Quanto dev'essere orribile non poter ricordare il proprio passato?
Chi eri prima?
Il
punto fisso che non puoi raggiungere perché qualcuno vi ha posto
un sigillo talmente grande, che l unica cosa dopo la sua rottura
diventa cenere, diventa il nulla.
La
luce un tempo trovata, adesso é il tuo unico conforto, che ti
spedisce nelle tenebre e fa riemergere qualcosa ancora più
oscuro di te: un mostro.
Si
esso è un mostro, e le voci che te lo ripetono ti perseguitano
fino a che anche tu ci credi, non c'è cosa più triste che
la rassegnazione per aver perduto la luce, e tu diventi un angelo
caduto, che continua a precipitare dopo esserne stato accecato e
bandito.
Ed
è stato così, quando hai liberato la bestia ed hai ceduto
alla rabbia cieca, hai quasi ucciso i tuoi compagni di viaggio ed hai
quasi eliminato dalla faccia del Tougenkyo la progenie di Gyumaoh.
L'essere
visto solo dal venerabile Sanzo era la tua unica sicurezza, ma ora era
stato mostrato anche agli altri due e tu non lo sapevi, non
finché alla locanda Hakkai non ha tirato fuori l'argomento e
lì ti sei sentito pervadere dalla vergogna e dalla rabbia, che
diavolo avevi combinato?
Adesso i tuoi compagni di squadra come ti potevano considerare se non un mostro, un'abominio, uno scherzo della natura?
Il
loro sguardo mostra pietà, ma tu non ne hai bisogno e questo ti
fa infuriare ancora di più, esci senza renderti conto che fuori
sta diluviando, ma non importa perché devi allontanarti per non
fare del male anche a loro, per non vedere il loro sguardo su di te.
E
quando arrivi ad un torrente ti ritrovi davanti Homura, che non fa
altro che alimentare la tua rabbia, perché tu sai che in un modo
o nell'altro lui sa e ti scagli addosso a lui come se non ci fosse un
domani.
E vieni sconfitto.
Ti disperi, piangi, forse non li rivedrai, ma infondo credi sia meglio così.
I
tuoi ricordi sono bloccati e spesso di fermi a pensare perché
non riesci a raggiungere le memorie perdute, lo fai sopratutto in
questo momento, legato ai polsi e alle caviglie da catene che sai, non
riuscirai a spezzare.
Il tuo carceriere ti fa visita, ti porta del cibo,
ma tu non mangi.
Non cederai alle sue richieste folli di unirti al suo piano.
La
seconda volta che ti fa visita ti libera, non sai come, perché
ma qualcosa ti dice che c'entra il legame con Sanzo che lui continua a
chiamare "Konzen Doji".
Perché il nome ti sembra vagamente familiare?
Sei
nascosto, Sanzo dice parole come "traditore, vigliacco" e allora tu
scendi, livido di rabbia e cominci a urlare tutto ciò che
avresti dovuto dirgli da tempo.
≪È
vero, sono un mostro, un abominio, una feccia, uno scherzo della natura
che molto probabilmente è più pericoloso persino di un
Dio, me lo ripeto di continuo, la mia mente lavora da sola, non so chi
sono, da dove vengo, perché esisto. Ho ricordi persi nel buio
che ogni giorno mi trascinano giù, nelle profondità della
disperazione più nera eppure continuo ad esistere, non voglio i
vostri sguardi di pietà nei miei confronti, non voglio essere
biasimato per il mostro che sono.≫
Ed
il venerabile Sanzo ancora una volta lo aveva stupito, gli aveva
poggiato una mano sulla testa e lo aveva strattonato verso di
sé, abbracciandolo.
≪Sei veramente una stupida scimmia, non ti avevo detto forse di non fare cose stupide?!
Torna immediatamente qui da noi!≫
Ed
Homura aveva rinunciato, affermando un loro prossimo incontro, ma
Hakkai e Gojyo erano pronti a combattere adesso e non si sarebbero
tirati indietro.
E
la battaglia era cominciata e tu non hai potuto fare niente per
impedirlo, ti sei sentito urlare e a quel punto sei stato relegato in
un luogo lontano, a guardare una scena di cui tu stesso eri l'artefice.
Finché
non hai sentito qualcuno stringerti e ti sei accorto che pian piano
tornavi alla realtà, fatta di distruzione e morte, perché
cavolo ti sei lasciato andare ad emozioni esplosive? Questo era il
prezzo da pagare per aiutare i suoi amici?
Scatenarsi con il rischio di ucciderli?
Stavi piangendo e adesso aveva cominciato a piovere, perché tutto intorno a te era divenuto silenzioso?
Ti
guardi in giro e tutti ti stanno guardando, ma non per il motivo che
pensi tu e lo capisci quando sentendo un calore improvviso ti giri a
guardare Sanzo che ti ha preso fra le sue braccia e ti sussurra parole
dolci che prima non riuscivi a sentire.
Sorridi,
ma subito il sorriso si trasforma in consapevolezza, nessuno si
avvicinava a lui in quello stato, non senza pagare un prezzo.
Sanguinava,
stava sanguinando, ancora una volta avevi permesso al mostro di
prendere il sopravvento e hai cominciato a urlare, il suono disumano
aveva fatto allontanare gli altri e tu avevi cominciato a pregare la
Kanzeon Bosatsu di aiutarlo e lei aveva accolto le tue preghiere, era
scesa per te.
≪Scostati, Son Goku che diamine hai combinato!≫
≪I-io.. Non voglio tornare lì dentro.. I-io non..≫
E perdesti i sensi, la dea aveva rimesso al suo posto la tiara e la mattina ti colse con un raggio di sole in faccia.
Beh peggio di così non può andare, dicesti, dopo la tempesta c'è sempre il sole.
Ed i tuoi compagni erano lì, pronti a ripartire verso ovest.
Spazio Autrice!
Salve a tutti!
Chiedo perdono per aventuali errori perchè era da un po che non mi cimentavo in una fanfiction di questo tipo.
spero vi sia piaciuta e se è cosi.. via alle critiche o comunque a commenti!
Grazie e a presto!^^