Titolo: Bonfire (Hearth)
Rating: giallo/arancione








Merlin uscì dall'acqua di corsa con maschera e boccaglio in una mano e le pinne nell'altra. Arthur lo osservò, comodamente stravaccato su una sdraio: i capelli neri, nonostante fossero bagnati, riuscivano ad apparire gonfi e spettinati comunque; le enormi orecchie erano ancora più evidenti del solito poiché arrossate dal sole; il suo corpo minuto, solitamente di un bianco cadaverico, aveva assunto una tonalità più umana - nonostante la protezione 50+ che l'altro si spalmava ogni due ore- ed era decorato da centinaia di goccioline d'acqua, iridescenti sotto il sole.
Come al solito però il dettaglio che alla fine catturò la sua attenzione furono gli occhi di Merlin, azzurri e brillanti, pieni di curiosità e fiducia verso il mondo.
-Arthur, Arthur!- Si mise ad urlare, mentre con un ultimo slancio si lasciava cadere sul telo steso accanto all'interpellato.
-Cosa c'è questa volta? Un altro banco di cefali?- Chiese con un tono fin troppo accondiscendente, che non passò inosservato. Merlin gli lanciò un'occhiataccia ed esclamò in risposta: -No, ho visto un polpo!-
Arthur sospirò. Da quando erano arrivati in spiaggia la mattina Merlin non aveva fatto altro che entrare ed uscire dall'acqua con maschera, pinne e boccaglio per esplorare i fondali. Invece Arthur, la cui idea di vacanza al mare consisteva principalmente in tornei di beach volley e ore e ore passate ad arrostire sul lettino, non era abituato alla natura selvaggia e desertica della spiaggetta scovata da Merlin.
Era in una caletta minuscola, a malapena c'era il posto per il loro ombrellone. Ai lati erano racchiusi da pareti di roccia, mentre dietro si estendevano cespugli bassi di varie piante aromatiche.
L'unica nota positiva in tutto ciò è che erano perfettamente soli, e Arthur era sempre più consapevole di ciò e del modo in cui il costume bagnato aderiva al corpo di Merlin. Non aveva fatto nulla tutto il giorno, quindi si sentiva pieno di energie da bruciare. Si alzò dalla sdraio e andò a posizionarsi sul telo con il moro, che cominciò a borbottare:
-Arthur, abbiamo portato due asciugamani apposta, stendi il t- prima di venire bruscamente interrotto da un paio di labbra sulle sue. Arthur fece voltare Merlin sulla schiena e si stese su di lui, continuando a baciarlo. La bocca dell'altro era calda e umida, le loro lingue si scontravano frenetiche, senza averne mai abbastanza. Arthur passò le mani lentamente sul petto bagnato di Merlin, avvertendo con piacere il tremito della sua pelle. La stoffa bagnata del costume del moro stava bagnando anche il suo, provocandogli un brivido gelido che gli salì lungo la schiena. E che risvegliò anche il vicino di sotto. Merlin sentì l'erezione del biondo e reagì di conseguenza, gemendo sulla bocca di Arthur. Lui passò allora a lasciare una scia di baci sul suo torace, leccandolo per sentire il sapore salato del mare. L'altro infilò le dita tra i suoi capelli biondi e strinse, continuando a gemere piano. Arthur lo torturò un po', scendendo e risalendo con la lingua lungo il torace di Merlin, che ora aveva portato le mani sulle sue spalle e lo spingeva lievemente. Arthur stava per sfilargli il costume quando entrambi udirono una voce squillante che diceva:
-È questo il posto?- ed ebbero appena il tempo di separarsi quando quella che pareva una fila interminabile di bambini sui dodici anni cominciò a riversarsi sulla spiaggia. Osservarono allucinati i nuovi arrivati prendere possesso del poco spazio rimasto, montare un gazebo, sistemare delle pietre, portare la legna e accendere un falò; il tutto sotto l'attenta supervisione di due animatori, Gwaine e Leon. Scoprirono dunque che l'allegra combricola proveniva da una colonia e che quella del falò era una tradizione ormai decennale.
Dunque, senza sapere bene come Arthur si trovò seduto accanto a Merlin ad arrostire marshmallow e a cantare stupide canzoncine da colonia. Pensò che era tutto estremamente ridicolo, ma quando vide Merlin con gli occhi scintillanti che lo guardava sorridente offrendogli un pezzo di dolce considerò che, tutto sommato, non era poi così male.
Ad un tratto una bambina seduta accanto a lui gli afferrò un braccio e sussurrò con fare cospiratorio - Io lo so che lui è il tuo ragazzo-
Arthur quasi si strozzò con il marshmallow, sicuro che la piccola li avesse visti, ehm, baciarsi, e che andasse a raccontare tutto agli animatori. Pensando già a come evitare una denuncia, chiese titubante: -Ehm, ma... Ma come mai dici così?-
Lei lo guardò come se stesse parlando con un ritardato ed esclamò -sì vede da come lo guardi, idiota. E da come lui guarda te.-
Arthur provò prima sollievo (la bambina non aveva visto nulla) poi si sentì andare il viso in fiamme, e ringraziò il buio che lo nascondeva. Quando si girò per rispondere alla bambina la trovò già impegnata a parlare con una amichetta.
Allora si mise ad osservare Merlin, che quando incrociò il suo sguardo gli sorrise.
Continuò a rimuginare quelle parole tra sé e sé tutta la sera, e quando alla fine nella solitudine della loro camera poterono riprendere da dove si erano interrotti in spiaggia, pensò che era stato davvero fortunato ad innamorarsi di un idiota come Merlin e ad essere ricambiato con tutto quel calore.



NOTE DELL'AUTRICE
Voglio ringraziare ancora una volta Ury, a cui è dedicata questa raccolta, per consolarla dall'aver finito il rewatch di Merlin. Sei la mia cinnamon roll <3
Ringrazio tutti quelli che leggeranno e/o recensiranno.
Un bacio, 
Arain