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Autore: Bored94    28/08/2015    0 recensioni
Obi-Wan aveva ricevuto un incaricato e lo avrebbe portato a termine. Il solo problema era che la sua permanenza forzata su Tatooine, permanenza che, dopo il suo scontro con Anakin, non fa altro che risvegliare ricordi, dubbi e sensi di colpa.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Obi-Wan Kenobi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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RESPONSABILITÀ

 

Era passato qualche giorno dal suo arrivo su Tatooine. Quel pianeta era secco e brullo esattamente come lo ricordava.

Appena arrivato, si era presentato come Ben Kenobi, nuovo nome, nuova vita.

Non aveva impiegato molto tempo a sistemare le poche cose che aveva portato con sé nella sua nuova casa e non aveva nessun tipo di impegno se non quello di controllare che il piccolo Luke fosse al sicuro, questo dava ad Obi-Wan molto più tempo per pensare di quanto avrebbe voluto.

Lì, su quel pianeta, non poteva fare a meno di pensare ad Anakin e a ciò che era successo. Sembrava tutto così assurdo, come se si trovasse nel bel mezzo di un incubo e non riuscisse a svegliarsi.

- Ti odio!

Non era un incubo, era successo davvero. Anakin era passato al lato oscuro.
- TI ODIO!

Gli occhi rossi, gli abiti rovinati e la pelle inscurita dal fumo. I capelli che gli si incollavano al viso a causa del sudore. L'espressione stravolta dall'odio... quello che a lungo aveva considerato un amico e un fratello giaceva a terra, le gambe amputate da Obi-Wan stesso, e lo fissava come se fosse stato il suo peggior nemico. Non c'era nulla di Anakin in quel ragazzo.

Obi-Wan strinse i pugni e se li portò alle tempie. Era stato così stupido. Così cieco. Come aveva potuto succedere senza che lui se ne rendesse conto?

O forse, più semplicemente, se ne era reso conto ma non aveva mai voluto davvero vedere la verità.

Anakin era sempre stato arrogante e avventato, una testa calda. Troppo sicuro di sé e delle sue capacità. Troppo desideroso di dimostrare al mondo di essere il migliore. Troppo emotivo. I segnali c'erano tutti, come aveva potuto ignorarli a quel modo?

Il volto sorridente dell'amico fece capolino tra i suoi pensieri, i capelli ribelli che gli sfuggivano sugli occhi, la sua risata impertinente mentre si prendeva gioco di lui. Chi voleva prendere in giro?

Obi-Wan si lasciò sfuggire un sorriso divertito: Anakin era stato incredibilmente entusiasta di potersi finalmente tagliare il codino e la treccia tipica dei Padawan, sembrava un bambino iperattivo quel giorno... non che normalmente fosse molto diverso.

Si ricordò della sua guida spericolata, lo faceva apposta: sapeva che Obi-Wan odiava volare, così lui guidava come un pazzo per mettersi in mostra e spaventarlo, come quella volta a Coruscant: scosse la testa sconvolto, quel pazzo aveva fermato l'auto a mezz'aria, in mezzo al traffico e si era buttato di sotto, evitando le altre vetture per un soffio.

Riusciva sempre a spaventarlo a morte in quei casi, non che il fatto che Anakin amasse guidare fosse un mistero, era proprio così che era iniziato tutto, con un bambino di nove anni in grado di costruire uno sguscio, di competere in una gara di adulti imbroglioni e vincere.

Gli veniva ancora da ridere ricordando quel taglio a scodella.

Anankin... lo avevano portato via da casa che ormai era troppo grande, aveva già nove anni, ma il maestro Qui-Gon aveva insistito così tanto... l'entusiasmo del bambino quando gli avevano detto che sarebbe diventato un jedi era indimenticabile.

Sorrise tra sé e sé. All'inizio era stato irritato dalla sua presenza, non voleva passare tutto il suo tempo a fare da babysitter a un padawan indisciplinato che sarebbe diventato un adolescente ormonato, ma con il tempo erano diventati amici. La pubertà era stata comunque atroce... non faceva che parlare di Padmé e fantasticare su questa o quella ragazza, provando ad abbordarle con frasi scadenti e banali... che imbarazzo.

Obi-Wan sorrise, scuotendo la testa. Erano diventati fratelli.

Aveva deciso che ci avrebbe pensato lui ad addestrare il suo nuovo fratellino, lo avrebbe aiutato lungo la strada per compiere il suo destino. Era il prescelto.

Il prescelto. L'uomo strinse i denti.

Solo ora si rendeva conto del peso che questo aveva dovuto comportare, dell'aspettativa...

Gli tornarono in mente i picchi di rabbia dell'amico, la sua arroganza, la sua insofferenza verso le regole... sì, i segnali c'erano stati ma sarebbe stato possibile evitare tutto questo se si fosse rivolto a lui invece che a Palpatine.

Solo ora riusciva a capire che Anakin aveva completamente frainteso le sue intenzioni, non aveva mai voluto metterlo in secondo piano o escluderlo, solo prepararlo. Pensava che i suoi scatti d'ira sarebbero passati con il tempo, che avrebbe capito, maturando... non era stato così. Avrebbe dovuto affrontare Anakin fin dal principio.

Avrebbe dovuto fargli capire la sua considerazione per lui, dirgli che sapeva che non era più un bambino, spiegargli perché era fondamentale seguire i precetti jedi ma che questo non significa perdere la propria abilità di sentire.

Avrebbe dovuto mostrargli il modo migliore per ricevere il rispetto del consiglio, nonostante i loro dubbi... invece aveva permesso che tutto seguisse il suo corso, confidando nel buon senso dell'amico.

Questo era stato forse l'errore più grande, confidare nel suo buonsenso. Nel buonsenso di un ventenne confuso e nel panico. Padmé gli aveva parlato degli incubi di Anakin sulla sua morte, poco prima che partissero per cercarlo, dopo l'esecuzione dell'ordine 66.

Se solo Anakin fosse andato da lui, se avesse raccontato a lui quegli incubi invece che a Palpatine, avrebbe potuto aiutarlo, avrebbero trovato un modo per permettere a Padmé di partorire senza rischi, anche se in quel caso l'evento non si sarebbe nemmeno verificato, visto che era stato provocato da Anakin stesso... restava il fatto che lo avrebbe fatto se questo avesse permesso all'amico di essere più tranquillo in merito.

Certo, questo comportava che lui sapesse della relazione tra lui e Padmé. Ovviamente Obi-Wan si era accorto che c'era qualcosa tra i due, ma mai avrebbe pensato che si fossero sposati in segreto... se solo Anakin si fosse fidato di lui.

Chi voleva prendere in giro? Anakin aveva preferito rivolgersi a Palpatine perché sapeva che avrebbe creduto ai suoi sogni e non avrebbe condannato la sua relazione con Padmé.

Anakin sapeva che Obi-Wan avrebbe disapprovato e probabilmente aveva pensato che avrebbe liquidato quei sogni come semplici sogni, come aveva fatto con quelli riguardanti sua madre tempo prima.

Il jedi si prese la testa tra le mani: aveva davvero fallito fino a questo punto? Era stato distante al punto da non permettere al suo apprendista, a suo fratello, di fidarsi di lui per qualcosa di così importante e gravoso? In più di un'occasione si erano dimostrati a vicenda che potevano sempre contare l'uno sull'altro.

Era vero, ammise, sarebbe rimasto contrariato dallo scoprire che Anakin aveva rotto uno dei precetti del codice jedi, ma erano una famiglia! Ovviamente lo avrebbe aiutato a proteggere Padmé!

Scosse la testa.

Era inutile continuare a rompersi il cervello con questo tipo di pensieri: lui non era riuscito a far capire ad Anakin che avrebbe potuto contare su di lui per qualsiasi cosa; il suo apprendista si era lasciato prendere dal panico e si era lasciato abbindolare dalle parole di Palpatine. Promesse di riconoscimenti e potere che uno jedi non avrebbe mai potuto o dovuto maneggiare.

Aveva sottovalutato l'oscurità presente in Anakin e Anakin aveva sottovalutato la sua capacità di perdonarlo ed aiutarlo.

- Questi pensieri sono del tutto inutili - mormorò tra sé e sé, la voce roca e la bocca asciutta.

Di chiunque fosse la colpa, ormai non aveva più importanza.

- Obi-Wan. In lui c'è ancora del buono. Io lo so. Lo so che c'è.

Le ultime parole di Padmé non facevano che rimbombargli nella mente.

Non le aveva detto che Anakin era morto, non aveva potuto.

Scosse la testa. L'ordine aveva ragione, nessun jedi avrebbe mai dovuto legarsi a quel modo a qualcuno. Lui stesso aveva tentennato quando il maestro Yoda gli aveva ordinato di uccidere il suo apprendista.

- Eri mio fratello, Anakin. Ti volevo bene!

Si passò una mano sul viso. Era così stanco, voleva soltanto che tutta quella storia si rivelasse un'enorme farsa.

Era stato così stupido. Aveva permesso ai suoi sentimenti di annebbiargli la mente. Se fosse rimasto più distaccato, forse si sarebbe reso conto in tempo di cosa stava succedendo e... no. Probabilmente non sarebbe cambiato nulla. Probabilmente avrebbe solo accelerato il passaggio di Anakin al lato oscuro.

Per un momento aveva avuto paura di fare la stessa fine. L'intensità delle sue emozioni gli avevano fatto temere che, se non avesse reciso una volta per tutte il legame con il giocane Skywalker, questo lo avrebbe portato al lato oscuro.

Per questo lo aveva lasciato morire su Mustafar. Aveva permesso alle sue preoccupazioni di trasformarsi in rabbia e disprezzo per poter vedere Anakin in modo più distaccato.

Per fare ciò che andava fatto.

Aveva tranciato le gambe a suo fratello e lo aveva guardato morire bruciato dalla lava.

No.

Anakin aveva ceduto al lato oscuro.

Aveva massacrato i bambini al Tempio. Bambini di otto anni, incapaci di difendersi e che si aspettavano di essere protetti da lui.

Darth Vader aveva ucciso Anakin.

Sentì gli occhi bruciare e si accorse di star piangendo, l'impugnatura della spada di Anakin ancora tra le mani.

Ormai quel ragazzo non esisteva più e lui doveva tenere al sicuro il piccolo Luke.

Lo doveva a suo fratello.

  
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