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«America! America! Dove sei finito?» sentendosi chiamato, il piccolo America interruppe i propri giochi per tornare nella villa. Inghilterra, in piedi davanti all’ingresso, emise un sospiro di sollievo quando lo vide uscire dal boschetto – aveva ancora il timore che Francia provasse a sottrarglielo - , e sorridendo lo accolse in casa.
Erano le cinque del pomeriggio, e per il biondo l’ora del tè era un evento quotidiano irrinunciabile. Pochi minuti dopo i due si trovavano nell’enorme soggiorno, dove Inghilterra stava servendo tè, scones e biscotti. Con la coda dell’occhio, vide il ragazzino rallegrarsi alla vista dei biscotti donatigli durante un breve soggiorno a casa di Austria.
Inghilterra ebbe appena il tempo di sedersi e prendere la propria tazzina, che America gli chiese «L’altro giorno ho visto in uno dei tuoi libri un grosso uccello sulla spalla di un signore, che uccello è? E’ fantastico!». Sorseggiato il tè, Inghilterra rispose con un sorriso e uno sguardo che America non gli aveva mai visto in viso, di un sentimento che ancora non conosceva: la nostalgia.
«Quell’uccello era un’aquila, un uccello intelligente, rapace e maestoso. Non per nulla, era il suo stemma preferito, gli piaceva anche più del lupo» «Il “suo”? Parli del signore del disegno?» domandò il ragazzino, sempre più incuriosito, e l’altra Nazione rispose «Sì, lui … Impero Romano» e iniziò a raccontare la sua storia, interrompendosi di tanto in tanto per bere il tè, mentre il piccolo lo ascoltava meravigliato e mangiava i biscotti «Non lo conosci perché è scomparso molto tempo fa, ma ha fatto molto parlare di sé. Apparentemente era solo uno stupido, un bonaccione, un bifolco, desideroso solo di vino e donne, senza un briciolo di grazie ed educazione; in realtà era forte, astuto, un abile stratega, sapeva sempre come volgere ogni situazione in suo favore, e molte di noi Nazioni finimmo sotto il suo controllo dopo essere stati sconfitti e messi in catene. Riuscì a sottomettere addirittura la Madre di Grecia, la Nazione – dopo di me, naturalmente – più forte dell’Occidente» «Ha sconfitto anche te?» «What … Ehm, purtroppo sì … ma sono stato pane per i suoi denti!» affermò Inghilterra, punto nell’orgoglio.
Dopo aver mangiato uno dei suoi scones sfiorati manco per sbaglio dal ragazzino, il biondo riprese il discorso da dove era stato interrotto «Era una Nazione particolare, imprevedibile, piena di problemi. Ma ne usciva sempre trionfando e migliorando. I suoi nipoti non hanno preso nulla da lui, oltre ai difetti».
Ascoltato questo racconto, gli occhi di America si riempirono di stupore e di svariate emozioni: ammirazione, quando Inghilterra gli parlò delle numerose conquiste di Roma; di tristezza, quando Roma ebbe problemi interni; di delusione, quelle rare volte in cui Roma perse o fu costretto alla ritirata.
Il pomeriggio passò velocemente e giunse la sera, ma Inghilterra aveva raccontato a stento la metà delle imprese di Roma. Fu lieto di ave raccontato al ragazzino la storia di un uomo che segretamente aveva ammirato, ma sul momento non gli passò in testa l’idea che anche America avesse iniziato ad ammirarlo. Il bambino non conosceva nessun altro che fosse più forte di Inghilterra; inoltre, pensava, era molto più divertente e alla mano del biondo.
Inghilterra non capì mai perché, diverso tempo dopo la Guerra d’Indipendenza che aveva causato la separazione da America, quest’ultimo un giorno fosse piombato in casa sua per il solo motivo di mostrare al biondo la nuova bandiera federale, su cui troneggiava la raffigurazione di un’aquila.
Non capì mai perché l’altro gli riferisse con tono fin troppo vivace e fiero di come avesse istituito una forma di repubblicanesimo, di come aveva coniato una nuova moneta, e tante altre cose simili. Non comprese perché, al giungere della sera, se ne fosse andato con un’espressione triste in volto. “Sicuramente non per colpa dei miei dolci” pensò Inghilterra.
Ciò che in realtà non avrebbe mai saputo, era che America non aveva preso come modello Impero Romano solo per pura ammirazione, ma proprio per lui: America aveva fatto di tutto per far sì che Inghilterra lo guardasse con lo stesso sguardo che aveva avuto quando gli parlò della Nazione decaduta, per essere adulato ma soprattutto per sentirsi apprezzato; cosa che l’inglese non aveva mai fatto, né quando America era piccolo, né quando gli mostrò di essere adulto e indipendente, costringendolo a riconoscerlo e ad accettarlo.
Tutto questo sarebbe rimasto all’oscuro del biondo, mentre America si comportava come al solito. La verità sarebbe rimasta sepolta insieme all’Impero Romano dei tempi antichi.
THE END