Le persone sono così strane. Tanto velocemente sembrano legarsi a te quanto velocemente se ne scappano quando non gli interessi più. Sono strane. E noi cosa siamo stati? Tu un po' stronzo. Sicuramente. Io tra le tante pugnalate che mi hai dato ho cercato di renderti indietro quanto potevo, ma t'amavo troppo per farti male per davvero. E ancora oggi sai, se penso a cos'è per me l'amore, penso a te. Penso a noi. Penso che anche se non ci salutiamo neanche più, anche se da te non tornerei mai, anche se hai sicuramente irrimediabilmente rovinato la mia fiducia nelle relazioni, l'amore sia stato tu. Tu eri l'amore della mia vita. Pensavo che un giorno, smettendo d'amarti, mi sarei ricreduta. Mi sarei detta "che scema". E lo faccio, lo faccio davanti agli altri, lo faccio davanti a tutti. Tutti quelli che mi dicevano che non aveva senso stare insieme a uno come te. Tutti quelli che dicevano che non saresti cambiato mai, che mi avresti fatto soffrire sempre. Quanto avevano ragione? Quando mai ho voluto ascoltarli? Io non so se tu mi abbia mai amata veramente, ma se lo hai fatto anche solo un decimo di quanto ho fatto io, allora sarebbe già un infinito. Pensavo che mi sarei ricreduta su tutto. Invece anche ora, dopo 3 anni che non ti ho più con me, dopo che le ferite si sono rimarginate e i ricordi sono diventati dolci, ancora adesso credo che tu fossi l'amore della mia vita. L'abbiamo vissuta tutta fino in fondo quella storia. Anche se ora tu avrai dimenticato tutto so che da qualche parte ancora ci sono i ricordi. Eri l'amore della mia vita perché i momenti con te erano impagabili, che facessimo l'amore tutta la notte o che litigassimo e urlassimo come dei matti. Che i vicini ci sentissero sbraitare, mi sentissero piangere, ti sentissero colpire i muri, quei momenti erano impagabili. Volevo essere solo li. Non ho mai desiderato d'essere altrove. Eri l'amore della mia vita anche quando te ne sei andato, lo eri ancora di più quando mi hai scritto una lettera per sciogliermi un po' il cuore e tornare da me. L'ho riletta da poco, l'ho riletta e ho pianto. Ho pianto ma non di dolore, ho pianto di gioia, perché mi sono accorta che l'abbiamo vissuta tutta, che c'eravamo quasi ad essere felici ogni volta, ma poi ricadevamo giù. L'ho letta e mi sono sentita amata di nuovo, amata tutta da capo e con lo stesso calore. Se mai potessimo tornare indietro ripeterei tutto, anche le lacrime. Anche i giorni peggiori. Perché se penso all'amore penso anche a quelli. E da quando non ci sei più qui ho sempre avuto paura anche solo a leggere il tuo nome, e mi tornano i brividi se ti vedo in foto, e mi torna ogni ricordo se mi fermo a pensarti. Nessuno mai capirà, forse nemmeno io, perché t'ho amato così tanto. Come ho fatto ad amarti così tanto. Non lo so ma eri l'aria. Non è stato un amore speciale, è stato amore e basta. Amore come dovrebbero esserlo tutti gli amori. Non ho finto neanche un'emozione, per me era questo l'amore. L'ultimo nostro bacio m'ha fatto vibrare l'anima come il primo. L'ultima nostra notte insieme t'ho stretto come la prima. Come avrei voluto fare per sempre. Ma poi, tanto per citare Baricco, la vita aveva altri progetti, non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce a immaginare il desiderio. Quell'amore magari ora è antico, ma è ancora lì, pieno di polvere e nessuno mai lo dovrà più toccare, lo sappiamo che insieme non si può stare, che insieme scoppiamo.. Però è ancora lì, per me lo sarà sempre. Lo sarà anche quando amerò qualcun altro, nello stesso modo che ho amato te. Questo non cambierà nulla, resterai sempre per me l'amore della mia vita. Quell'amore che anche se noi siamo cambiati, lui è sempre lo stesso. Ti avrei aspettato cent'anni se solo non avessi avuto la fissa di straziarmi l'anima. Ti avrei dato tutto senza trattenere una goccia, ma alla fine l'ho fatto. E a modo tuo l'hai fatto anche tu. E adesso che è notte e io ripenso a te, ripenso a quell'amore tutto sbagliato, stonato, impossibile, mi accorgo che ho addosso le tue calze, le calze che hai lasciato qui quando te ne sei andato. Ed è buffo perché sai, non le avevo più messe. Faceva male anche questo. Le avevo messe sotto tutte le altre e oggi, chissà perché, mi sono capitate ai piedi, senza pensarci, senza dolore. È buffo perché sono solo calze, eppure mi facevano stare così male. E adesso distrattamente le ho messe, e sorrido ripensando a te. E mi accorgo che ti ho lasciato andare. Mi accorgo che non fai più male.