.
“Ora vado,Buona fortuna per l’esame Angy.”
“Anche a te Hanna!”
Mi apprestai ad andare all’armadietto,per recuperare il quaderno degli appunti di biologia che avevo lasciato il giorno precedente mentre “fuggivo” da quel ragazzo abbastanza ambiguo devo dire.
Aprii la porta dell’aula di biologia e,come di sua consuetudine, il professor Hudson si cimentò a parlare della sintesi proteica,delle cellule … Mi chiedevo come,in tre anni di studi, fosse capace di aggiungere la sintesi proteica anche quando praticamente non esisteva.
Mentre prendevo nota della lezione,un ticchettio metallico mi distrasse.
“Salve signor Hudson,lui è William ha deciso di seguire i suoi corsi da ora in poi.” Disse una donna dall’aria abbastanza paffuta,con capelli cortissimi e rossi presumibilmente tinti.
“Certo,accomodati pure e benvenuto!”
Non potevo crederci,era proprio lui il tipo strano della boccetta di pittura acrilica.
Con mia grande fortuna (Si fa per dire) l’unico posto libero era proprio accanto a me,Jennifer la mia compagnia di biologia, era assente e questo mi parve subito strano, se crollasse il mondo lei si troverebbe sicuramente a scuola.
“Ci rincontriamo vero?!” Disse con un sorriso sghembo.
“Sono William,ieri non ho avuto modo di presentarmi. Frequentavo le lezioni del professor Kennedy prima che abbandonasse tutto per trasferirsi in Olanda a raccogliere tulipani.” Rise.
“Molto piacere,scusami ma vorrei ascoltare la lezione.” Di solito non sono così … Acida(?) ma proprio non lo sopportavo,come se avesse un qualcosa che proprio non andava.
Le ore passarono inesorabili,mentre mi cimentavo a casa un auto della polizia sfrecciò alla mia sinistra, fermandosi pochi km da me.
Notai un qualcosa coperto da un telone bianco e un piede sbucare da esso.
Un brivido mi percorse tutta la schiena e solo quando tornai a casa e accesi la tv potei capire chi fosse...
Era Jennifer, le tematiche lasciavano intendere fosse un omicidio,morta proprio come Stacy privata dei suoi denti e una lettera che le pendeva dalla bocca.

TUTTO CIO’ CHE TOCCHERAI MORIRA’

PS BELLA MAGLIA!


Il bicchiere di vetro che avevo fra le mani andò in frantumi.
E se fosse un messaggio indiretto?
 

Salve bella gente,spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Spero tanto che recensiate perchè,come sapete, il pubblico è sovrano per cui avrei anche modo di imparare dalle vostre critiche.
Un bacio Angelica.

  
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