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Autore: A Girl    28/08/2015    1 recensioni
Mia mamma dice sempre che l’amore quando arriva bussa alla porta. Nel suo caso però è andata veramente così… un giorno mio padre le bussò davvero alla porta di casa. E poi come si suol dire tutto il resto è storia.
Ma nel mio caso è andata diversamente. Non ci sono state porte su cui bussare o momenti romantici idilliaci come si legge nei romanzi rosa.
In realtà è stato del tutto inaspettato e potenzialmente problematico.
Forse è per questo che era così dannatamente giusto.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mia mamma dice sempre che l’amore quando arriva bussa alla porta. Nel suo caso però è andata  veramente così… un giorno mio padre le bussò davvero alla porta di casa. E poi come si suol dire tutto il resto è storia.
Ma nel mio caso è andata diversamente. Non ci sono state porte su cui bussare o momenti romantici idilliaci come si legge nei romanzi rosa.
In realtà è stato del tutto inaspettato e potenzialmente problematico. Forse è per questo che era tutto così fottutamente giusto.
Avevo quattordici anni quando conobbi questa persona. Conoscere è un verbo forte da usare in questo caso perché l’altra persona non sapeva neanche che io esistessi. E no non è una di quelle storie dove l’altra persona è una VIP e quindi ignora la tua totale esistenza e che alla fine ad un party al quale sei stato invitato per puro culo essa si accorge di te. No nulla del genere.
Io non sapevo né com’ era fatta né se fosse minimamente simile a ciò che pensavo di sapere su di essa.  La prima cosa però che mi colpì fu il nome. Per rispettare la sua privacy indicherò solo l’iniziale del nome o del Nick in questo caso. K.
Conobbi K. Su un forum di FanFiction. Su Teamworld. Scriveva su una nota band famosa nel 2010… Notai la sua storia perché era la terza della fila, il che voleva dire che aveva appena postato. Ma non fu il titolo della storia ad intrigarmi…bensì il suo Nick appunto. Era scritto come andava di moda all’epoca ovvero lettere alternate tra il maiuscolo e il minuscolo. Che stupida moda, ed era anche una marca di alcolici molto famosa quindi mi incuriosì immediatamente.  Decisi di leggere almeno le prime pagine per notare se avesse più o meno fantasia nello scrivere come lo aveva per il nickname da adottare. Come molti scrittori ha preso ispirazione dalla vita reale per modellare la sua FanFiction. Però questo lo scoprii solo più avanti, ma c’era qualcosa nella sua scrittura che mi attirava. C’era molto di più della storia fittizzia…c’era un pezzo di K. In ogni pagina, in ogni riferimento alla sua persona, in ogni attività che compiva…sentivo che c’era molto di più di quello che raccontava. E sentivo che quella persona sarebbe stata compatibile con il mio Io. D’un batter d’occhio divenni una delle seguaci di K. Forse la più accanita e diciamocelo…essere fan di una persona che probabilmente non è neanche la metà di come si raffigura nelle storie è un salto nel buio. Ma avevo quattordici anni quindi credo che la stupidità di quei pensieri fosse naturale.
La storia era bella, ma non potevo dirglielo…all’epoca non potei iscrivermi al forum ma continuai a guardare ogni giorno quella pagina per vedere se K. Postasse.  Giorno dopo giorno continuavo a collegarmi e mi arrabbiavo anche quando notavo che non c’erano aggiornamenti, volevo sapere di più…ma non della storia ma di K.  Era una droga. Leggevo e rileggevo cose già lette…cominciai a cercare anche One Short per sentire K. Sempre più vicina a me. Sempre più dentro  suo mondo.  Volevo che K. Sapesse che esistevo.
Più leggevo più cresceva in me la voglia di parlare con K. E molte volte lo dicevo anche ad alta voce. Ricordo bene i momenti in cui finito il capitolo mi dicevo sorridendo: “No ma io devo conoscere K. Per forza. “ e sorridevo. Era uno di quei sorrisi strani che ancora oggi non so spiegarmi. Ero completamente rapita dalla realtà di ciò che diceva. Molti scrittori quando cercano di immedesimarsi in realtà “fantasiose” fanno in modo che ciò che raccontano risulti irreale. K no… K prendeva spunto dalla vita vera per poi schiaffarci dentro i suoi personaggi e vivere quei momenti come se fossero veri. Sognavo ad ogni riga.
Ma la parte migliore di quei momenti però non erano la storia in Se, ma la prefazione che faceva ad ogni capitolo. Ci raccontava del perché non avesse postato fino a quel momento, oppure ci  raccontava dei piccoli fatti personali che spiegavano o ci facevano intuire che quel capitolo era più importante di altri. Ma soprattutto ci ringraziava per il calore che dimostravamo nel leggere e commentare le sue storie.
Adoravo quelle prefazioni.  Mi sentivo importante, anche se riconosciamolo… era un sentimento idiota.  Come potevo essere importante se neanche sapeva che io seguissi le sue storie? Ero totalmente andata.
Arrivò finalmente il giorno in cui potei esprimerle tutto ciò. Arrivò finalmente il giorno in cui potei conoscere K.  Era un pomeriggio d’estate… agli inizi di luglio. Dopo aver effettuato la registrazione, K. Fu la prima persona a cui scrissi. Nulla di che…dissi che adoravo le sue storie e che seguivo il suo profilo costantemente.  L’ansia ve la lascio immaginare. Premere o non premere invio? Ma con la mano tremante inviai il messaggio.  Ora era solo questione di attesa. Due giorni dopo non ricevetti nessuna risposta…Iniziai a pensare che forse non avrebbe mai risposto eppure quella stessa sera… il 9 luglio del 2010 la risposta arrivò. I salti di gioia furono enormi. Ero euforica e totalmente stregata dalla sua gentilezza e cordialità.

Ma lo shock maggiore arrivò altri due giorni dopo quando scoprii il suo vero nome. Come feci? Semplice. Mi aggiunse su facebook. Finalmente potevo sapere com era K. Era davvero come credevo? Era davvero la persona che descriveva nei suoi scritti? Il nome era il più dolce che avessi mai sentito. Però anche questo non lo rivelerò. Solo l’iniziale:
A.

A. era… simile a come si descriveva fisicamente nei suoi racconti. Ma non ne rimasi delusa, affatto. I suoi occhi così verdi da essere di smeraldo, il suo sorriso radioso e felice. Viso rotondo e morbido.
La dolcezza in persona a parer mio. Ed io avevo il cuore a duemila in quel preciso momento.  Il sorriso che sfoggiai quando finalmente conoscevo la persona che avevo tanto idolatrato in quegli ultimi mesi andava da un orecchio all’altro e la marea di emozioni che si accalcavano dentro di me erano idecifrabili . Più parlavo con A. e più capivo che avrei dovuto scavare più a fondo ed ero anche contenta di farlo perché volevo conoscere quella personalità così eccentrica e speciale. Volevo A. nella mia vita. Finalmente sapeva che esistevo. Finalmente potevo confrontarmi con LEI.
Si A. è una Lei.
ed io ne ero completamente stregata. 
  
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