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Autore: shizuka    03/03/2005    18 recensioni
Liceo Ryonan. Una ragazza normale. Una sconfitta. E le vite di due persone che vengono inevitabilmente intersecate. Senza un perchè...a volte il destino sa essere beffardo...[la storia è momentaneamente sospesa in attesa dell'ispirazione]
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akira Sendoh
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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Piove

WAKE ME UP

(WHEN SEPTEMBER ENDS)

Questa storia non ha nessuna pretesa.

È nata così, perché sono innamorata della perfezione di Akira.

E di Slam Dunk.

Questa storia non farà né ridere né piangere.

Prendetela semplicemente per quello che è.

Voglia di scrivere.

Piove.

Notte di mezz’estate.

Le mie lacrime si mescolano all’inchiostro che gronda dal cielo e macchia il mio fragile corpo.

Per quanto resterò ancora così?

Cadendo giù miseramente, attirata dall’odore di zolfo del terreno.

Precipitando nell’antro oscuro delle mie paure.

Incatenata alla sofferenza che sembra non finire mai…

Le mie parole sono fredde.

Chiusa in un mutismo ostinato, pagherò le mie colpe.

** ** **

Capitolo 1

Lunedì mattina di una classica giornata estiva.

Il prof. spiega cose che non mi interessano per nulla e così sprofondo in quello stato di semi incoscienza che intorpidisce tutte le mie membra…

Il mio vicino di banco dorme già e fra poco anche io lo seguirò nel mondo dei sogni.

Questa lezione è noiosa.

E della scuola non mi importa più niente.

"Aono!"

Non capisco. Non riesco a svegliarmi.

"Aono!!"

E poi un dolore alla nuca. Il professore è di fronte a me. Il suo viso è contratto in una smorfia di disappunto.

" Aono, se ti sembra così noiosa la mia lezione puoi anche uscire…" Il tono della sua voce è fermo – e deluso – mi alzo ed esco mentre alle mie orecchie arrivano i suoi soliti commenti.

Sul perché non sono più una studentessa modello.

E mi addormento durante le ore di lezione.

E la media dei miei voti si è notevolmente abbassata.

Sono stufa di questo tipo di commenti. Vado a prendere una boccata di aria fresca.

Spero solo che la giornata passi presto.

Salgo in terrazza. Lì è un posto tranquillo, non c’è mai nessuno. Potrò sicuramente rimanerci fino al termine di quest’inutile giornata.

Ma mi sono sbagliata.

Una macchia nera si staglia contro l’azzurro del cielo.

E quei capelli, del colore del grano…non possono essere che i suoi.

No.

No!

Devo scappare, muovermi.

Non voglio incontrarlo.

Se lo incontrassi, il passato ritornerebbe prepotentemente nel mio futuro.

Ma i miei piedi non si muovono e la porta sbatte inevitabilmente.

Si gira.

Voglio morire.

Sotterrarmi.

Semplicemente sparire.

E invece sono ancora qui. Inebetita.

" Kayoko…"

Non dire una sola parola in più.

Non muoverti.

Non respirare.

Sparisci solo.

Perché il mio cuore sanguina ancora e non c’è verso di farlo smettere.

" Kayoko…io…mi dispiace" sorriso ingenuo. Quello che mi ha fatto perdere la testa. Speri che ti perdoni ah?! Dopo che mi hai usata, derisa davanti ai tuoi amici?!

" Kikuchi è acqua passata" – fosse vero – "non ne parliamo più per favore" la mia voce trema. Non voglio mostrarti il mio lato debole. Anche se lo conosci già, e lo hai ampiamente sfruttato.

Tensione. Il mio corpo irrigidito. Come se aspettassi la morte – o qualsiasi altra cosa –

Poi la porta cigola.

Uno sbadiglio.

" Awh…"

Sendoh?!

" Aono, perché sei qui?!"

E’ piuttosto sorpreso di vedermi qui. E io non sono da meno.

" Per il tuo stesso motivo immagino"

" Sbattuta fuori perché dormivi durante le lezioni?!" chiede tra l’ingenuo e il sarcastico

"Esatto"

" Vi ho per caso disturbato? " ci domanda improvvisamente, guardando prima me e poi Kikuchi.

" No, no" - più che altro mi hai salvato -, penso ma non lo dico.

Sendoh si dirige verso la terrazza e si sdraia per terra, incurante del pavimento freddo e del cielo azzurro. Kikuchi mi guarda, ambiguamente. Arrossisco. Ormai è una reazione istintiva.

" Io vado, ci vediamo" mi saluta. – speriamo di no –

Non tornare più.

Le lacrime riempiono i miei occhi ma non devo piangere. Non posso dargli anche questa soddisfazione. Voglio essere forte – è una parola –

Mi sdraio vicino a Sendoh.

Io e lui ci siamo conosciuti l’anno scorso, appena entrati al Ryonan. All’epoca ero la classica studentessa un po’ secchiona. Ed eravamo in classe insieme. Anche con Kikuchi.

Il teppista dalla sguardo angelico, di cui mi sono perdutamente innamorata.

KeiKei, come lo chiamano, era sempre molto gentile ed era il primo ragazzo che si interessava a me…io non sapevo nulla del suo passato e neanche della sua fama. Le mie amiche mi avevano messa in guardia, ma io…ingenua.

Poi un giorno d’inverno è successo. Era freddo. Stavo tornando in classe quando ho sentito delle voci familiari. Kikuchi. E altri.

Parlavano di me.

Sul perché KeiKei stesse con una come me, con una poco carina come me.

Lui rideva e non replicava.

" Ho bisogno di un coniglietto con cui giocare"

Il mio cuore in quel momento si è lacerato come se un leone senza pietà lo avesse sbranato.

E non ho capito più nulla – non volevo capire più nulla –

Non ci potevo credere, il mio mondo fatato si stava sgretolando e scopriva l’inferno in cui ero stata gettata in un nano secondo.

Mi rabbuio. Avevo promesso che i ricordi non mi avrebbero più condizionato.

" Aono…non ci pensare" gli occhi chiusi, assapora i tiepidi raggi del sole. A volte, Akira, vorrei tanto essere come te. Avere sempre un sorriso sulle labbra e accettare con disinvoltura tutto quello che accade intorno. Ma…la realtà è ben diversa.

" Hai ragione" ma non è così semplice. – non voglio che sia così semplice –

" Domani pomeriggio avete la partita contro lo Shohoku? " mi sono informata, ci tengo alla squadra di basket del mio liceo. Ed anche ad Akira. È un amico. In quest’ultimo periodo abbiamo passato parecchio tempo insieme. Ho seguito le sue partite e mi sono appassionata.

" Già…vinceremo" E’ sicuro. Determinato. Vuole andare ai campionati nazionali "Verrai? " si gira e i suoi occhi profondi come il mare mi fissano. Non mi ero mai accorta di quanto fossero blu.

" Mh." Mi piace tenerlo un po’ sulle spine.

"Sarebbe un sì o un no?" tono fresco. Non si scompone. Non lo fa mai. Sorride.

" Forse…" se non passerò tutto il pomeriggio a dormire.

La porta improvvisamente si spalanca e un ciclone con i capelli corvini e gli occhi grandi entra, con il fiatone.

" Kayoko! Ti ha dato per caso di volta il cervello?!"

  
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