Ghost.
A Demonic Story
The
end of a story.
“Sinceramente, del
mondo non mi importa nulla.
Voglio combattere
per te, solo per te.”
La data prescelta per la cerimonia di
incoronazione di Death
the Kid al titolo di Sommo Shinigami e preside della DWMA si era
rivelata una
splendida giornata di sole. Milioni di studenti si erano raccolti da
tutto il
mondo a Death City per assistervi, ed era persino presente una piccola
delegazione di streghe per onorare il recentissimo accordo di pace che
era
stato pattuito con il loro popolo.
Era una giornata di festa, uno di quei giorni dolceamari in
cui ti rendi conto di aver raggiunto qualcosa di importante, ma nel
frattempo
una fase della vita si è appena chiusa. Così si
sentiva Maka, quel giorno,
mentre applaudiva in mezzo al pubblico.
Il Kishin era stato finalmente sconfitto! Finalmente era
finita la guerra contro le streghe, finalmente Medusa era morta.
Ma…
Shinigami era defunto, e Chrona aveva sacrificato la sua
vita per sigillare il Kishin Ashura sulla Luna. La Luna era nera, da
quel
giorno.
Inoltre, lei e Soul Eater erano stati separati: Soul ora
doveva lavorare insieme a Kid, e lei, Maka, non era ancora sicura di
quello che
avrebbe voluto fare, una volta ottenuto il diploma. Mancavano pochi
mesi alla
fine dell’anno scolastico, e il futuro la spaventava molto di
più dell’esame
finale. Certo, qualche progetto l’aveva fatto: doveva
assolutamente diventare
abbastanza forte da poter salvare Chrona, ma non sapeva ancora cosa
avrebbe
comportato, questo…
Soul e Kid avrebbero lavorato alla DWMA, Black*Star si
sarebbe allenato insieme a Tsubaki fino a diventare più
potente di un dio. E
lei? Cosa avrebbe fatto, Maka?
“Mi piacerebbe seguire mia madre nei suoi viaggi!”
aveva
detto, seduta assieme agli altri attorno al tavolo del loro bar
preferito. Non
ne era molto sicura, in realtà, ma l’idea di avere
un progetto, anche vago, la
confortava.
“Ma Maka, così non ti vedremo
più!” aveva commentato
Tsubaki, afflitta. Maka si sentì pungere di nostalgia, anche
se li aveva ancora
tutti lì accanto a lei, i suoi amici. In qualche modo,
sentiva che il futuro li
avrebbe divisi comunque. Ma no, quello lo sapeva da tempo, non era
così poco
saggia. Era quell’altra cosa…
“Magari imparerò un modo per poter tirare
giù Chrona dalla
Luna! Voi mi aiuterete, vero, ragazzi!?”
“Ma certo! – aveva esclamato Black*Star, euforico
– Così
potrò sconfiggere definitivamente il Kishin! Sarò
diventato talmente forte che
mi basterà solo un pugno per mandarlo in mille
pezzi!”
Risero tutti insieme, nessuno aveva dubbi che quel ninja
casinista ce l’avrebbe fatta sul serio.
Kid era seduto lì con loro, ancora vestito elegante per la
cerimonia, e prese parola, innalzando il bicchiere di cartone pieno di
frappuccino:
“Purtroppo da oggi sarò terribilmente impegnato,
quindi
esigo da voi una promessa.”
Tutti ammutolirono, e stettero a sentirlo.
“Promettetemi che saremo sempre amici, qualsiasi cosa
accada, e che ci saremo sempre l’uno per l’altro,
sostenendoci sempre! E,
soprattutto, che continueremo a giocare a basket tutti quanti, fino a
che
saremo vecchi!”
“Liz, la scusa dello shopping non vale più, per
te!” scherzò
Soul, indicando la più grande delle sorelle Thompson, che
aveva la tendenza a
saltare i loro incontri al parchetto adducendo scuse sceme, e tutti
scoppiarono
a ridere di nuovo.
Anche Maka rise fino alle lacrime, ma non riuscì a scacciare
del tutto quel vago senso di inquietudine che la perseguitava.
Va tutto bene, pensava, andrà tutto bene.
“Tornerò
assolutamente a prenderti! Aspettami!”
“Io credo in te, Maka.”
La sera dopo, Maka stava appollaiata
su di una sedia accanto
al davanzale della finestra, con Blair sulle ginocchia.
Gettò un’occhiata agli
scatoloni che riempivano il soggiorno, pieni della roba di Soul, e
sospirò.
Tornò a fissare la Luna oltre la finestra, sopra i tetti,
nera.
Com’era buia e triste, la sera.
“Devi partire proprio domani?”
“Ma che palle, sì, te l’ho
già detto un centinaio di volte!
Dai, su, non fare quella faccia depressa. Kid mi ha chiesto di stare da
lui
solo per qualche settimana, dopotutto.”
“Hai ragione, scusami.”
“Non scusarti, non hai nulla da farti perdonare,
tranquilla.”
Maka osservò in silenzio la siluette di Soul allontanarsi e
sparire nella sua stanza, per poi ricomparire con le braccia piene di
dischi in
vinile, e infine depositarli con la massima cura in uno dei pochi
scatoloni
ancora vuoti. Roba jazz, Maka non aveva mai capito come facesse Soul ad
ascoltare quella musica noiosa.
Era vero, comunque: Soul sarebbe rimasto a casa di Kid solo
temporaneamente, perché dovevano allenarsi a entrare in
risonanza per poter
dare il massimo del loro potenziale in combattimento; erano partner,
ora,
dopotutto. Ma Soul sarebbe davvero tornato nel loro vecchio
appartamento, poi?
E Maka, sarebbe rimasta lì ad aspettarlo? Sarebbe partita
prima? E se Soul
avesse trovato un posto migliore, e non fossero tornati insieme mai
più…?
“Ehi, su, non piangere.”
Maka si appoggiò alla spalla di Soul, mentre lui la
abbracciava e Blair sgattaiolava via. Era calda e aveva un buon odore,
e anche
se la consapevolezza che presto se ne sarebbe andato via le
attanagliava ancora
lo stomaco, si sentì subito confortata.
“Soul, scusami, io…”
“Ahhh sei una piagnucolona, oggi… dove
è finita la mia
compagna fica? Non preoccuparti, ci vedremo a scuola tutti i giorni e
tornerò
non appena Kid la pianterà di ustionarsi le mani ogni volta
che mi brandisce… è
un dio, quanto vuoi che ci metta?”
Maka rise debolmente.
“E poi mi troverai qui alle cinque, ogni giorno. Pretendo il
mio tè pomeridiano, e se i biscotti li fate tu e Blair
è anche meglio.”
Soul le sorrise, e Maka ritrovò un po’ di quel suo
entusiasmo che sembrava esserle morto nel cuore da quando avevano
sconfitto il
Kishin.
“Sì, ci puoi contare!”
“Benissimo, allora!”
Soul tornò a mettere nelle scatole di cartone la sua roba, e
Maka riuscì ad udire distintamente un “adolescente
in crisi…” destinato al suo
indirizzo, prima di lanciargli dietro una ciabatta urlando:
“Ha parlato lui!”,
e poi scoppiare a ridere.
Sarebbe andato tutto bene, ne era convinta.
“Incontriamoci ancora, eh. Maka.”
La scuola finì dopo pochi
mesi, e, come previsto, Maka si
diplomò col massimo dei voti, superando persino quel
secchione di Ox Ford, che
invero aveva iniziato a fare un po’ di cilecca da quando la
bella streghetta
Kim aveva finalmente accettato di uscire con lui.
Il futuro si stendeva brillante e luminoso davanti alla
giovane meister: ora lavorava a pieno diritto come soldato
d’elite della DWMA,
esattamente come sua madre.
Scelse di partire, di seguirla nelle sue missioni in capo al
mondo. Lei e i suoi amici organizzarono una festa meravigliosa, il
giorno prima
della sua partenza, e verso fine serata Soul le diede persino un bacio,
non
s’era capito bene se sulla guancia o sulle labbra, un
po’ a metà, insomma,
probabilmente perché aveva bevuto troppo champagne.
Il domani le sorrideva, come un sole.
E la luna, era sempre nera.
“Tornerò
assolutamente a prenderti, Chrona.”
Spazio Autrice
Buonasera cari lettori, eccomi tornata con una nuova storia!
Prima di iniziare - siamo solo al prologo XD - un paio di informazioni pratiche: questa storia è stata già scritta, quindi le uscite dei capitoli saranno regolari, uno alla settimana salvo imprevisti. In ogni caso, NON dovrete aspettare le ere geologiche perché io mi muova a scrivere. È tutto pronto!
In secondo luogo, grazie per essere qui. Spero che l'inizio vi sia piaciuto. Sarà un lungo viaggio!
Se avete letto Just a Simple Story About a Crazy Little Girl oppure Unforgivable Heart potrebbe interessarvi sapere che
sì, questo è il vero sequel di Just a Simple...etc. Quello che avevo annunciato mesi fa dopo aver chiuso Unforgivable Heart con l'amarezza di stare facendo un pessimo lavoro. Bene dunque, a voi che sapete di cosa sto parlando, eccomi qui con il mio "cambio di prospettiva"! La protagonista qui è Maka, decisamente. Come saprete - se avete letto le mie storie obv - la mia vecchia fic era terminata in un modo MOLTO simile all'effettivo finale del manga - giuro che non ci potevo credere leggendolo; oh Atsushi, mi rubi le idee!? XD - quindi ho deciso di far partire il mio sequel dal finale del manga stesso, e non dalla mia storia. Quindi, possiamo dire che è un seguito "spirituale", in un certo senso. E nulla, tutto qui. A voi che siete rimasti a bocca asciutta con il mio primo maldestro tentativo di seguito dovevo delle spiegazioni, spero che possiate capire le mie scelte.
Ora non posso che darvi appuntamento a lunedì prossimo - quando inizierà per davvero questa storia -
e poi un augurio: Buona lettura!
-ce ne sarà, da leggere qui...-
Kiki