Avete presente quando passate un'intera vita con una persona? Quando tutto attorno a voi si fa più chiaro quando la vedete, di come all'improvviso vi ricordiate chi siate, che cosa fate in questo mondo e quanto inesorabilmente siete in grado di contare per qualcuno?
Quella persona che non fa parte della vostra famiglia, che non è nemmeno un vostro parente lontano o un vostro vicino di casa. Quel qualcuno che vi osserva crescere da lontato, con il quale condividete: scuola, amici, giochi, il parco alla fine della strada dove abitate, e così via. Quel qualcuno che perdete di vista nel tempo, perché non tutti cresciamo allo stesso modo o continuamo a frequentare gli stessi posti e le stesse persone. Eppure quando vi scontrate casualmente, durante lo scorrere delle vostra vite, riuscite subito a rientrare in contatto con quella persona, come se non fosse trascorso realmente del tempo dall'ultima volta in cui vi siete visti o parlati.
Perché quegli occhi sono gli stessi del bambino che ti tirava i capelli all'asilo, e quelle mani sono le stesse che ti hanno prestato i colori alle elementari, e quelle labbra sono le stesse che hai baciato la tua prima volta durante l'adolescenza, le stesse labbra che ti insultavano anche, quando davanti agli amici era il momento di dimostrarsi un duro.
Questa persona per me è: Noah.
Quello stronzissimo approfittatore che mi ha perseguitata per un'intera vita, e quando credevo di averlo superato o che non lo avrei più rivisto, era in grado di ripresentarsi come un uragano e di scombussolarmi la vita, ancora e ancora.
Quello scavezzacollo di Noah, sempre pronto a fare a botte con tutti nonostante fosse mingherlino, il classico ribelle viziato ma tirchio, figlio di una famiglia ricca e di buone vedute...che a quanto pare non vedeva proprio bene la vera natura dei loro figli, diciamocelo.
Noah era il ragazzino più temuto da maestre, babysitter, professori e dai genitori dei suoi amici. I miei lo odiavano; oltre al fatto che mi prendeva sempre in giro, era un vandalo, distruggeva le case dei suoi amichetti quando eravamo piccoli portando disordine e sporco ovunque, e crescendo ha cominciato ad imbrattare e sporcare i muri del piccolo paesino in cui viviamo.
Il classico badboy della situazione pensarete, il cattivo ragazzo di ogni storia che si rispetti, ma non il mio Noah. Lui è reale, e questa è la nostra storia.