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Autore: lila9494    31/08/2015    0 recensioni
-Potrai sempre percepirmi Dean, io sono dentro di te e sono qui.- gli disse toccandogli il petto all’altezza del cuore, poi scomparve.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Salve a tutti sono nuova di questo fandom :) è la prima volta che pubblico una storia qui su efp, non ero molto decisa nel pubblicare, però alla fine mi sono presa di coraggio! fatemi sapere <3 


-Sam, Sammy!- Dean cercava disperatamente di far svegliare suo fratello Sam, più giovane di lui di quattro anni. Il suo compito fin da quando erano piccoli era sempre stato quello di proteggerlo, ma in quell'occasione non c'era riuscito, un auto era arrivata addosso a loro con una violenza inaudita, facendo rivoltare la loro macchina.
-Sam, Sammy! Ti prego, apri gli occhi!- nonostante le ferite alla testa e alla perdita di sangue, l'unico interesse di Dean era solo ed esclusivamente la vita di Samuel.
-Maledizione! Sammy!-
Qualche minuto dopo due  ambulanze arrivarono sul posto, prelevarono i due fratelli non con poca fatica, Dean non voleva separarsi da suo fratello, non poteva e non voleva immaginare ciò che sarebbe potuto accadere in seguito.
 
-Dean, ma dove va papà? Perché non abbiamo una mamma?- chiedeva il piccolo Sam al fratello maggiore.
-Sammy, papà lavora e la mamma non c'è più, lo sai, no?-
-Ehi Dean! Ci sei solo tu per me?- vedendo che il fratello non rispondeva continuò a fare domande -Dean, che lavoro fa papà? Com'è morta la mamma?-
-Smettila di fare domande Sammy, è meglio non saperlo.-
 
Dean si era risvegliato dopo aver sognato quel ricordo con suo fratello. Aveva praticamente perso tutti, la madre solo quando lui era poco più di un bambino di cinque anni, il padre pochi anni prima, non avrebbe sopportato anche la perdita di Sam.
-Ti sei svegliato finalmente!- gli disse un medico entrando nella stanza.
-Dottore, la prego, mi dica come sta mio fratello!-
-L'impatto è stato molto violento!-
-Questo lo so anch'io!- ringhiò arrabbiato.
-Gli è stato fatale... Signor Winchester, suo fratello è morto più di una settimana fa, mentre lei dormiva. Abbiamo lasciato il suo corpo in obitorio, appena potrà lo farà seppellire. Mi dispiace.-
-Lei sta mentendo... Non può essere... Sam... Sammy non può essere morto, non può avermi abbandonato anche lui, era l'unica persona al mondo che mi era rimasta.-
-Mi dispiace.-
Il dottore uscì dalla stanza, lasciando Dean in preda a una vera e propria crisi isterica. Non passò molto tempo, che Dean raggiunse Sam all'obitorio, era stato messo in una cella frigorifera, non c'era nessuno che avrebbe potuto dargli una degna sepoltura, cosa che fece andare ancora di più in bestia Dean, non avevano amici e neanche parenti, nessuno si curava di loro, e ormai era rimasto solo.
-Sammy... Perdonami se non sono riuscito a proteggerti... Sam...-
 
-Se tu non riesci a proteggermi pensi di fare un torto a nostra madre! Smettila Dean, non sono più un bambino! Ti ringrazio per avermi portato fuori dalla casa in fiamme il giorno in cui lei morì, ma non devi sentirti in debito sempre con lei!-
 
Quelle parole gli ritornano in testa come un macigno, le sue mani iniziarono a tremare e ricordò quanto fosse stato difficile raccontare la verità a suo fratello. Ma lui non c'era più, tutto troppo doloroso anche per Dean Winchester.
-Sammy... Dopo che ti avrò seppellito giuro che ti raggiungerò e nessuno potrà più separarci, neanche l'inferno!- tentò di cacciare indietro le lacrime, ma non vi riuscì, così si lasciò andare.
-Mi dispiace per la sua perdita.- gli disse un infermiera che lavorava lì.
-Perché mi dai del lei? Sono sicuramente più piccolo di te.- detto quello andò via.
 
Qualche giorno dopo Dean seppellí il corpo del fratello vicino a un cimitero, non poteva permettersi un vero e proprio funerale e questo lo fece sentire ancora peggio, ma non era stata colpa sua se loro padre li aveva allevati quasi come dei criminali, banconote falsificate idem per carte di identità e carte di credito.
-Aspettami Sammy... Tra poco arrivo.-
Dean non sapeva bene come farla finita, aveva delle possibilità, ma alla fine decise quella di gettarsi da un ponte.
 
-Non potrei vivere senza di te, Dean!-
 
Gli ritornarono in mente quelle parole e si chiese se suo fratello sapesse quanto stava soffrendo.
Dean alla fine si gettò senza pensarci poi così tanto, non voleva soffrire ancora, così fece quello che credeva fosse giusto.
 
Quando riaprì gli occhi si ritrovò davanti un paio di occhi blu che lo fissavano insistentemente,  credeva di essere morto ma invece si accorse di trovarsi in una stanza d'ospedale.
-Ma... Cos'è successo?- chiese all'uomo che stava li a fissarlo come un ebete -Ehi, amico, mi hai sentito?-
-Dean Winchester!-
-Sì, son io, credevo di essere già all'inferno con mio fratello e invece sono qui con te che non so nemmeno chi sei!-
-Ti hanno salvato, ora sei in psichiatria.-
-In psichiatria?- scoppiò in una risata isterica, lui non era pazzo.
-Stare qui non vuol dire necessariamente essere pazzi!-
-Co..cosa? Ma tu chi sei?-
-Castiel Novak.-
-Lavori qui?-
-Diciamo così.-
Dean alzò un sopracciglio, ma preferí non chiedere altro. Trovava strano come Castiel non lo vedesse mai in giro insieme agli altri medici, lo trovava solo nella sua stanza, pronto ad aiutarlo.
-Cass, non ti dispiace se ti chiamo così?- gli chiese una mattina.
-No, mi dispiacerebbe di più se non mi chiamassi per niente.-
-Tu sai cosa significa perdere qualcuno che ami anche più di te stesso?- Castiel si limitò solo ad annuire senza staccare gli occhi da Dean -Non capisco perché un uomo non possa scegliere cosa fare della propria vita, ho perso tutto!-
-Non tutto! Hai ancora la tua vita e il ricordo di tuo fratello. Doveva essere molto importante per te, lo  capisco!-
-Forse no, non capisci quanto lo era.-
 
Un pomeriggio Dean andò a fare una seduta con un psichiatra che fino a quel momento non aveva visto, entrò in quello studio con il cuore in gola, gli succedeva sempre così, soprattutto quando doveva parlare di Sam.
-Come ti senti oggi?- gli chiese il medico.
-Mi sentirò meglio quando lei mi dirà chi è.-
L'uomo rise, ma non ebbe il tempo per rispondere.
-Ma chi è quest'uomo in foto con lei?- chiese sconcertato Dean.
-Era un mio caro amico, faceva il paramedico. Chissà magari l'hai conosciuto pure tu, per avere quella faccia...-
A Dean ritornarono un bel po' di ricordi:
 
-Castiel, nessuno dei due si salverà! Smettila con il massaggio, ormai anche lui è andato.-
-Non ho potuto fare niente per l'altro ragazzo, ma farò di tutto per salvare lui.-
-Ma ha perso tropo sangue.-
 
-E tutto a posto?- gli chiese il medico preoccupato.
-Che fine ha fatto?-
-Dici Castiel? È morto pochi giorni fa a causa di un incidente stradale.-
-Non è possibile... Lui mi ha salvato quando ho avuto io l'incidente stradale, e... E...-
-Non è strana la vita? Salviamo gli altri, ma non sappiamo salvare noi stessi.- gli disse con un velo di tristezza.
Dean alzandosi, corse immediatamente nella sua stanza, non poteva essere vero.
-CASTIEL!- urlò.
Quell’uomo dagli occhi blu, non si decideva ad apparire, sapeva che non poteva essere reale, non esisteva nessun Castiel e se i medici si erano accorti di una cosa del genere sarebbe rimasto chiuso lì dentro per il resto della sua vita.
-Dean.-
Finalmente sentì la sua voce, voltandosi verso di lui lo spinse contro il muro, non riusciva a trattenersi.
-Castiel, cosa significa? Perché quel medico mi dice che sei morto ma io ti vedo qui? Perché?-
-Mi dispiace non avertelo detto prima Dean, ma io non sono più di questo mondo.-
-Tu sei morto! Sei il paramedico che mi ha salvato la vita quando ho avuto l’incidente con Sam, perché non hai salvato anche lui? Eh?- gli chiese urlando, speranzoso che nessuno lo sentisse.
-Non ci sono riuscito mi dispiace. Ma quando sono passato dal tuo mondo a questo ho deciso che sarei stato il tuo angelo.-
-Il mio angelo? Perché tu e no Sam?-
-Perché lui ha deciso di non volerlo essere, non si è sentito all’altezza.-
Dean dovette sedersi sul letto, sentiva di aver perso la testa, non ci poteva essere niente di vero in tutto quello.
-Come sta? È arrabbiato con me?-
-No, non lo è.-
Dean quando voltò lo sguardo sull’angelo per rispondergli non lo vide più.
-Castiel? Cass? Che fine hai fatto? Maledizione!-
Il dolore per la perdita del fratello se lo stava divorando vivo, era per quello che lui aveva tutte quelle visioni, perché era assurdo. Credeva che Castiel fosse un infermiere e invece era morto e chissà cosa dovevano pensare gli altri medici e gli altri infermieri quando lo vedevano parlare solo.
-Dean.-
Nuovamente sentì la voce di Castiel, si girò verso di lui per urlargli ancora addosso qualcosa, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono, perché davanti a lui oltre a Castiel c’era anche Sam.
-Sa-Sammy... Sammy sei tu!- alzandosi in piedi raggiunse il fratello barcollando.
-Dean... sono così felice di sapere che sei vivo.- gli disse Sam con le lacrime agli occhi.
-Stupido, io non voglio vivere senza di te.-
I due fratelli si strinsero in un forte abbraccio, tutto sotto gli occhi attenti di Castiel che quasi si sentiva sollevato.
-Sam, ora devi ritornare indietro.- gli disse Castiel avvicinandosi ai due.
-Ma... ma perché?- domandò Dean senza volersi staccare dal fratello.
-Spiegaglielo tu.-
-Spiegarmi cosa?-
-Ascolta Dean... se io rimanessi qui tu non riusciresti a staccarti da me, Castiel è perfetto per essere il tuo angelo, io non posso, anche perché non mi sento ancora pronto,  vedrai lui perché ha deciso così. Ma io sarò sempre al tuo fianco.-
-No... Sammy...-
-Non andrò da nessuna parte, sei mio fratello, e proprio per questo non voglio che rimani per sempre legato al mio ricordo.-
-Sam, io...-
-Potrai sempre percepirmi Dean, io sono dentro di te e sono qui.- gli disse toccandogli il petto all’altezza del cuore, poi scomparve.
-Sam!-
-Dean, non ti rimane altro che vivere! Se decidi ancora una volta di gettarti da qualche parte finirai per non rivedere mai più tuo fratello, e non credo che sia quello che vuoi.-  detto quello sparì anche lui.
-Cass...-
Alla fine Dean doveva prendere la sua decisione. Aveva scelto di vivere, anche se rimanere in quel mondo senza Sam significava soffrire, ma avrebbe fatto di tutto pur di rivederlo e pur di non deluderlo.

   
 
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